Le difese dell'ospite nei confronti degli agenti eziologici di malattie da infezione Difese aspecifiche Immunità specifica o acquisita Barriere fisiche e chimiche umorale e cellulo-mediata Immunità innata Naturale Attiva anticorpi o linfociti sensibilizzati prodotti dopo un'infezione Passiva passaggio di anticorpi al feto attraverso placenta o colostro Artificiale Attiva Passiva ottenuta in seguito a vaccinazione ottenuta per trsferimento di anticorpi o cellule immuni Cellule coinvolte nella risposta immunitaria * Cellule della linea monocito-macrofagica; CNS: sistema nervoso centrale Cellule coinvolte nella risposta immunitaria TCR: recettore del linfocita T; DTH: ipersensibilità ritardata Cellule coinvolte nella risposta immunitaria Leucociti Neutrofili Citochine e chemochine Fattore Fonte Principale bersaglio Funzione Citochine proteine, prodotte da cellule linfoidi e non, che stimolano e regolano la risposta immunitaria Chemochine piccole proteine (circa 8.000 Da) associate alla risposta infiammatoria * Una o più cellule della linea monocito-macrofagica GM-CSF=fattore di stimolazione granulocito-macrofagico; GRO=oncogène correlato alla crescita; Ig=immunoglobulina; IL=interleuchina; IP=proteina interferonica alfa; MCP=proteina che attrae i monociti; MIP=proteina infiammatoria macrofagica; NK=natural killer; PMN=leucociti polimorfonucleati; RANTES=molecola secreta da linfociti T normali, regolatrice dell’attivazione; TNF=fattore di necrosi tumorale Barriere e meccanismi aspecifici di difesa Meccanismi di difesa aspecifici: fattori solubili Fattore Funzione Fonte Immunità Innata Attraverso il riconoscimento di componenti o prodotti microbici (PAMP, pathogenassociated molecular pattern) da parte di recettori (Toll e Toll-like) presenti su cellule dell’organismo (es. macrofagi nei mammiferi) viene attivata la produzione di peptidi ad attività antimicrobica (defensine, istatine, ecc.) e, nei mammiferi, di citochine (interleuchine) ed altri fattori che controllano l’inizio della immunità acquisita. Toll-like receptors (TLR) e PAMP LPS = lipolisaccaride GPI = glicofosfoinositolo RSV = virus respiratorio sinciziale CD14 e MD-2 sono proteine accessorie necessarie per la funzione di TLR4. TLR2 funziona in associazione con altri TLR (TLR1 e 6). Il gruppo CpG non metilato è frequente nel DNA batterico. Difese aspecifiche: Fagocitosi Nei fagociti (neutrofili e monociti nel sangue, macrofagi nei tessuti) vengono attivati diversi sistemi antimicrobici, ossigeno-indipendenti (es.: lisozima, enzimi proteolitici) o ossigeno-dipendenti (es.: sistema mieloperossidasico, H2O2 ) Fattori antifagocitari batterici - Interferenza con la chemiotassi - Inibizione della fagocitosi Microrganismi i cui componenti di superficie ostacolano la fagocitosi Fattori antifagocitari batterici - Produzione di catalasi (degradazione di H2O2) - Produzione di lisine anti-fagociti (leucocidine, ecc.) - Capacità di sopravvivere e/o moltiplicarsi nei macrofagi: Inibizione della fusione fagolisosomica (Legionella spp., Mycobacterium tuberculosis, Chlamidia spp.) Resistenza agli enzimi lisosomiali (Salmonella typhimurium, Coxiella spp., Ehrlichia spp., Mycobacterium leprae, Leishmania spp.) Adattamento alla replicazione intracellulare (Listeria spp., Francisella spp., Rickettsia spp.) Difese aspecifiche: Complemento Sistema polimolecolare di proteine sieriche con attivazione “a cascata” che svolge un ruolo importante nei meccanismi difensivi dell’organismo Cascata complementare Sistema di attacco alla membrana (a) struttura tubulare, a ciambella (C5b,6,7,8,9) che si inserisce nella membrana della cellula bersaglio a formare pori transmembrana con successiva lisi; (b) fotografia al microscopio elettronico che evidenzia i fori visti di lato (frecce) e dall’alto (triangoli) Linfociti T Linfociti TH (helper) assicurano coordinamento e funzioni delle altre cellule immunocompetenti (Ci) TS (suppressor) regolano (sopprimono) attività di altre Ci TC (citotossici) uccidono cellule bersaglio TD (ipersensibilità ritardata) coordinano attività di macrofagi e altre cellule ematiche nelle risposte di tipo ritardato (IV tipo) TR (regolatori) controllano equilibrio tra potenziamento e soppressione delle risposte immunitarie Linfociti B proliferano e maturano in plasmacellule che producono anticorpi Cellule NK uccidono le cellule bersaglio Antigeni Sostanze estranee (non self) che possiedono determinanti antigenici o epitopi in grado di stimolare il sistema immunitario (produzione di anticorpi o di cellule - linfociti specifici) ed in grado di reagire con tali prodotti - Immunogenicità: capacità si stimolare il sistema immunitario - Reattività: capacità di reagire con anticorpi o linfociti Per essere antigeni le molecole devono avere una certa complessità chimica (eterogeneità) ed una certa dimensione molecolare Proteine PM minimo ≥10.000 Da Polisaccaridi PM minimo ≥50.000 Da Lipidi e Acidi nucleici Apteni, fungono da antigeni solo in certe condizioni se legati a molecole più complesse (carriers) PM=peso molecolare Da=daltons Antigeni Antigeni T-indipendenti (TI) Attivano direttamente i linfociti B, o in modo aspecifico generalizzato (TI-1, mitogeni, es. LPS) o in modo specifico (TI-2, es. molecole altamente ripetitive: polisaccaridi capsulari e della parete, flagellina, ecc.) Inducono solo la produzione di IgM Non si instaura memoria immunologica Antigeni T-dipendenti (TD) Attivano i linfociti B attraverso la cooperazione dei linfociti T helper (es. proteine, polisaccaridi coniugati a proteine, ecc.). Inducono una risposta anticorpale primaria o secondaria, Memoria immunologica Microrganismi o loro prodotti, in genere, sono ottimi antigeni TD Apteni Sostanze non self, non immunogene, ma in grado di reagire con anticorpi specifici Determinanti antigenici a basso PM Anticorpi (Immunoglobuline) Glicoproteine prodotte da plasmacellule (linfociti B) nei confronti di epitopi e capaci di legarsi ad essi Struttura delle Immunoglobuline (Ig) Ponti disolfuro intracatena: domini Regione costante: proprietà fisiologiche (legame al complemento, citofilia, passaggio della placenta); Regione variabile: sito combinatorio complementare ad un epitopo (riconoscimento e legame di un epitopo) Specificità di legame: interazioni deboli non covalenti (legami idrogeno, forze di van der Waals, forze elettrostatiche) Anticorpi e classi anticorpali Classi anticorpali IgG - in tutti i liquidi biologici - anticorpi più abbondanti ed importanti IgM - anticorpi circolanti - recettori su linfociti B - primi anticorpi a comparire Classi anticorpali IgD IgA - anticorpi secretori delle mucose IgE - recettori su linfociti B Anticorpi attivi nei confronti di vermi intestinali Anticorpi delle allergie (anafilassi, atopia) anticorpi citofili, si legano a mastociti (liberazione di istamina e amine vasoatttive Proprietà chimico-fisiche e fisiologiche delle Ig umane Teoria della selezione clonale Nell’organismo sono presenti milioni di linfociti B (e T) che presentano, come recettori di membrana, anticorpi (IgD o IgM) o recettori (TCR) diretti, ognuno, nei confronti di uno specifico epitopo La teoria spiega la capacità dell’organismo di rispondere a milioni di diversi antigeni (epitopi) sconosciuti in precedenza, cioè mai venuti a contatto prima con il sistema immunitario dell’individuo Immunità anticorpale o umorale Stimolazione T-dipendente di un linfocita B Interazione tra macrofagi, linfociti T-helper e linfociti B Macrofago ⇒ Fagocitosi ⇒ Digestione e rielaborazione dell’Ag ⇒ Presentazione dell’Ag sulla membrana del macrofago in associazione a molecole del sistema di istocompatibilità (MHC II) APC (antigen presenting cell) ⇒ Attivazione di linfociti TH2 (interleuchine 2,4,5,6,10,13) ⇒ interazione con linfocita B (recettore di superficie specifico) ⇒ proliferazione di linfociti B specifici (espansione clonale) ⇒ differenziazione in plasmacellule (anticorpi) e cellule memoria La riposta immunitaria umorale: produzione di anticorpi circolanti La risposta primaria compare dopo una fase di latenza di alcuni giorni (4-7); segue la produzione logaritmica prima di IgM, poi di IgG specifiche. Dopo un certo tempo (circa 15 giorni) si raggiunge un “plateau”, poi si ha un declino. Si instaura la “memoria immunologica”. Al secondo contatto con lo stesso antigene, si ha una risposta secondaria (risposta anamnestica), più rapida, più intensa, più “affine”, più duratura, caratterizzata dalla produzione di sole IgG (nel siero), ma anche di IgA che vengono trasferite sulle mucose. Funzioni della risposta immune umorale Neutralizzazione di esotossine e virus a) Effetti di una esotossina dimerica su una cellula b) Neutralizzazione della tossina da parte dell’anticorpo specifico c) Anticorpi specifici neutralizzano l’infettività virale prevenendo l’attacco del virus alla cellula ospite Funzioni della risposta immune umorale Opsonizzazione (a) il fagocita si lega al microrganismo mediante recettori non specifici (b) i fagociti posseggono recettori per Fc di Ab (aumentata fagocitosi in presenza di Ab) (c) fagociti posseggono recettore per C3b (aumentata fagocitosi in caso di attivazione di C) (d) massima attività fagocitaria (Ab+C3b) Ab = anticorpi Fc = frammento cristallizzabile C3b = frammento del complemento (C) Funzioni della risposta immune umorale Citotossicità anticorpo-dipendente (ADCC) Cellule NK (a) posseggono recettori specifici per Fc di Ab (FcR) (b) Ab si legano a FcR e agli antigeni verso cui sono diretti esposti su cellule bersaglio (es. infettate da virus) (c) lisi delle cellule bersaglio Attività mediate da anticorpi Attività mediate da anticorpi Immunità cellulo-mediata Macrofago ⇒ Fagocitosi (virus o cellula infetta) ⇒ Digestione e rielaborazione dell’Ag ⇒ Presentazione dell’Ag (MHC II) ⇒ Attivazione linfociti TH1 CD4 (IL-2, IFN-γ) Cellula infetta ⇒ Presentazione dell’Ag (MHC I) ⇒ Attivazione linfociti T citotossici (CD8) ⇒ distruzione cellule infette Immunità cellulo-mediata Cellula infetta Presentazione dell’antigene in associazione con MHC di classe I Antigeni prodotti all’interno di una cellula ospite (virus, parassiti intracellulari), rielaborati, esposti sulla superficie e riconosciuti dal TCR di linfociti T CD8 (citotossici) Immunità cellulo-mediata T CD8 uccide una cellula bersaglio riconoscimento specifico (TCRepitopo/MHC I) Produzione di perforine (pori) e granzimi (attraverso i pori entrano nella cellula bersaglio e inducono apoptosi) a volte produzione Ligando Fas →interazione con Fas→apoptosi Difese nei confronti delle infezioni batteriche Difese nei confronti delle infezioni virali Difese nei confronti delle infezioni fungine e parassitarie antifungine antiparassitarie Principalmente immunità cellulo-mediata Immunità umorale e cellulo-mediata, complemento, macrofagi Soggetti con deficit di questa immunità molto suscettibili alle infezioni fungine Macrofagi attivati fondamentali per l'eliminazione del fungo Molti anticorpi prodotti IgE, eosinofili, mastociti: anti-parassiti intestinali (vermi)