1 Funzioni trigonometriche 1 1 Funzioni trigonometriche Definizione 1.1. Si definisce circonferenza goniometrica la circonferenza centrata nell’origine di un piano cartesiano e raggio unitario. L’equazione di tale circonferenza è x2 + y 2 = 1. Una volta disegnata tale circonferenza, si prenda un punto P su di essa e si disegni il segmento che va dall’origine fino a P . Chiamiamo α l’angolo che tale segmento, ossia il raggio della circonferenza, forma con l’asse delle x. La freccia che compare in figura indica l’orientazione dell’angolo: in altre parole, per convenzione si considera positivo l’angolo misurato in senso an- y P α −α x P0 tiorario, negativo quello misurato in senso orario. L’unità di misura degli angoli è, in generale, il grado, ma spesso è più conveniente usare il radiante. Definizione 1.2. Il radiante è la misura corrispondente al rapporto tra la lunghezza l dell’arco sotteso da un angolo α e il raggio r della circonferenza: α = rl . l α r Definiamo ora le funzioni trigonometriche seno, coseno, tangente e cotangente. y P α cos α 1 sin α Consideriamo una circonferenza trigonometrica, un punto P su di essa e l’angolo α individuato dall’asse x e dalla semiretta congiungente l’origine con P . Al variare dell’angolo α si vede che variano anche le coordinate di P , per cui sono funzioni dell’angolo. x 1 Funzioni trigonometriche 2 Definizione 1.3. Definiamo coseno di un angolo α (cos α) l’ascissa del punto P associato ad α, mentre definiamo seno di α (sin α) l’ordinata di P associato ad α. Siccome P appartiene alla circonferenza trigonometrica, le sue coordinate devono soddisfare l’equazione di questa circonferenza, ossia sin2 α + cos2 α = 1 , da cui segue che seno e coseno sono funzioni limitate, ossia dato un angolo il seno e il coseno di tale angolo sono numeri reali che appartengono a un certo intervallo: −1 ≤ sin α ≤ 1 − 1 ≤ cos α ≤ 1 . Consideriamo le figure seguenti: y y N Q Q P P α α E x x dove P è il punto individuato dall’intersezione tra la semiretta per l’origine e la circonferenza goniometrica. Conduciamo dai punti E (1, 0) e N (0, 1) le tangenti alla circonferenza (in arancio a sinistra e in celeste a destra) e indichiamo con Q il punto di intersezione tra queste e la semiretta per O e P . Tralasciando le costruzioni geometriche, diamo le seguenti definizioni: Definizione 1.4. Si definisce tangente di α l’ordinata del punto Q, ossia sin α cos α tan α = cos α , mentre l’ascissa di Q è chiamata cotangente di α: cot α = sin α . Valgono le seguenti relazioni per angoli associati: π sin − α = cos α 2π cos − α = sin α 2 sin (π − α) = sin α cos (π − α) = − cos α sin (π + α) = − sin α cos (π + α) = − cos α sin (2π − α) = − sin α cos (2π − α) = cos α sin (−α) = − sin α cos (−α) = cos α 2 1 Funzioni trigonometriche 3 y Q K P α π −α α 2 O Figura 1: sin H x π π − α = cos α e cos − α = sin α. 2 2 y Q P π−α α α O K H x Figura 2: sin (π − α) = sin α e cos (π − α) = − cos α. 3 1 Funzioni trigonometriche 4 Siccome la trigonometria ha lo scopo di stabilire delle relazioni metriche tra i lati e gli angoli di un triangolo, possiamo sfruttare le funzioni appena definite per determinare, noti tre elementi del triangolo tra lati e angoli (di cui almeno un lato), gli elementi rimanenti di tale triangolo. Se AB = a, BC = b e CA = c, essendo l’angolo in C retto, si hanno le seguenti B β γ α C A semplici relazioni: b = a sin α = a cos β c = a sin β = a cos α b = c tan α c = b cot β Bisogna tenere sempre a mente che: • la somma degli angoli interni di un triangolo è α + β + γ = 180◦ ; • in un triangolo ogni lato è minore della somma degli altri due e maggiore della loro differenza; • in un triangolo la stessa relazione, di uguaglianza e disuguaglianza, che intercede fra due lati intercede pure fra gli angoli rispettivamente opposti. 4 2 Esercizi (non solo trigonometria) 2 5 Esercizi (non solo trigonometria) ESERCIZIO 1. Considera gli angoli α e β in figura, quale tra le seguenti relazioni è corretta? y A α 1 2 O x B. sin β < cos α β −1 A. tan β < cos α C. cos β > cos α B D. tan β > tan α E. tan β < sin α Si vede che la retta interseca l’asse x nel punto x = 2 e l’asse y nel punto y = −1. Il coefficiente angolare della retta è dunque m = 12 . È evidente che si tratta di un √ triangolo rettangolo: AB = 5, OA = 2 e OB = 1. Risolvendo il triangolo, otteniamo che √ √ 2 5 5 =⇒ cos β = OA = AB sin β =⇒ sin β = 5 √5 √ 5 2 5 OB = AB sin α =⇒ sin α = =⇒ cos α = 5 5 Inoltre 1 , tan β = 2 2 Da qui segue che la risposta corretta è la D. ESERCIZIO 2. Un rettangolo di perimetro 18 cm viene ottenuto piegando a metà un quadrato. Calcolare l’area del quadrato iniziale. Traccia: l’area di un quadrato di lato a è A = a2 , mentre il perimetro di un rettangolo ottenuto piegando a metà il quadrato è P = 3a, per cui nello specifico abbiamo a = 6. Si ottiene quindi che l’area richiesta è 36 cm2 . ESERCIZIO 3. Dato il triangolo di vertici A (−3, 1), B (6, 7) e C (−3, 6), calcolarne l’area. Traccia: sia a, b e c la misura di ciascun lato e 2p il perimetro del triangolo. Vale la formula di Erone: p A = p (p − a) (p − b) (p − c) tan α = Nel nostro caso, A = 22.5. ESERCIZIO 4. In un cerchio di raggio r, quanto è lunga una corda che dista dal centro un terzo di r? Traccia: per definizione, una corda di un cerchio è un segmento che congiunge due punti qualunque della circonferenza. Unendo questi due punti con il centro, si ottengono due segmenti di lunghezza pari a r. Nel complesso, si ottiene un triangolo isoscele, la cui altezza (che divide il triangolo in due triangoli rettan√ 4 2 r goli) misura 3 . La corda quindi misura 3 r. 5 2 Esercizi (non solo trigonometria) 6 ESERCIZIO 5. Qual è l’area di un quadrato che ha i vertici su una circonferenza di raggio 4 cm? Traccia: si verifica immediatamente che la diagonale del quadrato misura 8 cm. Di conseguenza, l’area del quadrato vale 32 cm2 . 6