Dalla certezza del «cogito»
alla conoscenza del mondo
Attraverso la dimostrazione logica dell’esistenza
di Dio
( da pag.191 a pag. 199 del libro di testo))
«cogito ergo sum»
Esprime il fatto che SONO «res
cogitans»
 Ne sono certo perché percepisco in
modo chiaro e distinto quello che
affermo


Posso fidarmi di questa percezione
perché essa trova la sua convalida
causale nel pensiero di Dio
Prova (logica) dell’esistenza di
Dio
L’idea di Dio è quella di un essere
perfettissimo.
 Poiché nessuna esperienza umana
contiene l’idea di perfezione, devo
necessariamente concludere che si
tratta di una idea innata
 Questa idea non può derivare da me
stesso, che sono imperfetto e finito,
quindi Dio necessariamente esiste

Come posso essere sicuro di
non sbagliarmi?

Se Dio è perfettissimo non può
volermi ingannare e farmi apparire
chiaro e distinto ciò che non lo è,
ovvero la sua stessa esistenza
Circolo vizioso
Dio è garante della veridicità della
conoscenza chiara e distinta
 La conoscenza chiara e distinta è
garante della esistenza di Dio.

Inoltre

Dio viene svuotato di ogni contenuto
puramente teologico e viene
«concettualizzato»: è un principio
gnoseologico, non teologico
Da Dio alla sostanza e alla
conoscenza del mondo
Da Dio alla Sostanza

La sostanza è ciò che «esiste in modo
tale da non avere bisogno di
nessun’altra cosa per esistere» (id
quod ita existit, ut nulla alia re indigeat
ad existendum)  è causa sui
Quindi…
Soltanto di Dio possiamo affermare
che è autenticamente sostanza
(sostanza prima)
 In senso derivato, possiamo definire
sostanza seconda quegli enti che,
posti in essere dal pensiero, possono
esistere senza ulteriori interventi divini

Le sostanze seconde sono

Res cogitans

Res extensa

Distinguendo res cogitans e res
extensa Cartesio recupera il dualismo
ontologico di matrice platonica

Ciascuna res è una sostanza, cioè
permane nell’esistenza in modo del
tutto indipendente da altro
La Sostanza (ogni res)

Viene concepita come realmente
esistente nel mondo solo perché ne
percepiamo gli attributi.

L’attributo della sostanza è ciò che ne
esprime l’essenza e quindi è sufficiente
a farcela conoscere
In ogni sostanza esiste un
attributo principale, dal quale
dipendono tutti gli altri:

Estensione (res extensa)

Pensiero (res cogitans)
In che cosa si distinguono res
cogitans e res extensa?

Res cogitans → attiva

Rex extensa → passiva
Nell’ambito della fisica

Cartesio è meccanicista

Dio crea il movimento → il movimento,
che rimane costante nel tempo, governa
la materia e i rapporti tra i corpi materiali
Conseguenza:

Il mondo funziona come una
macchina, sena bisogno di un
continuo intervento divino
Dualismo antropologico:

Anche l’uomo è, per la sua parte
corporea, una macchina

Di cui l’anima è il pilota: il corpo è
ricettacolo dei comandi provenienti
dall’anima  la ghiandola pineale è
l’organo che trasmette i comandi
Alcune domande possibili per preparare la verifica:

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
Il «cogito» è frutto di una deduzione (come vorrebbe il metodo
cartesiano) o di un’intuizione?
Che ruolo svolge il dubbio in Cartesio e nello scetticismo? È lo stesso
ruolo?
Qual è il circolo vizioso al quale Cartesio perviene dimostrando
l’esistenza di Dio?
Il Dio di Cartesio è il Dio della teologia tradizionale? Se no: perché? Se
si: perché?
Come definisce, Cartesio, la sostanza? Che differenza c’è rispetto la
definizione di Aristotele?
Che cosa sono gli attributi? Quali sono i principali?
Quali sono le caratteristiche della materia?
Quali sono le caratteristiche del pensiero?
Che rapporto esiste, nell’uomo, tra pensiero (anima) ed estensione
(corpo)?
Perché Cartesio riformula in termini moderni il platonismo? E per quali
aspetti lo modifica?
Le altre domande te le devi porre tu, sino a quando ti sarà chiara la
filosofia di Cartesio.