Cleopatra VII

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Cleopatra VII
Nomi:
Cleopatra VII
Dinastia:
XXXIII (323-31 a.C.)
Anni di regno:
[51-31 a.C.]
Collocazione storica: Epoca Tolemaica 332-31 a.C.
Storia: Cleopatra VII fu la più anziana sopravvissuta tra le figlie di Tolomeo XII Neo Dioniso
(Aulete) e Cleopatra VI. Suo padre era il figlio del benvoluto Tolomeo IX Sotere II e della sua
concubina greca. Tolomeo XII era stato un uomo debole e pavido, tanto che era fuggito alla corte
del re Mitridate nel Ponto quando suo padre era morto. Fu solo dopo i tumulti popolari che
devastarono il palazzo reale e uccisero Tolomeo XI, scatenati dall’uccisione di Berenice nell’80
a.C., che Tolomeo XII ritornò in patria e riprese il trono d’Egitto.
Cleopatra nacque nel 69 a.C. ad Alessandria. E’ possibile che avesse due sorelle più vecchie di lei,
una chiamata anch'essa Cleopatra, che forse morì ancora bambina, e Berenice che fu in seguito
decapitata da suo padre. Cleopatra ebbe anche una sorella più giovane, Arsinoe IV, oltre a due
fratelli, anch’essi più giovani di lei, Tolomeo XIII e Tolomeo XIV.
Tolomeo XII fu decisamente un sovrano debole. La potenza di Roma stava crescendo e, invece di
accettare la sfida, Tolomeo XII divenne un servile governatore d’Egitto sottomesso all’Impero
Romano.
Dopo la morte di Tolomeo XII, nella primavera del 51 a.C., il regno fu lasciato alla sua figlia
diciottenne, Cleopatra VII, ed al suo giovane fratello Tolomeo XIII che all’epoca aveva solamente
dodici anni. Le sue disposizioni testamentarie stabilivano che Roma facesse da tutrice ai suoi figli.
Essendo cresciuta fin da bambina nel palazzo reale di Alessandria, Cleopatra aveva imparato bene
l’arte degli intrighi di corte. Inoltre sembrava anche aver sviluppato una certa avversione nei
confronti del suo ambizioso fratello Tolomeo XIII. Quasi subito dopo l'insediamento, tra i due inziò
una contesa e, con l’aiuto dei suoi consiglieri mercenari, Tolomeo cacciò Cleopatra dal trono. Se
avesse ucciso sua sorella in quell’occasione, forse la storia sarebbe stata completamente differente.
Ma l’essersi limitato a cacciare Cleopatra si sarebbe rivelato fatale non soltanto per Tolomeo stesso,
ma anche per il mondo politico romano.
Tolomeo si fidava a tal punto dei suoi consiglieri da lasciare che uomini come Potinus e Achillas
assumessero il controllo dell’amministrazione ad Alessandria. Cleopatra, subito dopo, radunò un
piccolo esercito per contrastare il potere di Achillas e fu all’incirca in questo periodo che Giulio
Cesare arrivò ad Alessandria, nell’ottobre del 48 a.C., al furioso inseguimento di Pompeo Magno.
Prima che Cesare riuscisse a raggiungere ed affrontare Pompeo in campo aperto, Tolomeo gli affrì
la sua testa come dono. Questa azione offese profondamente Cesare e le legioni romane.
Immediatamente Cesare manifestò la propria intenzione di sistemare personalmente gli affari
Egiziani in qualità di rappresentante ufficiale di Roma.
Cleopatra da subito iniziò ad affascinare Cesare consegnandosi spontaneamente a lui, avvolta in un
tappeto. Il suo fascino funzionò e Cleopatra fu insediata sul trono dell’Egitto. Durante lo scontro
con l’esercito di Tolomeo XIII, la grande biblioteca di Alessandria fu distrutta dalle fiamme,
causando un’enorme danno per i posteri.
Dopo la morte di Tolomeo XIII, Cleopatra rimase virtualmente l’unico regnante dell’Egitto. Innalzò
allora il suo fratello più giovane, Tolomeo XIV, al ruolo di consorte reale. Ma era sempre Cleopatra
a detenere il reale potere dell’Egitto e divenne immediatamente una fedele alleata di Giulio Cesare.
Cleopatra partorì a Cesare un figlio che fu chiamato Cesarione. Si trasferì quindi a Roma, dove
visse in una abitazione separata fino all’uccisione di Cesare nel 44 a.C.. Cleopatra non era benvista
dai cittadini romani. Con al morte di Cesare fu quindi costretta fuggire nuovamente in Egitto.
Rimase quindi lontano dagli affari politici di Roma fino a quando incontrò Marco Antonio in
Cilicia. Cleopatra sfoderò nuovamente il suo fascino ed i due divennero amanti, in un rapporto che
divenne leggendario. Molto più di una semplice storia d’amore.
Cleopatra era il capo istigatore che stava dietro il tentativo di Antonio di assumere il comando
dell’Impero Romano con numerosi benefici previsti per l’Egitto. Il suo progetto divenne trasparente
con la donazione di alcune provincie romane a Cleopatra in qualità di "regali".
A Roma Ottaviano preannunciò la guerra civile. Cominciò una campagna di propaganda contro
Antonio e la sua "prostituta" Egizia, così come Cleopatra era conosciuta a Roma. La loro pubblica
unione gli diede materiale scandalistico più che sufficiente, e nel 31 a.C. il conflitto esplose nella
battaglia finale per il controllo del mondo Romano.
Antonio era finanziato da Cleopatra. Ma anche con un simile supporto finanziario, Antonio non
poteva vincere la battaglia di Actium. La prematura ritirata di Cleopatra dalla battaglia ebbe un
notevole impatto sul risultato finale. Cleopatra navigò fino ad Alessandria, dove Antonio la seguì
come un amante compiacente. Cercando di salvare il suo regno, tentò un negoziato con Ottaviano
ma senza risultato. Antonio si suicidò. Fallito il tentativo di ammaliare Ottaviano, Cleopatra si
congiunse al suo amante in uno dei suicidi più celebrati della storia.
Morì all’età di 39 anni; i suoi desideri e le sue ambizioni si rivelarono la rovina di Marco Antonio e
la fine della Repubblica Romana e assicurarono la supremazia di Augusto e la nascita della Roma
Imperiale.
Con la sua morte, la discendenza dei Tolomei, che si allungava all’indietro negli anni fino ad
Alessandro Magno, ebbe termine. L’Egitto venne occupato e divenne null’altro che una provincia
Romana. Cesarione, secondo le cronache, fu ucciso da Ottaviano. Marco Antonio e Cleopatra
lasciarono un solo erede, una figlia, che andò in moglie a Juba II della Mauritania.
Cleopatra
Cleopatra,intrecciò il suo
destino con quello dei grandi
uomini di Roma. Bella e colta,
fece innamorare di sé Cesare,
al quale diede un figlio,
Cesarione, e dopo di lui
Antonio. Celebre è rimasto
nella storia l'amore con
quest'ultimo. Antonio, infatti,
quasi stregato, trascurò affari
militari e politici, assunse
costumi da monarca ellenistico
e decise di lasciare tutti i suoi
possedimenti alla regina e ai
suoi figli. Il destino dei due
amanti fu tragico: Antonio si
suicidò, avendo udito la falsa
notizia della morte di
Cleopatra. Piuttosto che
cadere nelle mani di
Ottaviano, Cleopatra si uccise
a sua volta, facendosi
morsicare da un aspide. Il suo
corpo fu inumato
onorevolmente accanto a
quello di Antonio.
Cleopatra (Alessandria d'Egitto 69-30 a.C.), ultima regina della
dinastia tolemaica; regnò sull'Egitto come Cleopatra VII dal 51
al 30 a.C.
Figlia del faraone Tolomeo XII Aulete, alla morte del padre nel
51 a.C. fu associata al trono con il fratello Tolomeo XIII,
dodicenne, a condizione che si sposassero, come era nell'uso
tra i faraoni egiziani. Nel terzo anno di regno, Tolomeo XIII,
incoraggiato dai suoi consiglieri, assunse da solo il governo e
mandò la sorella in esilio. Cleopatra si rifugiò in Siria, dove
rivendicò abilmente i suoi diritti fino all'arrivo di Giulio Cesare,
il quale, sconfitti gli egiziani sul Nilo nel corso della guerra
alessandrina (48-47 a.C.), uccise Tolomeo e insediò sul trono
Cleopatra, nel frattempo divenuta sua amante.
Secondo le consuetudini egiziane, Cleopatra dovette regnare
insieme al fratello minore, Tolomeo XIV, allora undicenne, che
fu costretta a sposare. Una volta assicurata la stabilità del
governo egiziano, Cleopatra si trasferì a Roma, dove visse come
amante di Cesare dal quale ebbe un figlio, Cesarione. Dopo
l'assassinio di Cesare nel 44 a.C., tornò in Egitto dove, secondo
alcune fonti, avvelenò Tolomeo XIV e associò al trono il figlio
Cesarione. Allorché la battaglia di Filippi (42 a.C.) pose fine alla
guerra civile seguita alla morte di Cesare, Cleopatra si legò ad
Antonio, divenendo la sua amante; ebbe su di lui una profonda
influenza, al punto da accreditare la voce che i due ambissero a
dar vita a un regno orientale in opposizione a Roma.
Nel 40 a.C. Cleopatra ebbe da Antonio due gemelli e quattro
anni dopo i due si sposarono ed ebbero un terzo figlio. Nel 34
a.C., dopo la vittoriosa campagna contro i parti, Antonio celebrò
il proprio trionfo ad Alessandria e annunciò pubblicamente la
divisione dell'impero, già di Alessandro Magno, tra Cleopatra e i
figli. Quando la notizia giunse a Roma, Cesare Ottaviano
Augusto dichiarò guerra ad Antonio: nella battaglia navale di
Azio (31 a.C.) i romani distrussero la flotta di Cleopatra, e
nell'agosto del 30 a.C., quando venne espugnata la città di
Alessandria, Antonio e Cleopatra si suicidarono (secondo la
leggenda la regina si fece mordere da un serpente). Cesarione
fu giustiziato da Ottaviano e l'Egitto passò nelle mani di Roma,
come proprietà personale dell'imperatore.
Ottaviano e Antonio
Ottaviano divenne il padrone dell'Occidente e Antonio
dell'Oriente. Nel 37 a.C. Antonio sposò Cleopatra, dimenticando
il legame con Ottavia, sorella di Ottaviano. Iniziò inoltre a farsi
adorare come un dio, secondo il modello orientale. Ciò
indignava Ottaviano, difensore degli austeri valori romani, il
quale, rinfacciando al rivale gli insuccessi contro i Parti, indusse
il senato a privare Antonio della sua carica e a dichiarare guerra
all'Egitto. Lo scontro decisivo avvenne ad Azio, davanti alle
coste dell'Epiro, nel 31 a.C. Il generale Agrippa (distintosi nella
guerra contro Sesto Pompeo), al comando delle legioni di
Roma, ottenne una grande vittoria, costringendo Antonio e
Cleopatra alla fuga ad Alessandria. I due si uccisero alcuni mesi
dopo, quando seppero dell'arrivo delle truppe di Ottaviano.
L'Egitto divenne una provincia romana e Ottaviano, rientrato a
Roma nel 29 a.C., fu accolto da grande trionfatore.
La guerra civile e la morte di Cesare
Cesare rimase in Gallia fino al 49 a.C., quando il senato inviò un
ultimatum con l'imposizione di abbandonare la provincia.
Varcato il Rubicone (il fiume che divideva la Cisalpina
dall'Italia), Cesare marciò verso Roma. Era l'inizio della guerra
civile. Pompeo, con il senato, fuggì in Oriente cercando di
organizzare l'esercito. Lo scontro decisivo avvenne a Farsalo, in
Tessaglia (48 a.C.). Cesare ebbe la meglio: Pompeo si rifugiò in
Egitto presso Tolomeo XIV, il quale, per ottenere il favore di
Cesare, lo fece uccidere a tradimento. Giunto in Egitto, Cesare
affidò il trono a Cleopatra, sorella di Tolomeo, della quale era
divenuto l'amante. Nel 47 a.C. sconfisse Farnace, figlio di
Mitridate; in Africa e in Spagna vinse definitivamente la
resistenza dei pompeiani (46-45 a.C.). Tornato a Roma, ormai
senza rivali, si dedicò a una serie di riforme economiche e
sociali. Console dal 48 a.C. in poi, nel 46 fu nominato dittatore
per dieci anni e, all'inizio del 44, dittatore a vita. Tale somma di
poteri provocò il risentimento di uomini del suo partito. Alle Idi
di marzo (il 15) del 44 a.C., durante una riunione del senato, fu
ucciso in una congiura dai repubblicani Bruto e Cassio.
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