Economia Teorica e Analisi Funzionale Massimo Marinacci Università Bocconi Bologna – 14 Settembre 2011 – XIX Congresso UMI Economia teorica L’Economia teorica si suddivide in tre aree principali: Teoria delle decisioni: analisi del comportamento individuale Teoria dei giochi: analisi del comportamento strategico Equilibrio economico generale: analisi dell’interazione di mercato Teoria delle decisioni L’unità elementare di analisi dell’Economia teorica sono le scelte individuali degli agenti economici (quali individui, famiglie, imprese e governi) La Teoria delle decisioni modella tali scelte Analisi descrittiva: studio di come tali scelte vengono e¤ettuate Analisi normativa: studio di come esse dovrebbero essere compiute in modo “razionale” date le informazioni disponibili al decisore Teoria delle decisioni (TdD) A di¤erenza dello psicologo, l’economista teorico non è interessato al comportamento umano di per sé, ma in modo “strumentale” quale base per modellare l’interazione economica tra agenti La modelizzazione delle scelte individuali della TdD è alla base dello studio delle interazioni di mercato (EEG) e strategiche (TdG), …ne ultimo dell’analisi economica L’Individualismo metodologico è il fondamento epistemologico di tale approccio Storia:inizi L’Economia teorica moderna, talvolta detta neoclassica o marginalista, nasce intorno al 1870 con i lavori di Carl Menger, Stanley Jevons e Leon Walras La Teoria del valore soggettivo pone a fondamento dello scambio le preferenze individuali degli agenti economici e la loro “ottimizzazione” soggetta a vincoli determinati da prezzi di mercato e risorse individuali Cambio di prospettiva rispetto alla teoria del valore “oggettivo” degli economisti teorici classici (in particolare David Ricardo), basata sulla nozione di valore lavoro Storia: …no al 1945 L’Economia teorica si sviluppa a cavallo del novecento col lavoro di Vilfredo Pareto e della sua scuola Tra le due guerre nasce la probabilità soggettiva, fondamento dell’analisi economica dell’incertezza, con i lavori di Frank Ramsey e Bruno de Finetti, portati a compimento negli anni cinquanta da Leonard Savage Negli anni quaranta John von Neumann crea la TdG e rivoluziona la TdD assiomatizzando l’utilità attesa (il criterio alla base delle scelte in condizioni di rischio) Nel far ciò von Neumann rivoluziona i metodi dell’Economia teorica introducendo metodi funzionali Storia: 1945-1970 Negli anni cinquanta, Robert Aumann, John Nash e Lloyd Shapley danno contributi pioneristici alla TdG Negli anni quaranta e cinquanta, Kenneth Arrow, Gerard Debreu e Paul Samuelson espandono e consolidano l’Economia teorica; in particolare l’EEG trova la sua veste classica nella Theory of value del 1959 di Debreu Negli anni sessanta, Kenneth Arrow e John Pratt consolidano la Teoria dell’utilità attesa con lo studio dell’avversione al rischio Storia: inizi-1970 (“ricadute” matematiche) Teorema Minimax (von Neumann 1928) Programmazione lineare (Dantzig 1947) Teoria delle decisioni statistiche (Wald 1947) Programmazione nonlineare (Kuhn e Tucker 1951) Programmazione dinamica (Bellman 1957) Teoria delle corrispondenze/multifunzioni (Berge 1959, Aumann 1965) Analisi convessa (Fenchel 1953, Rockafellar 1970) Storia: inizi-1970 (italiani) Due giganti Vilfredo Pareto (1848-1923): 1 2 ottimalità utilità ordinale: nascita della moderna TdD Bruno de Finetti (1906-1985): 1 2 probabilità soggettiva (schema scommessa, scambiabilità) quasiconcavità Canto del cigno: l’articolo di de Finetti del 1949 “Sulle strati…cazioni convesse”, Annali di Matematica Pura e Applicata Storia: 1970 a oggi Dopo gli anni sessanta, l’EEG ha i suoi sviluppi più importanti non più nella teoria “pura” ma in Macroeconomia (Rivoluzione delle aspettative razionali) e Finanza (Asset pricing) La TdG, sino ad allora di importanza secondaria rispetto all’EEG, si sviluppa impetuosamente negli anni settanta e ottanta, consentendo lo studio di fenomeni economici basati sull’interazione strategica (oligopolio, contrattazione, ecc ecc) Dagli anni novanta, anche la TdG ha i suoi sviluppi più importanti in campo applicato, in particolare nella Teoria del mechanism design Negli ultimi venti anni la TdD è il campo dell’Economia teorica dove la teoria “pura” ha i suoi sviluppi più interessanti sia economici sia formali Teoria delle decisioni Nozione base: relazione binaria %, detta preferenza, su un insieme di alternative, detto insieme di scelta Le alternative possono essere deterministiche oppure aleatorie (e.g., attività …nanziarie) % modella le preferenze del decisore: x % y si legge “x è preferito (debolmente) a y ” La TdD studia “assiomi comportamentali” sulla preferenza % Idealmente, tali assiomi sono falsi…cabili con esperimenti comportamentali Assiomi Assiomi di razionalità: transitività (x % y e y % z implica x % z) Assiomi di semplicità: completezza (x % y oppure y % x) Assiomi tecnici: continuità (xn % y per ogni n implica x % y se xn ! x) Alternative rischiose: struttura Sia A un insieme di conseguenze deterministiche, dette premi; e.g., A = R: importi monetari Se A = R, un’attività …nanziaria si può modellare come una probabilità p : 2R ! [0, 1] con supporto …nito p (a) è la probabilità che l’attività paghi l’importo a Alternative rischiose: struttura In generale, un’alternativa aleatoria si modella con una probabilità p : 2A ! [0, 1] con supporto …nito Tali probabilità sono dette lotterie Dato un insieme A qualsiasi, sia ∆ (A) l’insieme di tutte le lotterie su A ∆ (A) è l’insieme di scelta in Teoria del rischio Rischio: utilità attesa Nozione primitiva: preferenza % su ∆ (A) Identi…cando premi a e misure di Dirac δa , % è de…nita anche su A Sia u : A ! R una funzione di utilità che rappresenta le preferenze del decisore su A: a % b () u (a) u (b ) Un criterio naturale per ordinare le lotterie, proposto per la prima volta da Daniel Bernoulli nel 1738, è l’Utilità attesa Secondo tale criterio, la lotteria p è valutata secondo la sua utilità attesa: U (p ) = ∑ u (a ) p (a ) a 2supp p sicché p % q () U (p ) U (q ) Rischio: assiomi Assioma A.1: % è completa e transitiva Assioma A.2: % è indipendente, i.e., per ogni p, p 0 , q 2 ∆ (A) p p 0 =) αp + (1 α) q αp 0 + (1 α) q 8α 2 (0, 1) Assioma A.3: % è Archimedea, i.e., per ogni p, p 0 , q 2 ∆ (A) tali che p p 0 q esistono α, β 2 [0, 1] tali che αp + (1 α) q p0 βp + (1 β) q Rischio: rappresentazione Teorema dell’utilità attesa Una preferenza % su ∆ (A) soddisfa gli assiomi A.1-A.3 se e solo se esiste una funzione u : A ! R tale che, per ogni p, q 2 ∆ (A), p % q () ∑ a 2supp p u (a ) p (a ) ∑ u (a ) q (a ) a 2supp q Tale funzione u è unica a meno di trasformazioni a¢ ni strettamente crescenti Dimostrato da von Neumann nella seconda edizione del 1947 del suo classico libro con Oskar Morgenstern sulla TdG Ha un antecedente nel Teorema di Nagumo-Kolmogorov-de Finetti sulle medie associative Rischio: rappresentazione Questo celebre risultato dà fondamento comportamentale al criterio dell’utilità attesa di Bernoulli, rendendolo falsi…cabile dal punto di vista sperimentale Dal punto di vista modellistico, è una classica applicazione dei metodi funzionali che von Neumann stava introducendo in Economia Astrazione Sia C un insieme convesso di uno spazio vettoriale X E.g., C = ∆ (A) e X è l’insieme di tutte le misure segnate µ : 2A ! R con supporto …nito % relazione binaria su C Astrazione Assioma B.1: % è completa e transitiva Assioma B.2: per ogni x, y , z 2 C x y =) αx + (1 α) z αy + (1 Assioma B.3: per ogni x, y , z 2 C tali che x α, β 2 [0, 1] tali che αx + (1 α) z y 8α 2 (0, 1) α) z βx + (1 y β) z z esistono Astrazione Una funzione I : C ! R è a¢ ne se, per ogni x, y 2 C , I (αx + (1 α) y ) = αI (x ) + (1 α ) I (y ) 8α 2 [0, 1] Teorema dell’utilità attesa Una preferenza % su C soddisfa gli assiomi B.1-B.3 se e solo se esiste una funzione a¢ ne U : C ! R tale che, per ogni x, y 2 C , x % y () U (x ) U (y ) Tale funzione U è unica a meno di trasformazioni a¢ ni strettamente crescenti Astrazione Se C = ∆ (A), si ponga u (a) = U (δa ) Se p è una lotteria, da p= ∑ p (a ) δa a 2supp p segue, grazie all’a¢ nità di U, U (p ) = ∑ p (a ) U ( δa ) = a 2supp p e si ritrova l’utilità attesa ∑ a 2supp p p (a ) u (a ) Astrazione La versione funzionale del Teorema di rappresentazione di von Neumann è stata sviluppata nei primi anni cinquanta: Jacob Marschak identi…cò l’assioma di indipendenza nella forma attuale Israel Hernstein e John Milnor svilupparono la versione astratta (per spazi di misture, una generalizzazione algebrica degli insiemi convessi) Astrazione molto fruttuosa Azioni Sia S un insieme di stati di natura nei quali l’incertezza si può risolvere Sia Σ una σ-algebra di eventi di S Sia C un insieme di premi convesso (in uno spazio vettoriale X) Sia f : S ! C una funzione semplice Σ-misurabile (detta atto) Un atto f modella un’azione che, in ogni stato s, produce una conseguenza f (s ) Azioni Sia % una preferenza sulla collezione F degli atti F è un insieme convesso (nello spazio vettoriale delle funzioni semplici Σ-misurabili f : S ! X ) A livello formale si possono riproporre gli assiomi B.1-B.3 L’interpretazione è però molto diversa Assiomi Assioma C.1: % è completa e transitiva Assioma C.2: % è indipendente, i.e., per ogni f , g , h 2 F f g =) αf + (1 α) h αg + (1 8α 2 (0, 1) α) h Assioma C.3: % è Archimedea, i.e., per ogni f , g , h 2 F con f g h esistono α, β 2 [0, 1] tali che αf + (1 α) h g βf + (1 β) h Assioma C.4: % è monotona f (s ) % g (s ) 8s 2 S =) f % g Utilità attesa soggettiva Teorema dell’utilità attesa soggettiva Una preferenza % su F soddisfa gli assiomi C.1-C.4 se e solo se esiste una funzione a¢ ne U : C ! R e una probabilità P : Σ ! [0, 1] tale che, per ogni f , g 2 F , f % g () Z U (f (s )) dP (s ) S Z U (g (s )) dP (s ) S La probabilità P è unica e la funzione U è unica a meno di trasformazioni a¢ ni strettamente crescenti Il risultato risale a Savage (1954) che così uni…cò la teoria dell’utilità attesa di von Neumann e la teoria della probabilità soggettiva di de Finetti Versione di Anscombe e Aumann (1963) e Fishburn (1970) La dimostrazione si basa sulla versione astratta del Teorema dell’utilità attesa Astrazione L’utilità attesa soggettiva V : F ! R è data da V (f ) = Z U (f (s )) dP (s ) S e si può scrivere come V (f ) = (I dove I : B0 (Σ) ! R è I (φ) = Z S U ) (f ) φ (s ) dP (s ) I è un funzionale lineare e monotono sull’insieme B0 (Σ) delle funzioni semplici Σ-misurabili In luogo di B0 (Σ) si può considerare un M-spazio E (spazio di Riesz Archimedeo con unità) Dal punto di vista matematico, alcuni sviluppi sono vicini alla Teoria delle misure di rischio in Finanza matematica Sviluppi: linearità Dalla metà degli anni ottanta si sono studiate in TdD classi generali di funzionali I : B0 (Σ) ! R e I : E ! R Si è indebolita la linearità di I La motivazione è sostanziale: limiti normativi e descrittivi dell’utilità attesa soggettiva (il più celebre è il Paradosso di Ellsberg del 1961) Sviluppi: monotonia Ipotesi comune: I è monotono, cioè φ ψ =) I (φ) I (ψ) 8φ, ψ 2 B0 (Σ) Ri‡ette l’idea naturale che i decisori preferiscono alternative che, stato per stato, producono conseguenze migliori Sviluppi: quasiconcavità Ipotesi frequente: I è quasiconcavo, cioè ha insiemi di soprallivello (I t ) convessi per ogni t 2 R Equivalentemente: per ogni φ, ψ 2 B0 (Σ) I (φ) I (ψ) =) I (αφ + (1 α) ψ) I (ψ) 8α 2 [0, 1] Ri‡ette l’idea che i decisori non amano l’incertezza, il che porta a preferire combinazioni convesse (diversi…cazione) Utilità attesa maxmin Sia ba (Σ) l’insieme delle misure µ : Σ ! R …nitamente additive e limitate Sia ∆ ba (Σ) il simplesso delle probabilità Teorema Un funzionale I : B0 (Σ) ! R è normalizzato, monotono e superlineare se e solo se esiste un insieme K convesso e w -compatto tale che I (φ) = min P 2K Z S φ (s ) dP (s ) Semplice applicazione del Teorema di Hahn-Banach ∆ Utilità attesa maxmin Assioma GS.2: per ogni f , g 2 F e ogni costante c f g =) αf + (1 α) c αg + (1 α) c 8α 2 (0, 1) L’assioma indebolisce l’assioma di indipendenza C.2 Assioma GS.5: per ogni f , g 2 F , f g =) 1 1 f + g %f 2 2 É un’assioma di convessità (diversi…cazione): date due alternative indi¤erenti, il decisore preferisce la loro combinazione convessa Modella l’avversione all’incertezza Utilità attesa maxmin Teorema dell’utilità attesa maxmin Una preferenza % su F soddisfa gli assiomi C.1, GS.2, C.3, C.4 e GS.5 se e solo se esiste una funzione a¢ ne U : C ! R e un insieme K ∆ convesso e w -compatto tale che, per ogni f , g 2 F , f % g () min P 2K Z U (f (s )) dP (s ) S min P 2K Z U (g (s )) dP (s ) S L’insieme K è unico e la funzione U è unica a meno di trasformazioni a¢ ni strettamente crescenti Il min ri‡ette l’avversione all’incertezza Qui I : B0 (Σ) ! R è dato da: I (φ) = min P 2K Z S φ (s ) dP (s ) Il risultato è di Gilboa e Schmeidler (1989) Venti anni dopo Rimuoviamo qualsiasi ipotesi di indipendenza/linearità tra atti incerti Consideriamo % su F che sia completa e transitiva indipendenza su atti costanti monotona convessa, cioè f g =) 12 f + 21 g % f Archimedea Una tale preferenza si dice avversa all’incertezza Dualità Sia E un M-spazio (Riesz Archimedeo con unità e) Il simplesso ∆ = fξ 2 E+ : hξ, e i = 1g è convesso e w*-compatto Sia I : E ! R monotono e quasiconcavo Si consideri la funzione quasiconvessa G : R G (t, ξ ) = sup fg (x ) : hξ, x i x 2E tg ∆ ! R data da 8t 2 R, 8ξ 2 ∆ Dualità Teorema Un funzionale I : E ! R è monotono e (evenly) quasiconcavo se e solo se I (x ) = inf G (hξ, x i , ξ ) , ξ 2∆ 8x 2 E Il primo risultato di questo tipo su Rn si deve a de Finetti (1949), nell’articolo dove introdusse la quasiconcavità Dualità tra funzionali I : E ! R monotoni e quasiconcavi e funzioni quasiconvesse G : R ∆ ! R Dualità Il problema per l’applicazione alla TdD è l’unicità: per una data I : E ! R vi possono essere diverse G : R ∆ ! R per le quali I (x ) = inf G (hξ, x i , ξ ) ξ 2∆ L’unicità vale, per esempio, nella dualità f 7! f di Fenchel (per funzioni f concave e usc) Cerreia-Vioglio, Maccheroni, Marinacci e Montrucchio (2011a) stabiliscono l’unicità grazie a condizioni di semicontinuità Rappresentazione Teorema Una preferenza è avversa all’incertezza se e solo se esiste una unica funzione (linearmente) continua e quasiconvessa G : R ∆ ! ( ∞, ∞], crescente e normalizzata nel primo argomento, e una funzione a¢ ne U : C ! R tale che la funzione I (U (f )) = min G P 2∆ Z U (f ) dP, P 8f 2 F rappresenta % Il min ri‡ette l’avversione all’incertezza Dimostrato da Cerreia-Vioglio et al (2011b) Qui I : B0 (Σ) ! R è dato da: I (φ) = min G P 2∆ Z S φ (s ) dP (s ) , P Rappresentazione La rappresentazione MEU I (U (f )) = min P 2K Z U (f ) dP è il caso particolare con G (t, P ) = t + δK (P ) dove δK : ∆ ! [0, ∞] è la funzione indicatrice dell’Analisi convessa, cioè δK (P ) = 0 +∞ se P 2 K se P 2 /K Frittelli e Maggis (2011) studiano la dualità quasiconcava in Finanza matematica Conclusione Si ha il seguente schema: Assiomi comportamentali + Funzionale I + Rappresentazione di I TdD Dualità Conclusione I metodi di dualità sono centrali in TdD Essi servono a tradurre assiomi comportamentali in criteri di scelta La disciplina dell’esercizio è nella motivazione economica degli assiomi e del criterio di scelta