ARPA Rivista N. 5 e 6 settembre-dicembre 2007 I nutraceutici, nuova frontiera nell’alimentazione Le nuove frontiere della nutrizione identificano nella frutta e verdura fresca soggetti dotati di un plus valore, dovuto ai loro componenti nutraceutici. La parola “nutraceutico” deriva dalla fusione dei termini “nutrizionale” e “farmaceutico” e sottolinea gli importanti benefici apportati da questi componenti alla salute: antiossidanti, antitrombotici, neuroprotettivi, anticancerogeni. Fao e Oms suggeriscono il consumo di cinque porzioni al giorno di frutta e verdura. Un “cinque” che ritorna anche nella scelta dei loro colori: blu/viola, verde, bianco, giallo/arancio e rosso; tutti quotidianamente chiamati a dipingere il colore del piatto. Nasce in tempi recenti il concetto della presenza, negli alimenti di normale consumo, di componenti “nutraceutici” che non rientrano nella categoria dei nutrienti classici. La parola “nutraceutico” deriva dalla fusione dei termini “nutrizionale” e “farmaceutico” ed è oggi utilizzata per indicare alimenti, o meglio componenti di alimenti, che forniscono importanti benefici per la salute dell’uomo, non solo in termini conservativi, ma soprattutto preventivi. I componenti nutraceutici devono essere consumati sotto forma di alimenti e non di preparazioni farmaceutiche e rappresentano una delle nuove frontiere della nutrizione, in quanto a essi si può ascrivere un valore aggiunto dell’alimento per la protezione della salute, che in virtù di tale plus valore può essere considerato un vero e proprio farma-alimento. Esistono prove evidenti della relazione tra consumo abituale di alcuni alimenti tipici della dieta mediterranea e aumentata protezione nei confronti di diverse patologie cronico-degenerative. La dieta mediterranea è caratterizzata da un’abbondanza di alimenti di origine vegetale, tra cui frutta e verdura fresca occupano una posizione preminente. Il ruolo salutistico di questa dieta può essere in parte attribuito ai suoi componenti nutraceutici, in grado di esercitare attività antiossidante, antitrombotica, neuroprotettiva e anticancerogena. Tra i principali fitocomponenti nutraceutici ricordiamo i solfuri allillici (composti solforati ad attività anti-ipertensiva e chemiopreventiva, presenti in aglio e cipolle), i glucosinolati e i loro derivati isotiocianati (inibitori della carcinogenesi, presenti nei vegetali del genere Crucifere), i derivati polifenolici appartenenti alla categoria dei flavonoli, quali la quercetina (potente agente antiossidante, presente nelle mele e nelle cipolle, in grado di Fig. 1 - Effetto del trattamento con quercetina (Q) sulla produzione di specie reattive dell’ossigeno (ROS) in cardiomiociti di ratto. Lo stress ossidativo è stato indotto mediante esposizione delle cellule a perossido di idrogeno. I dati sono espressi come % di inibizione della produzione di ROS rispetto alle cellule trattate con solo perossido di idrogeno e definite come controlli. *almeno p<0.05 statisticamente differente rispetto alle cellule esposte a perossido di idrogeno (S. Hrelia et al., Am. J. Physiol. Heart Circ. Physiol., 2008 in stampa) contrastare la produzione di specie reattive dell’ossigeno generate nel cuore dallo stress ossidativo, fig. 1), degli isoflavoni (ad azione protettiva nei confronti della malattie cardiovascolari, presenti nei legumi), delle catechine (agenti antiossidanti, presenti principalmente nel tè verde, in grado di modulare l’uptake del glucosio nella cellula cardiaca stimolata con agonisti alfa-1-adrenergici, fig. 2) e delle antocianidine (potenti agenti antiossidanti, ad azione cardioprotettiva, neuroprotettiva e fotoprotettiva, presenti in frutta e ortaggi rosso/viola). Istituzioni come la Fao e l'Oms suggeriscono il consumo di almeno 400 grammi di frutta e verdura al giorno, possibilmente in cinque diversi momenti della giornata. Le linee guida per una sana alimentazione (Istituto nazionale della nutrizione, ministero dell’Agricoltura) sottolineano inoltre l’importanza del consumo quotidiano di vegetali di cinque colori: Fig. 2 - Effetto di un estratto di tè verde (GTE) sull’uptake del glucosio in cardiomiociti di ratto stimolati con felinefrina (PhE) o con estere del forbolo (PMA). Il Prazosin (Pra), antagonista alfa1-adrenergico, è stato utilizzato per evidenziare che il trasporto del glucosio nel cuore è mediato dal recettore alfa-1-adrenergico. *p<0,001: statisticamente differente rispetto ai controlli (S. Hrelia et al., J. Agric. Food Chem., 55, 7553, 7558, 2007) blu/viola, verde, bianco, giallo/arancio e rosso. Ogni colore infatti è correlato alla presenza di diversi elementi nutraceutici e solo la sinergia nell’assunzione di questi componenti può garantirci il migliore effetto protettivo. Al giorno d’oggi sono stati identificati circa 5.000-10.000 fitocomponenti presenti negli alimenti di comune consumo. Assumendo 5 porzioni al giorno di frutta e verdura, si garantisce l’assunzione di circa 1.5 g/die di fitocomponenti nutraceutici, quindi superiore a quella della vitamina E (7-10 mg/die), vitamina C (70mg/die) e carotenoidi (2-3 mg/die). L’aspetto emergente dei componenti nutraceutici della dieta è la loro capacità di esercitare una azione citoprotettiva non solo attraverso il classico meccanismo antiossidante, ma piuttosto grazie alla loro abilità di modulare funzioni recettoriali e di interagire con le principali vie di trasduzione del segnale (fig. 2). La domanda che oggi ci si pone più di frequente riguarda l’eventuale capacità di questi nutraceutici di modulare anche l’espressione genica. Grazie alla rivoluzionaria tecnologia del DNA microarray e alla disponibilità di database su sequenze geniche sarà possibile valutare l’effetto diretto di questi componenti nutraceutici sull’epressione genica, con l’obiettivo finale di mettere a punto dei veri e propri programmi di nutrizione molecolare. Silvana Hrelia Dipartimento di Biochimica Università di Bologna Ricerche finanziate dal MiUR e dalla Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna 51