1 LA PARTECIPAZIONE MILITARE ITALIANA

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LA PARTECIPAZIONE MILITARE ITALIANA
ALLE GUERRE NAPOLEONICHE
di Virgilio Ilari
Il famoso giudizio di Vincenzo Cuoco sulla Repubblica Napoletana
del 1799 come “rivoluzione passiva”, ripreso pure da Benedetto Croce,
sembra oggi meno persuasivo, perché abbiamo un quadro più completo
delle vaste forze e delle profonde dinamiche sociali e politiche che
avrebbero comunque prodotto effetti radicali anche se l’intervento
francese non avesse avuto luogo. Lo stesso potrebbe dirsi, del resto,
anche a proposito del ruolo di Lord Bentinck nella rivoluzione siciliana
del 1812. Nondimeno furono proprio gli eventi bellici del 1792-1815, e
in particolare la guerra anglo-francese per il controllo del Mediterraneo e
della Via della Seta, a determinare i tempi, le modalità, il prezzo e in
parte lo stesso contenuto dei mutamenti e delle riforme avvenuti di qua e
di là del Faro durante il “Decennio”; e forse in misura maggiore di
quanto il “disordine” militare e la geopolitica di Napoleone produssero
nel resto della Penisola. L’impatto della storia militare sulla “istoria
civile” era del resto ben chiaro ai contemporanei, come testimoniano la
Storia del Reame di Napoli di Pietro Colletta (1775-1831) e Il Regno di
Napoli dal 1801 al 1806 di Luigi Blanch (1784-1872), che non a caso
ispirò uno dei capolavori di Piero Pieri (1893-1979), capostipite della
storiografia militare italiana (Il Regno di Napoli dal luglio 1799 al
marzo 1806, Napoli, 1927). Tuttavia il tono dominante nella storiografia
militare napoletana del dopoguerra napoleonico, che si espresse
soprattutto sulle pagine dell’Antologia militare (1835-46) di Antonio
(1807-89) e Girolamo Calà Ulloa (1810-91), la prima rivista del genere
pubblicata in Italia, non era lo studio critico delle campagne e delle
operazioni militari svoltesi nel Regno, quanto di rivendicare (con una
punta di orgoglio corporativo, più che patriottico) le glorie e soprattutto
l’autoproclamata eccellenza professionale degli ufficiali napoletani,
arpeggiando virtuosamente sulle melodie “mancò la fortuna, non il
valore”, “sebbene combattessimo dalla parte sbagliata”, “in realtà
rivendicammo l’onore nazionale contro la protervia del potente alleato e
vero nemico”.
Paradossalmente proprio la storiografia “civile” è maggiormente
incline di quella militare ad accogliere, giustificare e perfino recepire e
sviluppare questa prospettiva: la ritroviamo infatti nei peraltro eccellenti
lavori dedicati negli anni Venti e Trenta da Nino Cortese (1893-1976)
alle imprese dei soldati napoletani in Spagna, a Danzica e in Germania e
nel suo curioso innamoramento accademico, pronubo don Benedetto, per
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uno dei peggiori tra i mediocrissimi generali napoletani (ma ben piazzato
tra gli avveduti che affidarono la propria fama postuma alle carte più che
alla spada). Ma a tracciare magistralmente la vera storia militare del
Regno nel cruciale triennio 1813-15, era stato, una generazione prima di
Cortese, il francese Maurice Henri Weil (1845-1924), un maggiore di
cavalleria ebreo coinvolto nell’Affaire Dreyfus e tenuto d’occhio dal
servizio informazioni italiano per sospetto spionaggio a favore della
Francia. Gli unici contributi italiani alla storia militare napoletana delle
guerre napoleoniche che possono reggere il confronto con i dieci
monumentali volumi di Weil (Le prince Eugène et Murat 1813-14 e
Joachim Murat Roi de Naples: la dernière année du règne) sono alcuni
saggi prodotti dall’Ufficio storico dell’Esercito alla vigilia della grande
guerra (e in particolare quello di Giuseppe Ferrari sull’“insurrezione
calabrese nel 1806 dalla battaglia di Maida all’assedio di Amantea”, in
Memorie storiche militari, I, 1911) e il citato saggio di Piero Pieri,
contemporaneo a quelli di Nino Cortese.
In realtà la storia militare in senso proprio non è la storia degli eserciti
e dei militari, ma delle guerre; non si distingue dalla storia politica e
sociale per l’oggetto, ma per la particolarità del punto di vista e del
metodo, volto in definitiva a comprendere le cause e le ragioni del
successo e della sconfitta per trarne esperienza e scienza della prassi.
Perciò studia e interpreta le rappresentazioni degli interessi contrapposti
(la “posta in gioco”); le visioni e i piani strategici; le informazioni e le
risorse economiche e demografiche preesistenti e le politiche volte a
ricavarne capacità operative e logistiche; la condotta e le conseguenze
immediate e ultime delle operazioni diplomatiche e militari dei
belligeranti. Ma, soprattutto, studia l’interazione tra le parti in causa
nell’ambito di un determinato contesto geopolitico e geo-strategico e
dunque non può essere, a rigore, una storia “nazionale” - come invece è
tendenzialmente la storia politica, che è spesso la biografia di un
determinato soggetto collettivo e perciò può ridursi a “storia sacra”,
“storia monumentale”, “histoire bataille”. La storiografia italiana ha
infatti interpretato l’epoca napoleonica quasi esclusivamente come fase
della “nascita di una nazione” e come prodromo del Risorgimento. In
realtà guardare alla storia nazionale dall’esterno, dal punto di vista delle
grandi nazioni impegnate in un conflitto decisivo per il dominio del
futuro, relativizza la “storia civile”, incentrata sul punto di vista della
classe dirigente del Risorgimento, l’unica, tra quelle delle nazioni
dell’Europa occidentale sottomesse dalla Francia, a considerare
Napoleone come un liberatore e non come un oppressore. Naturalmente
ciò non significa che la storiografia militare, malgrado lo sforzo di
completezza e obiettività, non sia essa pure influenzata in varia misura
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dai condizionamenti ideologici, professionali e patriottici degli autori; e
soprattutto dalla limitazione delle fonti accessibili, che spesso
privilegiano una particolare prospettiva nazionale rispetto alle altre.
Il contesto di riferimento storico-militare della Repubblica Napoletana
e del “Decennio francese” è un “teatro” geostrategico esteso da Cadice ai
Dardanelli e da Tolone al Nilo. A parte l’opera di Weil, il cui interesse
per la storia militare dell’Italia Meridionale era indotto dal riflesso
prodotto dalla “defezione” murattiana sull’ultima fase delle guerre
napoleoniche (la campagna di Francia del 1814 e la campagna di
Waterloo), le vicende belliche delle Due Sicilie sono state studiate finora
solo nella prospettiva inglese, incentrata sul ruolo strategico dell’Italia
come Penisola Centrale del Mediterraneo nella guerra mondiale del
1792-1815. A tracciare la prospettiva inglese fu la storia della guerra
Peninsulare del colonnello irlandese Sir William Francis Patrick Napier
(1785-1860), rivista e aggiornata novant’anni dopo da Sir Charles
William Chadwick Oman (1860-1946: A History of the Peninsular War,
1902) che mantenne però la stessa architettura espositiva; il fatto che
queste opere siano incentrate sulla Penisola Iberica non ha giovato alla
loro diffusione negli studi militari sull’Italia (salvo il saggio di Oman su
Maida, conosciuto perché pubblicato separatamente), ma i riferimenti
all’Italia nell’opera principale sono continui e fondamentali, e non solo
per il 1812-13 quando Bentinck fece la spola tra la Sicilia e la Catalogna.
Del resto non ha avuto maggiore circolazione in Italia neppure il saggio
di Piers Gerald Mackesy (1924), The War in the Mediterranean 180310, del 1956, che pure privilegiava maggiormente le vicende italiane,
trattando la guerra dal punto di vista della marina anziché da quello
dell’esercito inglese, e aprendo la strada ai saggi incentrati sulla Calabria
di Stuart e Reynier (Milton Finley, The Most Monstruos of War, 1994) e
sulla Sicilia di Bentinck (Desmond Gregory, 1988-2001).
Per cinque secoli, fino alla fine del XX, l’Italia è stata caratterizzata
sotto il profilo strategico da due regioni distinte, una alpina e padana,
soggetta alle grandi guerre continentali, e una appenninica e peninsulare,
soggetta alle guerre mediterranee. Scomparsa la potenza spagnola, dal
1707 al 1815 la cooperazione tra l’Armata sabauda e la flotta inglese,
resa precaria dalla tutela francese su Genova, fu l’unica cerniera tra le
due regioni strategiche. Come le precedenti guerre del Settecento, anche
quella della Prima Coalizione (1792-97) fu essenzialmente continentale,
e fu solo nel 1796-97 che il ritiro della Prussia e l’eccellenza militare di
Napoleone fecero per la prima volta dell’Italia Settentrionale un fronte
più importante di quello renano-danubiano. La guerra della Seconda
Coalizione (con l’offensiva austro-russa del 1799 e la controffensiva
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francese del 1800) fu l’unica delle guerre napoleoniche ad essere
militarmente decisa nella pianura padana.
A partire dal 1803 l’asse del conflitto si spostò nel Mediterraneo,
coinvolgendo le sue tre grandi penisole settentrionali (Balcanica, Italiana
e Iberica) e determinando la loro storia politica e sociale. La sinergia tra
potere navale e insurrezione nazionale impedì la grande marcia francorussa sulla Via della Seta, sognata da Napoleone per colpire la base
indiana della potenza inglese; il logoramento imposto dalla Royal Navy
vanificò le vittorie terrestri, apparentemente decisive, e minò il consenso
della plutocrazia continentale, tutelata dal code civil ma rovinata dal
blocco continentale e dal contrabbando inglese irradiato dalle basi
insulari del Mediterraneo. L’Austria e le correnti liberali del governo
inglese cercarono di sollevare anche in Italia una “guerra nazionale”
contro Napoleone, facendone una “seconda Spagna” sotto l’autorità
morale del papa (che nel 1808 gli inglesi cercarono invano di prelevare
da Roma e fu per questo deportato a Savona). Ne mancavano però le
condizioni sociali, perché proprio l’insorgenza popolare del 1799 aveva
schierato la nuova classe dirigente italiana dalla parte del nuovo ordine
francese. E, anche sul piano militare, la fiammata del 1809, accesa dal
Tirolo e dalla Calabria, fu soffocata dalla mancata cooperazione angloaustriaca e dalla fulminea campagna di Wagram. L’atteggiamento della
classe dirigente italiana mutò solo nel 1813, quando il conflitto entrò
nella sua fase finale, e quando sembrò possibile una liberazione dal
dominio francese senza la restaurazione degli antichi sovrani. Ma
neanche allora, diversamente dalla Germania, l’Italia andò oltre l’attesa
passiva e puramente illusoria di un’impossibile iniziativa inglese,
promessa dal comandante in capo del Mediterraneo (Lord William
Bentinck), ma sconfessata dal suo governo, che preferiva lasciare l’Italia
al protettorato austriaco per dedicarsi alla penetrazione nelle colonie
spagnole del Sudamerica.
Dopo la tenace resistenza austro-sarda sulle Alpi Marittime (1792-96)
e le grandi battaglie del 1796-97 (Montenotte, Arcole) e del 1799-1800
(Trebbia, Genova e Marengo), in Italia si svolsero solo campagne
secondarie, per il forzamento del fronte austriaco nel 1805 (Adige) e nel
1809 (Isonzo) e per la difesa del bastione orientale dell’Impero nel 181314 (culminata nell’ultima vittoria franco-italiana sul Mincio), ma anche
uno sciame di operazioni costiere (soprattutto nel Basso Tirreno ma
anche nell’Alto Adriatico), tipiche della guerra di logoramento. Le
operazioni maggiori furono, nel 1806, la rotta napoletana di Campo
Tenese, l’ostinata difesa di Gaeta, la fortuita ma ben propagandata
vittoria inglese di Maida, l’occupazione francese della Dalmazia; nel
1807 quella delle Ionie e la nuova rotta napoletana di Mileto, mentre gli
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inglesi erano impegnati contro i turchi in Egitto e a Costantinopoli; nel
1808 la riconquista francese della Calabria e di Capri; nel 1809 la
dimostrazione anglo-siciliana nel Golfo di Napoli; nel 1810 la conquista
inglese di parte delle Ionie e l’abortito tentativo murattiano di sbarco in
Sicilia (sabotato dallo stesso Napoleone, che mirava solo a impedire il
trasferimento di forze inglesi dalla Sicilia alla Spagna); nel 1811 la
distruzione della flotta franco-italiana a Lissa.
Mezzo milione di uomini e 4 miliardi di franchi
La presenza militare francese nella Penisola fu mediamente di circa
100.000 uomini, cioè da un sesto a un quarto delle forze terrestri. Due
terzi erano stanziati nell’Italia settentrionale, dove nel 1805, 1809 e
1813-14 fu riattivata l’Armée d’Italie (1793-1801). Dal 1806 al 1811 fu
stanziata nell’Italia Meridionale la seconda Armée de Naples (presto
ridotta da 61.000 a 35.000 uomini, di cui 10-12.000 a Corfù, 10-18.000
in Calabria e 3.000 a Roma). Dal 1806 gli inglesi mantennero in Sicilia
circa l’8-10 per cento delle loro forze terrestri, ossia da 13 a 23.000
uomini, inclusi però i 7.000 impiegati in Egitto nel 1807 e i 2.500 nelle
Ionie nel 1809-14. Oltre a mantenere le truppe francesi, l’Italia fornì a
Napoleone quasi mezzo milione di uomini (su tre milioni avvicendatisi
nel 1800-14, di cui un terzo alleati e “nuovi francesi”). I dipartimenti
italiani dell’impero fornirono almeno 130.000 soldati e 10.000 marinai,
il Regno italico 200.000 e 10.000 e il Regno di Napoli 100.000 e 10.000
(in queste cifre sono però inclusi 10.000 dalmati, 5.000 corsi e altri
20.000 francesi ed esteri al servizio italico o napoletano). Circa 250.000
- un quinto dei napoletani, oltre metà degli italici e quasi tutti gli italiani
“francesi” – furono impiegati fuori della Penisola.
Pure gl’inglesi ebbero però al loro servizio almeno 10.000 soldati e
marinai italiani (Sicilian Regiment a Malta e in Egitto, Army Flotilla di
Messina, Calabrian Free Corps e Italian Levy impiegati nelle Ionie, in
Catalogna e in Liguria), senza contare 17.000 alleati borbonici (che
fornirono 6.500 uomini per la spedizione del 1809 nel Golfo di Napoli,
2.300 per la Catalogna nel 1812-13, 4.500 per la marcia su Genova nel
1814 e 7.773 per lo sbarco a Napoli nel 1815) e – indirettamente –
30.000 volontari borbonici insorti nel 1806-09, 30.000 volontari siciliani
e i 4.000 regolari e 11.500 provinciali sardi che mantenevano neutrale la
Sardegna. Alla battaglia di Trafalgar (dove fu mortalmente ferito anche
l’ammiraglio spagnolo, il palermitano Gravina) presero parte 306
marinai italiani, 153 con Nelson e altrettanti coi francesi. All’opposto
della Francia, l’Inghilterra finanziò lo sforzo militare dei suoi alleati: il
sussidio alle forze siciliane raggiunse 3,6 milioni di sterline (circa 65
6
milioni i franchi) in dieci anni, pari all’1.6 per cento delle spese di
guerra inglesi del 1793-1815. Appena 80.000 sterline furono invece
sufficienti per il contingente sardo di 15.000 che, subito dopo Waterloo,
partecipò alle operazioni e poi all’occupazione austriaca in Savoia, nel
Delfinato e in Provenza. Migliaia di emigrati, prigionieri e disertori
italiani combatterono infine al servizio spagnolo, portoghese, austriaco e
russo.
Il costo diretto pagato dall’Italia per le guerre del 1792-1815 si può
stimare in circa 4 miliardi di franchi (314 miliardi di euro 2001, pari al
21 per cento del PIL 2007). Le spese militari della Repubblica Cisalpina
(3,7 milioni di abitanti) e del Regno Italico (6,5 milioni dal 1810) furono
nel 1796-1814 di circa un miliardo, di cui il 45 per cento per le forze
terrestri e navali francesi, con un’incidenza media del 59 per cento sulle
uscite del 1804-11. Nell’esercito italiano servirono circa 200.000 uomini
con 5.000 ufficiali, inclusi 40.000 caduti e 50.000 disertori, con una
forza media di 9.000 uomini e 1.500 cavalli sino al 1803, quando, con
l’adozione della coscrizione obbligatoria, triplicarono a 24.000 e 3.500.
Nel 1807 l’esercito italiano contava 33.763 uomini, di cui 15.279
all’estero, contro 79.096 francesi stanziati nel Regno. Nel 1809 le cifre
erano rispettivamente di 50.000, 20.464 e 37.356 e nel settembre 1813
l’esercito italiano raggiunse il picco massimo di 73.000 uomini, di cui
36.816 all’estero. Ancora nel gennaio 1814 erano nel Regno 70.000
soldati napoleonici: 45.025 (di cui 19.438 italici), con 4.100 cavalli e 52
cannoni, nell’Armée d’Italie, 11.575 negli ospedali e 14.473 nelle piazze
assediate di Osoppo, Palmanova, Peschiera e Venezia. Oltre la metà dei
200.000 italici furono impiegati all’Elba (1802-14), nel Regno di Napoli
(1803-05 e 1806-07), in Dalmazia (1806-09), a Corfù (1807-14), sulle
coste della Manica (1803-05) e di qui in Germania (1806-07), in Austria
e Tirolo nel 1809, in Spagna nel 1808-13 (30.183), in Russia nel 1812
(27.397, inclusi 1.900 dalmati) e di nuovo in Germania nel 1813
(28.400). Degli 85.980 uomini e 19.827 cavalli inviati in Spagna, Russia
e Germania ne tornarono inquadrati appena 12.000 e 1.000. Presenti in
molte grandi battaglie della Grande Armée e famosi per gli assedi di
Colberg (1807), Gerona (1809) e Tarragona (1811), furono protagonisti
a Maloyaroslavets (24 ottobre 1812), detta perciò “la battaglia degli
italiani”.
Le spese di guerra atterrarono le finanze napoletane già nel 1792, con
oltre 50 milioni di franchi e altrettanti nel 1798. Altri 40 milioni furono
spesi per mantenere il corpo d’occupazione francese in Puglia (1801-05),
70 per l’Armée de Naples (1806-11) e 400 per le forze di terra e di mare
del Regno “francese” (5 milioni di abitanti): sotto Murat l’incidenza
delle spese militari sul totale fu mediamente del 67 per cento. Malgrado
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una leva di 15.000 reclute, nel 1806 l’esercito borbonico poté mettere in
campo solo metà dei suoi 30.000 effettivi, recuperandone poi 5.000 dalla
Calabria e 2.000 da Gaeta, che, insieme ai 6.000 già in Sicilia formarono
il nuovo esercito siciliano. Nel 1806 il nuovo esercito napoletano ne
contava 15.000, di cui solo un terzo nazionali; nel 1808 arrivò a 26.000,
ma dedotta l’aliquota passata al servizio spagnolo, scese sotto Murat a
21.000, per raggiungere nel 1813 il picco massimo di 69.000, inclusi 5 o
6.000 esteri. Truppe napoletane furono inviate a Corfù e nelle insalubri
guarnigioni padane (1807) e laziali (1808-09) e in Tirolo (1809). Nei
cinque reggimenti impiegati in Spagna transitarono 9.312 uomini, di cui
5.000, arruolati a forza tra dissidenti e delinquenti comuni, disertarono al
nemico, trasportati poi dagl’inglesi in Sicilia. Una Divisione napoletana
di 6.500 uomini (per metà esteri) fece parte nel 1810 dell’Armata di
Scilla, perdendo 795 prigionieri nel disastroso sbarco a Sud di Messina.
Un’altra di 8.515 uomini e 1.097 cavalli fu inviata in Polonia nel 1812,
prendendo poi parte valorosamente alla difesa di Danzica (1813-14), e
altri 3.338 e 930, partiti nel 1813, combatterono a Lützen e Bautzen. Dei
21.000 napoletani inviati all’estero ne rientrarono inquadrati circa 5.000.
Almeno 10.000 napoletani, tra prigionieri rimasti fedeli ai Borbone e
galeotti, furono infine deportati in Francia e adibiti a lavori forzati in
porti e fortezze insalubri o in bonifiche e costruzioni stradali. Con un
esercito di 60.000 uomini, troppi per le scarse risorse del Regno, Murat
poté metterne in campo solo 25.000 nel 1814 e 30.000 nel 1815.
Quindici Divisioni Militari territoriali
I territori italiani annessi all’Impero formarono 4 “divisioni militari”:
nel 1801 la 27e (Torino), nel 1805 la 28e (Genova) e nel 1809 la 29e
(Firenze) e 30e (Roma). Il Regno italico ne formò 6 (Milano, Brescia,
Mantova, Bologna, Ancona e Venezia) e il Regno di Napoli 5 (Napoli,
Capua, Chieti, Barletta e Monteleone). Il territorio e le coste furono per
la prima volta cartografati in modo sistematico, con criteri scientifici e a
scopi militari, dagli ingegneri geografi francesi, che si avvalsero anche
delle precedenti carte sarde, austriache e napoletane e delle “officine”
topografiche di Milano e Napoli. Il sistema difensivo delle Alpi
occidentali, creato dai Savoia nel corso del Settecento, fu smantellato,
organizzando invece nuove linee difensive sul Tanaro, sull’Adige e
infine sull’Isonzo, collegate da una rete terrestre e fluviale e appoggiate
sulle piazzeforti primarie di Alessandria, Mantova e Venezia e le
secondarie di Piacenza, Rocca d’Anfo, Peschiera, Legnago, Osoppo e
Palmanova. Oltre a Genova e Venezia, basi navali minori furono create
alla Spezia, a Livorno e ad Ancona, mentre Taranto, creata durante
l’occupazione del 1801-02 come supporto per l’Armée d’Orient in
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Egitto, perse poi d’importanza rispetto a Corfù, acquisita nel 1807 e
considerata fondamentale da Napoleone. Del tutto secondarie furono
invece considerate le piazze e le basi meridionali (Gaeta, Napoli e la
costa calabrese), ma le batterie costiere furono potenziate, integrate da
stazioni telegrafiche (ottiche) e collegate al sistema di difesa del
cabotaggio stabilito lungo le coste dell’Impero e del Regno Italico.
L’organizzazione militare dell’Italia fu attuata in parte dai ministeri
imperiali e in parte dai ministeri della guerra e marina di Milano (17971814) e Napoli (1806-15). Al ministero italico si susseguirono il civile
Birago (1797) e poi i generali Vignolle (1797-99), Polfranceschi (1800),
Teulié (1801), Trivulzio (1802), Pino (1804), Caffarelli (1806), Danna
(1810) e Fontanelli (1811-14); a Napoli il generale Dumas (1806), poi il
corso Saliceti, anche ministro di polizia (1807), i generali Reynier,
Campredon e Daure (1809), Tugny (1811) e il pescarese Macdonald
(1814), lui pure, come Daure, amante della regina, sposata in esilio dopo
la fucilazione di Murat. Le capacità logistiche della Penisola furono
assai accresciute dall’adozione dei sistemi amministrativi francesi, dalla
creazione di grandi imprese appaltatrici, dall’aumento dei collegamenti
stradali e fluviali, e dallo stabilimento di caserme (516 nel solo Regno
Italico, ridotte nel 1806 a 310, con una capienza di 100.568 uomini e
19.252 cavalli) e ospedali militari (8 nel Regno Italico e 15 nel Regno di
Napoli, i principali, spesso con spezierie e scuole di medicina, a Torino,
Alessandria, Genova, Milano, Mantova, Venezia, Ancona, Pescara,
Taranto, Roma, Gaeta, Napoli, Cosenza, con bagni termali militari ad
Acqui, Trescore, Abano, Porretta, San Giuliano, Casamicciola). Furono
potenziate le manifatture d’armi bianche e da fuoco di Torino, di
Gardone e Brescia (con una produzione di oltre 100.000 fucili nel
periodo) e di Torre Annunziata (circa 40.000 armi da fuoco), le fonderie
di cannoni e munizioni di Torino, Venezia, Napoli (Castelnuovo e
Poggioreale) e della Mongiana (Aspromonte), più una nuova a Pavia con
laboratorio sperimentale (che produsse 542 bocche da fuoco e pure razzi
alla Congrève). Ai polverifici di Torino, Genova, Venezia, Roma e Torre
Annunziata si aggiunsero quelli di Lambrate, Marmirolo, Spilamberto,
Sant’Eustachio (BS) e Soriano (CS); arsenali e scuole tecniche del genio
furono stabiliti ad Alessandria e Pavia, scuole d’artiglieria a Pavia e
Capua. Arsenali navali furono mantenuti a Genova, Livorno, Napoli,
Castellammare e Venezia: quest’ultimo, mal collegato al mare aperto,
finì però per vanificare il controllo delle coste adriatiche e ioniche e
impedire l’acquisizione di un vero potere navale.
Quindicimila ufficiali e 145 generali
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L’Italia produsse durante le guerre napoleoniche circa 15.000 ufficiali
e 145 generali; in compenso 82 generali e forse 3.000 ufficiali stranieri
servirono negli eserciti italiano e napoletano. L’esercito austriaco ebbe
27 generali di origine italiana (1 feldmaresciallo, 7 tenenti marescialli e
19 generali maggiori), incluso l’oriundo comasco Bianchi vincitore di
Murat a Tolentino, più 17 (7 tenenti marescialli e 10 generali maggiori)
provenienti dal servizio italiano e ammessi nel l814. Il trattato di
Presburgo (1809) impose all’Austria di licenziare gli ufficiali veneti e
trentini, divenuti sudditi di Napoleone. La celebre Francesca Scanagatta,
milanese, fu, sotto l’identità del fratello, allieva all’Accademia militare
di Vienna, valoroso tenente dei confinari croati all’assedio di Genova e
infine pensionata dell’Austria nonché moglie prolifica di un ufficiale
della guardia presidenziale italiana. Quindici italiani (11 piemontesi, 1
milanese, 1 elbano e due principi Borghese), 14 savoiardi e 2 nizzardi
(Rusca e il maresciallo Masséna) raggiunsero il grado di generale
nell’esercito francese; un savoiardo (Vittorio Sallier de la Tour) in quello
inglese e altri quattro ufficiali sabaudi nel russo (il modenese Paolucci,
ricordato da Tolstoi in Guerra e Pace, i piemontesi Galateri di Genola e
Gianotti e il savoiardo Michaud de Beauretour). Il piemontese Bruno di
Tornaforte comandò una brigata di cavalleggeri a Waterloo.
Passato da 174 ufficiali nel 1810 a 315 nel 1813, lo stato maggiore
cisalpino-italico ebbe in tutto 65 generali: 17 di divisione e 35 di brigata
e 13 aiutanti. I “regnicoli” erano 37 (11 + 18 + 8 nei tre gradi), contro 7
di altri stati italiani (2+2+3), 12 francesi (1+10+1), 5 corsi (1+4+0), 2
polacchi (1+1+0), uno svizzero (Mainoni) e un aiutante svedese (Tibell).
Quattro (Teulié, Peri, il corso Orsatelli e il francese Levié) caddero in
combattimento, e due morirono per cause di servizio (il dalmata
Milossevich e il romano Schiazzetti). Nel 1813 l’esercito italiano
contava 3.229 ufficiali in servizio attivo: benché Napoleone avesse
riservato un quarto dei posti cisalpini ai francesi, la quota degli italofoni
(inclusi corsi e dalmati) aveva raggiunto il 72 per cento degli ufficiali
della guardia reale e il 52 dell’artiglieria, il 54 dei generali, il 40 per
cento degli ufficiali superiori di fanteria e il 60 dei parigrado di
cavalleria. Nel 1816 il governo pontificio riconobbe 423 ufficiali exitalici, 38 ex-francesi e 22 ex-napoletani.
La proporzione di stranieri era ancora più alta nell’esercito napoletano;
nonostante gli esodi di ufficiali francesi avvenuti nel 1811 e 1814 a
causa delle tensioni con la Francia e poi del passaggio nel campo degli
Alleati, gli ufficiali stranieri che accettarono la “naturalizzazione”
imposta da Murat nel 1815 erano ancora 620 (inclusi 130 di altri stati
italiani, 300 francesi, 90 corsi, 30 delle Indie Occidentali, 20 svizzeri e
20 tedeschi). Nel 1813 gli ufficiali in servizio attivo erano in tutto 2.455,
10
ma gli organici del 1815 ne prevedevano 3.333. I generali napoletani
furono però oltre il doppio degli italici: ben 121 in dieci anni, inclusi 45
tenenti generali, 50 marescialli di campo e 26 aiutanti. I regnicoli furono
però solo 56 (18+21+17), contro 51 francesi (22+23+6), 10 corsi
(3+4+3) e 4 italiani (2+2+0).
Malgrado la provenienza da mestieri civili o dall’impegno politico di
molti ufficiali nazionali e la ridotta leadership nei confronti delle truppe,
e nonostante pochi fossero i generali in grado di comandare una
Divisione (i milanesi Pino, Teulié e Bonfanti, il bresciano G. Lechi, il
mantovano Peyri, il modenese Fontanelli, l’emiliano Zucchi, il
romagnolo Severoli, il romano Palombini), le prestazioni professionali
dello stato maggiore italico furono nettamente superiori a quelle del
napoletano, un misto di ex-repubblicani del 1799, ex-borbonici e
francesi in gran parte senza speranza di carriera nell’esercito imperiale.
Con rare eccezioni (come Filangieri, Macdonald e Guglielmo Pepe), la
massa dei generali fu scelta da Murat con promozioni balzane o
clientelari o sconsiderati “acquisti all’estero” (incluso il pessimo affare
di Giuseppe Lechi), allo scopo di comprare un effimero consenso. I frutti
di questa politica furono i pronunciamenti militari del 1814 e
l’opportunistica defezione dei generali manifestatasi già la sera stessa di
Tolentino (suscitando la postuma indignazione dello storico francese
Maurice Henri Weil) e completata dalla convenzione di Casa Lanza che
salvaguardava soprattutto gli interessi corporativi e personali dei militari
ex-murattiani e poneva sul nuovo esercito borbonico una cambiale
puntualmente scaduta cinque anni dopo.
La coscrizione
Nel gennaio 1799 l’Armée d’Italie contava appena 30.000 ausiliari
indigeni (12.000 piemontesi, altrettanti cisalpini, 4.000 liguri e 2.500
romani), già militari di carriera sotto gli antichi regimi. L’offensiva
austro-russa vanificò il richiamo della milizia provinciale piemontese e
la leva comunale di 9.000 reclute cisalpine e 4.000 romane. Nel 1801 i
resti delle truppe piemontesi furono incorporati nell’esercito francese, e
nel 1802, con l’annessione, il Piemonte fu assoggettato alla coscrizione
francese, con contingenti comunali sorteggiati fra le 5 classi più giovani
dai 20 ai 25 anni. Con le successive annessioni, vi furono assoggettati
anche l’Elba, la Liguria, Parma e Piacenza, la Toscana, l’Umbria e il
Lazio; e i comuni costieri anche all’“iscrizione marittima” della “gente
di mare”, il sistema francese per il reclutamento degli equipaggi navali.
Senza contare la leva di 18.894 coscritti della classe 1815, eseguita solo
in minima parte, i dipartimenti italiani fornirono circa 163.200 coscritti e
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3.361 ussari e guardie d’onore. Metà (84.500) furono imposti al
Piemonte (19.300 nel 1803-04, 31.000 nel 1805-12 e 34.200 nel 181314), 33.500 alla Liguria, 13.000 a Parma e Piacenza, 21.000 in Toscana e
14.500 a Umbria e Lazio.
Il modello francese, poi adottato con varianti anche nei Regni d’Italia
e di Napoli, limitava la ferma a 5 anni e prevedeva vari ammortizzatori
sociali (come la surrogazione personale, il servizio in corpi privilegiati
della guardia imperiale o reale e varie esenzioni) a favore dei ceti
borghesi e benestanti. I contingenti venivano generalmente completati,
sia pure in tempi più lunghi di quelli stabiliti, perché i refrattari erano
rimpiazzati dai coscritti dello stesso comune che seguivano in ordine di
sorteggio. Pur restando sempre assai elevato, il tasso di renitenza non fu
comunque superiore a quello dei dipartimenti francesi e andò man mano
attenuandosi sia per progressiva assuefazione, sia per effetto della dura
repressione (rappresaglie economiche sulle famiglie e periodiche retate
delle colonne mobili) combinata con periodiche amnistie per il recupero
spontaneo dei renitenti e disertori. La diserzione si verificava in genere
nel primo semestre di vita militare e finché le reclute non passavano le
Alpi: solo in Spagna la diserzione di italiani (e soprattutto dei napoletani
nel 1810) fu sistematicamente organizzata dalla resistenza spagnola e dai
comandi inglesi. L’impiego oltralpe e oltremare era comunque l’aspetto
più aborrito della coscrizione, la cui abolizione fu uno degli impegni
sbandierati nel 1813 dalla propaganda alleata in Italia.
Nel 1803 la coscrizione, con adattamenti della legge francese, fu
introdotta anche nella Repubblica italiana: la riforma non fu voluta dalla
Francia, ma dal vicepresidente Melzi, al duplice scopo di spurgare
l’esercito dai mercenari e disertori professionali (riuniti in una “legione
italiana” e subito spediti all’Elba) e dagli indisciplinati ausiliari polacchi
(metà spediti a Santo Domingo e metà in Puglia) e di sgravare lo stato
dal peso delle truppe francesi, attribuendo il compito di difendere la
Repubblica ad una vera e forte “armata nazionale”. La riforma fu perciò
fortemente osteggiata da Murat, allora comandante delle truppe in Italia,
ma fu opportunisticamente accettata da Napoleone in vista della rottura
della pace di Amiens, con l’intento – opposto a quello di Melzi – di
impiegare i coscritti italiani all’estero (cominciando con l’invio di una
Brigata in Puglia e di una Divisione all’Armata sulle coste della Manica)
nonché nelle guarnigioni italiane più insalubri e micidiali (Mantova,
Peschiera e Venezia), al fine di preservare le truppe francesi. In undici
anni furono chiamati 159.466 coscritti italiani, di cui 31.200 nel primo
triennio e 33.779 nel solo 1813: e inoltre 1.330 istriani, 9.566 dalmati e
8.067 marinai.
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Anche i Borbone avevano mobilitato l’esercito mediante leve limitate
al solo Regno di Napoli, chiamando 12.000 miliziani nel 1792 e 86.000
scapoli sorteggiati fra 27 e poi “solo” 20 classi di età (16.000 nel 1794,
40.000 nel 1798 e 30.000 nel 1806). Nel “decennio francese”, oltre al
reclutamento di almeno 10.000 ex-insorgenti e criminali comuni, furono
chiamati 74.000 coscritti: 4.500 nel 1807 e 12.000 nel 1809 col vecchio
sistema ridotto a 9 e poi 7 classi, e poi 10.000 nel 1810, 11.000 nel 1811,
18.000 nel 1812, 10.000 nel 1813 e 12.000 nel 1814 col nuovo sistema
di tipo francese adottato nel 1810. L’iniquità sociale e la renitenza delle
famiglie, e delle stesse autorità comunali, furono nettamente superiori a
quelle verificatasi nei dipartimenti francesi e italiani della Penisola, tanto
da indurre Murat ad abolire la coscrizione. In Sardegna e in Sicilia (già
in passato esenti dalla coscrizione) non vi furono leve, ma solo milizie
territoriali volontarie di 11.500 e 45.000 uomini, entrambe create nel
1808 col nome di Reggimenti provinciali sardi ed Esercito dei Volontari
Siciliani.
Settanta Reggimenti
Alcuni reggimenti francesi, formati sulla base di truppe piemontesi
(111e de ligne, 31e légère, 21e dragons, 26e chasseurs à cheval), liguri
(32e légère), toscane e romane (113e de ligne, 28e chasseurs à cheval),
continuarono anche in seguito a ricevere reclute italiane (ma non
esclusivamente). Altri due (137e e 156e de ligne) furono formati nel
gennaio 1813 da 5.500 guardie nazionali italiane, e volontari italiani
formarono in seguito il 13e e 14e hussards e 4 squadroni del 3e e 4e
gardes d’honneur. Due corpi volontari piemontesi (Légion du Midi e
Tirailleurs du Po), creati nel 1803, combatterono ad Austerlitz e in
Portogallo, dove nel 1811 furono riuniti per ricostituire l’11e légère.
Altri speciali corpi italiani furono i Veliti e le Guardie d’onore di Torino
e di Firenze.
Passata da 25 battaglioni di guerra nel 1806 a 48 nel 1808, la fanteria
di linea e leggera italiana ne contava 66 nel maggio 1813, ridotti a 37 in
dicembre. Oltre ai 7 reggimenti di linea e ai 4 leggeri, ne esistevano però
altri 10 di fanteria (fanteria, veliti e coscritti della guardia reale; dalmata;
coloniale dell’Elba; 2 volontari; guardia di Milano; guardia sedentaria di
Venezia; veterani e invalidi), 8 di cavalleria (guardie d’onore, dragoni
della guardia reale, dragoni Regina e Napoleone e 1°-4° cacciatori a
cavallo) e 4 d’artiglieria (guardia reale, a piedi, a cavallo e del treno), più
il battaglione zappatori e 26 compagnie sciolte (2 di bersaglieri volontari
e 24 dipartimentali di riserva). Nel luglio 1814 i corpi di linea furono
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immessi nell’esercito austriaco, formando 4 reggimenti di fanteria (N.
13, 23, 38 e 43), 4 battaglioni leggeri e 1 reggimento cavalleggeri (N. 7).
A seguito della creazione delle Province Illiriche (1809) il Battaglione
leggero Istriano fu sciolto, mentre il Reggimento Dalmato continuò a far
parte dell’esercito italico come corpo “estero”. Corpi esteri al servizio
napoletano furono invece i Pionniers Noirs (Battaglione Real Africano)
e il Reggimento Real Corso, divenuti nazionali (7° di linea e 1° leggero)
rispettivamente nel 1810 e 1814. Nel 1815 l’esercito di Murat contava
20 reggimenti di linea (12 fanteria di linea e 4 leggeri e 4 di cacciatori a
cavallo), 8 della guardia reale (granatieri; 1° e 2° veliti; volteggiatori;
ussari; corazzieri; cavalleggeri; lancieri) e 4 tecnici (1° e 2° artiglieria di
terra, del treno e zappatori), più l’artiglieria a cavallo della guardia reale,
il reggimento veterani e 5 reggimenti provvisori formati con le guardie
prefettizie (“compagnie provinciali”).
L’esercito siciliano contava nel 1808 un reggimento di granatieri della
guardia reale, 8 reggimenti di linea (Estero, Reali Sanniti, Reali Presidi,
Cacciatori Philipstahl, Valdimazzara I e II, Valdemone e Valdinoto), 3
battaglioni di granatieri di linea e 6 di cacciatori (Napoletani, Albanesi,
Valdimazzara, Valdemone, Siculi e Calabro), 3 reggimenti cavalleria
(Principe, Valdimazzara e Valdinoto), 4 brigate d’artiglieria a piedi e
mezza a cavallo, 1 brigata pionieri, 1 reggimento di guarnigione e 4
compagnie di dotazione delle Isole minori. Nel 1812 Bentinck lo
riordinò su 8 reggimenti fanteria (1°-3° Siciliano e 1°-5° Estero) e 3 di
cavalleria (1°-3°), più 3 battaglioni autonomi (guardie reali siciliane e
napoletane e reali granatieri).
La Gendarmeria
La gendarmeria, forza militare specialmente addetta al controllo delle
strade e alla repressione del banditismo, fu, col codice civile e
l’amministrazione provinciale, una delle istituzioni più importanti
esportate dalla Francia napoleonica e conservata dalla restaurazione. Le
gendarmerie del triennio giacobino (romana, piemontese, ligure,
napoletana) reclutate fra i patrioti, riflettevano la fase rivoluzionaria
della gendarmerie nationale, cessata però con la riforma del 1798 che la
sottopose ai prefetti. Fu questo il modello esteso all’Italia a partire dal
1801, e fu in particolare il generale Radet, emarginato dalla gendarmeria
imperiale, a riformare la gendarmeria italica nel 1805 e ad impiantare la
napoletana (1806). Passato alla storia per l’arresto di Pio VII (1808),
vedeva la gendarmeria come uno strumento di controllo sociale e di
appoggio alla rivoluzione borghese contro i vecchi ceti dominanti.
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Contrapposta ufficialmente ai preesistenti e screditati istituti di polizia
(sbirri, satellizio) e reclutata in parte dalla società civile e in parte da
veterani alfabetizzati, ceduti malvolentieri dai reggimenti ma attratti dal
prestigio e da paghe superiori, la gendarmeria era organizzata in brigate
a cavallo o a piedi di 5-7 uomini di stazione permanente in un’area di
150 kmq, riunite in compagnie dipartimentali e in legioni corrispondenti
alle Divisioni Militari. Il personale francese, tra cui numerosi corsi,
predominava ancora nel 1814 nelle 4 legioni imperiali istituite nei
dipartimenti italiani (27e Torino, 28e Genova, 29e Firenze, 30e Roma),
ed era inizialmente assai numeroso nella gendarmeria reale napoletana.
Quest’ultima, comandata dal corso Gentile e dal calabrese Amato, poi
sottoposti all’ispezione dei francesi Compère (1810) e Manhès (1812), e
organizzata su tre legioni (Napoli, Bari e Salerno), 7 squadroni, 14
compagnie e 340 brigate, raggiunse la forza massima di 85 ufficiali e
3.200 uomini e fu mantenuta alla restaurazione sotto il comando del
maresciallo Cancellieri. Analoga la forza della gendarmeria reale italica:
3 legioni (Milano, Bologna, Treviso), 6 squadroni, 24 compagnie, 92
ufficiali e 1.800 uomini. Comandata dal bolognese Piella e dal veneto
Zannini sotto l’ispezione del milanese Polfranceschi, nel 1814 fu
mantenuta dall’Austria per la sola Lombardia. Entrambe le gendarmerie
ebbero reparti speciali inquadrati nella guardia reale e nella marina.
La Guardia Reale
Ad imitazione della guardia imperiale, le guardie reali italiana e
napoletana erano corpi con rango e paga privilegiati, composti di due
distinte aliquote, una formata da veterani trasferiti per merito dalle
truppe di linea, e l’altra da “volontari” tratti dai ceti dirigenti (ussari di
requisizione, poi guardie d’onore) o benestanti (veliti), allo scopo
dichiarato di “agguerrire” la società civile e di assicurarsene la fedeltà
politica prendendo “in ostaggio” i suoi rampolli.
Derivata da precedenti repubblicani (guardie del direttorio e del corpo
legislativo cisalpini, guardia del governo, poi del vice-presidente e del
presidente), la guardia reale di linea italiana (1805) raggiunse un
massimo di 2.283 uomini e 980 cavalli nel 1812 (fanti, dragoni,
gendarmi, artiglieri a cavallo e treno); nel 1806 si aggiunsero le guardie
d’onore e i veliti reali (1806), nel 1810 i coscritti della guardia e nel
1812 i marinai. A parte un battaglione di veliti impiegato in Dalmazia e
in Spagna e una Divisione tenuta in riserva nel 1809, la guardia reale
italiana combatté effettivamente solo in Russia (5.245 uomini e 1.737
cavalli) e poi – ricostituita quasi ex-novo – nella campagna d’Illiria e
d’Italia (1813-14). Comandata da Teodoro Lechi, vi transitarono 15.119
15
uomini (895 guardie d’onore, 3.679 veliti, 4.920 coscritti e 5.625
veterani di linea) con 281 decorati della corona ferrea su 1.118.
Creata nel 1806 con 2.700 veterani francesi, la guardia reale di
Giuseppe Bonaparte lo seguì in gran parte in Spagna nel 1808 e fu
ricostituita e napoletanizzata nel 1809 da Murat, raggiungendo nel 1815
il massimo di 7.500 uomini e 2.565 cavalli su 4 reggimenti di fanteria
(granatieri, ancora in prevalenza francesi; 1° e 2° veliti e volteggiatori,
formato dai reduci di Danzica) e 4 di cavalleria (ussari, corazzieri,
cavalleggeri, lancieri), più artiglieria a cavallo, marinai e gendarmi. La
guardia inviò in Polonia 2.649 uomini (1.874 veliti, 446 guardie d’onore,
33 gendarmi, 88 artiglieri e 208 marinai) e mobilitò 3.400 uomini nel
1814 (divisione Millet) e 6.000 nel 1815 (divisioni Livron di cavalleria e
Pignatelli Strongoli di fanteria, che, dopo un’ingloriosa ritirata da
Firenze, combatterono con valore a Tolentino). Nel nuovo esercito della
restaurazione, venne formata una nuova guardia reale coi vecchi lealisti
borbonici reduci dalla Sicilia, che in questo modo finirono per perdere il
controllo politico dell’esercito: chiudendosi in un’istituzione
assistenziale di veterani, lasciarono infatti il controllo della “linea” ai
turbolenti e rancorosi reduci murattiani, innescando la polvere
puntualmente scoppiata nel 1820.
La Guardia Nazionale
Mutuata dalla Francia rivoluzionaria, la guardia civica o nazionale fu
ampiamente enfatizzata dalle repubbliche italiane. Impiegata anche per
le colonne mobili e la difesa territoriale, e talora oggetto di contesa fra le
varie fazioni, quella delle città maggiori svolse occasionalmente anche
un ruolo politico nei momenti di emergenza. Tuttavia la ripartizione fra
tutti i cittadini dei turni di pattuglia e nei corpi di guardia fu presto
sostituita da una tassa di esenzione con cui si pagava personale assoldato
e durante il periodo napoleonico la guardia nazionale tornò al modello
delle milizie generali dell’antico regime, attivata su base volontaria solo
per particolari funzioni locali ovvero in caso di emergenza. Nell’autunno
del 1805, a seguito dello sbarco anglo-russo sotto Gaeta, il viceré
Eugenio chiamò a Bologna le guardie nazionali italiane e parmensi per
formare un’Armata di Riserva, rimasta però in gran parte sulla carta. Nel
1807 sette dipartimenti italiani erano del tutto privi di guardia nazionale
e in altri sette esisteva solo nei centri maggiori, con poche dozzine di
volontari e nessun ufficiale. Furono però mantenute antiche milizie
civiche (bombardieri urbani di Padova, cannonieri civici di Palmanova,
Ancona e del Mincio, guardia sedentaria di Venezia) e attivate
compagnie scelte o assoldate dipartimentali (1809), di cannonieri
16
guardacoste (1810) e di guardie di città (1811). Lo stesso avvenne nei
dipartimenti italiani dell’Impero, dove nel 1813 furono reclutate 6 coorti
di guardie nazionali (5.528 uomini), poi riunite in 2 nuovi reggimenti di
linea (156e e 137e). Nell’Italia meridionale maggior peso militare e
politico ebbero le legioni provinciali (v. infra) e la guardia civica di
Napoli, riordinata come guardia municipale (1809) e poi come guardia
d’interna sicurezza (1813).
Le Legioni provinciali
Le milizie contadine e baronali, reclutate su base volontaria con
l’incentivo di esenzioni fiscali e feudali (“privilegi”), furono un istituto
tipico dello stato moderno, teorizzato da Machiavelli in alternativa ai
mercenari e concepito per il mantenimento dell’ordine pubblico, la
difesa territoriale (interna e delle frontiere) e la mobilitazione in caso di
guerra con aliquote scelte inquadrate dalla nobiltà locale e/o mediante
sorteggio di complementi per le forze regolari.
Abolite in Francia nel 1789 come relitto dell’antico regime, e in
Piemonte nel 1802, furono nondimeno il nerbo della resistenza sabauda
durante la lunga guerra delle Alpi (reggimenti provinciali, cacciatori
scelti, milizia alpina e generale) e delle mobilitazioni tentate dagli altri
stati italiani (Venezia, Tirolo, Toscana, Stato pontificio, Regno di
Napoli) nel 1796-98 e furono uno dei fattori che resero possibili le
grandi insorgenze del 1799 (con almeno 100.000 insorti e oltre 60.000
vittime). Incoraggiate, ma solo marginalmente sfruttate dagli Alleati, e
non controllate dai sovrani nel cui nome formalmente combattevano, le
insorgenze misero in questione l’ordine sociale e politico, spingendo i
ceti abbienti e le stesse corti pontificia e borbonica al compromesso con
la Francia, com’era avvenuto nel 1797 nel caso veneziano.
Regolarizzata a fatica l’Armata sanfedista facendone la base del nuovo
esercito napoletano, la corte borbonica fallì, sia per ragioni finanziarie
sia per l’ingovernabilità dei poteri diffusi, il tentativo di creare, col nome
di reggimenti urbani e provinciali, una forza di sicurezza interna
politicizzata di ben 67.228 uomini, un vero e proprio “partito armato”
borbonico, e così pure, nel 1806, la mobilitazione dei “corpi volanti”.
Dal rifugio di Palermo, la corte borbonica legittimò e sostenne con armi,
denaro e agenti, la successiva insurrezione accesa in Calabria, Lucania e
Abruzzo dalle requisizioni francesi, dalle faide tribali e claniche e dal
brigantaggio endemico, ma trasformatasi – secondo il giudizio di
Giuseppe Bonaparte – nella «guerra del povero contro il ricco». Ciò
indusse il nuovo regime – contro i timori e l’opposizione di Napoleone –
ad affrontare la guerra civile coi sistemi efficaci dell’autodifesa di classe
17
e del “partito armato”, creando 15 legioni provinciali inquadrate dagli
ex-repubblicani del 1799 e dai nuovi “patrioti” giuseppisti. Enfatizzate
da Murat – che nel marzo 1809 celebrò solennemente la consegna delle
bandiere – le legioni vinsero la guerra civile e sul brigantaggio, ma non
furono esenti da infiltrazioni carbonare. Scesi da 73.000 (1809) a 44.000
(1811), i legionari furono di fatto licenziati nel 1812, salvo un’aliquota
scelta di 7.000 guardie prefettizie.
Marina da guerra
Tecnicamente obsoleta, ma forte nel 1797 di 214 unità, di cui 35 di
primo rango, la flotta veneziana fu impiegata da Napoleone per il
trasporto della spedizione in Egitto, e sul Nilo finì pure gran parte delle
navi mercantili e da guerra liguri, toscane, romane e sarde. Sopravvisse
soltanto la flotta borbonica, anche se le unità più moderne furono
incendiate nel gennaio 1799 per non lasciarle in mano francese. Nel
1804 contava ancora 81 unità (1 vascello, 5 fregate, 17 unità minori e 58
cannoniere) e anche durante il secondo ritiro in Sicilia (1806-15) ne
mantenne 87 (1, 3, 13 e 70), con circa 4.500 marinai e 1.200 forzati,
dimostrando discrete capacità operative sia in cooperazione con le forze
inglesi sia autonome (specialmente le Flottiglie di Ponza e Messina).
Impegnato dal trattato di Baiona (1808) a costruire 6 vascelli, 6 fregate
e 6 brick, Murat poté in realtà varare a Castellammare e a Napoli solo un
terzo del programma. La Divisione Vele Quadre fu approntata solo nel
1813 e solo per mascherare l’accordo commerciale già concluso con gli
inglesi, ai quali la reggente consegnò le navi dopo Tolentino. Composta
in realtà dai resti della marina borbonica e della Divisione leggera
francese distrutta da una fregata inglese sotto Fiumicino, la marina
napoletana poté a stento assicurare la riconquista di Capri e una limitata
difesa dei Tre Golfi, subendo due gloriose sconfitte a Procida nel 1809 e
davanti a Napoli nel 1810, mentre 62 cannoniere e 782 trasporti con
3.000 marinai appoggiavano l’abortita spedizione in Sicilia. Nel 1813 la
marina contava 2 vascelli, 3 fregate, 1 corvetta e 18 unità minori, 140
batterie costiere e 5.500 uomini, più 600 operai, 1.800 forzati e 1.560
artiglieri litorali. Nel 1814 fu incorporata la Flottiglia italiana di Ancona
e si trattò l’acquisto dell’Army Flotilla di Messina, posta in disarmo
dagl’inglesi.
Nel 1802 l’ex-venetianische Marine venne fusa con la Triester Marine
a formare la Regia Cesarea Marina austriaca (33 unità sottili e 500
marinai), ma nel gennaio 1806 fu trasferita al Regno d’Italia, formando
la Reale Marina Italiana insieme alla Flottiglia italiana di Ravenna, (10
unità sottili e 800 uomini). Nel 1809 la marina italiana raggiunse il suo
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picco di forza, con 213 unità (3 fregate, 23 unità minori, 33 cannoniere e
154 unità locali) e 8.174 uomini (5.238 militari, 431 impiegati, 1.759
operai e 746 forzati), ma fu sempre tenuta in rispetto dalle periodiche
crociere di pochi vascelli e fregate inglesi, che nel 1811 distrussero a
Lissa la Divisione franco-italiana e incendiarono o catturarono nel 180812 3 fregate, 1 corvetta, 4 brick e 4 golette italiani. Inoltre la Flottiglia
Dalmata fu separata dalla marina italiana e riunita con la marina triestina
a formare la piccola marina illirica (1809-13). L’Arsenale di Venezia
impostò ben 10 vascelli, di cui 6 per la marina francese, ma poté vararne
solo 5 e l’unico (francese) uscito in mare fu subito catturato dagl’inglesi.
Alla fine del 1813 la difesa della Laguna veneziana contava 3 vascelli, 2
fregate, 10 unità minori, 9 cannoniere e 71 piroghe.
Impegnata nella difficile difesa della neutralità e nel contrasto ai
corsari nordafricani, la piccola marina sarda raggiunse il suo picco di
forza nel 1810, con 13 unità sottili e 1.000 marinai. Le marine ligure,
toscana e romana furono incorporate nella marine impériale, cui
fornirono infrastrutture e circa 5.000 marinai. Circa un centinaio furono i
legni corsari armati nei porti italiani con patenti francesi, inglesi,
italiane, napoletane o siciliane.
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Amministrazione), II (Armi e Corpi dell’Esercito), III (Gendarmeria,
Legioni Provinciali, Marina, Indice biografico).
V. Ilari, P. Crociani, S. Ales, Il Regno di Sardegna nelle guerre
napoleoniche e le legioni anglo-italiane 1799-1815, Widerholdt Frères,
Invorio, 2008.
V. Ilari, D. Shamà e altri, Dizionario biografico dell’Armata Sarda
1799-1821, Widerholdt Frères, Invorio, 2008.
V. Ilari, P. Crociani, G. Boeri, Le Due Sicilie nelle guerre
napoleoniche, USSME, Roma, 2008, vol. I (1800-06), II (1806-15).
G. Nafziger, M. Gioannini, The Defense of the Napoleonic Kingdom of
Northern Italy, 1813-1814, Praeger, Westport, 2002.
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F. Schneid, Soldiers of Napoleon’s Kingdom of Italy, Westview Press,
Boulder, 1995.
F. Schneid, Napoleon’s Italian Campaigns 1805-1815, Praeger, 2002,
Westport.
Wikipedia, v. Lista dei Reggimenti italiani (1800-1815); Lista dei
generali italiani (1800-1815); I ministri della guerra e marina (17991815).
20
Ministri di guerra e marina
Repubblica Cisalpina, poi Italiana, poi Regno
d'Italia (1797-1814)
Ministri della guerra
Titolare
Ambrogio Birago
Gen. Div. Martin
de Vignolle
Gen. Brig.
Giovanni Battista
Bianchi d'Adda
comm. ord.
Giovanni Tordorò
Gen. Brig. Pietro
Domenico
Polfranceschi
Gen. Brig. Pietro
Teuliè
comm. ord.
Giovanni Tordorò
Gen. Div.
Alessandro
Teodoro Trivulzio
Gen. Div.
Domenico Pino
NatoNomina
Note
Morto
1745- 30 luglio
1828 1797
Generale della Repubblica
21
1763francese. Dimissionario
novembre
1824
21.2.1799 per assumere
1799
comando operativo
Interinale. Ministro dal 5
1748- 21 febbraio aprile 1799 a Chambéry.
18..
1799
Ispettore generale dal giugno
1800 a Milano
25
1755settembre Ispettore generale
1836
1800
Ispettore generale. Ministro
1766- 30 ottobre
dal 5 novembre. Dimissionario
1845 1800
il 22.4.1801
1769- 22 aprile Dimissionario il 28 luglio
1807 1801
1801
1755- 23 aprile
interinale
1836 1801
17731805
22 febbraio
1802
17671826
13 agosto
1804
-
Ministri della guerra e marina
Titolare
Nato- Nomina
Note
21
Morto
Gen. Div. Marie
François Auguste
Caffarelli du Falga
Gen. Div.
Sebastiano
Giuseppe Danna
Gen. Div. Achille
Fontanelli
17661849
17571811
17751837
Gen. Brig.
Giovanni Battista
Bianchi d'Adda
174818..
Alessandro Zanoli
17791855
Gen. Maj.
Giovanni Battista
Bianchi d'Adda
174818..
marzo
1806
1º
febbraio
1810
10 agosto
1811
interinale. Morto il 5 novembre
1811
destinato in Germania nel
maggio 1813
Nominale. In realtà era
maggio incaricato della direzione e della
1813
controfirma il segretario generale
Alessandro Zanoli
segretario generale incaricato del
21 aprile
portafoglio. Destituito per accuse
1814
di illeciti amministrativi
incaricato del portafoglio sino al
maggio 21 luglio 1814, data della
1814
soppressione dei ministeri
italiani-
Commissione straordinaria di guerra
•
Presidente: FML Annibale Sommariva (18 agosto - 31 ottobre
1814)
22
Regno di Napoli (1798-1806)
Segretario di stato alla guerra
NatoMorto
Titolare
brigadiere Giovanni
17-18
Battista Manuel y Arriola
Nomina
22 aprile
1795
Note
destituito e arrestato il
18 dicembre 1798
Ministri della guerra e marina (repubblicani)
NatoNomina
Morto
Titolare
Jacques Philippe
Arcambal de la
Voute
Leopoldo De
Renzis di
Montanaro
Gen. Div.
Gabriele
Manthoné
Note
17-18
febbraio commissario ordinatore
1799
dell'Armée de Naples
1749-99
4 marzo
1799
giustiziato il 12 dicembre 1799
già presidente del Comitato
17 aprile
1764-99
Militare dal 26 gennaio 1799.
1799
Giustiziato il 24 settembre 1799
Ispettore della guerra a Napoli
•
brigadiere Francesco Ruffo (17-18)),fratello del cardinale
Fabrizio Ruffo
Segretari di stato alla marina
Titolare
NatoMorto
Nomina
Note
brigadiere Fabrizio Ruffo di
Castelcicala
17-18
22 aprile 1795 -
brigadiere Marzio Mastrilli di Gallo
17-18
11 gennaio
1798
Segretari di stato, guerra e marina
-
23
NatoNomina
Note
Morto
1º
Pietro Lanza Stella 17a Palermo. Poi ministro delle
gennaio
di Trabia
1811
finanze
1799
Comandante generale della
marina, segretario di stato
Viceammiraglio
10
1751interinale a Palermo. Segretario
Bartolomeo
dicembre
1809
di stato titolare dal 6 gennaio
Forteguerri
1800
1801. Trasferito a Napoli il 2
giugno 1802
Titolare
Regno di Napoli (1806-1815)
Ministri della guerra
NatoMorto
Titolare
Nomina
Note
André François Miot,
poi di Melito
17621841
22
febbraio
1806
Gen. Div. Guillaume
Mathieu Dumas di
Saint Marcel
17531837
31 marzo
1806
Antoine Christophe
Saliceti
17571809
15 aprile
1807
-
ministro della polizia
generale, incaricato del
portafoglio della guerra
Ministro della marina
NatoMorto
Titolare
commendator Nicola Luigi 1753Pignatelli di Cerchiara
1833
Nomina
Note
dal 15 aprile 1807
22 febbraio
anche ministro del
1806
culto
Ministri della guerra e marina
Titolare
Nato-
Nomina
Note
24
Morto
Gen. Div. Jean
Louis Ebénézer
Reynier
Gen. Div. del
genio JacquesDavid-Martin
Campredon
Ordinatore in
capo Hector
Daure
Ten. Gen.
NicolasFrançois-Thérèse
Gondallier de
Tugny
Ten. Gen.
Francesco Cetteo
Macdonald
Giuseppe Zurlo
25
1771febbraio
1814
1809
Generale dell'Impero francese.
incaricato del portafoglio
1761- novembre
1837 1809
incaricato del portafoglio. Dal 24
dicembre 1809 incaricato anche
9
1774della polizia generale. Dal 22
settembre
1846
febbraio 1810 ministro della
1809
guerra e marina. Destituito perché
amante della regina
1770- 17 agosto incaricato del portafoglio.
1839 1811
Ministro dal 18 aprile 1814
1776- marzo
1837 1814
futuro marito morganatico dell'ex
regina
1759- 16 maggio
1818 1815
25
Regno di Sicilia (1806-1815)
Segretari di stato alla guerra
Titolare
commissario ordinatore
Giambattista Colajanni
maresciallo di campo
Giovanni Battista Manuel y
Arriola
Tommaso Gargallo e
Montalto, marchese di
Castellentini
NatoNomina
Note
Morto
17..marzo
morto in carica nel
18..1
1806
dicembre 1811
17..1811
giugno
1808
morto in carica nel
dicembre 1811
17..-18..
dicembre
1811
poeta
Segretari di stato alla marina
Titolare
viceammiraglio Bartolomeo
Forteguerri
NatoMorto
17511809
Nomina
marzo
1806
Note
morto il 5 gennaio
1809
Segretari di stato, guerra e marina
Titolare
Giuseppe Reggio e Grugno
principe di Aci
retro ammiraglio Ruggero
Settimo di Fitalia
brigadiere Diego Naselli
NatoMorto
17691820
17781863
Nomina
27 marzo
1812
dicembre
1812
agosto
17..-18..
1813
1778- ottobre
1863
1813
4 luglio
17..-18..
1814
retro ammiraglio Ruggero
Settimo di Fitalia
maresciallo di campo Diego
Naselli
maresciallo di campo Jacques
4 giugno
Elisabeth de Vidard de
17..-18..
1815
Viderey di Saint Clair
Note
nel primo ministero
liberale
nel secondo
ministero liberale
nel primo ministero
reazionario
nel terzo ministero
liberale
nel secondo
ministero reazionario
nel governo della
restaurazione a
Napoli
26
Regno di Sardegna (1799-1815)
Segretari di stato, di guerra e marina
Titolare
Domenico Simone
Ambrosio conte di
Chalamberto
mons. Antonio Francesco
Gabet
Conte Alessandro
Gioacchino Michele Rossi
Carlo Maria Baldassarre
Rebuffo conte di San
Michele
Avv. Giuseppe Francesco
Mussa
Antonio Maria Filippo
Asinari marchese di
Caraglio e di San Marzano
NatoNomina
Morto
Note
17541803
Marzo
1799
A Firenze, Napoli e
Roma,
?-?
4.7.1803 Interinale a Roma
17571827
1803
17441839
2.5.1814 A Torino
A Roma e Gaeta, daql
17.2.1806 a Cagliari
Interinale a Torino in
attesa di San Marzano
Plenipotenziario a
20.5.1814 Vienna, a Torino
dall’agosto 1815
?-1844 20.5.1814
17671828
Segretario di stato alla marina (17 aprile – 8 agosto 1815)
Alessandro Carlo Filiberto di
Vallesa, conte di Montalto e
Martiniana
17651823
17.4.1815
Segretario di
stato agli esteri
27
Repubblica Italiana, poi Regno d'Italia
Generali di Divisione
A) Nazionali
NatoNato a Nomina
Note
Morto
1716già com. truppe
Giovanni Salimbeni
Venezia 1797
1808
veneziane. Senatore
arrestato 1809 1766Giuseppe Lechi
Brescia 1801
trasferito SMG
1836
Napoletano 1813
ministro della guerra
1767Domenico Pino
Milano 1801
(1804-06). Capitano
1826
della guardia reale
Giuseppe Antonio
1754oriundo comasco. già
Maria Michele
Lugano 1803
1807
Gen. Brig. francese
Mainoni
Alessandro Teodoro 1773ministro della guerra
Milano 1804
Trivulzio
1805
(1802-1804)
avvocato. Ministro
1769Pietro Teuliè
Milano 1805
della guerra (1801).
1807
Caduto sotto Colberg
1767com. di Divisione in
Filippo Severoli
Faenza
1808
1822
Spagna
1775ministro della guerra e
Achille Fontanelli
Modena 1809
1837
marina (1811-1814)
Sebastiano
1757Ministro della guerra e
Torino
1810
Giuseppe Danna
1811
marina (1810-11)
1758Luigi Peyri
Mantova 1811
1822
Giuseppe Federico 1774com. di Divisione in
Roma
1812
Palombini
1850
Spagna
1777- Reggio
Carlo Zucchi
1813
1863
Emilia
1768Antonio Bonfanti
Milano 1813
1851
Nome
28
Luigi Mazzucchelli
17761868
Brescia
1814
-
B) Stranieri
Nome
Pascal Antoine
Fiorella
Jan Henryk
Dąbrowski
Marie François
Auguste Caffarelli
du Falga
NatoNato a
Nomina
Note
Morto
1752Ajaccio
1797
senatore
1818
1755Com. Legioni
Pierzchowec 1801
1818
Polacche. Senatore
ministro della
1766- Haute
1806
guerra e marina
1849
Garonne
(1806-09)
Generali di Brigata
A) Nazionali
NatoNato a Nomina
Note
Morto
1773caduto sotto
Giuseppe Lahoz Ortiz
Mantova 1797
1799
Ancona
Giovanni Battista
genio. Ministro
1748-18.. Milano 1801
Bianchi d'Adda
della guerra
Gian Paolo Calori
1769Modena 1801
artiglieria
Stremiti
1809
1766Luigi Campagnola
Verona 1801
cavalleria
1837
1760Andrea Milossevich
Dalmazia 1802
1814
Daniele Zannini
17..-18.. Venezia 1802
riformato
1752genio. Destituito
Leonardo Salimbeni
Venezia 1804
1823
1805
Pietro Domenico
1766isp. della
Verona 1804
Polfranceschi
1845
gendarmeria
1754Pietro Luigi Viani
Verona 1807
cavalleria
1811
Teodoro Lechi
1778Brescia 1809
guardia reale
Nome
29
1866
1759Carlo Balabio
Milano
1837
1775Antonio Bertoletti
Milano
1846
1776Fortunato Schiazzetti
Roma
1813
1768Livio Galimberti
Crema
1832
1777Giovanni Villata
Milano
1843
1773Gillot Rougier
Milano
1852
1771Pietro Sant'Andrea
Bergamo
1821
Amilcare Paolucci
1766Modena
delle Roncole
1845
1772Bernardo Peri
Emilia
1813
Gaspare Bellotti
1777-18.. Torino
1810
isp. della cavalleria
1811
-
1812
-
1812
-
1813
-
1813
-
1813
-
1813
già capitano di
vascello
1813
caduto ad Hanau
1813
-
B) Stranieri
Nome
Giacomo Filippo
Ottavi
Jean François
Julhien
Jean Baptiste
Bertolosi
Jacques Fontane
Guillaume-JosephNicolas Lafon
Blaniac
Francesco Orsatelli
detto "Eugène"
NatoMorto
17671855
17..18..
17491828
17651833
Nato a
Nomina
Note
Ghisoni
1801
poi al servizio
napoletano
Toulouse
1801
-
Corsica
1804
-
Francia
1808
-
17731833
Villeneuve1808
sur-Lot
isp. della
cavalleria
17681811
Cassani
caduto a Pla
1810
30
Frédéric-François
Guillaume de
Vaudoncourt
17721845
17..18..
17..Joseph Levié
1813
1762Ange-Pierre Moroni
1835
17..Vertigier Saint Paul
18..
17..Philip-André Martel
18..
Jean Baptiste
1769Renard Brice
1854
Pierre-Gabriel
1773Rambourg
1848
Jean Baptiste
1773Dembowski
1822
Charles Balathier
Francia
1810
artiglieria.
Scrittore militare
Corsica
1811
-
Francia
1812
caduto a
Maloyaroslavets
Corsica
1813
-
Francia
1813
-
Francia
1813
-
Francia
1813
-
Francia
1811
cavalleria
Polonia
1813
-
Aiutanti Comandanti
A) Nazionali
Nome
Francesco
Gambara
Giuseppe
Fantuzzi
Angelo Lechi
Giulio Paini
NatoMorto
Note
1771-1848 Brescia 1797
poi Commissario ai
confini del Tirolo
1762-1800 Veneto 1797
-
1769-1855 Brescia 1801
1757/62Bologna 1804
1849
gendarmeria
Milano 1808
mar. alloggio di
Palazzo
17..-18..
?
1811
-
17..-18..
Brescia 1811
-
Ottavio Corradini 17..-18..
Bartolomeo
Cavedoni
Giovanni
Mazzucchelli
Nato a Nomina
31
Andrea
Montebruno
Francesco Del
Fante
Giacomo
Giuseppe Pino
Luigi Rivaira
17..-18..
Genova 1811
artiglieria a cavallo
17..-1812 Livorno 1812
caduto a Krasnoe
1767-1812 Milano 1812
caduto in Russia
1772-1849 Torino 1813
capo di SMG della
gendarmeria
B) Stranieri
Nome
Gustaf Vilhelm af
Tibell
Marion
NatoMorto
Nato a Nomina
1772-1832 Svezia 1802
17..-18..
Francia 1813
Note
topografo. scrittore
militare
-
32
Generali
Regno di Napoli (1806-1815)
Generali di Divisione / Tenenti Generali
A) Nazionali
NatoMorto
1750Giuseppe Parisi
1831
Andrea Colonna di 1748Stigliano
1820
Francesco Pignatelli 1775di Strongoli
1853
Jean Daniel de
1744Gambs
1823
Michele Carrascosa y 1774Zerezeda y Azebron 1853
1776Vincenzo Pignatelli
1837
Giuseppe Scarlata
1773Xibilia Platamone,
1835
detto "Zenardi"
1771Angelo d'Ambrosio
1822
Andrea Pignatelli
1764Cerchiara
1833
Giovanni Battista
1754Caracciolo di Vietri 1825
1766Giuseppe Lechi
1836
Francesco Cetteo
1776Macdonald
1837
1753Luigi Amato
1820
Luigi Arcovito
1766Nome
Nato a
Nomina
Note
Moliterno
1808
ispettore G. I. S. di Napoli
Napoli
1808
com. guardia prov. di Napoli
Napoli
1808
com. Div. fanteria della
guardia
Strasburgo
1809
ispettore degli invalidi
Palermo
1812
Napoli
1812
Siracusa
1813
com. 3a Div. territoriale Chieti
Reggio C.
1813
com. 2a Div. attiva
Napoli
1813
com. 4a Div. di riserva
com. 1a Div. attiva e poi
dell'Esercito
com. 2a Div. territoriale
Salerno
S. Vito degli
1813
Schiavi
Armata dell'Interno
Brescia
1813
com. 3a Div. attiva
Pescara
1814
ministro della guerra e marina
(1814-15)
Amantea
1814
com. 4a Div. territoriale Bari
Reggio C.
1815
pres. della commissione di
33
Giuseppe Tommaso
Rossetti
Lucio Caracciolo di
Roccaromana
Florestano Pepe
Pietro Colletta
Guglielmo Pepe
Gabriele Pedrinelli
1834
17661844
17711836
17801851
17751831
17831855
17..18..
guerra italiana
Torino
1815
com. Div. cavalleria di linea
Pastorano
1815
gran scudiero del re
Squillace
1815
Com. Div. di Napoli
Napoli
1815
1° ispettore del genio
Squillace
1815
com. 1a Div. attiva
nel Regno
1815
com. l'artiglieria dell'Armata
attiva
B) Stranieri
Nome
Jacques-DavidMartin
Campredon
Charles Saligny di
San Germano
David-JosephMaurice Mathieu
de Saint Maurice
ChristopheAntoine Merlin
François-Louis
Dedon-Duclos
Edme Aimé
Lucotte
Giacomo Filippo
Ottavi
GuillaumeJoseph-Nicolas
Lafon Blaniac
Jacques-Marie
Cavaignac
NatoMorto
Nato a
Nomina
Note
ministro guerra 1809.
Com. genio Armata di
Scilla 1810
com. fanteria della
guardia reale 1807-08
17611837
Montpellier
1806
17721809
Vitry-leFrançois
1806
17681833
St Affrique
(Aveyron)
1807
Thionville
1807
Toul
1807
Créancey
1808
com. Div. di Capua 1808
Ghisoni
1808
com. 4a Div. territoriale
Lecce
17731833
Villeneuvesur-Lot
1808
capo di SM governo mil.
di Napoli 1808
17731855
Gourdon
(Lot)
1808
com. 3a Div. nap. Armata
di Scilla 1810
17711839
17621830
17701825
17671855
com. le Due Calabrie
1808-09
com. dei Tre Abruzzi
1807
com. in 2° dell'artiglieria
(1807-08)
34
Pierre Lanusse,
detto "Robert"
Louis-FursyHenri Compère
17681847
17681833
1769François Detrès
1815
1768Pierre-César Déry
1812
Claude-Antoine 1774Compère
1812
Paul de Quélen de
1777Stuar de Caussade
1830
Lavauguyon
Habas
(Landes)
1808
Péronne
1809
Arras
1809
?
1809
Charles-JeanLouis Aymé
17701852
Melle
(Vandée)
1810
Vincenzo
Giovanni
1760Giacomo Avogari 1825
de Gentile
Nonza
(Corsica)
1810
Com. la gendarmeria e la
Basilicata
St Pierre de
1809
Martinique
Châlons-sur1809
Marne
gran maresciallo di
palazzo (1808-09)
com. 1a Div. attiva,
dimessosi 1814
com. Div. napoletana in
Polonia 1812
col. gem. della guardia,
caduto a Winkowo
com. Div. nap. in Spagna,
caduto alla Moscova
com. Div. fant della
guardia in Calabria.
Arrestato 1811
capo di SMG dell'Armata
attiva. Dimissionario
1815
Charles-Antoine
Manhès
17771854
Aurillac
1811
1° ispettore della
gendarmeria,
governatotre di Napoli
Rémy-JosephIsidore Exelmans
Armand-LouisAmélie Millet de
Villeneuve
Luigi Bernardino
Cattaneo
17751852
Bar-le-Duc
1811
maestro di palazzo 1811
17721840
Parigi
1812
capo di SMG dell'Armata
attiva 1815
17691832
Ajaccio
1812
com. 2a Divisione Capua
Jean-Simon
Domon
17741830
Maurepas
1812
Nicolas François
1770Thérèse Gondalier
1839
de Tugny
1774Luis-Jean Soye
1832
Pierre-Gaston1770-
Bouffigneux
1813
(Aisne)
Phalsbourg
1814
Pau
1814
com. 4a Div. di
cavalleria. Dimissionario
1814
min. della guerra e
marina (1811-1814),
dimissionario 1814
com. granatieri della
guardia. dim. 1814
com. Div. di cavalleria
35
Henri Livron
18..
della guardia
Generali di Brigata / Marescialli di campo
A) Nazionali
Nome
Giuseppe Fonseca
Chavez
Charles Félix
Vintimille du Luc
Michele Agostino
Colonna di
Stigliano
Francesco
Franceschi Losio
Luigi de Gambs
Antonio Pinedo
NatoNato a
Morto
1742Napoli
1808
1762Francia
1806
17651830
17701809
17..1810
17571830
Nomina
1806
1806
Note
ispettore generale
dell'artiglieria
già brigadiere
borbonico
Napoli
1806
com. di Ischia, arresosi
agli inglesi 1809
Milano
1808
ucciso in duello a
Vitoria da C. Filangieri
Strasburgo
1808
ucciso dai briganti
S. Maria di
Capua
1810
com. mil. L'Aquila
1811
già brigadiere spagnolo
Cattaneo di
Montescaglioso
17..-18.. ?
Giuseppe Maria
Rosaroll
17751825
Napoli
1812
com. di Brigata a
Danzica e nel 1814 e
1815
17761830
nel Regno
1812
com. Brigata di
cavalleria
Napoli
1812
Cosenza
1813
Cava dei
Tirreni
1813
Ferdinando
Sambiase di
Campana
Raimondo Capece
Minutolo di Canosa
Luigi Antonio
d'Aquino
Carlo Filangieri di
Satriano
17691827
17711822
17831867
Fabio Crivelli
17..-18.. Napoli
1813
Alessandro Begani
17701837
1814
Napoli
aggregato alla guardia
reale
com. I Brig./2a Div.
attiva
com. II Brig./2a Div.
attiva, ferito al Panaro
dir. affari militari nelle
Marche
gov. di Gaeta, arresoisi
l'8 agosto 1815
36
1761/41820
Luigi Nicola De
1774Majo di San Pietro 18..
Alessandro Medici 1777d'Ottaiano
1843
Raffaele De
1777Gennaro
1816
1767Francesco Costanzo
1822
Francesco Pinto di
1787/8Giuliano e
1875
d'Ischitella
Lorenzo
1768Montemayor
1841
1774Francesco Neri
1822
Luigi Carafa della 1781Stadera di Noja
1849
Antonio Napoletano
Nola
1814
Campobasso 1814
com. II Brig. cavalleria
di linea
com. I Brig./3a Div.
attiva
com. II Brig./2a Div.
attiva
?
1814
Barletta
1814
com. II Brig./1a Div.
Catania
1814
gov. scuola politecnica
nel Regno
1815
com. II Brig. cavalleria
della guardia
Napoli
1815
addetto allo SM del
genio dell'Armata attiva
Ferrara
1815
com. volontari italiani
Napoli
1815
com. II Brig./3a Div.
attiva
B) Stranieri
Nome
François Liegard
Leonardo De
Giovanni
Jean-Baptiste
Francesqui, detto
"Franceschi
Delonne"
Jean-BaptisteAlexandre Strolz
Pierre Monserras
Auguste-Julien
Bigarré
Stanislas-Louis-
NatoNato a
Morto
1745Parigi
1816
1759Bastia
1806
17671810
17711841
17..18..
17751838
1762-
Nomina
Note
1806
com. Forte di Sant'Elmo
1806
com. Legione Corsa
Lione
1807
morto prigioniero a
Cartagena
Belfort
1807
com. di varie province
Mont Blanc
1807
com. Avellino, rit. 1811
1808
poi GB spagnolo
1808
scudiere di Giuseppe
Belle-Islesur-mer
Lunéville
37
Cécile-Xavier
Girardin
Camille-NicolasPhilippe Guye
François-JosephPamphile Lacroix
1827
17731845
17741841
17..Gratien Ferrier
18..
17..Fontanier
18..
Jacques-Alexandre 1772Romeuf
1845
Anne-Jacques1769Jean-Louis
1837
Galdemar
Louis-François
1768Boy
1842
Guillaume1773Alexandre1858
Thomas Pégot
Jean-Baptiste
1768Larroque
1821
Ignazio Giovanni 1769Battista Caraffa di post
Mirabello
1830
Nicolas-Philibert 1771Desvernois
1856
Bonaparte
Lons-leSaunier
1808
-
1809
?
1809
?
1812
ADC di Murat
Haute-Loire
1812
ADC di Murat
capo di SM dell'Armée
de Naples 1809
com. Brig. cavalleria,
dimissionario 1814
Cahors (Lot) 1812
sottocapo di SMG
dell'Armata attiva
Lerronville
1813
com. di Capri
HauteGaronne
1813
Pavie (Gers) 1813
Bastia
1813
Lons-leSaunier
1813
Pierre-Auguste
Berthémy
17781855
?
1813
Charles-Louis
Montigny
17..18..
?
1813
Louis Carrier
17731838
Saint-Martinde-Bavel
1814
(Ain)
Jean-Baptiste
Fontaine
Henri Roche
17..18..
17..-
Amiens
1814
Martinica
1814
Dir. gen. dele riviste e
coscrizione,
dimissionario 1814
com. 5a Div. di riserva,
dimissionario 1814
com. II Brig./1a Div.
attiva
com. 5a Div. territoriale
Monteleone
com. effettivo guardia
reale, dimissionario
1815
com. in Abruzzo,
arrestato per la mancata
difesa
guardia reale,
dimissionario 1815
com. I Brig. cavalleria di
linea, sostituito al Panaro
com. II Brig./4a Div.
38
18..
Charles-MarieAlexandre
D'Arlincourt
Pierre Bonafoux di
Melito
Domenico Cesare
Franceschetti
Giovanni Arena
17..18..
17781846
17761835
177818..
riserva
Parigi
1815
com. corazzieridella
guardia reale
Montquerty
1815
nipote e ADC di Murat
1815
com. Brig./4a Div. di
riserva
1815
com. in Calabria
Brando
(Bastia)
Orbitello
(Corsica)
Aiutanti Comandanti / Aiutanti Generali
A) Nazionali
Nome
Belmonte alias
"Orticoni"
Giuseppe Jannelli
Palumbo
Gaetano Vairo
NatoMorto
17..-18.. Procida 1806
176418..
17..1811
175618..
17481812
Corrado Malaspina 1766di Fosdinovo
1836
Pietro Federico
1772Edoardo Chiarizia 1827
Vincenzo d'Anna di 1776Laviano
1844
1784Gaetano Costa
1836
Camillo Giustini
Nato a Nomina
Palermo 1809
?
1810
Note
com. superiore a
Campobasso
com. provinciale a
Cosenza
com. distretto di Capua
Cilento 1810
capo di SM del
comando piazza di
Napoli
Napoli 1811
-
Napoli 1813
-
Napoli 1813
capo di SM 3a Div.
attiva Lechi
Napoli 1814
-
Siracusa 1814
Capobianco
17..-18.. ?
1815
Giuseppe Fasulo
17..-18.. ?
1815
capo di SM 2a Div.
attiva
capo di SM 4a Div. di
riserva
gendarmeria, com.
39
Diego Gentile
17..-18.. ?
1815
provinciale del Molise
com. Legione
Provinciale di Bari
B) Stranieri
Nome
François
Chavardès
Chambry
Paolo Galloni
d'Istria
François de la
Nougarède
Charles
Philippe
Sourdat
NatoNato a
Morto
1757-post
Béziers
1830
17..-18.. ?
Olmeto
17..-18..
(Corsica)
Nomina
1808
1811
1813
Note
com. piazza di Gaeta, poi
prov. di Teramo
aggiunto SMG napoletano
com. superiore di varie
province
capo di SM Div. fanteria
della guardia
1776-18.. ?
1814
1772-18.. Troyes
1814
al seguito SMG
dell'Armata attiva
Cellier
17..-18.. ?
1815
capo di SM Div. cavalleria
della guardia
Natale Amici
17801855
1815
com. a Sora
Belgudé
(Corsica)
40
Repubblica, poi Impero francese
Généraux de Division italiani
Nome
Pietro Maria
Bartolomeo Ferino
Jean Baptiste
Dominique Rusca
Louis Marie Jacques
Amalric Narbonne
Lara
Luigi Leonardo
Gaspare Colli Ricci di
Felizzano
Giovanni Matteo
Seras(si)
Anne François
Treillard
Maurizio Fresia di
Oglianico
Camillo Borghese
NatoNato a Nomina
Note
Morto
1746Craveggia 1793
senatore
1816
1759La Briga 1799
Soissons
1814
17551813
Parma
17601809
Alessandria 1802
-
Osasco
1805
-
Parma
1806
-
Saluzzo
1807
-
Roma
1808
governatore dipartim.
transalpini
17651815
17641832
17461826
17751832
1801
diplomatico
Généraux de Brigade italiani
NatoNato a
Morto
Gaspard Vincent Félix 1750Savona
Giacomoni
1818
Giuseppe Antonio
1754Maria Michele
Lugano
1807
Mainoni
Rocco Giuseppe
1761Lorenzo Giacinto
Torino
1832
Corte
Federico Francesco
1771Torino
Campana
1807
Nome
Nomina
Note
1793
oriundo corso (S. Lucia
di Taddà)
1798
oriundo comasco. poi
Gen. Div. italiano
1801
detto "Courte de
Bonvoisin"
1805
caduto a Ostrolenka
41
Gaetano Giuseppe
Prospero Cesare de
Lavilla di Villastellone
Alessandro de Rege di
Gifflenga
Francesco Gaetano
Domenico Borghese
Aldobrandini
Tommaso Camillo
Gaetano Paroletti
Giuseppe Alessandro
Felice Maria de Lavilla
di Villastellone
Luigi Carlo
Bartolomeo Sopransi
Carlo Gaudenzio Luigi
Maria Bruno di
Tornaforte
Pietro Giuseppe
Cristiano Lapi
17751848
Torino
1812
-
17751847
Vercelli
1812
poi TG sardo
17761839
Roma
1812
-
1769Torino
1826/9
1813
-
17741856
Torino
1813
-
17831814
Milano
1813
morto per ferite (Lipsia)
17751842
Tortona
1814
com. 1a Brigata
cavalleggeri a Waterloo
17661854
Portoferraio 1814
-
42
Impero d'Austria
Feldmarschall
Nome
Nato-Morto Nato a Nomina
Joseph Johann Ferraris 1726-1814 Lunéville 1808
-
Note
Feldmarschall-Leutnant
Michele Colli
Giovanni Provera
Lelio Spannocchi
Annibale Sommariva
Giuseppe Cerrini di
Montevarchi
Federico Vincenzo
Ferreri Bianchi di
Casalanza
Franz Tomassich
Domenico Pino
Achille Fontanelli
Giuseppe Federico
Palombini
1738-1808
1740-1804
1739-1809
1755-1829
Nomin
a
Vigevano 1793
Pavia
1794
Siena ?
1806
Lodi
1807
1743-1809
?
Carlo Zucchi
1777-1863
Luigi Mazzucchelli
Luigi Peyri
Filippo Severoli
1776-1868
1758-1824
1767-1822
Nome
Nato-Morto
Nato a
1809
Note
-
1768-1855
Vienna
1809
1761-1831
1767-1826
1775-1839
?
Milano
Modena
1814
1814
1814
com. l'Armata
contro Napoli
1815
già GD italiano
già GD italiano
1774-1850
Roma
1814
già GD italiano
1814
già GD italiano
1814
1815
1815
già GD italiano
già GD italiano
già GD italiano
Reggio
Emilia
Brescia
Mantova
Faenza
Generalmajor
Nome
Joseph Guadagni
Franz Nicoletti
NatoNato a Nomina
Morto
1725-1801 ?
1783
17..-1808 ?
1794
-
Note
43
Johann Bianchi
Philipp Pittoni von
Dannenfeld
Giuseppe Solaroli
Philipp Brentano
Cimaroli
Giulio Domenico
Assereto
Alois Gavasini
Giovanni Battista
Nobili
Fabrizio Serbelloni
Carlo Belcredi
Johann Karl
Caramelli
Anton Gaioli
Johann Benedikt
Nobili
Karl Guicciardi
Franz Torri
Karl Chiesa
17..-1804
?
1797
-
17..-1824
?
1797
-
17..-1805
?
1799
-
1754-1804 ?
1799
-
Francesco Danese
17..-1844
Joseph Steffanini di
Monte Airone
Antonio Bertoletti
Antonio Bonfanti
Giulio Paini
Amilcare Paolucci
delle Roncole
Giovanni Villata
1762-1834 ?
1800
Gen. B. francese nel
1799 e 1814
-
17..-1801
?
1800
-
17..-1810 ?
1744-1814 ?
1800
1801
a riposo
17..-1823
?
1805
-
17..-1834
?
1805
-
1758-1823 ?
1808
-
17..-1835 ?
1758-1826 ?
17..-1834 ?
1810
1813
1813
già col. territ. di
Makarska
1753-1824 Genova? 1800
Dalmazia 1813
Tione
(TN)
1775-1846 Milano
1768-1851 Milano
1757-1841 Bologna
1774-1826
1814
-
1814
1814
1814
già GB italiano
già GB italiano
già GB italiano
già GB italiano. Poi
Viceammiraglio
già GB italiano
già GB italiano. a
riposo
già GB italiano. a
riposo
già GB italiano. a
riposo
1766-1845 Modena 1814
1777-1843 Milano
1814
1759-1837 Milano
1815
Luigi Campagnola 1766-1837 Verona
1815
Livio Galimberti
1815
Carlo Balabio
1768-1832 Crema
44
Pietro Polfranceschi 1766-1837 Verona
1815
Pietro Bronza
1815
17..-1821
?
già GB italiano
già GB italiano. a
riposo
Impero Russo
Tenente Generale
Nome
Filippo Paulucci
Nato-Morto
1779-1849
Nato a
Nomina
Modena 1811
Note
gov. e com. Armata
della Georgia
Maggiori Generali
NatoMorto
Nome
Giuseppe Gabriele
Maria Galateri di
Genola
Alessandro Michaud
de Beauretour
Luigi Angelo
Andrea Giuseppe
Gianotti
Nato a
Nom
ina
Note
1761-1840 Savigliano 1813 poi gen. cav. sardo
1772-1841 Nizza
1814 poi capo di SMG russo
1755/91827
istruttore mil. dei
1816 granduchi Nicola e
Michele
Torino
Gran Bretagna
Major General (com. l'Italian Levy)
Nome
NatoMorto
Vittorio Amedeo
Ferdinando Sallier de la 1774Tour di Cordon (Latour, 1858
Della Torre)
Nato a Nomina
Chambéry 1814
Note
già col. austriaco,
poi maresciallo di
Savoia
45
Lista dei Reggimenti italiani
(1792-1799)
Stati di Antico Regime
Regno di Sardegna (1792-1798)
Truppe della Real Casa
•
•
•
•
•
Guardie del Corpo (2 aprile 1685 - 8 dicembre 1798)
Archibugieri guardie della porta (1685 – 1798)
Guardia Svizzera (1597 - 1798)
Dragoni guardacaccia (2 giugno 1693)
Alabardieri Reali di Sardegna (1720)
Reggimenti d’ordinanza nazionali
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
Guardie (18 aprile 1659 – 9 dicembre 1798)
Savoia (1624 - 9 dicembre 1798)
Monferrato (1619 – 9 dicembre 1798)
Piemonte (1636 – 9 dicembre 1798)
Saluzzo (27 agosto 1672 – 9 dicembre 1798)
Aosta (20 febbraio 1690 – 9 dicembre 1798)
La Regina (8 aprile 1734 – 9 dicembre 1798)
Sardegna (13 luglio 1744)
Lombardia (1° luglio 1786 – 9 dicembre 1798)
Alessandria (ex-estero Chablais) (26 ottobre 1796 – 8 dicembre
1798)
Truppe di Marina
•
•
Reggimento La Marina (16 aprile 1701-9 dicembre 1798)
Reggimento Nuova Marina, poi Oneglia (1792-96)
Reggimenti d’ordinanza esteri
•
•
De Courten, poi De Streng (Vallesano) (12 gennaio 1694 – 4
dicembre 1798)
Roch-Mondet, poi Stettler (Bernese) (14 novembre 1733 – 4
dicembre 1798)
46
•
•
•
•
•
•
•
Christ, poi Belly (Grigione) (12 gennaio 1742 – 8 dicembre
1798)
Schmid (Glarus – Appenzell) (25 gennaio 1744 – 29 novembre
1797)
Peyer-im-Hoff (svizzero) (6 dicembre 1792 – 4 dicembre 1798)
Bachmann (St Gall) (27 marzo 1793 – 4 dicembre 1798)
Zimmermann (Lucerna) (11 aprile 1793 – 4 dicembre 1798)
Reale Alemanno (3 ottobre 1695 – 8 dicembre 1798)
Chablais (27 ottobre 1703 – 26 ottobre 1796)
Reggimenti Provinciali
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
del Genevois (8 giugno 1814 – 7 novembre 1796)
di Moriana (8 giugno 1714 – 7 novembre 1796)
di Nizza (8 giugno 1714 – 23 novembre 1796)
di Cuneo (23 novembre 1796 – 9 dicembre 1798)
d’Ivrea (8 giugno 1714 – 9 dicembre 1798)
di Torino (8 giugno 1714 – 9 dicembre 1798)
di Vercelli (8 giugno 1714 – 9 dicembre 1798)
di Asti (8 giugno 1714 – 9 dicembre 1798)
di Mondovì (8 giugno 1714 – 9 dicembre 1798)
di Pinerolo (8 giugno 1714 – 9 dicembre 1798)
di Casale (8 giugno 1714 – 9 dicembre 1798)
di Novara (4 novembre 1775 – novembre 1796)
di Tortona (4 novembre 1775 – novembre 1796)
di Susa (20 aprile 1786 – 9 dicembre 1798)
di Acqui (20 aprile 1786 – 9 dicembre 1798)
Legione degli Accampamenti (1774 – 21 gennaio 1793)
Reggimento Granatieri Reali (21 gennaio 1793 – maggio 1796)
Reggimento Pionieri o Guastatori (21 gennaio 1793 – 9 dicembre
1798)
Reggimenti Granatieri di formazione (1793-96)
Reggimenti
1° Bertone di
Sambuy
2° D’Osasco di
Cantarana
3° Pastoris di
Saluggia
Battaglioni
II Del Carretto – X
Lovera di Maria
IV Di Reimbach – V
Salmour d’Andezeno
VI De Conzier
d’Allemagne- VII Du
Centurie reggimentali
Savoia – La Marina – Torino; Novara Oneglia
Saluzzo – Vercelli – Tortona; Aosta –
Mondovì – Vallesano
Chablais – Genevese – Real Alemanno;
Moriana – Ivrea - Pinerolo
47
Magny
VIII Caissotti di
4° Solaro della
Chiusano – IX Biscaretti
Chiusa
di Ruffia
I Dichat
III Billard di
Roccafranca
-
XI
La Regina – Sardegna . Nizza; Lombardia
– Acqui - Grigione
Guardie – Aosta – Casale
Monferrato – Piemonte - Bernese
Bachmann – Zimmermann – Peyer-ImHoff
Truppe Leggere (1792-96)
•
•
•
•
Legione Truppe Leggiere (1° ottobre 1774-7 aprile 1795)
1° Reggimento Leggiero (7 aprile 1795-1796)
2° Reggimento Leggiero (7 aprile 1795-1796)
Reggimento Truppe Leggiere (1796-8 dicembre 1798)
Cacciatori (compagnie reggimentali e di milizia scelta)
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
1° Battaglione di Breglio (Luzerna di Campiglione, poi Colli
Ricci di Felizzano: cp Aosta, La Regina, 1a e 2a Sardegna,
Saluzzo, 1a e 2a Lombardia, Christ, Vallesano, Guardie) (179320 marzo 1796)
2° Battaglione di Susa (Fatio: cp Savoia, Monferrato, Piemonte,
Real Alemanno, La Marina, Chablais, Moriana, 1a e 2a Bernese )
(1793-20 marzo 1796)
Reggimento Cacciatori (20 marzo – novembre 1796)
Compagnia Cacciatori provinciali di Novara (30 settembre 1793)
Compagnia Cacciatori provinciali di Moriana (11 novembre
1793)
Compagnia Cacciatori provinciali di Mondovì (11 gennaio 1794)
Compagnie Cacciatori provinciali di Ivrea, Asti e Vercelli (24
marzo 1794)
Compagnia Cacciatori provinciali del Genevese (24 marzo 1796)
1a e 2a Compagnia Cacciatori provinciali di Asti (aprile 1796)
Cacciatori scelti della Contea di Nizza (cp 1a La Rocca, 2a
Cristini, 3a Tordo, 4a Giletta, 5a Cauvin, 6a Domerego, 7a
Contes, 8a Galea) (26 aprile 1794 – 26 agosto 1796)
Corpi Franchi (1792-1796)
48
•
•
•
•
•
•
•
•
•
Centuria cacciatori-carabinieri Malabaila di Canale (28 ottobre
1792-7 febbraio 1795)
Compagnia cacciatori franchi d’Agliano (7 febbraio 1795)
Compagnia cacciatori franchi Quincinetto (7 febbraio 1795)
Centuria franca cacciatori volontari Martin Montù (30 gennaio –
novembre 1794)
Centuria cacciatori volontari Piano (9 luglio 1794), poi 7a e 8a cp
del corpo franco
Compagnia cacciatori franchi Pandini (25 luglio 1794), poi 9a
del corpo franco
Compagnia disertori francesi de Bonneaud (31 dicembre 1793),
poi 5a del corpo franco
Corpo franco dei disertori (compagnie 1a Isone, 2a Saissi, 3a
Buriasco, 4a Patono, 6a di riserva) (9 marzo 1793 – 7 febbraio
1795)
Corpo franco (7 febbraio 1795 – 2 settembre 1796) (cp 1a
Pandini, 2a Buriasco, 3a Saissi, 4a Francioni, 5a Martin, 6a
Bovarino, 7a Rivarossa, 8a Patono, 9a Piano, 10a de Bonneaud,
11a di riserva)
Reggimenti di Cavalleria
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
Dragoni di S. M. (2 gennaio 1683 - 8 dicembre 1798)
Cavalleggeri di S. M. (7 ottobre 1689 – 8 dicembre 1798)
Dragoni di Piemonte (4 luglio 1690 – 8 dicembre 1798)
Dragoni della Regina (28 novembre 1736 – 8 dicembre 1798)
Piemonte Reale cavalleria (23 luglio 1692 – 8 dicembre 1798)
Savoia cavalleria (23 luglio 1692 – 8 dicembre 1798)
Dragoni leggeri di Sardegna (3 gennaio 1726)
Aosta Cavalleria (16 settembre 1774 – 26 ottobre 1796)
Dragoni del Chiablese (16 settembre 1774 – 26 ottobre 1796)
Cavalleria della Legione Accampamenti (1785-1796)
Artiglieria e Genio
•
•
•
•
•
Brigata, poi Reggimento d’artiglieria
Compagnia franca d’artiglieria in Sardegna (16 aprile 1739)
Corpo Reale degl’ingegneri (11 giugno 1775 – 8 dicembre 1798)
Treno d’artiglieria (1792-96)
Treno di provianda (1792-96)
Truppe presidiarie
49
•
•
•
Battaglione di guarnigione di Torino (21 marzo 1793 – 16
novembre 1796)
24 (1774) e poi 17 (1796) Compagnie Invalidi
Centuria leggera di Cagliari (9 settembre 1767)
Milizie
•
391 Centurie di milizia ordinaria (mobilitate nel 1792 e
congedate l’11 maggio 1796: nel 1794 riordinate in 16
reggimenti, 339 compagnie fucilieri, 16 plotoni cannonieri e 90
compagnie cacciatori alpini delle Valli Chisone e Luserna e di
Oneglia e Loano)
Province Centurie Uomini Province Centurie Uomini
Aosta
10
1.000 Oneglia
42 alpine 2.520
Ivrea
20
2.000 Loano
9 alpine 558
Fenestrelle 20 alpine 1.240 Biella
7
700
Susa
10
1.000 Vercelli
12
1.200
Torino
20
2.000 Arona
1
100
Pinerolo 14 alpine 840
Novara
14
1.400
Valdese 25
1.500 Saluzzo 20
2.000 Valenza
4
400
Savigliano 5
500
Alessandria 14
1.400
Fossano 4
400
Asti
12
1.200
Cuneo
30
3.000 Acqui
20
2.000
Mondovì 40
4.000 Casale
15
1.500
Tortona 29
2.900 Mortara
12
1.200
•
Milizia Urbana di Torino (1792 – congedata il 27 giugno 1796,
richiamata il 26 luglio 1797, disciolta l’8 dicembre 1798)
50
Repubblica di Genova (1792-97)
Reggimenti di Fanteria
Creato Sciolto
Reggimento
I Oltremontano Guardie del Real Palazzo
(Schreiber)
II Italiano Savona
III Italiano Sarzana
IV Corso (Pasquale Cresci)
V Oltremontano (Raustrumb, 1796 Gaulis)
•
•
•
•
•
Compagnie
1762-1797
1 alabardieri
1765-1797
1765-1797
1765-1797
1745-1797
9 fucilieri
9 fucilieri
1 granatieri, 8 fucilieri
2 granatieri, 7 fucilieri
Battaglione d’artiglieria (Carlo Arata) (1790) (4 compagnie)
Corpo Vecchio dei bombardieri
Carabinieri di Novi
Corpo degl’ingegneri (Giacomo Agostino Brusco)
Compagnie di Marina Leonardo Partenopeo e Francesco d’Oria
(1790), poi decime dei due reggimenti italiani (1796)
Volontari
•
•
•
Battaglione dei Volontari Castellani (1792-97)
Compagnie scelte borghesi (Cadetti, Liguri, Civici., Cacciatori,
Volontari dello Stato)
Milizia delle Tre Podestarie (1793, sciolta nel gennaio 1797)
Milizia degli scelti (96 compagnie)
Reggimenti Suburbani Reggimenti Provinciali
1° Polcevera
Gavi e Voltaggio
2° Sestri
Finale
3° Quarto
Porto Maurizio
4° Bisagno
Diano
5° Voltri
Chiavari
Borghetto
Levanto
51
Repubblica di Venezia (1792-97)
Reggimenti Italiani (1790)
Reggimenti
I Veneto Real (1685) (G.
Alberti)
II Mario Alberti
III Giò. Marin Conti
IV Francesco Guidi
V Teodoro Volo
VI Giambattista Galli
Reggimenti
VII Carlo de
Lodoli
VIII Andrea
Pacmor
IX Marin Conti
X Francesco Covi
XI Andrea
Toffoletti
XII Marino
Stamula
Reggimenti
XIII Giacomo Sarotti
XIV Francesco Galli
XV Rovigo (Muzio)
XVI Treviso (Cortese)
XVII Padova (Dondiroli)
XVIII Verona (Larice)
Reggimenti Oltremarini (1790)
Reggimenti
Giacomo
Cernizza
Reggimenti
Girolamo Bachili
Spiro Antonio
Zulati
Marin Dandria
Niccolò Medin
Zuanne Barbarich Simon Mida
Niccolò Scuttari
Reggimenti
Attanasio Nina
Stefano Betricevich
Comp. sciolte Medin-Mattutin
Comp. sciolte Confini del Levante
Cavalleria
•
•
•
Reggimento Corazze (in Levante)
Reggimento Dragoni (in Terraferma)
Reggimento Croati (in Terraferma)
Artiglieria e Genio
•
•
•
•
Reggimento degli artiglieri (5 ottobre 1771)
Corpo dei bombardieri
Corpo degl’ingegneri (5 ottobre 1771)
Corpo di travagliatori (Zara e Corfù) (1785)
52
Milizie
•
•
•
•
•
Genti d'arme
Cernide della Terraferma veneta
Cernide dell'Istria
Collettizie di Dalmazia
Bombardieri civici
Ducati di Modena e Reggio
•
•
•
•
Guardia Nobile (75)
Corpo degli artiglieri (94)
Cavalleria (360) (Col. Cristoforo Munarini Sorra)
Legione Estense (96 compagnie, 10.661 fanti)
Divisioni
1a
2a
3a
4a
5a
6a
Nome
Compagnie
2 granatieri, 1 artiglieri, 14 fucilieri
Guardie a Piedi
(8 a Modena, 4 a Reggio, 1 a
Mirandola, 1 a Montalfonso)
Truppe Urbane (volontari)
2 bombardieri, 14 fucilieri
Truppe Provinciali di Modena 2 granatieri, 14 fucilieri
Truppe Provinciali di Reggio
2 granatieri, 14 fucilieri
Truppe Provinciali di Mirandola 2 granatieri, 14 fucilieri
Truppe Provinciali di
2 granatieri, 14 fucilieri
Garfagnana e Frignano
Ducati di Parma, Piacenza e Guastalla
Truppa regolata
•
•
•
•
•
•
•
Compagnia delle Reali Guardie del Corpo (1749)
Reggimento Real Ferdinando (1790) (3 Battaglioni - 24
Compagnie)
Compagnia franca de' Rossi (36 svizzeri e alemanni)
Corpo degl'ingegneri
Corpo degl'invalidi
Truppe Urbane di Modena (1 compagnia bombardieri, 4 fucilieri
di quartiere)
Truppe Urbane di Reggio (1 compagnia bombardieri, 4 fucilieri
di quartiere)
53
Terzi Suburbani
Ducati
Terzi
Parma, Colorno, Borgo S.
Parma Donnino, Busseto, Belforte,
Tizzano
Ducato, Valnure, Valtrebbia,
Piacenza
Valtidone
Guastalla Borgo Val di Taro
Compagnie
8 granatieri, 75 fucilieri, 9
carabinieri a cavallo
5 granatieri, 37 fucilieri, 2
crabinieri a cavallo
1 granatieri, 8 fucilieri, 1
carabinieri a cavallo
Repubblica di Lucca
•
•
•
•
•
•
Guardia svizzera di Palazzo
Presidio della Serenissima Repubblica (6 compagnie in città, 3 a
Castiglione, Viareggio e Montignoso)
Compagnia di Santa Barbara dei bombardieri
Cerne cittadine (terzieri S. Paolino, S. Martino e S. Salvatore, 12
"gonfaloni" o compagnie)
Milizie della Montagna (Vicarie di Garfagnana)
Cerne del Contado (Ordinanza delle Sei Miglia): 6 compagnie
Granducato di Toscana
Ordinamento del 1790-95
•
•
•
•
•
•
•
Guardia Nobile
Guardie Reali a cavallo e a piedi
Reggimento Real Toscano (6 compagnie a Livorno e 4 a Firenze)
5 compagnie regolate (Pisa, Pistoia, Pitigliano, Arezzo, Confini
di Romagna)
Cacciatori volontari della città di Livorno (22 luglio 1794): 6
brigate
Compagnie Urbana e Franca (Forzati) di Portoferraio
Compagnia Dragoni di Pisa
54
Lista dei Reggimenti italiani
1796-1801
(Repubbliche Giacobine)
Repubblica Cispadana (1796-1797)
Truppe ausiliarie di Bologna e Ferrara
•
•
•
•
Guardia civica assoldata di Bologna e Forte Urbano, o
"Battaglione dei rigadèn" (2 luglio 1796 - 15 febbraio 1797) su 2
compagnie interne (poi a Forlì e Rimini) e 4 distaccate a
Castelbolognese, Imola, Forte Franco, Pizzighettone e Peschiera,
poi incorporati nelle legioni cisalpine 3a, 4a e 5a
Battaglione volontari assoldati di Ferrara (30 luglio 1796)
Battaglione guastatori bolognesi (24 settembre 1796)
Battaglione guastatori ferraresi (24 settembre 1796)
Legione Cispadana (18 ottobre 1796) poi 3a, 4a e 5a
Cisalpina
•
•
•
•
•
•
•
•
•
I coorte bolognese su 7 centurie (granatieri e 1a-6a fucilieri)
II coorte modenese su 7 centurie (granatieri e 1a-6a fucilieri)
III coorte reggiana su 7 centurie (granatieri e 1a-6a fucilieri)
IV coorte ferrarese su 7 centurie (granatieri e 1a-6a fucilieri)
V coorte "patrioti italiani" (in realtà composta da disertori
stranieri e detta perciò "colletizia" o "forestiera") su 7 centurie
(granatieri e 1a-6a fucilieri)
coorte Emiliana (romagnola), Centuria Imolese, Compagnia di
Pesaro
Compagnia cacciatori a cavallo Modenese-Reggiana
Compagnia Cacciatiri a cavallo Bolognese-Ferrarese
1a e 2a Divisione d'artiglieria
Guardia Nazionale
55
•
•
Guardia civica stabile o urbana di Bologna (19 settembre 1796 2 gennaio 1797)
Guardia nazionale sedentaria (24 aprile 1797) su 10 legioni
(Massa, Castelnuovo, Vergato, Pavullo, Cento, Imola, Reggio,
Modena, Ferrara, Bologna)
Repubbliche Transpadane e Venete
Legione Lombarda (8 ottobre 1796) poi 1a e 2a cisalpina
Primo ordinamento (8 ottobre 1796)
•
•
•
•
Coorti I, IV e V milanesi: le ultime due non costituite; II
Lodigiana e Pavese; III Cremonese; VI Comasca; VII Patrioti
italiani (tutte su 1 compagnia granatieri, 3 fucilieri e 1 cacciatori)
Compagnia cacciatori a cavallo
Divisione d'artiglieria su 4 pezzi
Eclaireurs (legionari scelti trati dalle coorti)
Secondo ordinamento (25 febbraio 1797)
•
•
1a Mezza Brigata (poi Legione) lombarda poi 1a cisalpina (Luigi
Peyri)
2a Mezza Brigata (poi Legione) lombarda poi 2a cisalpina
(Domenico Pino)
Legione Bresciana (11 maggio 1797) poi 6a Cisalpina
•
•
•
•
1a e 2a Mezza Legione (Coorti Bresciane I, II, III, IV)
Cavalleria legionaria (2 squadroni)
Artiglieria e treno legionari
Ussari bresciani
Repubbliche di Bergamo e Crema
•
•
Legione Bergamasca (13 marzo 1797) poi II/2a legione lombarda
(2 agosto 1797)
Coorte Comasca (3 compagnie) poi incorporata nella 1a legione
lombarda
Truppe veneziane (1797) poi 8a legione cisalpina
56
•
•
•
•
Legione Veneziana poi 8a cisalpina (12 agosto 1797-27 dicembre
1798) su 3 battaglioni (1°, 2°, 3°), compagnia d'artiglieria e corpo
del genio
Compagnia Corazze di Venezia
Cacciatori a cavallo veneziani
Ussari veronesi
Truppe franco-venete (23 luglio 1797) poi 7a legione
cisalpina
•
•
•
•
Battaglioni franco-veneti poi 7a legione cisalpina (Battaglioni
Padovano o Euganeo, Vicentino, Veronese)
Battaglione franco-veneto di Treviso (23 luglio 1797)
Battaglione franco-veneto di Udine (16 ottobre 1797)
Compagnie ussari di requisizione veneti (Veneziana, Padovana,
Vicentina, Veronese, Trevigiana, Bellunese-Feltrina)
57
Prima Repubblica Cisalpina (1797-1799)
Divisioni militari cisalpine
Divisioni Dipartimenti
1a Bologna Rubicone
"
Lamone
"
Reno
"
Alpi Apuane
2a Ferrara Basso Po
"
Alta Padusa
3a Mantova Mincio
"
Panaro
4a Lonato Benaco
"
Mella
Divisioni
5a Bergamo
"
"
6a Milano
"
"
"
7a Cremona
"
"
Dipartimenti
Serio
Montagna
Adda e Oglio
Olona
Lario
Verbano
Ticino
Adda
Alto Po
Crostolo
Guardia del Corpo Legislativo
•
•
Guardia del Direttorio esecutivo (30 giugno 1797-20 aprile 1799)
fornita a turni mensili dalle legioni e dagli ussari e dragoni
Guardia del Corpo Legislativo (26 novembre 1797 - 15 settembre
1798) previsto dalla costituzionema non costituito: il servizio
supplito dalla guardia nazionale di Milano
Formazione delle legioni cisalpine (1797)
A) Incorporazione delle unità transpadane
Vecchie Coorti
I Milanese
Vandoni/Peyri
II Lodigiano-Pavese
Rogier/Ferré
III Cremonese M.
Ferrent
IV Milanese D. Pino/F.
Rossi
Legioni cisalpine
1a Luigi Peyri
1a Luigi Peyri
Battaglioni
cisalpini
I/1a M. M.
Vandoni
II/1a Gillot
Rogier
2a Domenico
I/2a Robillard
Pino
incorporata nella
II coorte
Mezze Brigate
III/1a Rogier
-
58
V Milanese A.
Serres/G. Rogier
VI Comasca
Fontana/Paini/Pino
VII Patrioti Robilant
Cremasca
Bergamasca S. Andrea
I Bresciana T. Lechi
II Bresciana F. Caprioli
III Bresciana P. Foresti
IV Bresciana J. Guerin
Padovano J. Audifred
Vicentino G. David
Veronese S. Ferrante
1° veneziano F.
Morosini
2° veneziano Viani
3° veneziano Verlato
Trevigiano P.
Martincourt
Ccciatori Bresciani P.
Foresti
del Serio, F. Scotti
incorporata nella
III coorte
2a Domenico
Pino
non costituita)
incorporata nella
III/1a Peyri
2a Domenico
Pino
6a F. Orsatelli
6a F. Orsatelli
6a F. Orsatelli
incorporata nel IIII/6a
7a J. Niboyet
7a J. Niboyet
7a J. Niboyet
-
-
II/2a A. Serres
-
-
-
III/1a M. Ferrent I/1a Ferrent
III/2a G. Fontane I/6a T. Lechi
II/6a P. Foresti
III/6a G. Guerin
-
-
-
I/7a J. Audifred
II/7a G. David
III/7a Lasinio
-
8a A. Milossevich I/8a Morosini
I/3a di linea
8a A. Milossevich II/8a Viani
incorporato nel I
e II veneziano
-
8a A. Milossevich III/8a Martincourt III/3a Martincourt
autonomo
BCB J. Girard
5a G. P. Calori
III/5a F. Scotti
I/1a leggera
Girard
II/3a Scotti
B) Incorporazione delle unità cispadane
Legioni
cisalpine
I Bolognese Piella 4a Piella
II modenese
3a Severoli
Fontanelli
III reggiana
3a Severoli
Scaruffi
IV ferrarese
4a Piella
Vecchie Coorti
Battaglioni
cisalpini
I/4a Moroni
II/1a leggera Cappi
I/3a Fontanelli
II/1a di linea
Mezze Brigate
II/3a Giuseppe
II/1a di linea
Massera
incorporata nel I/4a -
59
Guidetti
V forestiera Belfort 4a Piella
III/1a leggera Belfort
Emiliana Lorot
III/1a leggera
Centuria Imolese
Cappi
Compagnia di
Pesaro
Nuove reclute
Nuove reclute
II/4a Belfort
I/5a Lorot - II/5a
5a G. P. Calori
Succi
4a Piella
4a Piella
3a Severoli
4a Piella
incorporata nel I/4a incorporata nel
III/4a
III/3a Cappi
III/4a Guidetti
II/1a di linea
II/1a leggera
Fanteria cisalpina
Ordinamento estate 1797
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
1a legione cisalpina (lombarda)
2a legione cisalpina (lombarda)
3a legione cisalpina (modenese)
4a legione cisalpina (cispadana)
5a legione cisalpina (emiliana)
6a legione cisalpina (bresciana)
7a legione cisalpina (veneta)
8a legione cisalpina (veneziana)
Battaglione del Serio su 9 compagnie (1 granatieri) (14 agosto
1797), poi III/5a legione cisalpina (30 aprile 1798)
Battaglione autonomo Cacciatori Bresciani, già III coorte
bresciana (31 gennaio 1798 - 22 marzo 1799)
Battaglione di Guarnigione
Ordinamento 29 novembre 1798
•
•
•
•
•
•
1a Mezza Brigata di linea Severoli (legioni 1a e 3a)
2a Mezza Brigata di linea Spinola (legioni 2a e 7a)
3a Mezza Brigata di linea Milossevich (legioni 6a e 8a)
1a Mezza Brigata leggera Orsatelli (legioni 4a e 5a e Cacciatori
Bresciani)
Corpo franco Cacciatori di Montagna del Serio e del Mella (26
marzo 1799) su 9 compagnie
"Corpo franco italiano" di Lahoz (1° maggio - 30 giugno 1799)
Cavalleria cisalpina
60
Primo ordinamento
•
•
•
•
Reggimento Ussari Cisalpini (cremaschi e lombardi) (6 luglio
1797)
Squadrone cacciatori a cavallo veronese
Squadrone cacciatori a cavallo cispadano
Squadrone Dragoni guardie del direttorio (disertori esteri)
Nuovo ordinamento
•
•
•
1° Reggimento ussari cisalpini (10 giugno 1798) su 4 squadroni
Reggimento Dragoni cisalpini (su 1 solo squadrone)
Compagnie guide di Brescia e Modena
Ussari di requisizione (26 settembre 1797-27 febbraio 1798)
•
13 compagnie (1a Milano, 2a Lodi, 3a Bergamo, 4a Cremona, 5a
Pavia, 6a Como, 7a Modena, 8a Reggio, 9a Ferrara, 10a Brescia,
11a Crema, 12a Mantiva, 13a Bologna)
Artiglieria, genio e marina
Primo ordinameno (luglio 1797)
•
•
•
•
Divisione d'artiglieria lombarda
1a Divisione d'artiglieria cispadana (bolognese e ferrarese)
2a Divisione d'artiglieria cispadana (milanese e reggiana)
Compagnia d'artiglieria bresciana
Nuovo ordinamento (1798-99)
•
•
•
•
I e II battaglione d'artiglieria con 6 divisioni, 24 compagnie
cannoniri, 2 di artisti e una di artificieri
Corpo del genio
Corpo dei ragionati di fortificazione
Truppe del genio (2 compagnie di minatori, 2 di zappatori, 1 di
artisti pontieri)
Flottiglia fluviale e lacustre cisalpina
Guardia Nazionale (27 maggio 1797)
61
•
•
•
•
•
Guardia Nazionale di Milano
Legione del Reno (Bologna) su 4 e poi 8 battaglioni (1° e 2° San
Giacomo, 3° e 4° S. Maria Maggiore, 5° e 6° S. Francesco, 7° e
8° S. Domenico) con 64 compagnie (8 granatieri, 48 ordinarie e 8
cacciatori)
Legione del Basso Po (Ferrara) (7 luglio 1797) su 4 e poi 3
battaglioni cantonali
Legione del Santerno (Imola) (6 luglio 1797) su 1 battaglione nel
capoluogo (4 e poi 8 compagnie)
Guardia Nazionale dell'Emilia (14 aprile 1797) Legioni del
Lamone e del Rubicone
62
Prima Repubblica Ligure (1797-1800)
Truppe di Linea (22 luglio 1797)
•
•
•
•
•
•
•
•
Guardia abituale del Direttorio Esecutivo (1 compagnia)
Corpo di Giandarmeria Nazionale (19 giugno 1797) su 10
compagnie (1 scelta e 9 ordinarie)
Battaglione d'artiglieria su 10 compagnie (1 operai e 9 di
cannonieri)
1° Battaglione di linea (Genova) su 10 compagnie (1 granatieri, 8
fucilieri, 1 cacciatori)
2° Battaglione di linea (Genova) su 10 compagnie (1 granatieri, 8
fucilieri, 1 cacciatori)
3° Battaglione di linea (Riviera) su 10 compagnie (1 granatieri, 8
fucilieri, 1 cacciatori)
4° Battaglione di linea (Riviera) su 10 compagnie (1 granatieri, 8
fucilieri, 1 cacciatori)
corpo del genio
Truppe di linea (20 gennaio 1801)
•
•
•
•
•
4 e poi 6 compagnie autonome di gendarmeria
Compagnia guardia del governo
12 compagnie cannonieri e 1 compagnia quadro operai
1° Battaglione di linea su 9 compagnie
2° Battaglione di linea su 9 compagnie
Milizie scelte e truppe presidiarie
•
•
•
Bersaglieri scelti dei Monti Liguri (28 settembre 1797) (4
compagnie franche)
Compagnia degli Scelti di Capraia
Corpo dei Veterani (5 ottobre 1797) (2 compagnie)
Guardia Nazionale
•
•
Legione ligure volontaria (17 giugno - 5 settembre 1797): 4
colonnellati di quartiere con 19 battaglioni (6 Pré, 4 Maddalena,
4 Molo, 5 Portoria) di sei compagnie (3 granatieri e 3 cacciatori)
Guardia nazionale genovese (5-17 settembre 1797) su 19
battaglioni di 10 compagnie (2 scelte di granatieri e cacciatori e 8
ordinarie)
63
•
•
Guardia nazionale ligure (19 ottobre 1798): 19 legioni riunite in
9 Divisioni (1a Centro su 3 legioni; 2a Polcevera; 3a Colombo;
4a Mezzodì; 5a Occidente; 6a Nord; 7a Portofino; 8a Lavagna;
9a Oriente, tutte su 2 legioni).
Guardia Nazionale (9 febbraio 1800) su 5 legioni di Genova (1a
Eguaglianza Molo; 2a Unione Maddalena; 3a Libertà Pré; 4a
Fratellanza Portoria; 5a Giustizia Extramuros), 3 dell'Oltregiovi
(Torriglia, Croce e Novi) e 8 in ciascuna delle due Riviere (S.
Remo, Porto Maurizio, Alassio, Albenga, Finale, Savona, Voltri,
Rivarolo, S. Martino, Recco, Rapallo, Chiavari, Levanto, Sestri,
La Spezia, Sarzana).
Repubblica Francese
Truppe franco-piemontesi (1798-1799)
Cavalleria piemontese
Vecchi Reggimenti
Dragoni del Re
Cavalleggeri del Re
Dragoni di Piemonte
Piemonte Reale
cavalleria
Savoia cavalleria
Nuova
denominazione
1° Cavalleria
2° Cavalleria
3° Cavalleria
1° Dragoni Piemontesi
2* Dragoni Piemontesi
3° Dragoni Piemontesi
4° Cavalleria
4° Dragoni piemontesi
Ulteriori modifiche
incorporato nel 2° e 4°
Dragoni
incorporato nel 1° e 3°
Dragoni
5° Cavalleria
Dragoni della Regina 6° Cavalleria
Fanteria piemontese
Mezze Brigate
piemontesi
1a di linea
2a di linea
3a di linea
Primi
Secondi
Battaglioni
Battaglioni
Savoia
Aosta
Monferrato
Saluzzo
Piemonte
Regina
1a leggera
Guardie
Leggero
Terzi Battaglioni
Lombardia
Alessandria
Oneglia
Pionieri e Corpo
Franco
64
•
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•
•
•
Reggimento artiglieria piemontese (I e II battaglione, con 14
compagniecannonieri e 2 i maestranze)
Compagnia pontonieri d'artiglieria
Artiglieri veterani (2 Compagnie)
Corpo del genio piemontese
Compagnia minatori piemontesi
Truppe presidiarie e di sicurezza interna
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
Squadrone Carabinieri Piemontesi (ex-guardie del corpo)
Battaglione alemanno
Battaglione grigione
2a Mezza Brigata leggera (patrioti: 3 battaglioni quadro)
Legione Valdese
Battaglione sacro di Torino (7-25 maggio 1799)
Corpo nazionale di gendarmeria (5 compagnie a cavallo e 6 a
piedi)
17 compagnie invalidi
Guardia Svizzera
Archibugieri guardie della porta
Dragoni guardacaccia
Guardia Nazionale di Torino (18 dicembre 1798 - 28 maggio 1799)
•
•
4 mezze brigate (o Legioni), 12 battaglioni, 96 compagnie
Battaglioni dela Speranza (26 febbraio 1799)
Truppe franco-elvetiche (1798-1799)
•
•
1e Légion Helvétique (ex-Reggimenti svizzeri al servizio sardo
d'Ernst e Bachmann)
2e Légion Helvétique (ex-Reggimenti svizzeri al servizio sardo
Zimmermann, Bachmann, Peyer-im-Hoff)
Truppe franco-toscane (1799-1801)
Legione Italica (8 settembre 1799 - 30 aprile 1800)
•
•
•
Comandante Giuseppe Lechi
1a Mezza Brigata italica (Luigi Peyri)
2a Mezza Brigata italica (Severoli)
65
•
•
•
•
•
Battaglioni I Teodoro Lechi; II Claude Girard; III Jacques
Fontane; IV Martin Lorot; V François Robillard; VI Gillot
Rougier (tutti su 1 compagnia granatieri e 9 fucilieri)
Reggimento Cacciatori a cavallo (Viani) su 2 squadroni
Compagnia artiglieria leggera (Montrebruno) su 6 pezzi
Battaglione autonomo italico di Nizza (Tonduri)
1° Reggimento ussari cisalpini (autonomo) (Campagnola)
Truppe franco-piemontesi (1800-1802)
Truppe di linea
•
•
•
•
•
•
•
•
Gendarmeria nazionale piemontese (poi incorporata in varie
legioni dellaGendarmerie nationale)
Corpo del genio (poi incorporato nel genio francese)
1° Reggimento d'artiglieria su 10 compagnie di cannonieri e 1 di
operai (poi divenuto battaglione del 1er Régiment d'artillerie à
pied)
1a Mezza Brigata di linea piemontese, poi 111e Demi Brigade de
ligne (111e R. I. de ligne)
2a Mezza Brigata di linea piemontese, poi 112e Demi Brigade de
ligne (sciolta il 25 settembre 1803)
Truppe Leggere poi 31e Demi Brigade d'infanterie légère
Reggimento Dragoni piemontesi, poi 21e dragons
Reggimento Ussari piemontesi, poi 17e/26e chasseurs à cheval
Truppe provinciali
•
•
•
•
•
1a Mezza Brigata provinciale (Battaglioni Casale e Acqui)
2a Mezza Brigata provinciale (Battaglioni Mondovì e Cuneo)
3a Mezza Brigata provinciale (Battaglioni Pinerolo e Susa)
4a Mezza Brigata provinciale (Battaglioni Torino e Asti)
5a Mezza Brigata provinciale (Battaglioni Ivrea e Vercelli)
Truppe locali
•
•
•
•
Battaglione di guarnigione (5 compagnie, formate con gli
invalidi atti al servizio e gli archibugieri guardie della porta) poi
IV/5e Demi Brigade de Vétérans
Artiglieri veterani (2 compagnie)
Corpo invalidi, poi veterani nazionali (8 compagnie), incorporato
nel IV/5e D-B vétérans
Dragoni guardacaccia (sciolti nel febbraio 1803)
66
Repubblica Romana (1798-1799)
Truppe regolari
•
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1a Legione Romana (10 marzo 1798) (Ordioni: battaglioni 1°
Valory, 2° Pignatelli, Invalidi de Raxis Hassan)
2a Legione Romana (Santacroce): Battaglioni coscritti del
Trasimeno (Frarje) e del Clitumno (Turski)
3a Legione Romana (Nielepix): Battaglione di Ancona (Zannini)
e coscritti del Musone (Nielepix) e del Metauro (Ronca)
4a Legione Romana (Dubarry), Battaglioni coscritti del Musone
e del Tronto (Bonfili)
5a Legione Romana (Biancoli), Battaglioni coscritti del Cimino e
del Circeo (Bai)
Battaglione Urbinate (27 dicembre 1797 - 14 giugno 1799)
1° Reggimento Dragoni romani (10 marzo 1798) (Roize,
squadroini Galassi e Charpentier)
Gendarmeria romana su 8 compagnie dipartimentali (Roma Tevere; Anagni - Circeo; Viterbo - Cimino; Spoleto - Clitumno;
Fermo - Tronto; Macerata - Musone; Perugia - Trasimeno;
Ancona - Metauro), 24 tenenze, 32 sergenzie, 128 brigate (poi
trasgformata in 3° e 4° Dragoni)
2° Reggimento dragoni romani (Debaste) su 2 squadroni
(Riccardi e Narbonne)
3° Reggimneto dragoni romani (Palombini) su 2 squadrini
(Giannetti e De Cumis)
1° Reggimento d'artiglieria romano (3 aprule 1799) su 2
battaglioni e 8 compagnie
Corpo del Genio
Artiglieri di marina (Torri della Spiaggia Romana)
Marina
Truppe di sucurezza interna
•
•
•
•
•
•
Corpo franco dei cacciatori (Pasquali) (già Corpo dei Birri e
Balivi, o "soldati silvani") (5 dicembre 1798)
Cacciatori franchi del capitano Revelley
Distaccamenti di patrioti romani
Corpo patrioti volontari a cavallo o ussari romani (15 maggio
1799)
Battaglione Volontari del Trasimeno
Battaglione della Vendetta (Ancona)
67
•
•
1° Battaglione Volontari di Roma
Companie volontari (fucilieri, cannonieri, ussari) di Ancona
Guardia Nazionale sedentaria (6 marzo 1798)
•
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•
•
Guardia Nazionale di Roma su 12 Sezioni (Campidoglio,
Gianicolo, Vaticano, Pompeo, Pantheon, Bruto, Flaminio, Marte,
Quirinale, Pincio, Terme, Suburra)
Guardia Nazionale di Ancona su 8 compagnie
Guardia Nazionale di Tivoli su 7 compagnie
Guardia Nazionale di Perugia su 4 battaglioni e 32 compagnie
Guardia (rurale) di polizia (31 luglio 1799)
Repubblica Napoletana (febbraio-giugno
1799)
Formazioni di ex-regolari e patrioti
•
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Compagnies franches campaniennes (27 dicembre 1798)
Legione Tullia di Arpino (gennaio 1799)
Legione di Ettore Carafa (gennaio 1799) su 2 battaglioni (1°
Dubuisson, 2° Cossio)
Legione Bruzia al Castelnuovo (Schipani) (marzo 1799)
Legione Calabra al Castelnuovo (20 aprile 1799) 4 compagnie
Squadrone di Pescara per la scorta ai corrieri
Squadtone di Capua per la scorta ai corrieri
Colonna volontari di Campobasso a Napoli
Squadre speciali di patrioti (Giovani degli Incurabili)
Volontari delle Società Patriottiche (31 gennaio 1799) 4
compagnie (Grutther - Muscari - Colonna - Affaitati)
Gendarmi a Napoli (9 febbraio 1799)
Ordinamento Manthoné (15-18 maggio 1799)
•
•
•
Quadri 1a Legione Sannita (Belpulsi) (capibattaglione Santander,
Dumarteau, D'Ambrosio)
Quadri 2a Legione Volturna (capibattaglione Pinedo, Rossi,
Lentini)
Quadri 3a Legione Salentina (capibattaglione De Roche,
Andruzzi, Foster)
68
•
•
•
•
•
•
•
Quadri 4a Legione Lucana (capibattaglione Ritucci, Pescetti,
Bianchi)
Quadri Reggimento Cacciatori a cavallo (capisquadrone Arezzo Malaspina)
Quadri Reggimento Ussari (caoisquadrone Spinelli - Carrascosa)
Quadri Reggimento Dragoni (capisquadrone Roccaromana Libera)
Artiglieria - corpo d'assedio e da campo (Lahalle) su 3 battaglioni
e 16 compagnie (12 cannonieri a piedi, 1 a cavallo, 1 artificieri, 1
pontieri, 1 zappatori carpentieri)
Artiglieria - corpo da costa
Legione navale su 2 compagnie
Guardia Nazionale
•
•
•
Guardia civica di Napoli (6 febbraio 1799) su 6 legioni, 12
battaglioni, 72 compagnie: costituite solo le prime tre legioni
(Monteoliveto, Montecalvario, Pizzofalcone)
Legione ussari civici di Napoli o guide rosse (3 aprile 1799),
guardia della Comissione esecutiva
Guardia civica nei dipartimenti
Seconda Repubblica Cisalpina (1800-1802)
1a Divisione Italica (G. Lechi)
•
•
•
•
•
•
•
1a Mezza Brigata italica (Peyri) su 3 Battaglioni di 9 compagnie
(1 granatieri e 8 fucilieri)
2a Mezza Brigata italica (Severoli) composta come la 1a MB
Battaglione leggero italico (5 settembre 1800) su 9 compagnie (1
carabinieri e 8 cacciatori)
Battaglione Ufficiali stranieri (Casella) (20 giugno 1800)
1° mezzo reggimento ussari (Viani) su 2 squadroni (27 agosto
1800)
Battaglione d'artiglieria italico (27 agosto 1800)
Corpo del genio (27 agosto 1800)
2a Divisione Cisalpina (D. Pino)
•
1a Mezza Brigata cisalpina (Mazzucchelli) composta come la 1a
italica
69
•
•
•
•
•
2a Mezza Brigata cisalpina (Serres) composta come la
precedente
Battaglione leggero cisalpino
Battaglione Ufficiali cisalpini
Battaglione romano
2° Mezzo Reggimento ussari cisalpini (Balabio) su 2 squadroni
Altre unità
•
•
•
•
•
•
Reggimento cacciatori a cavallo (ex-dragoni piemontesi e
cacciatori Bussy: erano emigrati francesi al servizio austriaco
amnistiati e tornati nelle file repubblicane)
Guardia del corpo legislativo (27 agosto 1800)
Deposito generale truppe cisalpine
1° Reggimento d'artiglieria cisalpino (De Kokel) su 1 compagnia
a cavallo e 2 a piedi (27 giugno 1800)
Compagnia minatori del corpo del genio (27 giugno 1800)
Battaglione zappatori su 6 compagnie (27 giugno 1800)
70
Lista dei Reggimenti italiani
(1800-1815)
Repubblica Italiana (1802-1805)
Guardia
•
•
•
Guardia del Governo (8 ottobre 1801 - 20 settembre 1803)
Guardia del Vice-Presidente (8 febbraio 1802 - 20 settembre 1803)
Guardia del Presidente (20 settembre 1803 - 20 giugno 1805)
Fanteria
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•
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1a Mezza Brigata di linea (21 settembre 1801 - aprile 1805)
2a Mezza Brigata di linea (21 settembre 1801- aprile 1805)
3a Mezza Brigata di linea (21 settembre 1801 - aprile 1805)
4a Mezza Brigata di Linea (21 settembre 1801 - aprile 1805)
5a Mezza Brigata di linea (21 settembre 1801 - aprile 1805)
1a Mezza Brigata Leggera (21 settembre 1801 - aprile 1805)
2a Mezza Brigata Leggera (21 settembre 1801 - aprile 1805)
Legione Italiana (18 maggio 1803 - 31 maggio 1805)
1a Mezza Brigata polacca (21 gennaio 1802 - 3 maggio 1805)
2a Mezza Brigata polacca (21 gennaio 1802 - 27 gennaio 1803)
Cavalleria
•
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•
•
1° Reggimento ussari (27 agosto 1800 - 19 giugno 1805)
2° Reggimento ussari (4 settembre 1800 - 4 febbraio 1805)
Reggimento cacciatori a cavallo (27 agosto 1800 - 28 luglio 1814)
Reggimento cavalleggeri (ulani) polacchi (3 gennaio 1799 - 4 agosto
1806)
Artiglieria e Genio
•
•
•
•
•
•
Reggimento artiglieria a piedi (21 settembre 1801)
Compagnia operai (21 settembre 1801)
Squadrone artiglieria a cavallo (21 settembre 1801)
Battaglione pontonieri (21 settembre 1801)
Battaglione del Treno (21 settembre 1801)
Compagnia artisti del genio (1801)
71
•
Battaglione Zappatori (1801)
Guardia Nazionale
Marina
•
•
•
Battaglione Marinai Cannonieri (21 ottobre 1803 - 29 luglio 1806)
Flottiglia dell'Adriatico (Rimini e Goro) (23 luglio 1803)
Flottiglia dei Laghi (Garda e Mantova) (1 luglio 1805 - 1 marzo 1806)
72
Regno d'Italia (1805-1814)
Guardia Reale italiana (20 giugno 1805 - 1° giugno 1814)
•
•
•
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Reggimento Fanteria di linea della Guardia Reale
Reggimento Veliti Reali della Guardia Reale
Reggimento Coscritti, poi Cacciatori a piedi, della Guardia Reale (4
ottobre 1810)
compagnie d'artiglieria reggimentale (12 aprile 1811)
Reggimento Guardie d'Onore
Reggimento Dragoni della Guardia Reale
Artiglieria della Guardia Reale
Treno della Guardia Reale
Gendarmeria scelta della Guardia Reale (6 settembre 1808)
Marinai della Guardia Reale (13 giugno 1808)
Battaglione provvisorio Guardia Reale nella Grande Armée (gennaiogiugno 1813)
Fanteria italiana
Fanteria di linea
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1° Reggimento di linea italiano (aprile 1805 - 28 luglio 1814)
2° Reggimento di linea italiano (aprile 1805 - 28 luglio 1814)
3° Reggimento di linea italiano (aprile 1805 - 28 luglio 1814)
4° Reggimento di linea italiano (aprile 1805 - 28 luglio 1814)
5° Reggimento di linea italiano (aprile 1805 - 28 luglio 1814)
Reggimento Ausiliario (1° giugno 1805 - 7 luglio 1806)
6° Reggimento di linea italiano (8 luglio 1806 - 28 luglio 1814)
7° Reggimento di linea italiano, già truppe pontificie dele Marche (2
giugno 1808 - 28 luglio 1814)
1° Reggimento provvisorio a Barcellona (26 novembre 1807 - settembre
1808)
Battaglione provvisorio di linea nella Grande Armée (gennaio-giugno
1813)
Fanteria leggera
•
•
•
•
1° Reggimento leggero italiano (aprile 1805 - 28 luglio 1814)
2° Reggimento leggero italiano (aprile 1805 - 28 luglio 1814)
Real Battaglione Cacciatori Bresciani (5 ottobre - 8 luglio 1805)
Reggimento Cacciatori Bresciani (8 luglio 1805 - 7 luglio 1807)
73
•
•
•
•
3° Reggimento leggero italiano (8 luglio 1807 - 28 luglio 1814)
4° Reggimento leggero italiano (27 ottobre 1810 - 28 luglio 1814)
Battaglione Coloniale (Elba) (1° novembre 1810 - 31 gennaio 1813)
Reggimento Coloniale (Elba) (1° febbraio 1813 - 28 luglio 1814)
Fantria straniera
•
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•
1° Reggimento polacco (3 maggio 1805 - 4 agosto 1806)
1° Battaglione Dalmata (1° gennaio 1806 - 1° marzo 1808)
2° Battaglione Dalmata (1° gennaio 1806 - 1° marzo 1808)
Legione Dalmata (30 giugno 1806 - 1° marzo 1808)
Reggimento Reale Dalmato (1° marzo 1808 - ottobre 1814)
Battaglione Reale d'Istria (30 giugno 1806 - 30 novembre 1809)
Corpi volontari
•
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Battaglione Bersaglieri Volontari (30 agosto - 30 settembre 1813)
Compagnia Franca Bersaglieri (8 gennaio - 28 luglio 1814)
1° Reggimento Volontari (11 novembre 1813 - 28 luglio 1814)
2° Reggimento Volontari (11 novembre 1813 - 28 luglio 1814)
Cavalleria
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Reggimento Dragoni Regina ex 1° ussari (19 giugno 1805 - 28 luglio
1814)
Reggimento Dragoni Napoleone ex 2° ussari (4 febbraio 1805 - 28 luglio
1814)
1° Reggimento cacciatori a cavallo Real Italiano (1801)
Reggimento provvisorio di cavalleria (dicembre 1807-30 marzo 1808)
2° Reggimento cacciatori a cavallo Principe Reale (30 marzo 1808 - 28
luglio 1814)
3° Reggimento cacciatori a cavallo (21 settembre 1810 - 28 luglio 1814)
4° Reggimento cacciatori a cavallo (30 dicembre 1811 - 28 luglio 1814)
Artiglieria e genio
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Reggimento artiglieria a piedi (21 settembre 1801 - 19 agosto 1814)
Squadrone artiglieria a cavallo (21 settembre 1801-1 novembre 1805)
Reggimento Artiglieria a cavallo (1 novembre 1805 - 19 agosto 1814)
Compagnie d'artiglieria reggimentale (10 novembre 1810)
Reggimento del Treno (2 ottobre 1812)
Compagnia minatori-zappatori (30 dicembre 1800)
74
•
•
Battaglione Zappatori (12 maggio 1802 - 18 agosto 1814)
Compagnia treno del genio (24 gennaio 1812)
Reale Gendarmeria (20 febbraio 1801)
•
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1° Reggimento di gendarmeria a Bergamo (3 settembre 1804 - 1808)
2° Reggimento di gendarmeria a Bologna (3 settembre 1804 - 1808)
1a Legione di gendarmeria a Milano (12 marzo 1808 - 1814)
2a Legione di gendarmeria a Bologna (12 marzo 1808 - 1814)
3a Legione di gendarmeria a Treviso (12 marzo 1808 - 1814)
Deposito d'istruzione di Milano (21 marzo 1807)
Guardia Nazionale
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Compagnie scelte dipartimentali (1809)
Compagnie dipartimentali di riserva (10 dicembre 1811)
Compagnie dipartimentali di GN attiva (23 settembre 1813)
Battaglione dei bombardieri urbani di Padova (1807-14)
Battaglione cannonieri civici di Venezia (10 ottobre 1806)
Battaglione Guardia sedentaria di Venezia (27 gennaio 1808)
Reggimento Guardia sedentaria di Venezia (9 novembre 1810)
Reggimento Guardia della città di Venezia (10 dicembre 1811)
Battaglione Guardie della città di Milano (10 docembre 1811)
Compagnia zappatori-pompieri di Bologna
Compagnia zappatori-pompieri di Milano (12 dicembre 1811)
Battaglione cannonieri del Mincio (1809-10)
Compagnia cannonieri civici di Ancona (1810)
Compagnie cannonieri guardacoste (21 luglio 1810 - 1814)
Reale Marina Italiana
Corpi militari
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Battaglione Marinai Cannonieri (21 ottobre 1803 - 29 luglio 1806)
Battaglione Cannonieri veneziani ex-K. K. Marine (16 giugno 1802 - 29
luglio 1806)
Battaglione Cannonieri Marinai (29 luglio 1806 - 1° maggio 1814)
Battaglione Fanteria di Marina, poi 2° Dalmato (1° gennaio 1806 novembre 1807)
Battaglione Invalidi all'Estuario (1798 - 18 aprile 1807)
Battaglione Invalidi e Veterani di Marina (18 aprile 18097 - 16 gennaio
1811)
75
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•
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•
Compagnie militari guardaciurme di Venezia e Ancona (1808-14)
Compagnia Trombieri dell'Arsenale (31 marzo 1807 - 1° maggio 1814)
4a Compagnia Infermieri Ospedale di Marina a Venezia (17 luglio 18111° maggio 1814)
Battaglione di Flottiglia (orfani) (17 gennaio 1812 - 1° maggio 1814)
Battaglione Battellanti della Laguna (15 dicembre 1813 - 1° maggio
1814)
Formazioni Navali
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Forze Navali 1806-09 (Divisioni d'Albania - dell'Istria - della Dalmazia di Corfù - di Riserva)
Flottiglia dei Laghi 1809 (Divisioni Mantova, Peschiera e Romagna)
Difesa di Venezia 1809 (Divisioni Rada, Alberoni, Motta S. Angelo,
Lido, Treporti, Friuli)
Forze Navali 27 febbraio 1810 (Divisioni Navali Ancona, Venezia,
Corfù: Divisioni Sottili Zara, Ancona e Venezia)
Dvisione Navale franco-italia Dubordieu a Lissa (11 marzo 1811)
Forze Navali 3 giugno 1913 (Divisioni 1a Ancona, 2a Venezia, 3a
Corfù)
Difesa di Venezia 1813-14 (Divisioni Canale di San Marco, 1a
Chioggia, 2a Alberoni, 3a Marghera, 4a Fusina, 5a Burano, 6a e 7a
Treporti)
76
Regno di Napoli (1800-1806)
Corpi di Casa Reale
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Reali Guardie del Corpo
Alabardieri di Napoli (10 marzo 1800 - febbraio 1806)
Cacciatori Reali
Reggimento granatieri russi (24 aprule 1800 - gennaio 1802)
Reggimento granatieri guardie reali (1° aprile 1800)
Fanteria di linea (1° settembre 1799-15 marzo 1806)
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Reggimento Real Ferdinando
Reggimento Carolina I
Reggimento Principe Reale I
Reggimento Principe Reale II (30 settembre 1800)
Reggimento Principessa Reale
Reggimento Reali Calabresi
Reggimento Abbruzzi
Reggimento Carolina II
Reggimento Reali Sanniti
Reggimnto Montefusco (1° settembre 1799 - 27 aprile 1801)
Reggimento Reali Presidi
Reggimento Alemagna
Reggimento Albania
Battaglione volontari dei Naturali di Longone (1799-1801)
Battaglione volontari dei Naturali di Orbetello (1799-1801)
Compagnia dei Naturali di Ischia (1799-1806)
Compagnia dei Naturali di Fondi (1804-1806)
Fanteria leggera
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1° Battaglione Cacciatori Campani (10 marzo 1800 - marzo 1806)
2° Battaglione Cacciatori Appuli (10 marzo 1800 - 6 febbraio 1808)
3° Battaglione Cacciatori Calabri (10 marzo 1800 - marzo 1806)
4° Battaglione Cacciatori Aprutini (10 marzo 1800 - marzo 1806)
5° Battaglione Cacciatori Albanesi (27 febbraio 1798 - giugno 1812)
6° Battaglione Cacciatori Sanniti (10 marzo 1800 - marzo 1806)
7° Battaglione Cacciatori Sanniti II, poi Marsi (6 luglio 1800 - marzo
1806)
Corpo Fucilieri di Montagna (1735)
Corpo dei Fucilieri di città (27 settembre 1803 - 27 maggio 1806)
77
Cavalleria
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Reggimento Re cavalleria (settembre 1799)
Reggimento Regina cavalleria (settembre 1799)
Reggimento Real Principe I cavalleria (settembre 1799)
Reggimento Real Principe II cavalleria (settembre 1799)
Reggimento Real Principessa cavalleria (settembre 1799)
Reggimento Valdinoto II cavalleria (6 febbraio 1799)
Reggimento Valdimazzara cavalleria (6 febbraio 1799)
Corpo Dragoni Leggeri (luglio 1800 - giugno 1801)
Corpo Reale d'Artiglieria
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1° Reggimento artiglieria Re
2° Reggimento artiglieria Regina
Compagnia artefici (1788-1806)
Artiglieri Litorali (25 marzo 1793)
Brigata pionieri (16 ottobre 1798)
Compagnia pontonieri (16 ottobre 1798)
Dipendenza del treno d'artiglieria e regi bagagli (1800-1806)
4a Divisione siciliana (27 ottobre 1801)
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Alabardieri di Palermo
Reggimento Valdimazzara I fanteria (6 febbraio 1799 - 16 settembre
1812)
Reggimento Valdimazzara II fanteria (27 ottobre 1801 - 16 settembre
1812)
Reggimento Valdemone fanteria (6 febbraio 1799 - 16 settembre 1812)
Reggimento Valdinoto fanteria (6 febbraio 1799 - 16 settembre 1812)
Battaglione cacciatori Valdimazzara (6 febbraio 1799 - 29 febbraio
1808)
Battaglione cacciatori Valdemone (6 febbraio 1799 - 29 febbraio 1808)
Compagnie di volontari per dotazione delle Isole
Reggimento Valdemone cavalleria (6 febbraio 1799 - 16 settembre
1812)
2° battaglione del Reggimento Artiglieria Regina
Artiglieri litorali
Deputazione alle Torri costiere
Milizia del Regno
Milizia Urbana di Palermo
Milizia Urbana di Messina
78
Reggimenti provinciali [modifica]
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Reggimenti Urbani di Napoli (I-X fanteria, I-IV Dragoni)
Reggimenti provinciali Terra di Lavoro (I-V fanteria Nola, Aversa,
Caserta, Sessa e San Germano: I-II dragoni Aversa e Venafro)
Reggimenti provinciali di Salerno (I-IV fanteria Salerno, Monte
Corvino, Polla e Vallo: dragoni Nocera)
Reggimenti provinciali Montefusco (I-III fanteria Avellino, Montella e
Ariano: dragoni M.Marrino)
Reggimenti provinciali di Matera (I-III fanteria Matera, Venosa e Tursi:
dragoni Matera)
Reggimenti provinciali di Lucera (I-IV fanteria Campobasso, Termoli,
Lucera e Foggia: dragoni Foggia)
Reggimenti provinciali di Trani (I-II fanteria Trani e Bari: dragoni
Molfetta)
Reggimenti provinciali di Lecce (I-II fanteria Lecce e Manduria: dragoni
Taranto)
Reggimenti provinciali di Cosenza (I-III fanteria Cassano, Cosenza e
Rossano: dragoni Cosenza)
Reggimenti provinciali di Catanzaro (I-IV fanteria Catanzaro, Tropea,
Reggio e Gerace: dragoni Gerace)
Reggimenti provinciali di Chieti (I-II fanteria Chieti e Vasto: dragoni
Vasto)
Reggimenti provinciali di Teramo (fanteria e dragoni Teramo)
Reggimenti provinciali dell'Aquila (I - II fanteria L'Aquila e Celano,
dragoni L'Aquila)
79
Regno di Napoli (1806-1815)
Guardia Reale napoletana
Fanteria della Guardia
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Reggimento Granatieri (francesi) (11 luglio 1806 - 20 maggio 1815)
Battaglione volteggiatori (francesi) (30 maggio 1806 - 15 luglio 1811)
Compagnia cacciatori civici scelti, poi veliti a piedi (1806-08)
Reggimento Veliti Cacciatori (22 settembre 1808 - 15 luglio 1811)
1° Reggimento Veliti a piedi già Veliti Cacciatori (15 luglio 1811 maggio 1815)
2° Reggimento Veliti a piedi (15 luglio 1811 - maggio 1815)
Reggimento Volteggiatori già 12° di linea (29 settembre 1814 - maggio
1815)
Cavalleria della Guardia
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Reggimento cavalleggeri (francesi) (30 luglio 1806 - 10 luglio 1808)
Compagnia veliti a cavallo Clary (22 novembre 1806 - settembre 1808)
Compagnia cavalleggeri volontari Tascher (19 febbraio 1807-settembre
1808)
Squadrone, poi Reggimento cavalleggeri (già Lancieri di Berg) (6
settembre 1808 - maggio 1815)
Reggimento Guardie d'onore (15 febbraio 1809 - 10 marzo 1813)
Reggimento Guardie del corpo, già d'onore (10 marzo 1813-1° ottobre
1814)
Compagnia delle guardie del corpo (1° ottobre 1814 - maggio 1815)
Reggimento Lancieri, già guardie del corpo (1° ottobre 1814 - maggio
1815)
Corpo, poi Reggimento Veliti a cavallo (22 settembre 1808 - 11 aprile
1813)
Reggimento Ussari, già Veliti a cavallo (11 aprile 1813 - maggio 1815)
Squadrone gendarmeria scelta (30 settembre 1806 - 18 marzo 1813)
Reggimento Corazzieri (18 marzo 1813 - maggio 1815)
Artiglieria e altri corpi
•
•
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Artiglieria della guardia reale (30 settembre 1806 - 10 luglio 1808)
Artiglieria a cavallo della guardia reale (22 settembre 1809 - maggio
1815)
Treno della Guardia Reale (30 settembre 1806 - maggio 1815)
80
•
•
•
Compagnia, poi Battaglione Marinai della Guardia Reale (25 ottobre
1806 - maggio 1815)
Compagnia, poi Battaglione Veterani della Guardia Reale (21 aprile
1809)
Alabardieri reali di Napoli
Infanteria napoletana
Infanteria di linea
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1° Reggimento di linea del Re (13 giugno 1806)
2° Reggimento di linea della Regina (13 giugno 1806)
3° Reggimento di linea Principe (10 marzo 1809)
4° Reggimento di linea Sannita (27 agosto 1809)
5° Reggimento di linea Calabria (12 settembre 1809)
Reggimento Guardia Municipale di Napoli (26 settembre 1808 - 10
dicembre 1810)
6° Reggimento di linea Napoli (10 dicembre 1810)
7° Reggimeno di linea "Real Africano" (7 dicembre 1810)
7° Reggimento di linea "Principe Luciano" (a Danzica 1812-14)
Reggimento scelto Macdonald in Grmania (12 gennaio - 10 giugno
1813)
8° Reggimento di linea (14 ottobre 1811)
Reggimento provvisorio, poi 9° di linea (28 giugno 1813)
10° Reggimento di linea (8 marzo 1814)
6° italiano, poi 11° Reggimento di linea (3 maggio 1814)
12° Reggimento di linea (reduci da Danzica, poi Volteggiatori della
guardia Reale) (29 giugno - 29 settembre 1814)
12° Reggimento di linea (delle Marche) (29 settembre 1814)
Infanteria leggera
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1° Reggimento leggero napoletano (Real Corso) (16 febbraio 1813)
1°, poi 2° Reggimento leggero napoletano (16 febbraio 1806)
2°, poi 3° Reggimento leggero napoletano (27 maggio 1806)
Provvisorio, poi 4° Reggimento leggero napoletano (20 febbraio 1812)
Corpi irregolari
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Compagnia franca guide degli Abruzzi (5 settembre 1806 – 26 marzo
1808)
Compagnie franche volteggiatori abruzzesi (18 dicembre 1806-1807)
Corpi franchi calabresi (settembre 1806-aprile 1808)
81
•
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•
Battaglione Cacciatori di montagna del Principato Citra (4 ottobre 180625 agosto 1809)
Battaglione sacro degli Ufficiali Italiani (aprile-maggio 1815)
Brigata Volontari italiani (aprile-maggio 1815)
Corpi presidiari
•
Corpo, poi Reggimento Veterani (22 dicembre 1806 - maggio 1815)
Infanteria estera
•
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Battaglione (Reggimento) Real Africano (ex-pionniers noirs) (1° ottobre
1806 -17 dicembre 1810)
Legione corsa (30 giugno 1806 - 6 gennaio 1807)
Reggimento Real Corso, già Legione corsa (6 gennaio 1807 - 16
febbraio 1813)
Cavalleria di linea napoletana
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1° cacciatori a cavallo napoletano (18 febbraio 1806 - 10 marzo 1813)
2° cacciatori a cavallo napoletano (4 giugno 1806 - 10 marzo 1813)
Squadrone uardia Municipale di Napoli (26 settembre 1809-25 dicembre
1810)
1° Reggimento cavalleggeri (25 dicembre 1810 - 10 marzo 1813)
1° Reggimento cavalleggeri (10 marzo 1813: già 1° cacciatori)
2° Reggimento cavalleggeri (10 marzo 1813: già 2° cacciatori)
3° Reggimento cavalleggeri (10 marzo 1813: già 1° cavalleggeri)
4° Reggimento cavalleggeri (7 luglio 1814)
Artiglieria e genio
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Compagnie d'artiglieria napoletana (marzo-luglio 1806)
Reggimento Artiglieria a piedi (31 luglio 1806 - dicembre 1810)
1° Reggimento Artiglieria di Terra (dicembre 1810 - maggio 1815)
Compagnie d'artiglieria reggimentale (2 aprile 1813 - 5 gennaio 1814)
2° Reggimento Artiglieria di Terra (5 gennaio 1814 - maggio 1815)
1a Compagnia artiglieri artefici del Castelnuovo (11 marzo 1806 maggio 1815)
2a Compagnia ariglieri artefici del Castelnuovo (14 luglio 1813 - maggio
1815)
1a Compagnia artefici armaioli del Castelnuovo (16 dicembre 1808 maggio 1815)
82
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2a e 3a Compagnie artiglieri artefici di Gioacchinopoli (30 ottobre 1809
- maggio 1815)
Compagnia pontonieri (25 novembre 1813 - maggio 1815)
Compagnie artiglieri litorali (18 agosto 1807 - maggio 1815)
Compagnie del treno d'artiglieria (7 ottobre 1806 - 30 luglio 1807)
1° Battaglione del treno d'atiglieria (30 liuglio 1807 - 26 maggio 1814)
Compagnie equipaggi militari (21 maggio - 2 dicembre 1813)
2° Battaglione del treno (2 dicembre 1813 - 26 marzo 1814)
Reggimento del Treno (26 maggio 1814)
Compagnie minatori e zappatori (25 luglio 1806-21 aprile 1808)
1° Battaglione zappatori e minatori (21 aprile 1809 - 26 maggio 1814)
7a Compagnia zappatori napoletana a Corfù (25 dicembre 1810 - 1814)
2° Battaglione zappatori minatori (2 aprile - 26 maggio 1814)
Reggimento Zappatori e Minatori (26 maggio 1814 - maggio 1815)
Gendarmeria reale napoletana (10 marzo 1806)
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1a Legione (10 giugno 1806 - 5 gennaio 1808)
2a Legione (10 giugno 1806 - 5 gennaio 1808)
Legione di Napoli (5 gennaio 1808 - 3 marzo 1809)
1a Legione di Napoli (3 marzo 1809 - 13 settembre 1816)
2a Legione di Foggia, poi Bari (3 marzo 1809 - 13 settembre 1816)
3a Legione di Salerno (3 marzo 1809 - 13 settembre 1816)
armigeri cacciatori calabresi (16 aprile 1807)
armigeri regi o gendarmeria ausiliaria (23 novembre 1807)
Compagnie provinciali di fanteria (4 maggio 1810)
Gendarmeria reale di Marina (30 marzo 1810)
Guardia civica provinciale (15 maggio 1806)
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Legione provinciale Calabria Citra
Legione provinciale Calabria Ultra
Legione provinciale Abruzzo Citra
Legione provinciale Abruzzo Ultra I
Legione provinciale Abruzzo Ultra II
Legione provinciale Molise
Legione provinciale Basilicata
Legione provinciale Capitanata
Legione provinciale Terra di Bari
Legione provinciale Terra d’Otranto
Legione provinciale Napoli
Legione provinciale Terra di Lavoro
83
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Legione provinciale Principato Ultra
Legione provinciale Principato Citra
Reggimento Civico del Circeo (1809)
Guardia Nazionale di Benevento (1813-14)
Legione dipartimentale del Tronto (1814-15)
Legione dipartimentale del Musone (1814-15)
Legione dipartimentale del Metauro (1814-15)
Guardia Nazionale del Reno (1814 e 1815)
Guardia d'interna sicurezza
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Guardia civica di Napoli (15 luglio 1806-8 novembre 1808)
Volontari scelti della città di Napoli (16 giugno – 31 luglio 1809)
Guardia d’interna sicurezza (18 marzo 1813)
Pompieri della Città di Napoli (4 maggio 1810)
Compagnie provinciali
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Compagnie scelte provinciali (distrettuali) (12 giugno 1812)
Battaglioni provinciali (10 gennaio 1815)
1°-5° Reggimento provvisorio di linea (marzo 1815)
Reale Marina napoletana
Corpi militari di truppa
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Compagnie marinai cannonieri (12 marzo - 24 giugno 1806)
Compagnie fanteria di marina (12 marzo - 24 giugno 1806)
Corpo, poi Reggimento della Marina (24 giugno 1806-26 ottobre 1808)
Battaglione della Marina Reale (26 ottobre 1808 - 2 novembre 1810)
Corpo dei marinai cannonieri (26 ottobre 1808 - 2 novembre 1810)
Reggimento artiglieria di Mare (2 novembre 1810 - maggio 1815)
Battaglioni I-VIII dei marinai (8 novembre 1808 - 11 ottobre 1811)
Battaglione marinai (11 ottobre 1811)
Compagnie costruttori di marina (23 marzo 1812)
Formazioni Navali
•
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Divisione Navale di Napoli (1808-1810)
Divisione Legni Leggeri (Golette) di Gaeta (1811-1813)
Divisione Vele Quadre di Napoli (5 giugno 1813 - maggio 1815)
Flottiglia dell'Adriatico (18 novembre 1813 - maggio 1815)
84
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1a Divisione cannoniere (1806-15)
2a Divisione cannoniere (1806-15)
3a Divisione cannoniere (1806-10)
4a Divisione cannoniere (1806-10)
5a Divisione cannoniere (1806-10)
6a Divisione cannoniere (1807-10)
7a Divisione cannoniere (1809-10)
8a Divisione cannoniere (1809-10)
9a Divisione cannoniere (1809-10)
10a Divisione cannoniere (1809-10)
11a Divisione cannoniere (1809-10)
85
Regno di Sicilia (1806-1815)
Ordinamento 1806/1808
Corpi di Casa Reale
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Guardie del corpo
Alabardieri di Palermo
1° Battaglione granatieri guardia reale (18 marzo 1806-6 febbraio 1808)
Reggimento Granatieri della Guardia Reale (6 febbraio 1808 - 14
settembre 1812)
Compagnia Cacciatori, poi Volteggiatori di S. A. R. (marzo 1806 settembre 1812)
Corpo dei Cacciatori e Ponieri Reali (maggio 1806 - maggio 1815)
Fanteria di linea
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Reggimento Real Estero (15 aprile 1806)
Reggimento Reali Sanniti (15 aprile 1806)
Reggimento Reali Presidi (18 agosto 1806 - 16 settembre 1812)
Reggimento Cacciatori Philipstahl (18 agosto 1806-6 febbraio 1808)
Reggimento Valdimazzara I (6 febbraio 1799 - 16 settembre 1812)
Reggimento Valdimazzara II (27 ottobre 1801 - 16 settembre 1812)
Reggimento Valdemone (6 febbraio 1799 - 16 settembre 1812)
Reggimento Valdinoto (6 febbraio 1799 - 16 settembre 1812)
Reggimnto Cacciatori di Mare (5 luglio 1809 - 16 settembre 1812)
1° Battaglione granatieri di linea (6 febbraio 1808 - 16 settembre 1812)
2° Battaglione granatieri di linea (6 febbraio 1808 - 16 settembre 1812)
3° Battaglione granatieri di linea (6 febbraio 1808 - 16 settembre 1812)
Fanteria leggera
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1° Battaglione Cacciatori, già Appuli (luglio 1806 - 6 febbraio 1808)
Battaglione Cacciatori Albanesi (18 marzo 1806 - 8 maggio 1812)
Battaglione Cacciatori Valdimazzara (6 febbraio 1799-29 febbraio 1808)
Battaglione Cacciatori Valdemone (6 febbraio 1799-29 febbraio 1808)
Battaglione Cacciatori Siculi (4 agosto 1807 - 16 settembre 1812)
Compagnie reggimentali voltegiatori (28 ottobre 808 - 16 settembre
1812)
Corpi volontari di Emigrati Calabresi e Napoletani
86
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Compagnia Cacciatori di Mare (25 marzo 1807)
Compagnia Cacciatori della Regina a Ponza
Compagnia Cacciatori Provinciali a Ponza (27 novembre 1807)
Battaglione Cacciatori Calabro
Battaglione Cacciatori Carolina
Compagnie reggimentali di cacciatori calabresi (30 settembre 1807 ottobre 1812)
Fanteria presidiaria
•
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Reggimento di Guarnigione (6 febbraio 1808)
Compagnie di dotazione delle isole
Cavalleria
•
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Reggimento Principe Cavalleria (18 marzo 1806-16 settembre 1812)
Reggimento Valdimazzara Cavalleria (6 febbraio 1799 - 16 settembre
1812)
Reggimento Valdinoto Cavalleria (6 febbraio 1799 - 16 settembre 1812)
Corpo Reale d'Artiglieria
•
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•
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Brigata d'artiglieria a cavallo
Brigate d'artiglieria a piedi
Compagnia artefici e pontonieri (agosto 1806)
Treno d'artiglieria (30 ottobre 1806)
Artiglieri litorali (22 ottobre 1807)
Brigata pionieri (1° gennaio 1806 - 16 settembre 1812)
Ordinamento 16 settembre 1812 (Lord Bentinck)
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Battaglione Guardie Siciliane
Battaglione Guardie Napoletane
Battaglione Reali Granatieri
1° Reggimento Siciliano (già Valdimazzara)
2° Reggimento Siciliano (già Valdemone)
3° Reggimento Siciliano (già Valdinoto)
1° Reggimento Estero (già Reali Presidi)
2° Reggimento Estero (già Reali Sanniti)
3° Reggimento Estero (già Estero)
4° Reggimento Estero (già 1° Cacciatori di Mare)
5° Reggimento Estero (già 2° Cacciatori di Mare)
Compagnie reggimentali fiancheggiatori
87
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Battaglione Cacciatori VolontariCalabresi (4 agosto 1814 - 1816)
1° Reggimento Cavalleria (già Principe)
2° Reggimento Cavalleria (già Valdimazzara)
3° Reggimento Cavalleria (già Valdinoto)
Brigate d'artiglieria a piedi
Brigata d'artiglieria a cavallo
Treno d'artiglieria
Compagnia artefici e pontonieri
Brigata ingegneri di campagna
Reggimento di Guarnigione
Compagnie di dotazione delle Isole
Esercito dei Volontari Siciliani (1° febbraio 1808-18 gennaio
1818)
Reggimenti Guarnigione
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1° Reggimento Guarnigione Palermo
2° Reggimento Guarnigione Palermo
3° Reggimento Guarnigione Palermo
4° Reggimento Guarnigione Palermo
Reggimento Guarnigione Trapani
Reggimento Guarnigione Milazzo
Reggimento Guarnigione Messina
Reggimento Guarnigione Catania
Reggimento Guarnigione Siracusa - Augusta
Reggimenti Cacciatori
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1° Reggimento Cacciatori Valdimazzara I Girgenti
2° Reggimento Cacciatori Valdimazzara II Mazara
3° Reggimento Cacciatori Valdimazzara II Sciacca
4° Reggimento Cacciatori Valdimazzara I Termini
5° Reggimento Cacciatori Valdimazzara II Marsala
6° Reggimento Cacciatori Valdimazzara I Licata
7° Reggimento Cacciatori Valdimazzara I Polizzi
8° Reggimento Cacciatori Valdimazzara I Corleone
9° Reggimento Cacciatori Valdimazzara I Sutera
10° Reggimento Cacciatori Valdimazzara II Monreale
11° Reggimento Cacciatori della Piana di Palermo (30 novembre 1809)
1° Reggimento Cacciatori Valdemone Forie di Messina
2° Reggimento Cacciatori Valdemone Patti
88
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3° Reggimento Cacciatori Valdemone Cefalù
4° Reggimento Cacciatori Valdemone Troina
5° Reggimento Cacciatori Valdemone Taormina
6° Reggimento Cacciatori Valdemone Acireale
7° Reggimento Cacciatori Valdemone Castro Reale
1° Reggimento Cacciatori Valdinoto Noto
2° Reggimento Cacciatori Valdinoto Caltagirone
3° Reggimento Cacciatori Valdinoto Lentini
4° Reggimento Cacciatori Valdinoto Castrogiovanni
5° Reggimento Cacciatori Valdinoto Ragusa
6° Reggimento Cacciatori Valdinoto Terranova
Reggimenti Dragoni Leggeri
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Reggimento Dragoni Leggeri Valdimazzara I Marsala
Reggimento Dragoni Leggeri Valdimazzara II Termini
Reggimento Dragoni Leggeri Valdemone Castro Reale
Reggimento Dragoni Leggeri Valdinoto Noto
Altri Corpi
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Reggimento Zappatori – Palermo
Squadre reggimentali artiglieri
Compagnie pontonieri (Palermo, Messina, Siracusa)
Reggimento Volontari Eoli (26 novembre 1808)
Compagnia Volontari di Ustica (22 novembre 1809)
Battaglione Guide della Real Corona (22 dicembre 1809-giugno 1812)
89
Regno di Sardegna (1800-1814)
Reali Truppe
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Compagnia sarda delle Guardie del corpo (29 agosto 1799 - 1831)
Alabardieri reali di Sardegna(1720-1848)
Battaglione Cacciatori Esteri (3 marzo 1799 - 23 agosto 1808)
Battaglione Cacciatori di Savoia (23 agosto 1808 - 25 ottobre 1831)
Reggimento nazionale di Sardegna (26 luglio 1744 - 11 aprile 1816)
Dragoni leggeri di Sardegna (15 marzo 1775 - 13 ottobre 1808)
Cavalleggeri di Sardegna (13 ottobre 1808 - 2 giugno 1819)
Corpo Reale d'Artiglieria in Sardegna (31 gennaio 1800 - 1848)
Corpo Franco (30 dicembre 1741)
Reale Marina sarda
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Compagnia di grazia pel servizio della regia marina (7 aprile 1806)
Compagnia Real Marina (1° maggio 1802 - 15 aprile 1809)
Compagnia Leggera di Marina (18 dicembre 1806 - 15 aprile 1809)
Battaglione di Real Marina (15 aprile 1809 - 19 novembre 1812)
Centuria di Marina (19 novembre 1812 - 1815)
Milizia provinciale sarda (1808-1815)
Fanteria
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Reggimento provinciale di Cagliari
Reggimento provinciale di Ales (cacciatori)
Reggimento provinciale di Iglesias
Reggimento provinciale di Mandas
Reggimento provinciale di Tortolì (cacciatori)
Reggimento provinciale di Laconi (cacciatori)
Reggimento provinciale di Sorgono (ccciatori)
Reggimento provinciale di Oristano
Reggimento provinciale di Nuoro
Reggimento provinciale di Bono
Reggimento provinciale di Tempio
Reggimento provinciale di Ozieri
Reggimento provinciale di Sassari
Reggimento provinciale di Alghero
Volontari di Alghero
Reggimento provinciale di Carloforte (cacciatori)
90
Cavalleria
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Reggimento provinciale Sulcis cvalleria
Reggimento provinciale Trescenta cvalleria
Reggimento provinciale Arborea cavalleria
Reggimento provinciale Mandrolisay cavalleria
Reggimento provinciale Gallura cavalleria
Reggimento provinciale Goceano cavalleria
Reggimento provinciale Cagliari cavalleria
Reggimento provinciale Logudoro cavalleria
Regno di Sardegna (1814-15)
Corpi di Casa Reale e Carabinieri Reali
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Guardie del Corpo del Re (7 giuno 1814)
Corpo dei Carabinieri Reali (13 luglio 1814)
Archibugieri guardie della porta (28 maggio 1814)
Guardia svizzera (13 giugno 1814)
Dragoni guardacaccia (27 novembre 1815)
Fanteria d'ordinanza (24 maggio 1814)
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Reggimento Guardie
Reggimento Savoia (ex-Volontaires Savoyards, gennaio-giugno 1814)
Reggimento Monferrato
Reggimento Piemonte
Reggimento Aosta
Reggimento Saluzzo
Reggimento La Marina, poi Cuneo
Reggimento Alessandria
Reggimento La Regina
Reggimento Genova (gennaio 1815)
Reggimento Sardegna
Fanteria leggera
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Battaglione Cacciatori di Savoia (1808-1831)
Legione Reale Piemontese (ex-Royal Piedmontese Legion)
Battaglione Cacciatori Robert, poi Italiani (marzo 1814 - 1831)
Battaglione Cacciatori Piemontesi (ex-31e légère)
Battaglione Cacciatori della Regina
91
Fanteria provinciale (27 giugno 1814)
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Reggimento provinciale d'Ivrea
Reggimento provinciale di Torino
Reggimento povinciale di Cuneo
Reggimento provinciale di Mondovì
Reggimento provinciale di Asti
Reggimento provinciale di Vercelli
Reggimento provinciale di Pinerolo
Reggimento provinciale di Casale
Reggimento provinciale di Susa
Reggimento provinciale di Acqui
Reggimento provinciale di Novara
Reggimento provinciale di Tortona
Cavalleria (24 maggio 1814)
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Reggimento Piemonte Reale Cavalleria
Reggimento Savoia Cavalleria
Reggimento Dragoni di Sua Maestà
Reggimento Dragoni della Regina
Reggimento Cavalleggeri di Sua Maestà
Reggimento Cavalleggeri di Piemonte
Reggimento Cavalleggeri di Sardegna
Artiglieria e genio
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Corpo Reale d'artiglieria
Battaglione d'artiglieria in Sardegna
Corpo Reale del Genio
Compagnia zappatori
Altri Corpi
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1° e 2° Battaglione di guarnigione
Reale Gendarmeria Genovese (10 gennaio 1815 - 1° gennaio 1823)
Guardia Urbana di Torino (1814)
Guardie civiche di Torino e Genova
Reggimento grigione Christ (24 agosto 1814 - aprile 1816)
Regia Marina sarda
92
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1° Reggimento Equipaggi delle Regie Navi (marzo 1815)
2° Reggimento artiglieria di marina (marzo 1815)
Divisione d'artiglieria da costa (marzo 1815)
Divisione leggera di Sardegna
93
Repubblica Ligure (1800-1805)
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Guardia del Governo (31 ottobre 1801)
Gendarmeria ligure (31 ottobre 1800-1805: poi nella gendarmerie
impériale)
1° Battaglione di linea (20 gennaio 1801 – 1805: poi nel 32e légère)
2° Battaglione di linea (20 gennaio 1801 – 1805: poi nel 32e légère)
Battaglione d’artiglieria (20 gennaio 1801-1805: poi Ve Bon/2e RAM)
Corpo dei Veterani
Compagnie ausiliarie o di deposito (1805)
Stato Pontificio (1800-1808)
Corpi di guardie
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Guardia Nobile Pontificia (1802-1808)
Guardia Svizzera (1800-1808)
Truppe di linea
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1° Reggimento di linea (Roma, Civitavecchia) (1802-16 maggio 1808:
poi 7° di linea italiano)
2° Reggimento di linea (Marca e Urbino) (1802-16 maggio 1808: poi 7°
di linea italiano)
Corpo dei Cacciatori a cavallo pontifici (1801-12 maggio 1808: poi nei
cacciatori italiani)
Corpo dell’Artiglieria pontificia (1801-maggio 1808: poi nell’artiglieria
italiana)
Truppe provinciali (dicembre 1803 – giugno 1808)
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Reggimenti e Squadroni delle Marche (1°, 2° e 3°)
Reggimenti e Squadroni della Legazione di Pesaro e Urbino (1° e 2°)
Reggimenti e Squadroni dell’Umbria (1° e 2°)
Reggimento e Squadrone del Patrimonio (Viterbo)
Reggimenti e Squadroni del Lazio e Sabina (1° e 2°)
Reggimenti e Squadroni di Marittima e Campagna, con Benevento e
Pontecorvo (1° e 2°)
Regno d’Etruria (1801-1808)
94
Corpi della Real Casa
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Reale Guardia del corpo (24 settembre 1801-15 gennaio 1808)
Militari Anziani Custodi del Real Palazzo (15 ottobre 1801 – 13 febbraio
1807)
Corpo dei Reali Cacciatori a piedi (13 febbraio 1807 – 10 gennaio 1808)
Guardie Reali di Gabinetto (19 novembre 1801-5 novembre 1806)
Corpo dei Reali Cacciatori a cavallo (5 novembre 1806 – 10 gennaio
1808)
Real Corpo dei Volontari (spagnoli) di Maria Luisa (aprile 1807 –
gennaio 1808)
Corpi di Fanteria
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1° Reggimento Real Toscano (ottobre 1801-gennaio 1805)
2° Reggimento Real Ferdinando (già parmense) (dicembre 1802 –
gennaio 1805)
Reggimento Real Carlo Lodovico (gennaio 1805 – 11 dicembre 1807)
Reggimento d’Infanteria d’Etruria (11 dicembre 1807-29 maggio 1808:
poi 113e de ligne)
Compagnia di Truppa Regolata dei Reali Presidi (1802-settembre 1803)
Cavalleria
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Compagnia Dragoni d’Etruria (1802-1803)
Real Corpo dei Dragoni d’Etruria (21 luglio 1803-17 gennaio 1808)
Corpo dei Dragoni Toscani (17-22 gennaio 1808)
Reggimento Dragoni d’Etruria (22 gennaio-22 maggio 1808: poi 28e
chasseurs à cheval)
Artiglieria
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Corpo dei Pompatori Militari di Firenze (15 maggio 1802-10 aprile
1804)
Corpo degli artiglieri de’ Reali Presidi a Orbitello (1802-10 aprile 1804)
Compagnia d’artiglieria (10 aprile 1804-10 gennaio 1808: poi
nell’artiglieria italiana)
Truppe presidiarie, volontari e milizie
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Compagnie di invalidi di Pisa, Volterra, Prato e Livorno (1801-1808)
Compagnia Veterana dei Reali Presidi (1807-1808)
Compagnie delle Milizie di Pietrasanta, Campiglia e Grosseto
95
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Compagnia delle Milizie dei Reali Presidi (giugno 1802 – gennaio 1808)
Compagnia Urbana dell’Isola del Giglio
Corpo Reale Volontario dei Cacciatori di Livorno (1801-1808)
Corpo Reale dei Cacciatori della Città di Firenze (maggio 1801-1808)
Corpo Reale dei Cacciatori Volontari della città di Pisa (22 aprile 18021808)
96
Impero Francese
Corpi italiani di fanteria
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Battaglione Veliti di Torino (24 marzo 1809 - 15 luglio 1814)
Battaglione Veliti di Firenze (24 marzo 1809 - 15 luglio 1814)
111e Régiment d'infanterie de ligne (già 1a MB di linea piemontese) (15
novembre 1801 - 12 maggo 1814: poi 90e de ligne)
112e Demie-Brigade de ligne (già 2a MB di linea piemontese: 15
novembre 1801 - 6 aprile 1803)
113e Régiment d'infanterie de ligne (già Infanteria d'Etruria) (29 maggio
1808 - 12 maggio 1814)
137e Régiment d'infanterie de ligne (12 gennaio 1813-12 maggio 1814)
156e Régiment d'infanterie de ligne (12 gennaio 1813-12 maggio 1814)
31e Régiment d'infanterie légère (già 1a MB leggera piemontese) (15
novembre 1801-12 maggio 1814)
32e Régiment d'infanterie légère (già 1° e 2° liguri: 1805-1814)
35e Régiment d’infanterie légère (già 1er Régiment de la Méditerranée)
(1813-14)
Légion du Midi (18 maggio 1803-11 agosto 1811: poi nell'11e légère)
Tirailleurs du Po (20 agosto 1803-11 agosto 1811: poi nell'11e légère)
Bataillon de Piombino (16 febbraio 1805 - maggio 1814)
8e Régiment Etranger ad Aix (marzo-ottobre 1815)
Corpi italiani di cavalleria
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Gardes d'honneur du prince Borghese (1 aprile 1809 - 16 luglio 1813)
Gardes d'honneur de la grande-duchesse Elise (1 aprile 1809 - 1 maggio
1814)
21e Régiment dragons (già Dragoni piemontesi) (26 agosto 1801 - 12
maggio 1814)
17e, poi 26e Régiment chasseurs à cheval (già Ussari piemontesi) (26
agosto 1801 - 12 maggio 1814)
28e Régiment chasseurs à cheval (già Dragoni d'Etruria) (29 maggio
1808 - 12 maggio 1814)
13e Régiment hussards (28 gennaio - 13 dicembre 1813)
14e Régiment hussards (8 febbraio - 10 maggio 1814)
Escadron du 3e Régiment gardes d'honneur (1813-14)
Escadron du 4e Régiment gardes d'honneur (1813-14)
Gendarmerie impériale
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27e Légion de Turin (1801-1814)
28e Légion de Genes (1805-1814)
29e Légion de Florence (1808-14)
30e Légion de Rome (1808-14)
Gendarmerie de Marine
Compagnies sbires (sbirri) toscans (19 maggio 1808 - 1814)
Compagnie sbires (sbirri) romains (11 luglio 1811 - 1814)
Garde Nationale
Coorti G.N. di I Bando (13 marzo 1812 - 11 gennaio 1813)
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2e cohorte/30e Division (Rome - Trasimène) poi nel 137e de ligne
82e cohorte/27e Division(Dora - Po - Sesia) poi nel 156e de ligne
83e cohorte/27e Division(Marengo - Stura) poi nel 156e de ligne
84e cohorte/28e Division (Appennini - Taro) poi nel 137e de ligne
85e cohorte/28e Division (Genes - Montenotte) poi nel 137e de ligne
86e cohorte/29e Division (Arno - Mediterraneo - Ombrone) poi nel 137e
de ligne
Altre unità di Guardia Nazionale
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compagnie dipartimentali di riserva
compagnie cannonieri guardacoste
1er - 2e Bataillons Francs de l'Ile d'Elbe (13 aprile 1803 - 1 settembre
1810)
Bataillon de Garde Nationale de l'Ile d'Elbe (1 settembre 1810 - giugno
1815)
Gran Bretagna
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Sicilian Regiment of Light Infantry (10 maggio 1806 - 1816)
Army Flotilla of Messina (1809-14)
Battaglione volante Catanzaro a Messina (3 marzo 1808 - 1810?)
Guide Calabresi (settembre 1808 - 1810?)
Calabrian Free Corps (settembre 1808 - maggio 1814)
1st Regiment, Italian Levy (13 maggio 1812 - 16 gennaio 1816)
2nd Regiment, Italian Levy (13 maggio 1812 - 16 gennaio 1816)
3rd Regiment, Italian Levy (15 marzo 1813 - 16 gennaio 1816)
Artillery, Italian Levy (Spagna, 1812-13)
Royal Piedmontese Legion, Inghilterra (3 febbraio - 16 settembre 1814)
Legione volontari napoletani Church (3 maggio 1815)
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Impero d'Austria
Dalmazia e Veneto (1798-1805)
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Triester Marine (I.) (1792-16 giugno 1802)
Flottiglia Dalmata (1797 - 1805)
Reggimento Dalmata (6 luglio 1797-14 giugno 1800)
Battaglione delle Collettizie
Ex-venezianische Marine (22 febbraio 1798 - 16 giugno 1802)
K. K. Kriegsmarine (16 giugno 1802 - 31 dicembre 1805)
Battaglione Dalmato di Marina (16 giugno 1802 - 31 dicembre 1805)
Battaglione artiglieria di marina a Venezia (16 giugno 1802 - 31
dicembre 1805)
Battaglione Invalidi all'Estuario (22 febbraio 1798 - 31 dicembre 1805)
Compagnie militari di Polizia di Venezia (13 gennaio 1805)
Dalmati Battaglioni Leggeri N. 2 e 3(agosto - 31 dicembre 1805)
Forze levate nei territori austriaci
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Triester Marine (II) (1° gennaio 1806 - 1809)
Tyroler - Jaeger - Regiment Fenner von Fenneberg (1813)
Corpi franchi italiani (1813-14)
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Italienisches Freikorps Mistruzzi (ottobre 1813 - 1815)
Corpo franco romagnolo Finetti (dicembre 1813 - 3 aprile 1814)
Truppe ex-italiane incorporate il 28 luglio 1814
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Italienisches Infanterie Regiment Wimpffen Nr. 13
Italienisches Infanterie Regiment Merville Nr. 23
Italienisches Infanterie Regiment Prohaska Nr. 38
Italienisches Infanterie Regiment Paar Nr. 43
Italienisches Leicht Bataillon Nr. 1
Italienisches Leicht Bataillon Nr. 2
Italienisches Leicht Bataillon Nr. 3
Italienisches Leicht Bataillon Nr. 4
Italienisches Chevaux-légers Regiment Nr. 7 Nostitz
Italienisches Invaliden-Bataillon
Gensdarmerie Regiment in der Lombardie
Militaer Polizei Wach Corps in der Lombardie
99
Impero Russo
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3a Brigata (italiana) della Legione straniera russa (Formirovanie
Legionov) di Orel (1812-1813)
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