La figlia del reggimento Libretto di J. E. Vernoy e J.F. Bayard - Versione italiana Callisto Bassi musica Gaetano Donizetti coreografie Gianni Mancini - adattamento e regia Girolamo Angione Orchestra dei Talenti Musicali Direzione musicale: Gianmaria Griglio (direttore principale), Michele Spotti supervisione musicale e preparazione vocale Gabriele D.G. Bolletta trascrizione orchestrale Antonello Lerda - maestro collaboratore Michela Varda edizione a cura del Liceo Germana Erba - Teatro Nuovo Torino Coreutico Scenografico Teatrale Personaggi Maria, vivandiera del reggimento Giulia Della Peruta Merita Dileo Tonio, giovane cacciatore tirolese Mattia Pelosi Mario Acampa Sulpizio, Sergente del Reggimento Gabriele D. G. Bolletta Richard Rittelmann Belcore, caporal maggiore Andrea Peron Andrea Di Lernia Samuele Amato Malatesta, caporale Simone Tidore Rosario Farò Marco Anzil Ortensio, maggiordomo Mario Acampa Alberto Greco Elia Tedesco Giuseppe Serra La Marchesa di Berckenfield Elena Soffiato Barbara Cinquatti Olivio, maggiormago Mirjam Schiavello Cristina Festa Willy Andrea Sestieri Davide D’Urso Soldati e vivandiere, nobili e dame corpo di ballo Laura Fonte Naomi Messina Carlotta Pelaia Ambra Pugliese Federico Boscolo Guido Bonioli Leonardo Cecchi Andrea Mortarino Matteo Veltro scene a cura di Manuela Robbe, Anna Rita Schirra, Cinzia Miccoli realizzate da Cristiana Hong Sang Ihee e dagli allievi del Liceo Germana Erba Sara Barbuto, Lorenzo Denegri, Alessandra Fassina, Carola Signore; Martina Boselli, Federica Caccuri, Elisa Faina, Edoardo Franchetto, Carlotta Gamba, Gledis Giovinazzo, Maria A. Rizzone; Carola Boretto, Luna Colavolpe, Sharon Convertito, Andrea Galimberti, Geraldina Jacupi, Alice Parola Costruzioni Claudio Colombaro - realizzazione costumi Pina Panello, Luisa Ludovico, Irene Lugli direttore di scena Massimo Canepa luci Marcello Cavoto, Matteo Boltro - tecnici del suono Roberto Bisognani, Mirco Dal Ponte segreteria Valentina Dell’Era - direzione organizzativa Lino Bongiovanni Orchestra dei Talenti Musicali Violini: Martina Gallo, Fabiola Tedesco, Nicola Dho, Michela D'amico, Enrico Catale, Francesco Gilardi, Paolo Vuono, Teresa Lombardo, Claudia La Carrubba - Viole: Davide Mosca, Ivan Cavallo Violoncelli: Ferdinando Vietti, Alessandro Copia - Contrabbasso: Alessandro Spagnuolo Flauto: Rebecca Viora - Oboe: Giovanni Pistis - Clarinetti: Paolo Poma, Andrea Albano, Fabio Bioletto Fagotto: Gabriele Randazzo - Percussioni: Daniele Danzi La figlia del reggimento Progetto Diderot 2015 L’edizione 2015 del Progetto Diderot promosso da Fondazione CRT propone La figlia del reggimento, l'opera comica che Gaetano Donizetti ha scritto nel 1839 a Parigi. La messa in scena è curata da Fondazione Teatro Nuovo e Liceo Germana Erba, i cui allievi hanno realizzato le parti coreografiche, sceniche e teatrali. Il progetto si avvale della collaborazione di Accademia Perosi di Biella, Masters of Magic e La Fabbrica dei suoni di Venasca. Lo spettacolo vede in scena cantanti lirici, attori e danzatori, con l'accompagnamento dell'Orchestra Master dei Talenti diretta da Gianmaria Griglio come direttore principale e da Michele Spotti. Durante la rappresentazioni per le scuole, i giovani spettatori sono coinvolti direttamente nello spettacolo, durante le scene coreografiche che si svolgono in platea e tramite sequenze ritmiche di battimano e canti, che tutti hanno imparato in classe durante le ore di laboratorio che completano il progetto. Rappresentazione teatrale ed esecuzione musicale sono espressamente pensate per far vivere il Teatro nelle scuole in un modo nuovo ed entusiasmante, coinvolgendo attivamente gli studenti in ogni momento dello spettacolo. Dopo il debutto al Teatro Nuovo lo spettacolo sarà offerto a tutte le scuole del Piemonte e della Valle d'Aosta che hanno aderito al Progetto Diderot promosso da Fondazione CRT nel corso di una tournée in tutte le province del Piemonte e nella Regione Valle d'Aosta. La figlia del reggimento, la “piccola opera” che rese grande Donizetti La protagonista è Maria, una bella ragazza trovata sul campo di battaglia e adottata, quando era ancora in fasce, da un intero reggimento. Cresciuta tra tanti soldatacci a farle da padri, è diventata un vero maschiaccio, refrattaria ad ogni buona maniera. Alla sua ricerca, però, c'è la Marchesa di Berckenfield, accompagnata dal fido maggiordomo Ortensio, che detesta la guerra e chi la fa e che da buon pacifista dà in smanie solo alla vista di una divisa, figurarsi di un reggimento intero! Maria, infatti, è la nipote della Marchesa che, dopo il rocambolesco ritrovamento, pretende di riportarla a casa per darle il titolo che le spetta. A complicare le cose si aggiunge pure Tonio, un giovanotto del paese, così innamorato di Maria che, pur di conquistarla, è persino disposto ad arruolarsi nel reggimento… peccato che appena indossata la divisa, si veda portar via la sua amata dalla marchesa. In preda alla disperazione, giura a se stesso di diventare almeno capitano per poterla sposare. A vegliare sul loro amore c’è Sulpizio, un sergente dal cuore grosso come una palla di cannone che si impegna a ricongiungere i due giovani innamorati, anche a costo di allearsi con quel furbacchione di Ortensio, nonostante i suoi modi da pacifista. Così, in un susseguirsi di colpi di scena e buffe magie create da Olivio, “maggiormago” e aiutante di Ortensio, Maria e Tonio potranno finalmente coronare il loro sogno d'amore con la benedizione della marchesa e l'esultanza di tutto il reggimento. Il 1838 segna per Donizetti l’inizio di una nuova avventura: Parigi. Lavorare nella capitale francese era in quel periodo il sogno di ogni musicista, sia per il prestigio che ne derivava sia per le opportunità che la Francia offriva. Parigi era però anche una grande sfida, perché il pubblico francese era piuttosto diffidente verso i compositori stranieri e per conquistarlo bisognava davvero arricchire il proprio repertorio ed il proprio stile. Così, Donizetti comincia però a pensare in grande: vuole iniziare una nuova vita in Francia e soprattutto vuole conquistare il pubblico francese. Nulla lo spaventa, nemmeno il dover imparare bene una nuova lingua. Del resto aveva già imparato alla perfezione il tedesco, il dialetto napoletano ed un pochino di spagnolo. Ha in mente una grande opera, il Poliuto, il cui progetto è stato più volte censurato in Italia. E mentre lavora a questa grande opera, ne scrive una “piccola”, come la definisce in una lettera ad un amico. La piccola opera in questione è La fille du régiment, su un libretto scritto appositamente da Jean-FrançoisAlfred Bayard e Jules-Henri Vernoy de Saint-Georges. Le musiche sono brillanti, le marce, tanto care ai francesi, incalzano e coinvolgono con il loro ritmo il pubblico e soprattutto permettono brillanti sequenze di coreografia. Nello stesso tempo la struttura comica rimane quella di un'opera buffa secondo la tradizione italiana. Dopo una prima accoglienza un po' timida e sospettosa la “piccola opera” di Donizetti divenne un successo straordinario e con oltre mille repliche divenne l'opera “straniera” più rappresentata in Francia nel XIX secolo. Dalla Francia l'opera attraversò presto le Alpi ed arrivò in Italia. Il Teatro alla Scala decise di proporla a Milano per la stagione del 1840, ma in lingua italiana. La traduzione del libretto fu affidata a Callisto Bassi. In un teatro delle dimensioni gigantesche come quello milanese la piccola opera risultò essere davvero troppo piccola ed ottenne una accoglienza piuttosto fredda. Il successo in Italia non tardò però ad arrivare. L'anno successivo toccò a Torino, il 13 aprile 1841, presso il Teatro d'Angennes. Lo sanno in pochi, ma questo teatro è stato uno dei più importanti del Nord Italia nella prima metà del XIX secolo. La facciata di quell’edificio è tutt’ora visibile in via Principe Amedeo, con l’insegna di Teatro Gianduja. L'opera a Torino fu rappresentata di nuovo in francese, che a quell'epoca era la lingua ufficiale del Regno di Sardegna e fu un successo strepitoso. Da allora La fille du régiment divenne con le sue arie acute e brillanti ed i suoi ritmi incalzanti il vero banco di prova per le più grandi voci di tutti i tempi.