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Circolare n° 129
Manfredonia, 5 maggio 2016
INFORMATIVA SULLA MONONUCLEOSI: ESTRATTO
La mononucleosi è una malattia, contagiosa, acuta e infettiva, che colpisce l’organismo in seguito alla
trasmissione di un virus: il responsabile della mononucleosi è infatti il virus di Epstein-Barr (EBV), un virus
a DNA appartenente alla famiglia degli herpes-virus. Di mononucleosi si guarisce, nella maggior parte dei casi,
senza troppe complicazioni.
Contagio
Si parla di due diverse modalità di infezione: il contagio diretto, è quello che interessa il contatto diretto con il
virus, che può essere contratto per mezzo di un bacio, di trasfusioni di sangue o di un rapporto sessuale non
protetto; il contagio si dice indiretto quando esso avviene per mezzo di oggetti contaminati, come posate,
spazzolini, e bicchieri infetti. Secondo i pediatri è una malattia per cui NON è previsto l’isolamento.
Quali sono i sintomi nei bambini?
Nei bambini la mononucleosi infettiva ha un esordio generalmente brusco e improvviso presentandosi con
febbre elevata, mal di testa e malessere generale.
Qui di seguito sono elencati alcuni dei principali sintomi:
 Febbre elevata o talvolta febbricola persistente
 Debolezza, malessere generale, mal di testa.
 Faringite (mal di gola, difficoltà ad ingoiare il cibo, gola arrossata talvolta con “pus” a livello delle
tonsille).
 Ingrossamento dei linfonodi (linfoadenopatia), che così come la febbre alta e persistente è il principale
motivo di allerta dei genitori
 Gola arrossata con placche bianche
 Bollicine alla schiena senza prurito.
 I linfonodi sono spesso dolenti – soprattutto se toccati - e possono raggiungere le dimensioni di una
noce. Sono interessati in particolare quelli della regione del collo (sia lateralmente che posteriormente)
ma è possibile un interessamento di altre regioni corporee (inguine, ascelle).
 Rash cutaneo simile a quello della rosolia e del morbillo. In alcuni casi può comparire dopo la
somministrazione di un antibiotico (generalmente amoxicillina).
 Ingrandimento di milza (splenomegalia) e fegato (epatomegalia). L’interessamento di fegato e milza è
tipico della mononucleosi e non indica che la malattia si sta aggravando. Anche l’aumento delle
transaminasi e della bilirubina e una riduzione delle piastrine (molto frequente) non deve preoccupare i
genitori poiché gli esami di laboratorio si normalizzeranno con il passare dei giorni.
Gli antibiotici sono generalmente sconsigliati in quanto, oltre ad essere inutili per il trattamento della
patologia, possono addirittura essere nocivi, portando a reazioni allergiche: l’uso dell’antibiotico è indicato solo
in una bassa percentuale di casi.
Prevenzione
Come avviene per tutte le malattie infettive e contagiose, anche per la mononucleosi la prevenzione è
fondamentale per evitare il contagio. In particolare, bisogna evitare il contatto diretto e indiretto con
persone la cui patologia sia conclamata, non solo durante il periodo della malattia, ma anche nei giorni
successivi al termine delle manifestazioni cliniche e sintomatiche. Poiché la malattia si può contrarre per mezzo
del contatto diretto con la saliva o con le mucose, quindi, non solo attraverso il bacio, ma anche per mezzo di un
rapporto sessuale completo e non protetto, è opportuno e molto importante evitare il contatto quando la
malattia è conclamata, ma anche il contatto indiretto, ovvero l’uso di stoviglie, bicchieri, spazzolini e altri oggetti
di uso personale che potrebbero essere contaminati.
La prevenzione più importante e primaria, però, passa attraverso la persona: quindi, un sistema molto efficace
per evitare di contrarre la mononucleosi e altre malattie infettive contagiose, consiste nel rafforzare il
proprio sistema immunitario, con una alimentazione sana ed equilibrata, e possibilmente anche con
l’integrazione minerale e vitaminica adeguata.
IL DIRIGENTE SCOLASTICO: F.to Filippo Quitadamo