Nome : Epstein-Barr Virus
Genere: Linfocriptovirus
Famiglia:Herpesviridae
Dimensione:Piccole dimensioni
Simmetria: Icosaedrica
Presenza di eventuali antigeni virali:
EA= antigene precoce; VCA= antigene
del capside virale; MA= antigene di
membrana; LYDMA= antigene di
membrana definito per i linfociti.
Patologia provocata:
La mononucleosi è una malattia infettiva molto diffusa, ma che nella
maggior parte dei casi ha un decorso del tutto asintomatico: colpisce
perlopiù bambini o adolescenti in ambienti dove è inevitabile una
certa promiscuità. La mononucleosi fa parte delle cosiddette malattie
di Hespesvirus, ossia causate da un virus al dna: la mononucleosi
infettiva è causata dal virus di Epstein-Barr. Ma il nome con cui la
mononucleosi è più conosciuta è di “malattia del bacio”, perché il
contagio avviene nella maggior parte dei casi tramite la saliva.
L'incubazione può durare da pochi giorni a 7 settimane. La
mononucleosi guarisce perlopiù spontaneamente.
Decorso clinico della malattia:
La durata della patologia è estremamente variabile; se la fase acuta ha durata
comune (15 giorni circa), il completo ristabilimento dalla malattia è diverso da
persona a persona, in alcuni casi occorrono molte settimane e certi soggetti devono
attendere alcuni mesi prima di ristabilirsi completamente. Nella maggior parte dei
casi l'infezione segue il suo corso senza dare tangibile traccia, ma in alcuni casi si
manifesta con sintomi come febbre, mal di testa, dolori alle articolazioni.
Terapia:
Esistono due tipi di terapia, terapia antivirale e terapia cortisonica.
Terapia antivirale: non considerata utile!
– I sintomi della mononucleosi compaiono molto tempo
dopo l’infezione primaria
– I sintomi della mononucleosi sono causati dalla
risposta umorale policlonale indotta dall’EBV piuttosto
che dalla replica virale
Terapia cortisonica :
In caso di:
– Ostruzione vie aeree
– Piastrinopenia grave
– Anemia emolitica
– Nevrassite, miocardite, pericardite
Diagnosi:
La diagnosi della mononucleosi si basa semplicemente sull’analisi di tamponi faringei
(un cotton fioc viene strofinato sulle tonsille e sul laringe del paziente, quindi portato
in laboratorio). La diagnosi certa si ottiene verificando l'aumento dei globuli bianchi e
la presenza di anticorpi al virus di Epstein-Barr.
Il test diagnostico più semplice è il monotest, cioè la ricerca di anticorpi eterofili (in
grado di agglutinare i globuli rossi di pecora) che compaiono nel 95% dei casi di
infezione da virus di Epstein-Barr. Il monotest è rapido e poco costoso, ma non è
però specifico al 100%.
Epidemiologia:
Ubiquitaria; casi sporadici lungo tutto l’anno

Infezione praticamente universale (soggetti adulti 90
95% EBV-sieropositivi)

Età di acquisizione dell’infezione variabile

Trasmissione mediante saliva, raramente col sangue

Contagio per contatto stretto tra soggetto eliminatore e
soggetto recettivo (EBV-sieronegativo)
– Bacio (adolescenti/adulti)
– Contatti all’interno della famiglia o negli asili (spesso attraverso
oggetti: posate, piatti, bicchieri, giocattoli, etc.)

Profilassi:
Non esisto nessun vaccino.