5.2 Studio di alcuni elementi dei poligoni Prima di affrontare lo studio di classi particolari di poligoni si propone un’analisi di alcuni elementi caratteristici dei poligoni in generale. Tale proposta risponde alla esigenza di non indurre nei bambini convinzioni errate, come il fatto che vi sono i triangoli, i quadrilateri e «dopo» i poligoni, i quali sono sicuramente solo regolari, oppure che si può parlare di angoli interni solo per triangoli e quadrilateri e di diagonali solo per i quadrilateri. SCHEDE nn. 4–6 5.2.1 Segmenti associati a un poligono: – lati Con attività di manipolazione di materiali, come cannucce, stecchini, fiammiferi, strisce perforate e di strumenti, come il geopiano (si veda la relativa presentazione nell’appendice 2) si intende avviare sui lati di un poligono alcune riflessioni che poi saranno approfondite nello studio delle singole classi di poligoni. Una prima osservazione da fare emergere dal lavoro con il materiale è relativa al numero minimo di lati che una spezzata deve possedere per potere essere chiusa: i bambini sperimentano facilmente che una poligonale non può avere meno di tre lati, mentre può averne tre e anche più di tre. È proprio il numero di lati il primo criterio di classificazione nell’insieme dei poligoni, criterio che consente di ottenere una partizione di tale insieme in classi, a ciascuna delle quali viene associata una denominazione specifica che richiama proprio tale numero. Dal punto di vista formale, avendo fissato l’attenzione sul numero dei lati e non avendo ancora evidenziato gli angoli interni dei poligoni, la forma più corretta del nome dei poligoni è quella con il suffisso –latero, dato che quella con il suffisso –gono esprime il numero degli angoli interni. Si segnalano di seguito entrambe le denominazioni, sulle quali si potrebbero fare riflettere gli alunni al termine del ciclo della scuola primaria, mentre per gli altri alunni si ritiene sia sufficiente la conoscenza del nome più diffuso, ossia quello che fa riferimento al numero degli angoli, ad eccezione dei quadrilateri. D’altra parte, il termine stesso poligono significa «più angoli». Poligono Nome rispetto: Numero lati/vertici/angoli ai lati agli angoli 3 trilatero triangolo 4 quadrilatero quadrangolo 5 pentalatero pentagono 6 esalatero esagono 7 ettalatero o eptalatero ettagono o eptagono 8 ottalatero ottagono 9 ennalatero ennagono 10 decalatero decagono 11 undecalatero undecagono 12 dodecalatero dodecagono I poligoni 63 Quando i lati, quindi gli angoli, sono più di dodici, non si hanno più nomi specifici: si dice «poligono di 13, 14, 15, … lati». È opportuno guidare l’attività di costruzione di modelli di poligoni con domande circa la possibilità o meno, al variare del numero di lati, di: – – – – ottenere poligoni concavi e poligoni convessi; ottenere modelli rigidi o modelli deformabili; costruire il modello in relazione alle diverse lunghezze dei lati; avere un unico poligono, una volta assegnati i lati. In particolare, gli alunni dovrebbero rilevare che: – i triangoli ottenuti sono sempre convessi, i modelli non sono deformabili e date tre strisce o tre cannucce, tutti i triangoli che si possono costruire sono fra loro «uguali»; – i poligoni con più di tre lati possono essere concavi o convessi, anzi si può «con continuità» deformare un modello in modo da passare da un poligono concavo a uno convesso con lo stesso numero di lati; – assegnati più di tre lati, essi possono essere uniti consecutivamente in modi differenti, per cui risultano modelli di poligoni diversi tra loro, in quanto formati dagli stessi lati posti in ordine diverso. È importante che l’insegnante pianifichi attentamente le attività e prepari con cura il materiale. Infatti, affinché la costruzione dei modelli di poligoni sia possibile le lunghezze dei lati devono soddisfare la proprietà secondo cui il lato maggiore deve avere lunghezza minore della somma delle lunghezze dei lati rimanenti. Pertanto, se non si intende in questa prima fase fare emergere tale problematica, si devono scegliere e combinare strisce, stecchini, cannucce di lunghezza opportuna. Una ricerca sistematica della condizione sulle lunghezze dei lati per avere la costruibilità del poligono viene presentata per i quadrilateri (Capitolo sesto) e per i triangoli (Capitolo settimo). Anche con il geopiano è possibile proporre la costruzione di poligoni con diverso numero di lati, concavi o convessi, mentre viene meno la dinamicità dei modelli precedenti; proprio questa caratteristica rende il geopiano un supporto comodo per lo studio del numero delle diagonali dei poligoni. Nota sulla scheda n. 6 La relazione definita dalla proprietà «... ha lo stesso numero di lati di ...» ha la proprietà riflessiva, ossia ogni poligono è in relazione con se stesso. Nella rappresentazione tramite frecce è dunque necessario segnare ogni freccia che parte da un punto e torna sul punto stesso (cappio) La relazione è inoltre simmetrica (coppie di frecce con verso opposto) e transitiva, quindi è una relazione di equivalenza. SCHEDE nn. 7–8 5.2.1 Segmenti associati a un poligono: – diagonali Il concetto di corda in genere viene introdotto a scuola solo nel caso del cerchio; in realtà esso ha significato anche nel caso dei poligoni, in quanto una corda è un segmento i cui estremi appartengono a lati distinti della poligonale che individua il poligono. B P C R A D Q F 64 NEL MONDO DELLA GEOMETRIA E Nell’esagono ABCDEF i segmenti PQ, FR, EB sono corde. Le diagonali sono corde aventi gli estremi in due vertici non consecutivi del poligono. Con riferimento al poligono sopra disegnato, tra le corde rappresentate è diagonale solo il segmento EB. Dal punto di vista didattico il lavoro sulle diagonali può essere condotto con l’utilizzo di diversi mediatori e con differenti livelli di approfondimento, per cui si lascia all’insegnante la selezione delle attività da proporre tra quelle di seguito suggerite, in relazione al reale contesto di insegnamento. Una prima attività, da svolgere in piccoli gruppi in modo da aumentare il numero di verifiche condotte, è finalizzata a fare scoprire agli alunni che il numero delle diagonali è costante per poligoni con lo stesso numero di lati, mentre può variare la posizione delle diagonali rispetto al poligono stesso in relazione alla sua concavità o convessità. Si suggerisce di distribuire ad ogni gruppo di bambini alcuni disegni, piuttosto grandi, di poligoni, in modo che ogni gruppo abbia almeno un triangolo, un quadrilatero, un pentagono e un esagono e che vi siano tipi diversi di tali poligoni (per esempio, triangoli rettangoli, acutangoli, ottusangoli, isosceli, scaleni, equilateri; quadrilateri, pentagoni ed esagoni concavi e convessi, con o senza angoli retti o lati congruenti o angoli congruenti). I bambini devono tracciare in ogni poligono tutte le possibili diagonali e registrare quanto ottenuto in una tabella tipo: Nome poligono Poligono concavo o convesso? N. diagonali N. diagonali interne N. diagonali esterne La condivisione dei risultati ottenuti consente di rilevare che: – i triangoli non hanno diagonali; – i poligoni con lo stesso numero di lati hanno lo stesso numero di diagonali, mentre i poligoni con diverso numero di lati hanno anche diverso numero di diagonali; – il numero delle diagonali è uguale al numero dei lati solo nei pentagoni; – nei poligoni convessi tutte le diagonali sono interne, mentre nei poligoni concavi vi sono diagonali esterne; – il numero e la posizione delle diagonali non dipende da altre caratteristiche dei poligoni. È possibile proporre la stessa attività utilizzando, anziché il disegno su carta, la riproduzione dei poligoni sul geopiano oppure la loro rappresentazione con il software Cabri. Inoltre, con il geopiano è interessante anche procedere in modo inverso, ossia assegnare un segmento e richiedere di costruire alcuni poligoni che hanno quel segmento come diagonale. In genere, già nello svolgimento del primo lavoro proposto, indipendentemente dal supporto utilizzato, sorge il problema della ricerca di una strategia per procedere in modo «ordinato ed esaustivo» a tracciare le diagonali e a contarle; inoltre, qualche alunno pone la domanda sull’esistenza di una relazione tra il numero dei lati e il numero delle diagonali, in modo da poter dire quante diagonali ha un poligono senza doverle necessariamente tracciare. Per affrontare le questioni emerse, si suggerisce di riprodurre, su un foglio di carta da pacco posto a terra, un poligono, per esempio un pentagono, e di sistemare un alunno in corrispondenza di ogni vertice del poligono. Ad un alunno viene assegnato il ruolo di tenditore di diagonali: a partire da un vertice del poligono, il tenditore deve tendere corde di uno stesso colore verso tutti i vertici che non sono consecutivi a quello in esame, facendo impugnare le corde ai bambini posti ai vertici; in modo analogo procede per ogni vertice, cambiando ogni volta il colore delle corde. I poligoni 65 Al termine della costruzione si fa osservare quante corde impugna ciascun bambino vertice (due, nel caso del pentagono) e quante corde sono state tese in tutto (per il pentagono 2 x 5 = 10). Se non emerge spontaneamente dagli alunni, si lancia la provocazione di assumere come numero delle diagonali proprio il numero delle corde tese. In realtà, i bambini constatano facilmente che il numero delle diagonali è la metà di quello delle corde tese, in quanto ogni diagonale è visualizzata da una coppia di corde tese. Per confermare questa intuizione si può ripetere l’esperienza a partire da un esagono e, poi, rendere più sistematica la verifica lavorando con i poligoni dai triangoli ai dodecagoni rappresentati su carta o con Cabri oppure, in alcuni casi, costruiti sul geopiano. Le osservazioni quantitative si possono raccogliere in una tabella come la seguente: 66 Numero lati/vertici poligono Numero diagonali da ogni vertice Numero diagonali poligono 3 0 (0 x 3) : 2 = 0 4 1 (1 x 4) : 2 = 2 5 2 (2 x 5) : 2 = 5 6 3 (3 x 6) : 2 = 9 7 4 (4 x 7) : 2 = 14 8 5 (5 x 8) : 2 = 20 9 6 (6 x 9) : 2 = 27 10 7 (7 x 10) : 2 = 35 11 8 (8 x 11) : 2 = 44 12 9 (9 x 12) : 2 = 54 NEL MONDO DELLA GEOMETRIA A sua volta la tabella può essere spunto per osservazioni significative. 1. Se si mette in relazione il numero dei lati o vertici di un poligono con quello delle diagonali uscenti da ciascun suo vertice si rileva che la differenza è sempre 3: Numero lati/vertici poligono Numero diagonali da ogni vertice Differenza 3 0 3–0=3 4 1 4–1=3 5 2 5–2=3 6 3 6–3=3 7 4 7–4=3 8 5 8–5=3 9 6 9–6=3 10 7 10 – 7 = 3 11 8 11 – 8 = 3 12 9 12 – 9 = 3 La ragione di questa differenza costante tra il numero di vertici e il numero di diagonali uscenti da ogni vertice sta nel fatto che i vertici con i quali non si individuano diagonali sono il vertice stesso da cui si tracciano le diagonali e i due vertici ad esso consecutivi, con i quali vengono definiti due lati del poligono. Se n indica il numero di lati/vertici di un poligono, la formula che generalizza quanto verificato dagli alunni e consente di calcolare il numero d delle diagonali del poligono è: d = (n – 3) x n 2 Pur senza arrivare alla scrittura di questa formula, con l’attività condotta i bambini hanno costruito una procedura di calcolo che consente loro di determinare il numero di diagonali di un poligono a partire dal numero di lati del poligono. 2. Se si mette in relazione il numero di lati/vertici e il numero di diagonali di un poligono si possono rilevare altre regolarità. Per esempio, i bambini rilevano facilmente che il pentagono è un poligono particolare perché il numero dei lati è uguale a quello delle diagonali , mentre nei poligoni che lo precedono (triangolo e quadrilatero) i lati sono più numerosi delle diagonali e in quelli che lo seguono (esagono, …) i lati sono meno numerosi delle diagonali. Inoltre, la successione del numero delle diagonali si ottiene a partire da zero e applicando ordinatamente gli operatori +2, +3, +4, … L’approfondimento dell’osservazione precedente circa il fatto che ogni diagonale è visualizzata da due corde tese tra i bambini-vertici del poligono, può portare a tabulare il numero di diagonali che è necessario tracciare da ogni vertice, in modo da avere tutte le diagonali del poligono, ma senza doppioni, ossia senza segmenti tracciati due volte o visualizzati due volte con corde o fili. È possibile riproporre l’esperienza motoria con le corde oppure l’esperienza manipolatoria con il geopiano, ponendo però il vincolo che da ogni vertice si tendano solo le corde o i fili che visualizzano diagonali non già tracciate. Nel caso del pentagono, se si procede in ordine alfabetico rispetto al nome dei vertici e si differenziano le diagonali aggiunte con il tratto, si ha: I poligoni 67 Prima fase Seconda fase B Terza fase B A B A C A C ○ ○ C ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ E D E D E ○ D La tabella che raccoglie i dati relativi ai diversi poligoni, nei quali i vertici sono denominati in ordine alfabetico a partire da A, è Numero diagonali «nuove» dal vertice Poligono N. vertici A B C triangolo 3 0 0 0 quadrilatero 4 1 1 0 0 pentagono 5 2 2 1 0 0 esagono 6 3 3 2 1 0 0 ettagono 7 4 4 3 2 1 0 0 ottagono 8 5 5 4 3 2 1 0 0 ennagono 9 6 6 5 4 3 2 1 0 0 decagono 10 7 7 6 5 4 3 2 1 0 0 undecagono 11 8 8 7 6 5 4 3 2 1 0 0 dodecagono 12 9 9 8 7 6 5 4 3 2 1 0 D E F G H I L M N 0 La tabella evidenzia che dai primi due vertici è sempre possibile tracciare il numero massimo di diagonali, mentre dal terzo vertice il numero di diagonali «nuove» diminuisce di 1, fino agli ultimi due vertici dai quali non vi sono diagonali da segnare oltre quelle già ottenute come uscenti da vertici precedenti. 68 NEL MONDO DELLA GEOMETRIA SCHEDA n. 4 Osserviamo e riflettiamo 5.2.1 Segmenti associati a un poligono: lati POLIGONI E LATI Osserva i poligoni disegnati. Per ognuno scrivi il numero dei lati, il nome e la proprietà di essere concavo o convesso. ESEMPIO 6 lati esagono convesso ........................................................ ........................................................ ........................................................ ........................................................ ........................................................ ........................................................ ........................................................ ........................................................ ........................................................ ........................................................ ........................................................ ........................................................ ........................................................ ........................................................ ........................................................ ........................................................ ........................................................ ........................................................ ........................................................ ........................................................ ........................................................ ........................................................ ........................................................ ........................................................ ........................................................ ........................................................ ........................................................ Usa uno stesso colore per ripassare il contorno solo dei poligoni che hanno uguale numero di lati. Secondo te: – qual è il minor numero di lati che può avere un poligono? .......................................................................................... – qual è il minor numero di lati che può avere un poligono concavo? .................................................................. Confronta le tue risposte con quelle di un tuo compagno e discutine con l’insegnante. © 2004, C. Colombo Bozzolo e A. Costa (a cura di), Nel mondo della geometria – volume 3, Trento, Erickson 69 Osserviamo, riflettiamo e rappresentiamo SCHEDA n. 5 5.2.1 Segmenti associati a un poligono: lati CLASSIFICHIAMO POLIGONI Osserva l’insieme P di poligoni disegnato. P a b d c e f h g i Completa la tabella segnando una crocetta nella casella opportuna. poligono triangolo quadrilatero pentagono esagono ettagono ottagono ennagono decagono a b c d e f g h i Tra le caselle evidenziate con una crocetta, colora di giallo quelle che corrispondono ai poligoni concavi e di azzurro quelle che corrispondono ai poligoni convessi. Usa gli strumenti del disegno per rappresentare sul tuo quaderno: – un quadrilatero concavo – un esagono convesso – un pentagono concavo – un decagono convesso. 70 © 2004, C. Colombo Bozzolo e A. Costa (a cura di), Nel mondo della geometria – volume 3, Trento, Erickson Osserviamo e riflettiamo SCHEDA n. 6 5.2.1 Segmenti associati a un poligono: lati METTIAMO IN RELAZIONE Osserva l’insieme P di poligoni sotto disegnato. Traccia tutte le possibili frecce che rappresentano la relazione «... ha lo stesso numero di lati di...» P Osserva la rappresentazione che hai ottenuto e rispondi alle seguenti domande. – In corrispondenza di ogni poligono hai tracciato la freccia che parte e arriva al poligono stesso? Perché? .......................................................................................................................................................................................................................................................... .......................................................................................................................................................................................................................................................... – Per ogni freccia tracciata c’è anche quella di verso opposto? Perché? .......................................................................................................................................................................................................................................................... .......................................................................................................................................................................................................................................................... © 2004, C. Colombo Bozzolo e A. Costa (a cura di), Nel mondo della geometria – volume 3, Trento, Erickson 71