AdnKronos - Italiano mette in dubbio teoria `neuroni specchio`

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Lo studio a firma dell'italiano Alfonso Caramazza
Italiano mette in dubbio teoria 'neuroni specchio'
ultimo aggiornamento: 03 giugno, ore 09:15
Direttore del Laboratorio di scienze cognitive dell'universita' di Trento, con sede a Rovereto, e, prima di
tornare nel nostro Paese, per 10 anni docente di neuropsicologia all'ateneo di Harvard. La ricerca e'
pubblicata su Pnas. Magazine» Eccellenze della creatività italiana
Roma - L'empatia, la concentrazione, il senso della morale, ma anche l'autismo: dipenderebbero
tutti dai 'neuroni specchio'. Il condizionale e' d'obbligo, soprattutto ora che un nuovo studio mette in
dubbio il ruolo giocato da questi neuroni e addirittura la loro stessa esistenza. Uno studio a firma
dell'italiano Alfonso Caramazza, direttore del Laboratorio di scienze cognitive dell'universita' di Trento,
con sede a Rovereto, e, prima di tornare nel nostro Paese, per 10 anni docente di neuropsicologia
all'ateneo di Harvard. La ricerca e' pubblicata su Pnas.
Anche la scoperta dei neuroni specchio porta la firma italiana. Negli anni '80 e '90 un'equipe
dell'universita' di Parma, partendo da esperimenti sulle scimmie, ha individuato come anche alcune aree
del nostro cervello, deputate a guidare il movimento, siano dotate di neuroni specchio, cellule
nervose che si attivano quando compiamo una certa azione, ma anche quando, restano fermi, osserviamo
un'altra persona compiere la stessa azione e ne comprendiamo le intenzioni. Vedere non e' quindi solo
registrare passivamente comportamenti, ma simularli immediatamente a livello pre-conscio. La scoperta
e' ritenuta dalla comunita' scientifica una delle piu' entusiasmanti e importanti delle neuroscienze. Almeno
fino a ora che un altro italiano ha messo in discussione il ruolo attribuito a i neuroni specchio.
Per testare la sua teoria, contraria a quella finora accreditata - si legge su New Scientist - Caramazza e il
suo team hanno studiato 12 volontari, chiedendo loro di guardare video di movimenti delle mani e,
quando richiesto, di mimare gli stessi gesti. I neuroni specchio dovrebbero attivarsi quando si registra
l'azione, indipendentemente se sia compiuta o solo osservata. Invece la risonanza magnetica per immagini
ha mostrato che il meccanismo di adattamento dei neuroni scatta soltanto quando l'azione viene vista e
poi eseguita. Non si dimostra dunque, secondo Caramazza, che i neuroni specchio svolgono davvero un
ruolo funzionale nella comprensione dell'azione. I nuovi risultati colpiscono al cuore la teoria finora
accreditata, scatenando la polemica con i primi autori della scoperta dei neuroni specchio.
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03/06/2009 12.11
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