SIEDP JOURNAL CLUB OSSO Febbraio 2013 SIEDP Journal Club Osso Synthesizing genome-wide association studies and expression microarray reveals novel genes that act in the human growth plate to modulate height Lui JC, Nilsson O, Chan Y, Palmer CD, Andrade AC, Hirschhorn JN, Baron J Hum Mol Genet. 2012 Dec 1;21(23):5193-201 A cura di P.Lazzeroni, C. Sartori – Azienda Ospedaliero Universitaria di Parma Principali caratteristiche dello studio Contesto I geni coinvolti nella determinazione della statura definitiva sono estremamente numerosi ed eterogenei; inoltre, non tutti i geni coinvolti in tale processo sono ancora stati identificati. Con le metodiche di biologia molecolare attualmente in uso, come le tecniche di Genome-wide association (GWA), l’identificazione di geni potenzialmente causativi nel contesto della cartilagine di accrescimento epifisaria risulta un processo complesso e costoso. L’analisi di GWA ha consentito di identificare almeno 180 loci implicati nella regolazione della crescita. Il limite principale di tale metodica consiste tuttavia nel fatto che è possibile identificare solamente il locus coinvolto e non i geni specificatamente interessati. In tutti i loci, infatti, sono presenti geni abbastanza vicini a quello direttamente coinvolto da essere mappati negli studi di linkage, ma spesso non risulta chiaro quale sia il gene causativo. Lo studio in analisi si pone come obiettivo quello di adottare un nuovo approccio Obiettivi analitico per la scoperta dei geni espressi nella cartilagine di accrescimento e coinvolti nella regolazione della crescita staturale. Per tale scopo, gli autori hanno comparato dati ottenuti dall’utilizzo dei seguenti strumenti: • Analisi microarray sulla cartilagine di accrescimento del topo e del ratto • Analisi di database di modelli murini knockout • Analisi di database di geni implicati nelle patologie dell’accrescimento nell’uomo • Analisi dei loci identificati dagli studi GWA. Principali Attraverso la metanalisi di 46 studi è stata ottenuta una lista di 833 geni in linkage con risultati i 180 loci identificati dagli studi GWA. La tecnica del microarray sulla placca di accrescimento del topo e del ratto ha permesso di “screenare” i geni con espressione peculiare a livello dei condrociti epifisari. Lo stesso procedimento è stato successivamente messo in atto confrontando i geni identificati dalle metanalisi degli studi GWA con i dati ottenuti da database di modelli murini knockout (Mouse Genome Informatics Database) e di geni implicati nelle patologie dell’accrescimento nell’uomo (Online Mendelian Inheritance in Man Database e International Skeletal Dysplasia Society Database). Sono stati esclusi dall’analisi i geni che sono responsabili di un deficit staturale attraverso un meccanismo sistemico (es. deficit di ormone della crescita). Tale processo ha consentito di focalizzare l’attenzione su 78 geni espressi nel contesto della cartilagine di accrescimento epifisaria. Tali geni sono contenuti in 64 loci differenti, supportando l’ipotesi iniziale che ogni locus contenga al massimo 2 geni causativi, circondati da geni attigui cosiddetti 1 SIEDP Journal Club Osso Conclusioni degli autori innocenti. Per 50 di questi geni era già stato descritto un ruolo nella regolazione della placca di accrescimento in modelli murini o umani. Al contrario, 28 dei geni identificati sono risultati essere descritti per la prima volta in relazione alla modulazione della statura. I geni identificati sembrano rivestire un ruolo cruciale nella proliferazione e differenziazione dei condrociti, nella sintesi e nel turnover delle componenti extracellulari della matrice cartilaginea, nella regolazione del ciclo cellulare e nel signalling endocrino o paracrino. L’approccio analitico adottato dagli autori di questo lavoro ha consentito di individuare un numero significativamente maggiore di geni coinvolti nella funzione della cartilagine di accrescimento rispetto alle tecniche tradizionali. Sono stati infatti identificati 78 geni espressi nella cartilagine di accrescimento cartilaginea e coinvolti nella modulazione della crescita staturale, 28 di questi non precedentemente descritti in relazione alla loro funzione riguardo la regolazione dell’accrescimento. Tali geni non solo potrebbero essere implicati nelle normali variazioni della statura finale nell’uomo, ma potrebbero costituire importanti candidati per l’eziologia dei disturbi di crescita ‘idiopatici’, come la bassa statura idiopatica o le displasie scheletriche. Punti di forza La validità dello studio è legata non soltanto alla mole dei dati ‘screenati’ ma anche all’approccio statistico multiplo che ha consentito di ottimizzare la ricerca rispetto agli approcci statistici tradizionali. La metodica di analisi utilizzata dagli autori di questo lavoro potrebbe inoltre essere applicata anche ad altre patologie su base poligenica, costituendo una nuova base di partenza per l’identificazione dei geni causativi. Punti di debolezza Il principale limite dello studio consiste nel fatto che alcuni geni causativi potrebbero non essere stati identificati dall’analisi per diversi motivi: • I geni coinvolti nella proliferazione di tessuti multipli non vengono ‘riconosciuti’ perché espressi in maniera non peculiare dalla placca di accrescimento cartilagineo • I geni coinvolti nella crescita con azione sistemica/endocrina (es. GH1, GHSR ecc…) regolano in modo soltanto indiretto l’attività della placca di accrescimento e quindi non vengono identificati dall’analisi • Dato che l’approccio analitico si basa sui dati ottenuti anche da modelli murini e viste le differenze nella regolazione dei condrociti della placca di accrescimento nei diversi mammiferi, alcuni geni potenzialmente causativi potrebbero risulare esclusi dal modello. • Il modello non tiene conto di eventuali regolazioni “epigenetiche”. Sarà necessario pertanto implementare ulteriormente il modello analitico presentato includendo un numero maggiore di variabili per ovviare alla limitazioni sopra descritte. 2