GRECIA APPROFONDIMENTO DI SUSANNA MAURIZI LA SUA STORIA • Dal IV millennio a.C. si svilupparono in Grecia due importanti civiltà del Mediterraneo: • Minoica a Creta; • Cicladica nell’arcipelago omonimo; Nel XIII secolo a.C. le popolazioni indoeuropee degli Ioni, Ioni degli Eoli e dei Dori invasero il territorio e dall’VIII secolo a.C. la Grecia si organizzò politicamente in pòleis:città-stato. Nel V secolo a.C., definito età classica, classica le arti, la cultura ed il pensiero politico raggiunsero il livello più alto. Nel IV secolo a.C. la Grecia divenne parte dell’Impero Macedone comandato da Alessandro Magno. Poi divenne provincia dell’Impero Romano, col nome di Acacia. Acacia Dopo essere stata invasa e conquistata dai Turchi, restò sotto il dominio ottomano fino al 1829, quando conquistò l’indipendenza, diventando il Regno di Grecia Al termine della Prima Guerra Mondiale la Grecia ottenne la Tracia Occidentale. Durante la Seconda Guerra Mondiale subì l’invasione delle truppe nazifasciste e dopo la liberazione, nel 1974, ebbe fine la dittatura. Infine, nel 1975, la Grecia diventò una repubblica parlamentare e dal 1981 è membro dell’UE. UE I PROTAGONISTI • In Grecia vissero personaggi ancora molto importanti nella sua storia, quelli più importanti furono: • Omero • Socrate • Pericle OMERO • • • • • La storia e la nascita di Omero che può ricostruirsi dalle fonti antiche è probabilmente fantasiosa. Già dubbie le attribuzioni della sua opera presso gli antichi, solo a partire dalla seconda metà del Seicento si iniziò a dubitare dell'esistenza stessa del poeta, dando inizio alla cosiddetta "questione omerica". Il suo nome, probabilmente greco, è stato oggetto sin dall'antichità di varie spiegazioni: "colui che non vede" (la tradizione infatti lo vuole cieco; la cecità nell'antichità era simbolo di doti profetiche e di profonda saggezza). "l'ostaggio", "pegno", ma anche "il cieco" (come "persona che si accompagna a qualcuno") "incontrarsi"; vi erano infatti delle piccole riunioni, come assemblee, in cui si narravano quei canti che in seguito sarebbero stati i costituenti dei poemi più famosi dell’età greca arcaica. I tentativi di costruire una biografia di quello che si è sempre ritenuto il primo poeta greco sono confluiti in un corpus di sette biografie comunemente indicate come Vite di Omero. La più estesa e dettagliata è quella attribuita, con tutta probabilità erroneamente, ad Erodoto, e perciò definita Vita Herodotea. Una parte notevolmente importante nella tradizione biografica di Omero è quella interessata alla questione della sua patria. Nell'antichità ben sette città si contendevano il diritto di aver dato i natali a Omero. La maggioranza di queste città si trova nell'Asia minore, e precisamente nella Ionia. In effetti, la lingua di base dell'Iliade è il dialetto ionico: questo dato attesta però soltanto che la formazione dell'epica è probabilmente da collocarsi non nella Grecia odierna, e non ci dice nulla sulla reale esistenza di Omero, né tanto meno sulla sua provenienza. Secondo Erodoto Omero sarebbe vissuto quattrocento anni prima della sua epoca, quindi verso la metà del IX secolo a.C.; in altre biografie Omero risulta invece nato in epoca posteriore, perlopiù verso l'VIII secolo a.C..La contraddittorietà di queste notizie non aveva incrinato nei Greci la convinzione che il poeta fosse veramente esistito, anzi aveva contribuito a farne una figura mitica, il poeta per eccellenza. In conclusione, nessuno dei dati fornitici dalla tradizione biografica antica ci consente affermazioni anche solo possibili per stabilire la reale esistenza storica di Omero. Anche per queste ragioni la critica ha ormai da tempo quasi generalmente concluso che non sia mai esistito un distinto autore di nome Omero a cui ricondurre nella loro integrità i due poemi maggiori della letteratura greca. QUESTIONE OMERICA • • • • • I numerosi problemi relativi alla reale esistenza storica di Omero e alla composizione dei due poemi diedero origine a quella che si è soliti definire "questione omerica", che per secoli ha cercato di stabilire se fosse mai realmente esistito un poeta di nome Omero e quali opere, tra tutte quelle legate alla sua figura, gli si potessero eventualmente attribuire; o, in alternativa, quale sia stato il processo di composizione dell'Iliade e dell'Odissea. Una parte dei critici antichi confermavano l'esistenza di Omero, ma ritenevano che non tutti e due i poemi fossero da ricondurre a lui, e perciò gli attribuivano unicamente l'Iliade, mentre ritenevano l'Odissea composta oltre cent'anni dopo da un ignoto aedo. Da una precisazione della tesi di Aristarco si può considerare la conclusione, secondo cui Omero avrebbe composto l'Iliade in giovane età e l'Odissea da vecchio. La questione omerica è lontana dall'essere risolta, perché in realtà è probabilmente insolubile. Nel secolo scorso, le domande ormai classiche intorno a cui si era fino allora imperniata la questione omerica cominciarono in effetti a perdere di senso di fronte ad una nuova impostazione del problema resa possibile dagli studi sui processi di composizione dell'epica nelle culture pre-letterarie effettuati sul campo da alcuni studiosi statunitensi. A seguito di studi, si è scoperto, inoltre, che tra la scrittura dell'Iliade e dell'Odissea passarono alcuni secoli. Si pensa dunque che Omero possa aver scritto solo uno dei due poemi. • Omero è considerato il massimo poeta greco e autore dei più importanti poemi epici della letteratura greca antica: • L’Iliade; Narra le vicende di un periodo della storia della guerra di Troia, Troia di cui l'ira di Achille è l'argomento portante del poema. • L’Odissea; Narra delle vicende riguardanti l'eroe Odisseo, Odisseo dopo la fine della Guerra di Troia, Troia narrata nell'Iliade. L’ILIADE • Giunti gli eserciti della Grecia a Troia, Troia la sorte per i troiani è segnata, perché gli abitanti divini dell'Olimpo Olimpo, aiutano i guerrieri con i loro prodigi. Inizialmente i greci hanno la meglio sui troiani, ma poi Agamennone litiga con Achille per il possesso di una schiava di nome Briseide e così l'eroe decide di non combattere più e si allontana dal campo. Sebbene Agamennone pensi di poter vincere lo stesso, anche senza l'intervento di Achille, scoprirà di sbagliare. Infatti, dopo il primo duello tra Paride e Menelao, Menelao l'esercito greco si trova a fronteggiare la possente armata di Ettore, principe di Troia, Ettore Troia e ad arretrare paurosamente verso le navi in spiaggia. La Grecia avrebbe bisogno che Achille tornasse a combattere, ma l'eroe ha deciso, e nemmeno l'amico e cugino Patroclo può fargli cambiare idea. Intanto l'esercito greco continua a subire perdite sempre più pesanti e accade anche che l'esercito di Ettore arriva a sfiorare le navi nemiche, cercando di bruciarle. In un ennesimo scontro, dopo tanti duelli falliti per ristabilire la pace, il valoroso Patroclo, Patroclo mettendosi le armi di Achille per far riacquistare vigore alle truppe, muore in duello per mano di Ettore. Il principe di Troia inizialmente trionfa, ma dentro di sé sa bene che presto finirà i suoi giorni di vita colpito dalla mano che non perdona di Achille. Achille E di fatti il, celebrati i funerali in onore del suo compagno e ristabilita la pace con Agamennone, si lancia in combattimento dopo essersi fatto fondere nuovamente le armi dal dio fabbro Vulcano. Vulcano Col suo carro, Achille uccide tutto ciò che incontra e fa infuriare sia gli dei dell'Olimpo che il magico fiume Scamandro. Ma Achille non si ferma, perché cerca Ettore il quale, comprendendo il pericolo per i soldati della sua città, decide di sacrificarsi scendendo in campo e sfidando l'eroe a duello. Achille non perde l'occasione e insegue Ettore il quale ha già il destino segnato. Infatti, trafitto e stramazzato a terra, il suo corpo viene legato per i piedi con una corda legata al retro del carro di Achille e trascinato in campo acheo. Quella stessa notte il vecchio re Priamo si reca nella tenda di Achille e lo supplica di lasciargli ricondurre in città il cadavere straziato di suo figlio per dargli i degni onori. Achille rifiuta ma Priamo gli ricorda il buon carattere e la virtù famosa del padre Peleo, dopodiché Achille scoppia in singhiozzi e, confortando il suo ospite, gli concede di riprendersi suo figlio Ettore. L'Iliade si conclude con i funerali per il grande Ettore. I PERSONAGGI PRINCIPALI • • • • • • • • • • • • • • • Achille: Achille Figlio della Dea Teti e di Peleo, il più forte e valoroso guerriero acheo; Agamennone: Agamennone Re di Argo e di Micene, e fratello di Menelao. Egli è il comandante dell'esercito acheo; Aiace Telamonio: Telamonio Eroe greco, figlio di Telamone, principe di Salamina; Andromaca: Andromaca Moglie di Ettore, figlia di Eezione e madre del piccolo Scamandro, detto dal popolo Astianatte; Asteropeo: Asteropeo Giovane condottiero peone, alleato dei Troiani; riesce a ferire Achille prima di venire da lui ucciso; Deifobo: Deifobo Principe troiano figlio di Priamo e fratello prediletto di Ettore; Diomede: Diomede Eroe greco, principe degli etoli; Elena: Elena Moglie di Menelao, figlia di Zeus e Leda. La sua bellezza è la causa della guerra; Enea: Enea Valoroso eroe troiano, figlio di Anchise ed Afrodite; Ettore: Ettore Capo assoluto dell'esercito troiano, figlio di Priamo, fratello di Paride e marito di Andromaca; viene ucciso da Achille; Menelao: Menelao Re di Sparta e marito di Elena, fratello di Agamennone; Paride: Paride Principe troiano figlio di Priamo, fratello di Ettore, provocatore della guerra e uccisore di Achille; Patroclo:Compagno di Achille ed eroe greco; viene ucciso da Ettore; Patroclo Priamo: Priamo Re di Troia; Ulisse: Ulisse Re di Itaca, ideatore dell'inganno col quale i Greci in seguito distruggeranno Troia IL PROEMIO Il proemio è la parte iniziale di un'opera epica che funge da introduzione e che individua il tema fondamentale su cui l'opera verte. L'etimologia della parola è greca: significa infatti davanti e strada. Questo è il proemio dell’Iliade: • « Cantami, o diva, del Pelìde Achille • l'ira funesta che infiniti addusse lutti agli Achei, molte anzi tempo all'Orco generose travolse alme d'eroi, e di cani e d'augelli orrido pasto lor salme abbandonò (così di Giove l'alto consiglio s'adempia), da quando primamente disgiunse aspra contesa il re de' prodi Atride e il divo Achille. » ODISSEA SOCRATE • Socrate è stato un filosofo greco antico, antico uno dei più importanti esponenti della tradizione filosofica occidentale. occidentale BIOGRAFIA Socrate è vissuto dal 469 a.C. al 404 a.C. La prima data, quella della sua nascita, segna la definitiva vittoria dei Greci sui Persiani. La seconda si riferisce all'avvento del governo dei Trenta Tiranni. La vita di Socrate si svolge dunque nel periodo della maggiore potenza ateniese ma anche del suo declino. Probabilmente Socrate era di famiglia benestante, di origini aristocratiche: nei dialoghi platonici non risulta che egli esercitasse un qualsiasi lavoro. In un caso, si racconta, rimase al fianco di Alcibiade ferito, salvandogli probabilmente la vita. Durante queste campagne di guerra dimostrò di essere straordinariamente resistente, marciando in inverno senza scarpe né mantello. • Nel 404, i Trenta Tiranni ordinarono a Socrate e ad altri quattro cittadini di arrestare il democratico Leone di Salamina affinché fosse mandato a morte. Socrate si oppose all'ordine preferendo correre qualunque rischio che farsi complice di empi misfatti. Socrate è descritto da Platone come un uomo avanti negli anni e piuttosto brutto. Questo pare quindi fosse l'aspetto di Socrate, e tuttavia sorprendentemente buono nell'animo, per chi si soffermava a discutere con lui. • Socrate fu sposato con Santippe, che gli diede tre figli. Santippe ebbe fama di donna insopportabile e bisbetica. Socrate stesso attestò che avendo imparato a vivere con lei era divenuto ormai capace di adattarsi a qualsiasi altro essere umano. Egli d'altra parte era talmente preso dalle proprie ricerche filosofiche al punto da trascurare ogni altro aspetto pratico della vita, tra cui anche l'affetto della moglie, finendo per condurre un'esistenza quasi vagabonda. Fu un bevitore leggendario, soprattutto per la capacità di tollerare bene l'alcool al punto che quando il resto della compagnia era ormai completamente ubriaca egli era l'unico a sembrare sobrio. PERICLE • Pericle (in greco antico "circondato dalla gloria“); è stato un politico, politico oratore e militare ateniese. COSA FECE • Pericle favorì lo sviluppo delle arti e della letteratura e questa fu la principale ragione per la quale Atene detiene la reputazione di centro culturale dell'Antica Grecia. Promosse un ambizioso progetto edilizio che portò alla costruzione di molte opere sull'Acropoli, abbellì la città, esibì la sua gloria. Inoltre, Pericle sostenne la democrazia a tal punto che i critici contemporanei lo definiscono un populista. ATENE • Atene è il centro politico, amministrativo, finanziario e culturale della Grecia. • Conobbe fin dall’antichità un grande sviluppo e nel corso del Novecento è cresciuta a ritmi elevatissimi, concentrando in sé un numero crescente di abitanti, che poi ha portato, purtroppo, a grandi squilibri. • Atene è anche un importante centro industriale, grazie al porto del Pireo, tra i maggiori d’Europa. • In occasione dei Giochi Olimpici del 2004 sono stati effettuati importanti interventi urbanistici, dei quali il più significativo l’ampliamento della metropolitana. ACROPOLI • Il nucleo del prezioso patrimonio storico e culturale di Atene è l’Acropoli, che, insieme a numerosi musei, monumenti e resti archeologici, rende la città una frequentata meta turistica. PARTENONE • Il Partenone è un tempio greco, che sorge sull'acropoli di Atene, dedicato, appunto, alla dea Atena. • Questo tempio è il più famoso reperto dell'antica Grecia; è stato lodato come la migliore realizzazione dell'architettura greca classica e le sue decorazioni sono considerate alcuni dei più grandi elementi dell'arte greca. Il Partenone è un simbolo duraturo dell'antica Grecia e della democrazia ateniese e rappresenta senz'altro uno dei più grandi monumenti culturali del mondo. • Il Partenone fu costruito per iniziativa di Pericle, il generale ateniese del V secolo a.C. La costruzione avvenne sotto la stretta supervisione dello scultore Fidia, che, inoltre, costruì la statua della dea Atena al suo interno, di circa 12 metri fatta in bronzo, oro e avorio. FINE