La valutazione tossicologica - Istituto Superiore di Sanità

La valutazione tossicologica e la
derivazione dei valori di
riferimento
if i
Emanuela Testai
Istituto Superiore di Sanità -Dipartimento Ambiente
e Connessa Prevenzione Primaria- Roma (Italy)
[email protected]
Corso Fitofarmaci
Roma, ISS 19 maggio 08
1
La valutazione tossicologica
L’obbiettivo è quello di
identificare i possibili rischi
per la salute dell’uomo e
dell’ambiente
dell
ambiente derivanti dalla
esposizione all’agente
potenzialmente tossico
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2
E
s
p
o
s
i
z
i
o
n
e
Fase
farmaco/
i
tossico
cinetica
ADME X
Effetto
X*
assorbimento
distribuzionem
etabolismo
escrezione
Fase
farmaco/
tossico
din mic
dinamica
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Interazione
tra X o X*
e il
bersaglio
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3
Studi Sperimentali vs. Studi epidemiologici
¾ Sperimentali. Si somministra la sostanza con precise
modalità (dose,
(dose tempo,
tempo via ecc.)
ecc ) e se ne studiano gli
effetti tossici. L’esposizione alla sostanza è controllata.
L’esposizione
L
esposizione ad altre sostanze è eliminata o comunque
controllata (gruppi di controllo)
¾ Epidemiologici.
Epidemiologici. Si studiano gli effetti di una sostanza su
popolazioni
popolaz
on umane che sono comunque esposte alla
sostanza, presente nell’ambiente o somministrata a scopo
terapeutico (farmaci, vaccini). L’esposizione non può
essere controllata
ll
((tranne che
h per i farmaci).
f
) Gli
l individui
d d
sono contemporaneamente esposti a molte altre sostanze
o condizioni che possono influenzare l’effetto
l effetto tossico
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4
Vantaggi:
STUDI EPIDEMIOLOGICI
Condizioni di esposizione reale
Effetti misurati sulla specie bersaglio
Spettro completo delle suscettibilità individuali della specie
Valutazione di eventuali interazioni tra sostanze diverse
Svantaggi
Svantaggi:
Costosi e di lunga durata
Necessità di numeri molto elevati per evidenziare
aumenti di rischio
Effetti misurati (a posteriori): presenza di malattie, decessi
Difficoltà nel definire ll’esposizione
esposizione (presenza di fattori
confondenti)
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5
Vantaggi:
STUDI TOSSICOLOGICI
Condizioni di esposizione facilmente manipolabili
Possibilità di misurare effetti diversi
Possibilità di variare parametri (età, sesso, specie, dieta, altri
f tt i modulatori
fattori
d l t i lla risposta)
i
t )
Potenzialità di valutare i meccanismi
Svantaggi:
Possibili differenze di specie
Incertezza della rilevanza dell’effetto nell’uomo
Limitata variabilità interspecifica
p
irrealistiche
Condizioni di esposizione
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6
Gli studi in vivo hanno lo svantaggio di avere a disposizione un
sistema molto complesso
complesso. Paradossalmente questo è anche il
loro maggior pregio: nessuno studio in vitro può singolarmente
p
fedelmente le interconnessioni tra i diversi sistemi
riprodurre
e tra i diversi processi che costituiscono il destino di uno
xenobiotico nell’organismo.
Gli studi in vitro sono estremamente utili per :
• mirare
i
lla strategia
t t i sperimentale
i
t l di eventuali
t li studi
t di in
i vivo
i
• identificare i meccanismi di azione
• identificare gli enzimi coinvolti nel metabolismo
• produrre dati per l’applicazione
l applicazione dei sistemi allometrici di
scaling che permettono una maggiore accuratezza nelle
estrapolazioni di specie (animale
(animale-uomo)
uomo)
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7
STUDI in silico
Vantaggi:
Costi e tempi contenuti
Possibilità illimitata di variare parametri e simulare
scenari diversi
Nessun uso di animali da laboratorio
Svantaggi:
Necessità di validazione con dati sperimentali ‘classici’
Estrema generalizzazione dei fenomeni (una semplice
variazione nella configurazione di una molecola determina
cambiamenti
bi
ti radicali
di li nella
ll sua attività
tti ità bi
biologica)
l i )
Estrema dipendenza dalle conoscenze umane pregresse
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8
Studi sperimentali di tossicità vs tempo
9
9
9
9
acuta: singola somministrazione;
a breve termine (dosi ripetute o subacuta):
14--28 giorni;
14
prolungata (10
(10--25 % della vita dell
dell’animale
animale,
subcronica):
subcronica
): 3 mesi(nel ratto e nel topo) 1 anno
(nel cane beagle)
cronica (> 50% della vita): 2 anni nel ratto; 18
mesii nell topo
t
(in
(i genere associata
i t a studi
t di di
cancerogenesi)
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9
A
Aspetti
tti regolatori
l t i
Gli studi inclusi nel Dossier devono essere condotti in
accordo con specifiche Test Guidelines OECD in centri di
ricerca certificati per le GLP (Good Laboratory
Practice)/BPL (Buona Pratica di Laboratorio)
Practice
La compliance alle GLP dei centri di ricerca in Europa è
certificata dalla Unità di Monitoraggio Nazionale che fa
i
ispezioni
i i della
d ll struttura e study
d audits
di ognii d
due anni.
i
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10
Mutuo Riconoscimento dei Dati (MAD)
Evita la duplicazione dei test regolatori
F ilit gli
Facilita
li scambi
bi commerciali
i li
Linee Guida OECD
o test in All.V
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Buona Pratica
di Laboratorio
11
La valutazione del Rischio tossicologico
Un Processo in 4 fasi:
fasi:
¾ Hazard
H
d identification
id tifi ti ((usato
(usato
t per la
l
classificaz
classifica
zione
ione e l’etichettatura
l’etichettatura))
¾ Relazione
R l i
D
DoseDose
-risposta
i
t
¾ Valutazione della esposizione
¾ Risk
Ri k characterization
h
t i ti
La procedura
L
d
èd
definita
fi it a livello
li ll EU
EU:: (Commission
(C
C
Commission
i i
Directive 93/67/EEC; Council Regulation (EEC) 793/93;
TGD Technical Guidance Document on Risk Assessment,
Assessment
2003; Commission Regulation (EC) No. 1488/94.
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12
1. HAZARD IDENTIFICATION
(Id ntifi
(Identificazione
i n d
dell p
pericolo)
i l )
Che differenza tra pericolo e rischio?
Il pericolo
i l è una caratteristica
tt isti iintrinseca
t i s
d ll
della
sostanza e ne esprime la ‘pericolosità’.
Ill rischio è la
l probabilità
l à di andare incontro agli
l
effetti avversi che la sostanza può provocare, in
caso di
d esposizione.
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13
1.
L’identificazione del pericolo riflette
ll’Aspetto
Aspetto Qualitativo della valutazione
e risponde alla domanda:
Che tipo di effetti avversi induce la
sostanza ?
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14
Studi di tossicità acuta
*
*
*
Studi
St
di di tossicità
t i ità acuta
t su ratto
tt ((singola
i
l
somministrazione LD50 orale, inalatoria,
cutanea)
t
)
Studi di irritazione cutanea e oculare su
coniglio
Studi di sensibilizzazione su guinea pig
Importanti per la classificazione ed etichettatura
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15
TEST DI TOSSICITÀ ACUTA
Sono assimilabili a casi di intossicazione acuta o
avvelenamenti accidentali dovuti a incidenti e disastri
ambientali (Seveso, sversamenti in mare delle petroliere in
avaria), a volontarietà (suicidi) o ad uso incontrollato di
sostanze chimiche riversate deliberatamente nell
nell’ambiente
ambiente
(scarico non consentito di sostanze tossiche)
Intossicazione accidentale. Deve essere
possibile attribuire con certezza gli effetti
osservati all’esposizione
all esposizione (imputabilità)
L’endL’ d-point
L’end
i t è il d
decesso dell’animale;
d ll’ i l il risultato
i lt t sii
esprime come LD50: la dose che si stima sia in grado di
produrre la morte del 50% degli animali trattati
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16
Classificazione UE (Etichettatura delle Sostanze pericolose)
DL50 orale
orale,, ratto DL50 cutanea
cutanea,,
CL50
(mg/kg)
ratto o
inalatoria
coniglio
g
ratto (mg/lt
(mg/kg)
per 4 ore)
Classe di
tossicità
≤ 25
≤ 50
≤ 0,5
05
25 - 200
50 – 400
0,5 – 2
Molto
M
lt tossico
t i
(T+)
Tossico (T)
200 – 2000
400 – 2000
2 - 20
Nocivo (Xn)
Sostanze con DL50 maggiori non si classificano
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17
• Un test di tossicità acuta dà indicazioni sul range di dosi
da usare nei test a breve termine;
• le osservazioni cliniche permettono di avere una prima idea
dell’organo
dell
organo bersaglio;
• l’analisi post-mortem permette di evidenziare gli organi
bersaglio della tossicità;
• considerando effetti tossici subletali si può ottenere il
valore di DE50).
Dose efficace 50 (DE50). E’ la dose con la quale si ha:
⇒ una risposta pari al 50% dell’effetto massimo (curve
dose-risposta
p
graduali)
g
)
⇒ una risposta nel 50% dei soggetti (curve dose-risposta
quantali)
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18
2. RELAZIONE DOSE-RISPOSTA
Aspetto Quantitativo
‘Omnia venenum sunt: nec sine veneno qquicquam
q
existit. Dosis
sola facit ut venenum non sit ‘ (Paracelso)
A quale concentrazione si osserva l’effetto
l effetto ?
Il livello ‘efficace’ si raggiunge
gg g attraverso:
Una singola esposizione (acuta e generalmente
elevata)
incidenti,
incidenti avvelenamenti
Esposizioni
p
prolungate
p
g
(basse
(
dosi ripetute
p
nel
tempo non tossiche singolarmente
effetti
cumulativi))
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19
Relazione dose-effetto. Curve dose-risposta
La LD50 e/o la ED50 sono il primo esempio di curva dosedoserisposta espressione della relazione dosedose-effetto.
Importanza della Forma della curva/ Pendenza della retta.
(curva/retta ripida: piccole variazioni di concentrazione
determinano grandi differenze nella risposta)
„
„
decessi
100 %
50%
LD50 A
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LD50 B
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Dose mg/kg20
¾
Dose soglia:
soglia: la dose al di sotto della quale non si manifesta
tossicità (dipende dall’endpoint in esame). La dose soglia
sull’effetto
ll’ ff
critico
i i è la
l base
b
per estrapolare
l
i limiti
li i i di
sicurezza.
DE50 e dose
d s soglia
s li sono
s n una
un misura
misu della
d ll potenza
p t nz di un
una
sostanza tossica.
tossica.
A
Effetto
B>A
B>A
A>B
B
ED50 B
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Dose soglia A
ED50 A
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Dose mg/kg21
Quale è l ’Effetto Critico?
L’effetto
’ ff
critico può
ò essere tale
l perché:
hé
• è presente alle dosi più basse.
basse
• è più rilevante dal punto di vista tossicologico
La prevenzione dell’effetto critico vale a
maggior ragione anche per gli altri effetti.
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22
Le curve dose
dose-risposta variano con l’effetto
g
variano.
tossico osservato ⇒ anche le dosi soglia
LOEL
NOEL
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LOEL NOEL
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23
• LO(A)EL - Lowest Observed Adverse
Effect Level: il più basso livello di dose
(esposizione) in cui si osserva un effetto.
•NO(A)EL - No Observed Effect Level: il
più
ù alto
l livello
l ll di
d dose
d
(esposizione)
(
) in cui si
osserva assenza di effetti.
NOEL e LOEL si esprimono generalmente
come: mg/kg
/k peso corporeo/giorno
/ i
•LOEC e NOEC (Concentrazione): nelle
matrici (mg/l, etc.)
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24
Alcuni criteri per riconoscere l’effetto critico :
• Rilevanza tossicologica dell’effetto
Dose-dipendenza
dipendenza dell
dell’effetto
effetto
• Dose
• Presenza di effetti correlati alle dosi più alte (indicator
di effetto precoce) : alterazione di parametri biochimici
seguita da danni istopatologici (i.e. aumento delle
transaminasi epatiche
p
vs ipertrofia
p
epatocellulare
p
o
necrosi)
• Coerenza del quadro generale
• Presenza degli effetti in un numero levato di animali per
gruppo
• Presenza in entrambi i sessi .
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25
Durata e frequenza dell’esposizione
La tossicità di una dose specifica
p
aumenta
all’aumentare della durata e della frequenza
dell’esposizione,
p
, a causa di due fenomeni
fenomeni::
1. accumulo
l del
d l tossico
t i
nell’organismo
ll’
i
⇒ la
l
frequenza di somministrazione è maggiore
d ll
della
velocità
l i à
di eliminazione
li i
i
⇒ la
l
concentrazione dello xenobiotico supera la
soglia
li di tossicità
i i à (necessità
(
i à di conoscere i
dati tossicocinetici)
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26
Corso Fitofarmaci
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27
2. accumulo del danno ⇒ la velocità di
somministrazione
i i
i
è maggiore
i
d
della
ll velocità
l i à di
riparazione del danno da parte dell’organismo.
Si può avere accumulo del danno anche senza
accumulo
l del
d l ttossico
i ⇒ il tempo
t
di recupero del
d l
danno è spesso maggiore del tempo necessario
all’eliminazione
ll’ li i
i
d
dell ttossico
i d
dall’organismo.
ll’
i
Es: la somministrazione di etanolo causa deposito di
lipidi nel fegato (steatosi); il tempo necessario per la
scomparsa dei
d i depositi
d
iti lipidici
li idi i è molto
lt più
iù llungo di quello
ll
necessario all’eliminazione dell’etanolo ⇒ comparsa di
effetti cronici (cirrosi)
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28
3. VALUTAZIONE DELLA ESPOSIZIONE
Quale è il livello di esposizione?
quale concentrazione una data
- esterna
Aq
sostanza è presente nei vari comparti ambientali/
dieta/aria /ambienti lavorativi/in prodotti ad uso
voluttuario?
l tt
i ?
Attraverso q
quali vie l’uomo è esposto?
p
(inalatoria,
(
,
cutanea, orale..)
quali situazioni ? lavoro,, ambiente,, stili di vita,,
In q
alimentazione..
A quale sostanza si è esposti? (ad es., possono
essere rilevanti i prodotti di degradazione
ambientale)
bi t l )
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29
- interna
A quale concentrazione la sostanza è
presente neii varii distretti
di
i corporeii e nell sito
i di
azione?
Quale è il destino della sostanza all’interno
dell’organismo?
Quale è la concentrazione della ‘specie chimica’
tossicologicamente rilevante?
ADME
Biomarcatori di esposizione
Studi di biomonitoraggio e
misura del ‘body-burden’
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30
Principali vie di ingresso:
mucosa GI (via
( i orale)
l )
epitelio polmonare (via inalatoria)
cute (via dermale)
Principali
p vie di escrezione:
urinaria
fecale (via biliare)
aria espirata
sudore
latte materno
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31
Studi di tossicocinetica :ADME
(AssorbimentoDistribuzioneMetabolismoEscrezione
AssorbimentoDistribuzioneMetabolismoEscrezione))
• Somministrazione della sostanza (fredda o
marcata) per via orale e i.v. o altre se pertinenti
• Determinazione della concentrazione plasmatica
f(t) per la determinazione di AUC, t1/2 e Cli
• Determinazione della escrezione urinaria, fecale e
nell’aria espirata f(t) del parentale e dei metaboliti
• Identificazione dei vari metaboliti formati
• Determinazione del potenziale di bioaccumulo
(concentrazione nei vari organif(t)
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32
Parametri essenziali da derivare:
Assorbimento per via orale (esposizione attraverso i
residui)
id i)
Assorbimento per via cutanea (esposizione professionale –
se non disponibile si usano valori di default 10 e 100%)
Assorbimento p
per via inalatoria (esposizione
( p
professionalep
route to route extrapolation)
Potenziale di bioaccumulo (valutazione effetti a lungo
termine)
Metaboliti tossicologicamente rilevanti (definizione dei
residui)
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33
4. CARATTERIZZAZIONE DEL RISCHIO
Che previsione può essere fatta in merito alla
frequenza e alla severità degli effetti nella
popolazione esposta?
Le informazione sulla relazione dose-risposta
sono combinate
bi
con lle iinformazioni
f
i i sulla
ll entità
i à
della esposizione per produrre una stima della
probabilità
b bili à di osservare l’l’effetto
ff
tossico
i nella
ll
popolazione
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34
Fattori di variabilità:
variabilità
Esposizione (durata, dose, via di esposizione):
Quale popolazione e
e’ più esposta ?
Suscettibilità (età, stati pato/fisiologici, fattori
genetici e/o acquisiti):
Quale popolazione è più suscettibile,
suscettibile
indipendentemente dai livelli di esposizione?
Se, attraverso la valutazione del rischio
proteggo
t
questa/e
t / popolazione/i
l i
/i
proteggo anche la popolazione generale
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35
Fattori di incertezza:
del dato sperimentale (qualità degli studi
disponibili)
adeguatezza del modello sperimentale (specie
animale rilevante,
rilevante durata dello studio)
della estrapolazione dei dati animali
uomo
e alte dosi sperimentali
basse dosi reali
Introduzione dei fattori di sicurezza (o
incertezza) per tenere conto della
variabilità e dell’incertezza nella
determinazione dei valori di riferimento.
riferimento
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36
Procedure per il Risk Assessment
Studio di tossicità rilevante ed effetto
critico (dati sull’uomo e/o su animali)
NOAEL uomo
NOAEL animali
Nessun fattore
di incertezza
Variabilità interspecifica
UF=10 ( TK: 4x TD: 2.5)
Estrapolazione
Animali /uomo
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37
Variabilità interspecifica
UF=10
Fattore TDx TK
=3.2x3.2=10
Differenze tra
individui
Variabilità intraspecifica
UF 10
UF=10
Fattore di incertezza 10x10 =100
Qualità del dato/ Assenza di dati di
tox cronica/Gravità dell’effetto
UF=2 30
UF=2-30
UF Fattore di incertezza totale : 200
200-3000
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38
Fattori di incertezza
La scelta di tali fattori dipende dalla valutazione
complessiva e sono scelti dall
dall’esperto
esperto sulla base di
‘expert judgement’. Per quanto si cerchi omogeneità
di g
giudizio all’interno di ciascun ambito valutativo, nei
diversi organismi internazionali o in dipendenza della
destinazione d’uso si usano UF diversi.
Gli UF (come molti valori di default) non sono basati
su solide basi scientifiche e quindi ogniqualvolta si
d
disponga
d
di d
dati sperimentali
l è necessario
considerarli.
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39
ADI/TDI = Acceptable/tolerable
p
Daily Intake
ADI/TDI= dose giornaliera
g
accettabile/tollerabile= dose che può
essere ingerita ogni giorno per tutto
l’arco della vita senza avere alcun
rischio apprezzabile per la salute.
salute
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40
Calcolo della ADI/TDI
Si calcola sulla base del NOAEL più basso identificato dagli
studi di tossicità (preferibilmente dalla cronica), al quale si
applica un fattore di ‘incertezza’ che varia in dipendenza della
gravità degli effetti misurati.
In assenza di genotossicità, tossicità riproduttiva/sviluppo e
di oncogenicità si applica un fattore 100 (10 per la variabilità
i t
interspecifica
ifi 10 per quella
ll iintra-specifica).
t
ifi )
TDI= NO(A)EL
( )
UF
Se il NOEL non è disponibile si può eccezionalmente
utilizzare il LOEL, con un fattore di incertezza
maggiore.
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41
• In p
presenza di effetti genotossici
g
o di possibili
p
effetti a
lungo termine, tali da determinare la classificazione ed
etichettatura del prodotto, ma non il suo bando, per
d t
determinare
i
l’ ADI sii usano f
fattori
tt i di sicurezza
i
>>100.
100
• Per cancerogeni
g
genotossici
g
: non si p
può definire NOEL
perchè si presuppone che il meccanismo non abbia una soglia
definibile (one-hit event= in teoria basta un solo danno al
DNA in un punto sensibile per dare inizio alla catena di
eventi)
• P
Per cancerogenii non genotossici
t ssi i : il m
meccanismo
ism ha
h una soglia
s li
e si può definire un NOEL (es:solo in presenza di tossicità si
sviluppa il tumore per un meccanismo di proliferazione
cellulare compensatoria)
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42
ARfD = Acute Reference Dose
Si calcola solo se il PF ha un tossicità acuta elevata e/o
specifica
p
(es:effetti
(
neurotossici)) o effetti specifici
p
sulla
riproduzione applicando un fattore di incertezza al valore
del NOAEL di tossicità a breve termine.
Definisce il rischio per gruppi di individui che ne facciano
uso in quantità superiori alla media.
ARfD= NO(A)EL
UF
Quando
Quan
o l’esposizione
spos z on è mo
molto
to vicina
c na a
al valore
a or di ARfD,
fD, è
necessario tenere in considerazione il rischio cumulativo
derivante anche dalla esposizione ad altre fonti
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43
AOEL= Acceptable Operator Exposure Level
Si calcola dal valore di NOAEL più basso nei test
tossicità a medio termine o di tossicità riproduttiva,
corretto per il valore di assorbimento (orale e/o dermico)
e applicando un opportuno fattore di incertezza (>100). Si
possono definire un AOEL sistemico e uno cutaneo,
cutaneo se
necessario.
Vengono identificati
V
id tifi ti i più
iù appropriati
i ti scenarii di
esposizione e attraverso l’uso di specifici modelli si
identifica l’AOEL
l AOEL e i DPI (dispositivi di protezione
individuale) che devono essere utilizzati per mitigare il
rischio e devono essere indicati in etichetta.
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44
Calcolo dei Valori Guida ((GV))
ADI/TDI parziali (quota di dose accettabile per
ognii singola
i
l fonte
f t di esposizione,
i i
i l
incluso
il
consumo di acqua):
si stima sulla base dei dati disponibili di
monitoraggio (ambientale o alimentare)
o di
stime delle possibili assunzioni attraverso le
vie di esposizione (es: ll’acqua
acqua potabile).
¾Il GV sono riferiti ad una persona adulta di
60 kg di peso ed un consumo medio di
acqua potabile di 2L al giorno
¾
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45
Calcolo dei Valori Guida ((GV))
GV= massima concentrazione accettabile ((MAC)) in
ogni singola fonte di esposizione (es: acqua
potabile, prodotti
p
p
ittici….))
GV= TDI x peso corporeo x AF
consumo giornaliero (C)
AF= allocation factor= p
proporzione
p
della TDI
attraverso ogni singola fonte di esposizione.
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46
Il Dossier di registrazione deve contenere
inf rmazi ni sia sul principio
informazioni
principi attivo
attiv che sulle
varie formulazioni.
Dati relativi al p.a.
Identità e dati chimicochimico-fisici (es: punto di fusione e di
* ebollizione, pressione di vapore, costante di Henry,
densità solubilità
densità,
solubilità, logPow
logPow, esplosività
esplosività, infiammabilità ….))
*
Descrizione degli usi e prove di efficacia
*
M
Metodi
di di analisi
li i (in
(i varie
i matrici)
i i) con relativo
l i ll.o.d.
d
HPLC, GC, GC/MS, HPTLC, scintillazione,……metodi multiresiduo
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47
*Studi
*
tossicologici per la valutazione dell’impatto sulla
salute umana ed animale:
Studi di tossicocinetica
((AssorbimentoDistribuzioneMetabolismoEscrezione))
*
Studi di tossicità acuta su ratto (LD50 orale,
orale
inalatoria, cutanea)
*
*
Studi
St
di di irritazione
i it i
cutanea
t
e oculare
l
s coniglio
su
i li
Studi di sensibilizzazione su guinea pig
Importanti per la classificazione ed etichettatura
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*
Studi di tossicità a breve termine
28 e 90 gg su roditore
di
((ratto e topo);
) 28
28gg, 90
90gg e 1 anno su
cane- via orale; eventualmente via cutanea e/o inalatoria.
Identificazione di un NOAEL (No Observed Adverse Effect Level)
e di un LOAEL ( Low Observed Adverse Effect Level) Propedeutici
alla tossicità cronica e importanti per la definizione della ARfD
*
Studi di genotossicità (presenza e tipo di interazioni con il
patrimonio
patr
mon o genet
genetico
co )
test di mutagenesi in vitro su batteri e cellule di mammifero, test in
vitro di aberrazione cromosomica, test del micronucleo in vivo
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*
Studi di tossicità cronica (effetti cumulativi o a lunga
latenza, sulla durata di vita e sulla incidenza di patologie
degenerative)
g
)
e cancerogenesi (prevalenza delle neoplasie in generale,
aumento della malignità o del numero di tumori per
individuo, comparsa di patologie rare)
2 anni ratto e 18
8 mesi topo via orale (dieta)
Identificazione di un NOAEL e di un LOAEL e dei principali effetti
al LOAEL
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*
Studi di tossicità riproduttiva
p
e teratogenesi
g
studio riproduttivo a due generazioni (ratto) effetti sul
ciclo
c
c o riproduttivo,
r pro utt o, infanzia
nfanz a e maturazione
maturaz on ssessuale
ssua
(l’unico protocollo sperimentale standard in cui vi è una
p
completa
p
per
p l’intero sviluppo)
pp )
esposizione
tossicità prenatale (su ratto e coniglio)
effetti sulla gravidanza, malformazioni congenite
e teratogenesi o
Identificazione di un NOAEL e di un LOAEL e dei principali effetti
al LOAEL
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*
Definizione dei residui rilevanti per il calcolo di MRL
(Maximum
(Max
mum Residues
Res dues Levels)
Prove residui del p.a. e dei metaboliti rilevanti nelle specie
agricole
g
di interesse e negli
g animali.
*
Destino e comportamento ambientale (acqua, aria, suolo)
*
Eff tti sulle
Effetti
ll specie
i non bersaglio
b
li
Applicazioni
A
li
i i di modelli
d lli per simulazione
i l i
- Identificazione
Id tifi
i
d
deii
metaboliti rilevanti
Studi su vertebrati terrestri, specie acquatiche, api e artropodi
utili macro-e
utili,
macro e micro-organismi
micro organismi del suolo
Valutazione complessiva del rischio
Identificazione delle Frasi R e S da apporre in etichetta
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Dati relativi al formulato
e dati chimico-fisici (percentuale di p.a.,
* Composizione
id tifi
identificazione
i
e quantificazione
tifi
i
d
degli
li altri
lt i componenti)
ti)
*
Descrizione degli usi e prove di efficacia
*
Metodi di analisi (in varie matrici) con relativo l.o.d.
*
Studi di tossicità acuta orale e cutanea, di
irritazione cutanea e oculare,
l
d sensibilizzazione
di
bl
*
Studi di destino ambientale e tossicità
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