collaborative e-learning

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COLLABORATIVE E-LEARNING:
UN’APPLICAZIONE PRATICA
NELLE POLITICHE DI PREVENZIONE
SOCIO-SANITARIA
Elisabetta Simeoni, Giovanni Serpelloni, Diana Candio
INTRODUZIONE
Nell’ambito delle politiche socio-sanitarie, le tecniche di e-learning possono oggi essere utilizzate
efficacemente al fine di sviluppare un modello pratico di applicazione che favorisca la diffusione e
l’apprendimento di importanti concetti di prevenzione rivolti ad un target specifico della popolazione,
i giovani in particolare.
L’opportunità di utilizzare queste nuove strategie di apprendimento nasce da numerosi bisogni quali
la necessità, innanzitutto, di “parlare lo stesso linguaggio delle giovani generazioni”, utilizzando strumenti e modalità di comunicazione “a rete” (Internet in primis) che essi utilizzano quotidianamente e
apprezzano in particolar modo rispetto ad altre forme di interazione.
L’ipotesi è quella di sviluppare un sistema che, da un lato, renda disponibile il materiale scientifico e il
supporto tecnico degli esperti del settore e, dall’altro, permetta una fruizione estremamente flessibile con punti di formazione decentrati ad uso dei giovani. Innegabili, infatti, i grandi vantaggi che l’elearning può offrire come, ad esempio, l’autonomia spazio/temporale di docenti e studenti. L’intento
è quello di coinvolgere in modo sempre più attivo le principali istituzioni educative, le famiglie e le
scuole, all’interno di progetti di educazione alla salute e alla promozione di stili di vita sani.
L’APPRENDIMENTO MEDIANTE IL COLLABORATIVE E-LEARNING
L’e-learning impiega tecnologie multimediali (web e Internet) con lo scopo di migliorare la qualità
dell’apprendimento permettendo l’accesso a risorse e servizi, a collaborazioni e interscambi a grande
distanza.
L’uso delle reti telematiche per la formazione e l’apprendimento collaborativo, permette di sviluppare
processi formativi in rete attraverso l’interazione dei partecipanti nell’ambito di una vera e propria
comunità di apprendimento, che supera le limitazioni spazio/temporali e la distanza geografica che
separa docenti e studenti.
Infatti, la formazione “in presenza” facilita l’interazione molti-a-molti, ma è dipendente sia dallo spazio
che dal tempo richiedendo la compresenza di tutti i partecipanti. La formazione a distanza abbatte
invece le barriere spazio/temporali, offrendo la grande opportunità di poter avere a disposizione la
competenza di esperti senza la necessità di effettuare spostamenti (Trentin, 2001). L’apprendimento
collaborativo fornisce dei modelli di azione formativa applicati nella formazione in aula che sono stati
trasferiti in contesti di formazione a distanza (e-learning) (Esposito, 2003).
Tuttavia, se gli strumenti informatici di comunicazione a distanza dell’e-learning rappresentano elementi fondamentali, in sé non sono sufficienti a costituire un gruppo che collabora e, quindi, a promuovere
l’apprendimento. Le condizioni necessarie e principali per un efficace apprendimento collaborativo
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Apprendere e lavorare nell’era digitale
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riguardano in primis il gruppo, possibilmente costituito “da pari” (peer learning), che deve condividere
obiettivi comuni. Il processo di collaborazione va costruito e un gruppo opportunamente strutturato
permette di incidere in maniera significativa sulla produzione e lo scambio della conoscenza. Infatti,
l’apprendimento collaborativo, inteso come rete di persone che apprendono insieme, si è dimostrato
molto più efficace rispetto a modelli di apprendimento self direct (Esposito, 2003).
Quando si opera con adolescenti e giovani risulta particolarmente indicato privilegiare azioni di “peer
education”, cioè lo scambio di conoscenze ed informazioni tra coetanei, che può essere considerata
una preziosa ed efficace risorsa soprattutto a livello motivazionale.
Gli interventi di educazione tra pari si fondano sul coinvolgimento attivo di giovani che, dopo una
adeguata formazione, assumono il ruolo di formatori promuovendo l’apprendimento tra pari in funzione dell’obiettivo educativo e con il supporto di adulti competenti. La peer education rappresenta
un modello di apprendimento attivo e partecipato, più efficace rispetto agli approcci educativi che
utilizzano operatori esterni che erogano informazioni (Girardi, 2006).
Tuttavia, anche se questo approccio si caratterizza per una migliore efficacia comunicativa, in quanto i
giovani formatori godono di maggiore credibilità all’interno del gruppo di pari, un limite è rappresentato dalla scarsa competenza tecnica dei medesimi. Si rende, quindi, necessaria la figura di un tutor che
componga le relazioni tra docente e studenti, oltre che la costante presenza di feedback da parte di
tutti gli attori coinvolti nel processo di apprendimento (pari, tutor, docente). Per tale ragione, emerge
la necessità di offrire un supporto di tipo tecnico-scientifico che si può articolare in differenti modi,
occupandosi della formazione, fornendo materiale preparato ad hoc e garantendo anche la possibilità
di interagire con esperti del settore.
Molta attenzione e cura deve essere posta nella selezione dei materiali di consultazione (power point,
videotape, CD-ROM, ecc.), che devono essere standardizzati secondo specifici criteri di alta fruibilità,
aggiornamento, coerenza e correttezza scientifica.
IPOTESI DI APPLICAZIONE
Una proposta pratica, finalizzata a coinvolgere i giovani in processi educativi efficaci, utilizzando anche
le tecniche della peer education e dell’e-learning, è rappresentata, ad esempio, dalle piattaforme tecnologiche interattive, ossia un insieme di strumenti tecnologici per l’e-learning finalizzati a soddisfare
le esigenze in funzione della tipologia di soggetti utilizzatori.
Le piattaforme interattive sono dotate di “un sistema autore”, ossia di un’applicazione software utilizzata per lo sviluppo e la gestione dei contenuti che permette di realizzare moduli formativi elementari. Il sistema autore deve, però, poter fare riferimento ad un database strutturato costituito da dati
e nozioni (una sorta di libreria), agganciato a strutture scientifiche che garantiscano la qualità delle
informazioni fornite. Si pone, quindi, il problema di provvedere alla predisposizione dei contenuti, alle
metodologie didattiche da implementare e ai modelli organizzativi da gestire, in ordine alle attività
formative che si intendono realizzare. Si pensi, ad esempio, alla possibilità di realizzare programmi
formativi in campo socio-sanitario, oppure interventi strutturati di prevenzione primaria basati sulle
più recenti evidenze scientifiche e rispondenti a specifici bisogni.
Se il target cui ci si rivolge è rappresentato da studenti delle scuole medie e superiori, l’apprendimento risulterà tanto più efficace quanto più saranno coinvolti nell’intervento formatori “speciali”, utilizzando l’approccio della “peer education”. Tale tecnica sarà ancora più adeguata se utilizzata nell’ambito del cosiddetto collaborative e-learning (sistema di apprendimento collaborativo), che incoraggia
il dialogo e la discussione all’interno della virtual classroom, ossia lo spazio di apprendimento on-line
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Collaborative e-learning
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dove studenti, formatori e docenti interagiscono, quale strategia per investigare ed approfondire nuovi
domini di conoscenza (Trentin, 2001). L’approccio educativo peer to peer favorisce l’acquisizione da
parte dei giovani neo-formatori di importanti concetti di prevenzione, oltre a formarli al collaborative
e-learning. Naturalmente, si dovrà attrezzare la piattaforma tecnologica di applicazioni software di file
video o audio digitali da poter utilizzare come materiale per i corsi di formazione.
La classe virtuale permette di soddisfare numerose esigenze, come ad esempio l’organizzazione di
interventi da parte di docenti ed esperti per approfondire temi e argomenti di interesse, e dall’altra
offre agli utenti uno spazio sempre aperto per scambiare opinioni, promuovere il dialogo e il confronto.
Apprendere collaborativamente in rete implica l’acquisizione da parte dei partecipanti di una serie di
abilità, oltre alla disponibilità di “ambienti di studio” che facilitino tali processi. In quest’ottica, la possibilità di svolgere gli interventi formativi a scuola, traduce le classi in spazi che ben rispondono a queste
necessità. Per favorire un coinvolgimento attivo degli studenti al processo di apprendimento collaborativo, l’azione formativa stessa e i suoi contenuti dovrebbero far leva sulle esperienze personali e la
vita quotidiana. Per tale motivo si ritiene che l’impiego di studenti quali formatori dei propri compagni,
quindi persone che appartengono alla classe intesa come community, risulti più efficace rispetto a
formatori esterni, probabilmente più competenti ma estranei all’ambiente (Trentin, 2001).
Il sistema di apprendimento collaborativo, inoltre, dovrà offrire agli utenti la possibilità di utilizzare
strumenti di collaborazione che rendano possibile a più soggetti di cooperare e condividere risorse
e conoscenze. Nell’ambito degli interventi educativi, una figura molto utile potrebbe essere l’esperto
on-line, incaricato di svolgere numerose funzioni:
• la funzione di supervisore nei confronti del formatore non specialista, fornendo un supporto di tipo tecnico scientifico;
• la gestione del flusso di domande/risposte interagendo con l’aula;
• la gestione degli approfondimenti tecnico-scientifici sulla base delle richieste pervenute;
• la discussione e realizzazione di documenti comuni, risultato delle attività collaborative, e
la condivisione, in tempo reale, di questi file.
UN ESEMPIO CONCRETO: LA PIATTAFORMA DRUGFREE.EDU
DrugFree.Edu, realizzato in collaborazione con il Ministero della Salute, è la piattaforma web interattiva promossa dal Dipartimento delle Dipendenze di Verona, uno strumento innovativo di prevenzione
dedicata agli studenti, agli insegnanti, agli educatori e ai genitori.
Questa piattaforma promuove la formazione in rete, attraverso l’interazione dei partecipanti in una
vera e propria comunità di apprendimento che favorisce il superamento dell’isolamento del singolo e
la valorizzazione dei suoi rapporti con il gruppo (Trentin, 2001). A tal fine, la stessa piattaforma offre
la possibilità di utilizzare alcuni applicativi freeware per poter partecipare alle videoconferenze, per i
teleconsulti e il webcasting, per scaricare e visionare filmati, file audio, videoconferenze. In altre parole,
oltre ai contenuti, sono forniti i software che consentono l’accesso a risorse e servizi, a collaborazioni
e interscambi a grande distanza.
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Apprendere e lavorare nell’era digitale
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Fig. 1: Schermata della homepage del sito DrugFree. Edu
Tutte le scuole possono collegarsi e utilizzare gli strumenti di prevenzione della piattaforma. La filosofia
di DrugFree.Edu è quella del libero accesso alle informazioni. Infatti, è possibile consultare una ampia
varietà di materiale multimediale, video didattici, interviste ad esperti, documentari, testimonianze.
La piattaforma, inoltre, offre la possibilità di personalizzare i pacchetti di prevenzione secondo gli specifici bisogni delle scuole che decidono di aggiornare gli insegnanti e promuovere l’apprendimento di
importanti concetti di prevenzione, adottando la metodologia dell’e-learning.
Lo staff di DrugFree.Edu è costituito da un Ufficio Studi che elabora e aggiorna gli strumenti di prevenzione alla luce dei progressi della ricerca internazionale e sulla base delle esperienze che hanno
dimostrato maggiore efficacia in altri Paesi. L’ufficio si coordina e si relaziona con le scuole e i servizi
dislocati sul territorio e manda tutti i feedback necessari allo staff.
Gli insegnanti e gli educatori trovano nell’area loro dedicata, all’interno della piattaforma, strumenti
pratici di prevenzione, manuali di approfondimento e materiali divulgativi per attività di gruppo in classe o nelle assemblee studentesche. Si offre, quindi, la possibilità di includere nei programmi formativi
istituzionali interventi di prevenzione basati sulla ricerca che rispondono ai bisogni degli studenti. Gli
strumenti messi a disposizione e scaricabili sono:
• i materiali informativi, ossia slide didattiche, manuali per insegnanti, depliant e manifesti;
• i materiali scientifici, ossia linee guida e pubblicazioni specifiche;
• i prodotti multimediali, ossia video didattici, interviste ad esperti, documentari, testimonianze;
• gestione crisi, che affronta il tema della droga a scuola;
• biblioteca, che propone approfondimenti;
• videoconferenze e teleconsulti.
Un’altra area della piattaforma è dedicata ai genitori e a tutti coloro che si prendono cura dei giovani
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Collaborative e-learning
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e svolgono un ruolo educativo. I genitori possono accrescere la propria consapevolezza sul problema
droga e consultare manuali pratici con utili consigli per una corretta sorveglianza dei minori, per identificare precocemente i sintomi dell’utilizzo di sostanze psicoattive, per la tutela della salute dei figli.
È possibile trovare informazioni pratiche e materiali di approfondimento sulla vulnerabilità dei giovani
all’uso di sostanze:
• i manuali pratici, che forniscono utili indicazioni su come affrontare il problema dell’uso di
droghe e sulle modalità relazionali per stili di vita liberi dalle droghe;
• i materiali informativi, depliant, slide divulgative sui temi della prevenzione dall’uso di droghe e alcol, manuali di prevenzione per genitori e consigli per una diagnosi precoce;
• i prodotti multimediali, ossia video divulgativi in cui vengono spiegati gli effetti delle droghe sul cervello, interviste ad esperti, spot & fiction, documentari, testimonianze di giovani e
genitori.
Infine, l’area dedicata ai giovani utilizza format adeguati e diversi rispetto a quelli utilizzati per gli adulti,
con colori vivaci e quattro giovani personaggi con un look alla moda, per favorire i processi identificativi. Anche il linguaggio adottato cambia e si adegua a quello dei destinatari, i concetti sono espressi in
maniera chiara ma sintetica. Sullo sfondo della homepage lo slogan che riassume il concetto principale
“No drugs, no alcol, be free”.
Oltre alle principali informazioni relative alle sostanze stupefacenti, gli utenti hanno la possibilità di
scaricare spot, fiction, musica, video, giochi, blog tematici, software gratuiti e open source, questionari
di autovalutazione, ma anche lo spazio per esprimere opinioni ed emozioni, il tutto volto alla promozione di divertimenti sani, liberi da alcol e droghe.
CONCLUSIONI
In conclusione, facendo riferimento a un caso di studio concerto quale la piattaforma multimediale
interattiva DrugFree.Edu, progetto pilota primo nel suo genere in Italia, si sono dimostrate l’utilità e
le potenzialità delle nuove tecnologie digitali offerteci oggi dall’e-learning nello sviluppo di contenuti e
metodi innovativi di formazione a distanza. I vantaggi di queste nuove tecnologie - di cui si apprezza
la ormai diffusa modalità dell’open source, cioè lo sviluppo collaborativo di software e applicativi resi
disponibili alla comunità della rete in forma gratuita e con “sorgenti aperte” in modo da consentire
addirittura la personalizzazione di questi applicativi alle necessità specifiche degli utilizzatori - sono
rappresentati in sostanza da:
• flessibilità del medium,
• superamento dei limiti spaziotemporali,
• apprendimento proattivo e partecipato,
• peer education,
• adeguamento del mezzo formativo alla domanda formativa (giovani),
• maggiore disponibilità delle risorse per l’apprendimento,
• virtualizzazione delle “classi”.
Allo stesso tempo non è possibile negare la presenza attuale di alcuni limiti che non ci consentono
ancora di utilizzare queste nuove metodologie nella loro potenzialità. Fra questi problemi si segnalano
in particolare:
• inadeguatezza del sistema formativo attuale al recepimento di metodologie e tecnologie
innovative quali l’e-learning;
• scarsa disponibilità dei formatori “tradizionali” ad apprendere essi stessi nuove competenze e skills;
• necessità di una profonda revisione dei modelli attuali di insegnamento, in particolare dei
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criteri di valutazione dell’apprendimento;
• disponibilità di risorse per l’adeguamento degli attuali laboratori didattici alle caratteristiche tecniche di base per l’utiilzzo delle nuove piattaforme tecnologiche.
Al momento attuale l’e-learning rappresenta un’opportunità e una sfida: solo chi saprà raccogliere
questa sfida riuscirà a proporsi non solo con contenuti nuovi e adeguati ai tempi ma anche in modalità
sempre più efficaci, corrispondenti alle nuove esigenze formative e alle modalità di comunicazione
della “generazione digitale”.
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