Il comportamento del consumatore. Indice. Le preferenze del consumatore. 1. Relazioni di preferenza. 4 4 Proprietà delle relazioni di preferenza. 5 Esempio 1. 5 Esempio 2. 5 Esempio 3. 6 2. Le curve di indifferenza. 6 3. Esempi di preferenze. 9 Perfetti sostituti. 9 Perfetti complementi. 10 4. Preferenze regolari. 11 5. Saggio marginale di sostituzione. 12 6. Esercizi e soluzioni. 14 Esercizio 1. 14 Soluzione. 15 Utilità. 18 1. 19 Esempi di funzioni di utilità. Esempio. 19 Perfetti sostituti. 20 Perfetti complementi. 22 2. Preferenze quasi-lineari. 25 3. Utilità marginale. 26 4. Utilità marginale e saggio marginale di sostituzione. 27 5. Esercizi e soluzioni. 29 Esercizio 1. 29 Soluzione. 29 2 Esercizio 2. 30 Soluzione. 31 Il vincolo di bilancio. 33 1. Insieme e vincolo di bilancio: proprietà. 33 2. Come varia la retta di bilancio. 36 2.1. Variazioni nel livello del reddito. 36 2.2. Variazioni nel livello dei prezzi. 37 3. La scelta del consumatore. 40 4. Esercizi e soluzioni. 42 Esercizio 1. 42 Soluzione. 42 Esercizio 2. 45 Soluzione. 45 Esercizio 3. 47 Soluzione. 47 Esercizio 4. 50 Soluzione. 51 3 Elisa Battistoni Le preferenze del consumatore Le preferenze del consumatore. Nell’analisi del comportamento del consumatore si parte dall’ipotesi che egli scelga la combinazione di beni e servizi migliore fra tutte quelle che può acquistare. Al momento della scelta il consumatore prende in considerazione un insieme di beni e servizi detto paniere di consumo. I panieri di consumo sono, perciò, l’oggetto della scelta del consumatore e sono un elenco completo di beni e servizi. Per ogni bene o servizio è specificato quando, dove e in quali circostanze è disponibile. Tale specificazione è molto importante perché lo stesso bene/servizio può essere valutato diversamente dal consumatore in circostanze differenti. Ad esempio un consumatore non valuta allo stesso modo un ombrello quando piove o quando c’è il sole. È, quindi, utile considerare lo stesso bene come “diverso” se è disponibile in luoghi o in circostanze differenti. 1. Relazioni di preferenza. Consideriamo due panieri di consumo costituiti da due soli beni – il bene 1 ed il bene 2. I due panieri sono (x1 , x2 ) e (y1, y2 ) . Si ha: 1. (x1, x2 ) f (y1, y2 ) ⇒ (x1, x2 ) è strettamente preferito a ( y1 , y 2 ) , cioè il consumatore preferisce inequivocabilmente il paniere (x1 , x2 ) a quello (y1, y2 ) ed ogni volta che ne avrà l’opportunità sceglierà (x1 , x2 ) ; 2. (x1, x2 ) ≈ (y1, y2 ) ⇒ (x1 , x2 ) è indifferente a (y1, y2 ) , cioè il consumatore è ugualmente soddisfatto sia che consumi (x1 , x2 ) , sia che consumi (y1, y2 ) ; 3. (x1, x2 ) ≥ (y1, y2 ) ⇒ (x1, x2 ) è debolmente preferito a (y1, y2 ) . 4 Elisa Battistoni Le preferenze del consumatore Proprietà delle relazioni di preferenza. 1. proprietà transitiva Dati tre panieri – (x1, x2 ) , (y1, y2 ) e (z1, z2 ) – si ha: (x1, x2 ) f (y1, y2 ) e (y1, y2 ) f (z1, z2 ) ⇒ (x1, x2 ) f (z1, z2 ) Questa proprietà è necessaria per avere una teoria in cui il consumatore possa effettuare una scelta “ottimale”; 2. Proprietà riflessiva (x1, x2 ) ≥ (x1, x2 ) Un paniere è desiderabile almeno quanto se stesso (o uno identico); 3. Proprietà di completezza Dati due panieri (x1 , x2 ) e (y1, y2 ) si ha: (x1, x2 ) ≥ (y1, y2 ) oppure (x1, x2 ) ≈ (y1, y2 ) oppure (y1, y2 ) ≥ (x1, x2 ) . Questo significa che dati due panieri è sempre possibile confrontarli e, perciò, il consumatore è sempre in grado di effettuare una scelta fra i due panieri considerati. Esempio 1. Se un consumatore sceglie (x1, x2 ) quando è disponibile anche (y 1 , y 2 ) si può concludere che (x1 , x 2 ) f (y1 , y2 ) ? R: No, perché potrebbe anche essere (x1, x2 ) ≈ (y1, y2 ) . L’unica conclusione che si può trarre è (x1, x2 ) ≥ (y1, y2 ) . Esempio 2. Si considerino tre individui A, B e C. La relazione “almeno altrettanto alto di“ è transitiva? È completa? R: è transitiva 5 Elisa Battistoni Le preferenze del consumatore Se A è almeno altrettanto alto di B e B è almeno altrettanto alto di C, allora è anche A altrettanto alto di C. A ≥ B ⇒ A ≥ C B ≥ C R: è completa Per ogni individuo può valere A ≥ B oppure B ≥ A oppure A ≈ B . Esempio 3. La relazione “strettamente più alto di” è transitiva? È riflessiva? È completa? R: è transitiva Se A f B e B f C allora sarà A f C R: non è riflessiva È assurdo dire che A è strettamente più alto di se stesso A f A ⇒ assurdo R: non è completa Per i due individui potrebbe valere A ≈ B , possibilità non contemplata dalla relazione proposta. 2. Le curve di indifferenza. Consideriamo un diagramma cartesiano sui cui assi siano riportate le quantità consumate dei due beni 1 e 2. In corrispondenza di differenti livelli di consumo si avranno diversi panieri. Dato un paniere (x1 , x 2 ) ci sono infiniti panieri che per il consumatore hanno lo stesso livello di soddisfazione, cioè che sono indifferenti a (x1 , x 2 ) . Se si riportano tutti i panieri indifferenti a (x1 , x 2 ) sul diagramma cartesiano considerato si ottiene una curva, detta curva di indifferenza. 6 Elisa Battistoni Le preferenze del consumatore Il luogo dei punti (x1 , x 2 ) che rappresentano panieri fra i quali il consumatore è indifferente è detto curva di indifferenza. x2 x2 Curva di indifferenza x1 x1 L’insieme strettamente preferito – ovvero l’insieme dei panieri che il consumatore preferisce strettamente a quello iniziale (x1 , x 2 ) – è la parte di piano che si trova sopra la curva di indifferenza. x2 Insieme strettamente preferito x2 x x1 x1 L’insieme preferito debolmente deriva dall’unione dell’insieme strettamente preferito e della sua frontiera (curva di indifferenza) 7 Elisa Battistoni Le preferenze del consumatore x2 Insieme debolmente preferito x2 x1 x1 Le curve di indifferenza possono assumere molte forme, ma le curve di indifferenza che corrispondono a diversi livelli di soddisfazione non possono intersecarsi! DIM: Consideriamo due curve di indifferenza che si intersecano relative a livelli di soddisfazione differenti (vedi fig. sottostante). x2 Preferenza più alta X Z Y x1 Siano X , Y e Z tre panieri corrispondenti a diversi livelli di consumo di (x1, x2 ) . X e Z sono sulla stessa curva di indifferenza ⇒ X ≈ Z . Z e Y sono sulla stessa curva di indifferenza ⇒ Z ≈ Y . 8 Elisa Battistoni Le preferenze del consumatore Per la proprietà transitiva deve essere X ≈ Y , ma X si trova su una curva di indifferenza più alta di quella di Y ⇒ deve essere anche X f Y ⇒ abbiamo raggiunto un ASSURDO. 3. Esempi di preferenze. Perfetti sostituti. Due beni sono perfetti sostituti se il consumatore è disposto a sostituire un bene con l’altro ad un saggio (rapporto) costante. Il caso più semplice è quello in cui i due beni vengono sostituiti in proporzione 1:1. ESEMPIO: si considerino come beni le matite rosse e le matite blu. Il consumatore è interessato unicamente alla quantità di matite che possiede, indipendentemente dal loro colore. Scegliamo un paniere di consumo iniziale (x1, x2 ) , con x1 =matite rosse e x2 =matite blu, pari a (10,10 ) . Visto che il consumatore è interessato solamente alle matite ogni altro paniere che ne contenga 20 è, per lui, altrettanto desiderabile di quello iniziale: ogni paniere tale che x1 + x2 = 20 è, perciò, sulla stessa curva di indifferenza del paniere (10,10 ) . Le curve di indifferenza del consumatore relativamente ai beni considerati sono, perciò, rette parallele con coefficiente angolare pari a –1. Se diamo al consumatore una matita rossa in più, per farlo rimanere sulla stessa curva di indifferenza bisogna togliergliene una blu: perciò i panieri (11,9 ) e (9,11) hanno lo stesso grado di soddisfazione del paniere (10,10 ) e si trovano, quindi, sulla stessa curva di indifferenza. 9 Elisa Battistoni Le preferenze del consumatore I panieri che contengono un numero totale di matite superiore rispetto al paniere (10,10 ) sono preferiti strettamente a quest’ultimo e, perciò, si trovano su curve di indifferenza più alte. Matite blu 10 9 10 11 Matite rosse Le curve di indifferenza di beni perfetti sostituti sono, quindi, rette parallele con coefficiente angolare negativo. Se la proporzione in cui il consumatore è disposto a scambiare i due beni non è 1:1 le rette saranno più o meno inclinate, ma la forma delle curve di indifferenza non cambierà. Perfetti complementi. Due beni sono perfetti complementi se sono sempre consumati insieme in proporzioni fisse (non necessariamente 1:1). Un esempio di beni perfetti complementi in un rapporto 1:1 è costituito dai due beni “scarpa destra” e “scarpa sinistra”. Un esempio di beni perfetti complementi in un rapporto diverso da quello 1:1 può essere quello di un consumatore che mette sempre due cucchiaini di zucchero in una tazza di tè e non consuma mai né zucchero né tè separatamente. Consideriamo, per semplicità, il caso di due beni perfetti complementi consumati in proporzione 1:1 (es.: scarpa destra e scarpa sinistra). Inizialmente il consumatore ha il paniere (10,10 ) ; se forniamo al consumatore un’unità ulteriore del bene 1, portandolo al paniere (11,10 ) , egli rimarrà indifferente perché non potrà consumare l’unità in più 10 Elisa Battistoni Le preferenze del consumatore del bene 1 senza avere anche un’altra unità del bene 2. Analoga considerazione vale per il passaggio al paniere (10,11) . I tre panieri (10,10 ) , (11,10 ) e (10,11) sono, perciò, sulla stessa curva di indifferenza. x2 10 10 x1 Le curve di indifferenza, perciò, sono spezzate ad “L” ed il vertice, nel caso di beni consumati in proporzione 1:1, si trova sulla diagonale principale. 4. Preferenze regolari. Le preferenze del consumatore si dicono regolari se sono verificate due ipotesi (le preferenze analizzate fino a questo punto sono regolari). 1. “più è meglio”: Se consideriamo due panieri (x1, x 2 ) e (y1, y2 ) tali che (y1, y2 ) contiene almeno le stesse quantità di entrambi i beni rispetto a (x1, x2 ) ed una quantità addizionale di uno dei due beni rispetto a (x1, x 2 ) , allora si ha che (y1, y2 ) f (x1, x2 ) . Questa condizione fa sì che le preferenze siano monotone decrescenti, o – in altri termini – che abbiano inclinazione negativa: infatti, da quanto detto risulta che i panieri migliori sono tutti quelli che, rispetto ad una curva di indifferenza, si trovano in alto a destra, mentre quelli peggiori si trovano in basso a sinistra. Per trovare panieri indifferenti, quindi, ci si deve muovere 11 Elisa Battistoni Le preferenze del consumatore per forza in basso a destra o in alto a sinistra ⇒ la curva di indifferenza è monotona decrescente. x2 Panieri migliori Panieri peggiori x1 2. “la media è preferita agli estremi”: Consideriamo due panieri indifferenti (x1, x 2 ) e (y1, y2 ) ed una loro media ponderata (tx1 + (1 − t )y1, tx2 + (1 − t )y2 ) t ∈ [0,1] Il nuovo paniere è sul segmento che unisce i due panieri iniziali. x2 x (tx1+(1-t)y1,tx2+(1-t)y2) y x1 Dire che il paniere intermedio è preferito a quelli estremi significa dire che si trova su una curva di indifferenza più alta: perché ciò sia vero l’insieme dei panieri preferiti deve essere convesso. 5. Saggio marginale di sostituzione. Il saggio marginale di sostituzione – indicato con MRS (Marginal Rate of Substitution) – rappresenta il rapporto al quale il consumatore è disposto a sostituire un bene con l’altro. 12 Elisa Battistoni Le preferenze del consumatore In altri termini il saggio marginale di sostituzione risponde alla domanda: “Se tolgo una quantità ∆x1 del bene 1 al consumatore, quale quantità ∆x2 del bene 2 devo dargli in cambio perché la sua soddisfazione non cambi (ovvero per farlo rimanere sulla stessa curva di indifferenza)?”. Il saggio marginale di sostituzione è rappresentato dal rapporto fra le due variazioni di quantità dei beni 1 e 2: MRS1,2 = ∆x2 ∆x1 Poiché le due variazioni delle quantità dei beni hanno segno opposto – la quantità di un bene aumenta, mentre quella dell’altro diminuisce – l’MRS ha sempre segno negativo. Inoltre, per le curve di indifferenza strettamente convesse l’MRS è decrescente: questo significa che maggiore è la quantità che si possiede di un bene più si è disposti a cederne in cambio dell’altro. x2 x1 Se si considera: ∆x 2 lim ∆x1 → 0 ∆x1 si ottiene la derivata della curva di indifferenza e, pertanto, il saggio marginale di sostituzione dà la misura della pendenza della curva considerata: come si è visto la pendenza, come l’MRS, è negativa. L’MRS può essere interpretato anche come “disponibilità marginale a pagare”. Infatti, se il bene 2 è il “consumo di tutti gli altri beni diversi da 1” ed è misurato in termini della quantità di moneta che il consumatore può spendere per essi, l’MRS del bene 2 con il bene1 rappresenta i soldi che il consumatore sarebbe disposto a rinunciare a 13 Elisa Battistoni Le preferenze del consumatore spendere nell’acquisto degli altri beni per poter consumare una quantità maggiore del bene 1. Si noti che la somma che si è disposti a spendere per avere una quantità aggiuntiva del bene 1 può non coincidere con quanto si deve spendere per tale quantità. 6. Esercizi e soluzioni. Esercizio 1. In una assolata domenica di agosto Homer Simpson si trova di fronte ad un distributore di lattine di birra. La macchina non dà resto: si può ottenere una lattina di birra solo se si dispone della quantità esatta di denaro (2 monete da 25 cents e 1 moneta da 10 cents). Nessun negozio è aperto e non c’è nessuno in giro. Homer è così assetato che l’unica cosa che gli interessa è la quantità di lattine che può acquistare con le monete che ha in tasca (quante più ne può acquistare tanto meglio). a) Disegnare le curve di indifferenza di Homer; b) Trovare tutte le combinazioni indifferenti a “2 monete da 25 cents, 1 moneta da 10 cents”; c) Le preferenze di Homer sono convesse? d) Se fosse sabato, il negozio vicino al distributore automatico sarebbe aperto. In questo caso Homer potrebbe comprare tutta la birra che desidera al prezzo di 4 cents per 1/10 di litro e potrebbe pagare impiegando qualsiasi combinazione di monete. Supponiamo che Homer decida di spendere in questo negozio tutto il suo denaro. Disegnare le curve di indifferenza relative alle monete da 10 cents e da 25 cents, considerando, per semplicità, che Homer possa impiegare qualsiasi frazione delle monete. 14 Elisa Battistoni Le preferenze del consumatore Soluzione. a) Le monete da 10 cents e da 25 cents sono perfetti complementi e vanno consumate in proporzione 1:2. Si ha perciò: 10 cents 3 2 1 2 4 6 25 cents b) Anche se Homer avesse in tasca frazioni delle monete non se ne potrebbe comunque servire: c’è, quindi un’intera zona di combinazioni che per Homer sono indifferenti ad avere 2 monete da 25 cents ed 1 moneta da 10 cents. Ne risulta che le preferenze di Homer sono rappresentate da “fasce” più che da curve. 10 cents 3 2 1 2 4 6 25 cents 15 Elisa Battistoni Le preferenze del consumatore c) Si considerino due panieri x e y sulla stessa curva di indifferenza e si tracci il segmento con estremi in x e y . Il segmento ottenuto si trova in parte nella stessa fascia di indifferenza di x e y ed in parte in una fascia superiore: in questo segmento, quindi, ci saranno punti indifferenti ad x e y e punti strettamente preferiti. Se ne deduce che le preferenze di Homer sono convesse, ma non strettamente. 10 cents x Paniere intermedio strettamente preferito agli estremi 3 2 1 y 2 4 6 25 cents Paniere intermedio indifferente agli estremi 16 Elisa Battistoni Le preferenze del consumatore d) In questo caso per Homer è indifferente pagare con 1 moneta da 10 cents o con 0,4 monete da 25 cents (oppure, al contrario, utilizzare 2,5 monete da 10 cents al posto di 1 da 25 cents): i due beni, perciò, diventano, in questo caso, perfetti sostituti, con un rapporto di sostituzione pari a 2,5 o a 0,4. 10 cents Inclinazione=-2,5=MRS1,2= ∆x2 ∆x1 25 cents 17 Elisa Battistoni La funzione di utilità Utilità. L’utilità è un mezzo per descrivere le preferenze del consumatore. La funzione di utilità è un mezzo per associare un numero ad ogni possibile paniere di consumo, in modo che a panieri preferiti siano assegnati numeri più elevati. Un paniere (x1, x2 ) è preferito a ( y1 , y 2 ) se e solo se l’utilità di (x1, x2 ) è maggiore di quella di (y1, y2 ) . Si hanno, perciò, le seguenti relazioni (x1, x2 ) f (y1 y2 ) ⇔ u(x1, x2 ) > u(y1, y2 ) (x1, x2 ) ≈ (y1 y2 ) ⇔ u(x1, x2 ) = u(y1, y2 ) (x1, x2 ) ≥ (y1 y2 ) ⇔ u(x1, x2 ) ≥ u(y1, y2 ) L’utilità ha, quindi, un significato ordinale. Poiché panieri indifferenti si trovano sulla stessa curva di preferenza, tutti i panieri di questa curva avranno la stessa utilità: una funzione di utilità è, pertanto, un’assegnazione di valori alle curve di indifferenza tale che alle curve più alte siano assegnati valori più elevati. Non tutte le preferenze possono essere rappresentate da una funzione di utilità. Es.: preferenze non transitive. Sia A f B f C f A Una funzione di utilità associata a queste preferenze dovrebbe essere tale che u(A) > u(B ) > u(C ) > u(A) ⇒ IMPOSSIBILE! Ci possono essere diversi modi per assegnare ai panieri valori di utilità: uno di questi consiste nel tracciare la diagonale del diagramma sul quale sono rappresentate le 18 Elisa Battistoni La funzione di utilità curve di indifferenza e nell’assegnare ad ogni curva un valore pari alla sua distanza dall’origine degli assi. x2 x1 Poiché le preferenze che prendiamo in considerazione sono monotòne la diagonale interseca ogni curva una sola volta, associandole, quindi, un solo valore; inoltre, a curve più alte – e, perciò, a preferenza maggiore – corrisponde una distanza dall’origine maggiore ed un’utilità più elevata. Quello descritto è uno dei metodi per costruire le funzioni di utilità, anche se, in molti casi, non è il più semplice. 1. Esempi di funzioni di utilità. Data una funzione di utilità è relativamente semplice determinare le curve di indifferenza corrispondenti: è sufficiente, infatti, rappresentare su un grafico i punti (x1, x2 ) tali che u(x1, x2 ) sia costante. In corrispondenza di ogni valore dell’utilità si ottiene una curva di indifferenza. Esempio. Sia u(x1, x2 ) = x1 x2 . Come sono le curve di indifferenza? R: Lungo una curva di indifferenza l’utilità è costante, perciò deve essere: u(x1, x2 ) = x1 x2 = k Esplicitiamo x2 rispetto a x1 : x2 = k x1 19 Elisa Battistoni La funzione di utilità Si ottiene che la curva di indifferenza è un’iperbole equilatera. A valori di k più alti corrispondono curve di indifferenza più elevate ed utilità maggiori. x2 k = 1 k = 2 k = 3 x1 Perfetti sostituti. Riprendiamo in considerazione il caso delle matite rosse e delle matite blu. Il consumatore è interessato solamente al numero totale di matite e non al loro colore, perciò i panieri con un maggior numero di matite sono preferiti. Si può misurare l’utilità del paniere per mezzo del numero totale di matite: u(x1, x2 ) = x1 + x2 x1 = numero di matite blu x2 = numero di matite rosse Affinché la funzione proposta sia effettivamente una funzione di utilità, deve verificare due proprietà: 1. Essere costante lungo le curve di indifferenza Ogni paniere con lo stesso numero totale di matite deve essere sulla stessa curva di indifferenza, perciò deve valere: x1 + x 2 = k su ogni curva di indifferenza. Con la funzione proposta questa proprietà è verificata; 20 Elisa Battistoni La funzione di utilità 2. I panieri preferiti devono avere utilità maggiore I panieri con un maggior numero di matite devono essere preferiti, cioè se (x1, x2 ) f (y1, y2 ) deve essere x1 + x2 > y1 + y2 e viceversa. La funzione proposta verifica questa proprietà. La funzione u(x1, x2 ) = x1 + x2 è, quindi, una funzione di utilità per i due beni perfetti sostituti. La funzione determinata è valida per un rapporto di sostituzione dei due beni di 1:1. Se il rapporto di sostituzione non fosse 1:1, quale forma analitica avrebbe la funzione di utilità dei due beni? Supponiamo che il consumatore chieda 2 unità di x2 per rinunciare ad un’unità del bene 1: questo significa che il consumatore valuta il bene 1 il doppio del bene 2. Allora dovrà essere: u(x1, x2 ) = 2x1 + x2 In generale, se il consumatore è disposto a rinunciare a b unità di 1 per avere in cambio a unità di 2 (con a, b ≠ 0 ) si ha: MRS1,2 = ∆x2 +a a = − = ∆x1 −b b Nel passaggio dal paniere iniziale al nuovo paniere – contenente a unità in più del bene 2 e b unità in meno del bene 1 – l’utilità del consumatore deve essere rimasta invariata: ∆u = 0 . Supponiamo che la funzione di utilità abbia la forma generica: u(x1, x2 ) = c1 x1 + c2 x2 con c1, c2 = costanti da determinare Deve essere: ∆u = c1 ∆x1 + c2 ∆x2 = 0 perciò: 21 Elisa Battistoni La funzione di utilità ∆x2 c = − 1 c2 ∆ x1 Si ha, quindi: ∆x2 c a = − = − 1 ∆x1 b c2 MRS1,2 = Se scegliamo c1 = a e c2 = b si ottiene: u(x1, x2 ) = ax1 + bx2 Perfetti complementi. Riprendiamo in considerazione il caso dei beni “scarpa destra” e “scarpa sinistra”, perfetti complementi in un rapporto 1:1: al consumatore interessa solamente il numero di paia di scarpe che possiede, pari al minimo fra il numero di scarpe destre ed il numero di scarpe sinistre. Posto, perciò: x1 = numero di scarpe destre x2 = numero di scarpe sinistre si può scegliere come funzione di utilità la seguente: u(x1, x2 ) = min{x1, x2 } Affinché la funzione proposta rappresenti realmente l’utilità del consumatore devono essere verificate le due proprietà seguenti: 1. A panieri indifferenti deve corrispondere la stessa utilità ( ) Considero un paniere di riferimento x1, x2 , con x1 = x2 . Se il consumatore è in possesso di un paniere (x1, x2 ) con x1 > x2 si troverà ( ) { } sulla stessa curva di indifferenza di x1, x2 e dovrà, quindi, avere la stessa utilità. La funzione proposta fornisce: ( ) u x1, x2 = min x1, x2 = x1 = x2 ( ) { } u x1, x2 = min x1, x2 = x2 Un risultato analogo si ottiene se il consumatore è in possesso di un paniere (x , x ) con 1 2 x2 > x1 . 22 Elisa Battistoni La funzione di utilità La prima proprietà è soddisfatta; 2. Punti su curve di indifferenza più alte devono avere utilità maggiore Consideriamo due panieri (x , x ) con (y , y ) con 1 2 x1 = x 2 1 2 y1 = y2 e y1 > x1 (y , y ) 1 2 (x , x ) 1 2 La funzione proposta fornisce: ( { } ) u(y , y ) = min{y , y } = y u x1, x2 = min x1, x2 = x1 = x2 1 2 1 2 1 = y 2 > x1 = x 2 Perciò la funzione proposta verifica anche questa proprietà. La funzione u(x1, x2 ) = min{x1, x2 } è, quindi, una funzione di utilità per i perfetti complementi consumati in un rapporto 1:1. Se il rapporto di consumo dei due beni è differente da quello 1:1 come diventa la funzione di utilità? Consideriamo, ad esempio, il caso di un consumatore che metta sempre 2 cucchiaini di zucchero in 1 tazza di tè e non consumi mai né zucchero né tè separatamente. Sia: x1 = numero di cucchiaini di zucchero x2 = numero di tazze di tè Supponiamo che il consumatore abbia x2 tazze di tè: egli ne potrà zuccherare un numero pari a 1 x1 , cioè alla metà dei cucchiaini di zucchero a sua disposizione. Si 2 avranno due casi possibili: 23 Elisa Battistoni La funzione di utilità 1. x1 ≥ 2x2 ⇒ il consumatore può zuccherare tutte le tazze di tè e ne berrà, perciò, un numero pari a x2 ; 2. x1 < 2x2 ⇒ il consumatore può zuccherare solamente berrà, perciò, un numero pari a 1 x1 tazze di tè e ne 2 1 x . 2 1 In definitiva il consumatore potrà consumare un numero di tazze di tè pari a 1 min x1, x2 . La sua utilità sarà, quindi: 2 1 u(x1, x2 ) = min x1, x2 2 Si è detto, però, che l’utilità è un modo di associare un valore alle preferenze, in modo che a panieri indifferenti corrispondano valori uguali e a panieri preferiti valori maggiori: questo significa che per noi è indifferente utilizzare come funzione di utilità quella appena indicata oppure la seguente: u(x1, x2 ) = min{x1,2x2 } Quest’ultima espressione della funzione di utilità ha il vantaggio di non presentare frazioni. In generale se il rapporto di consumo fra x1 e x2 è pari ad a : b (con a, b ≠ 0 ) la funzione di utilità del consumatore sarà: u(x1, x2 ) = min{ax1, bx2 } 24 Elisa Battistoni La funzione di utilità 2. Preferenze quasi-lineari. In questo tipo di preferenze tutte le curve di indifferenza risultano dalla “traslazione verticale” di un’unica curva. x2 x1 La funzione di utilità delle preferenze quasi-lineari ha la seguente espressione analitica: u(x1, x2 ) = v (x1 ) + x2 con v (x1 ) = funzione non lineare di x1 La funzione è, come si vede, lineare per il bene 2 e non lineare per il bene 1: è detta, pertanto, quasi-lineare. Es: u(x1, x2 ) = x1 + x 2 ; u(x1, x2 ) = ln x1 + x2 . 25 Elisa Battistoni La funzione di utilità 3. Utilità marginale. Consideriamo un paniere di consumo (x1, x2 ) al quale è associato un determinato valore di utilità. La variazione dell’utilità che deriva da una variazione infinitesima del paniere di consumo è detta utilità marginale. Supponiamo di aumentare di ∆x1 il consumo del bene 1, passando dal paniere (x1, x2 ) a quello (x1 + ∆x1, x2 ) . Le rispettive utilità saranno: PANIERE UTILITA’ (x 1 , x 2 ) (x 1 + ∆ x 1 , x 2 ) u(x1, x2 ) u(x1 + ∆x1, x2 ) La variazione di utilità legata alla variazione del bene 1 è: ∆u1 = u(x1 + ∆x1, x2 ) − u(x1, x2 ) N.B.: Il pedice di ∆u rappresenta il bene di cui si è variato il consumo. La variazione relativa di utilità legata alla variazione del consumo del bene 1 è data da: ∆u1 u(x1 + ∆x1, x2 ) − u(x1, x2 ) = ∆ x1 ∆ x1 vale a dire il rapporto incrementale della funzione di utilità rispetto al bene 1. Passando al limite per l’incremento ∆x1 che tende a zero si ottiene: MU1 = ∆u1 u(x1 + ∆x1, x2 ) − u(x1, x2 ) ∂u(x1, x2 ) lim = = lim ∆ x1 ∂x 1 ∆x1 → 0 ∆x1 ∆x1 → 0 vale a dire la derivata parziale della funzione di utilità rispetto alla variabile x1 : questa derivata rappresenta l’utilità marginale rispetto al bene 1, ovvero la variazione di utilità che si ottiene in corrispondenza di una variazione infinitesima della quantità del solo bene 1. Analogamente, se viene variato il consumo del bene 2 di ∆x2 , lasciando costante il livello di consumo del bene 1, si ottiene: 26 Elisa Battistoni MU2 = La funzione di utilità ∆u2 u(x1, x2 + ∆x2 ) − u(x1, x2 ) ∂u(x1, x2 ) lim = = lim ∆x 2 ∂x 2 ∆x2 → 0 ∆x2 ∆x2 → 0 cioè l’utilità marginale rispetto al bene 2 è pari alla derivata parziale della funzione di utilità rispetto a x2 . Si noti che, per come è stata definita, l’utilità marginale dipende dalla particolare funzione di utilità scelta per descrivere le preferenze del consumatore. 4. Utilità marginale e saggio marginale di sostituzione. Consideriamo un paniere iniziale (x1, x2 ) ed uno finale (x1 + ∆x1, x2 + ∆x2 ) che siano indifferenti per il consumatore: in tal caso i due panieri si troveranno sulla stessa curva di indifferenza ed avranno, quindi, la stessa utilità. Nel passaggio dal paniere iniziale a quello finale sono variate le quantità di entrambi i beni. x2 (x1 x2 + ∆x1, x2 ) x2 + ∆x2 x1 x1 x1 + ∆ x1 Il passaggio dal paniere iniziale a quello finale può essere scomposto in due fasi: 1. Dal paniere iniziale (x1, x2 ) a quello intermedio (x1 + ∆x1, x2 ) → in questa fase varia solamente il consumo del bene 1; 2. Dal paniere intermedio (x 1 + ∆x1, x2 ) a quello finale (x1 + ∆x1, x2 + ∆x2 ) → in questa fase varia solamente il consumo del bene 2. Nel primo passaggio si ha una variazione di utilità pari a : 27 Elisa Battistoni La funzione di utilità ∆u1 = MU1 ∆x1 con • MU1 = variazione dell’utilità legata ad una variazione “campione” infinitesima del bene 1; • ∆x1 = variazione totale del bene 1. Nel secondo passaggio si ha: ∆u2 = MU2 ∆x2 con analogo significato. La variazione totale di utilità legata al passaggio dal paniere iniziale a quello finale è data da: ∆u = ∆u1 + ∆u2 = MU1 ∆x1 + MU2 ∆x2 e deve essere nulla perché il consumatore è rimasto sulla stessa curva di indifferenza ∆u = 0 MU1 ∆x1 + MU2 ∆x2 = 0 MU1 ∆x2 = − MU2 ∆ x1 Perciò risulta: MRS1,2 = ∆x2 MU1 = − ∆x1 MU2 Si noti che, mentre l’utilità marginale dipende dalla particolare funzione di utilità scelta per descrivere le preferenze del consumatore, il saggio marginale di sostituzione non varia con la funzione di utilità scelta. 28 Elisa Battistoni La funzione di utilità 5. Esercizi e soluzioni. Esercizio 1. La funzione di utilità di Lorenzo è u(x1, x2 ) = x1 x2 1. Calcolare la curva di indifferenza che passa per il punto (3,4); 2. Calcolare l’utilità marginale del bene 1 e quella del bene 2; 3. Calcolare il saggio marginale di sostituzione nel punto (3,4). Soluzione. 1. Tutti i punti sulla stessa curva di indifferenza devono avere la stessa utilità: in particolare, in questo caso, devono avere l’utilità del punto (3,4). u(3,4 ) = 3 * 4 = 12 La curva di indifferenza cercata, quindi, è quella con utilità pari a 12. Per un punto (x1, x2 ) qualsiasi su questa curva vale: u(x1, x2 ) = 12 x1 x2 = 12 x2 = 12 x1 La curva di indifferenza è un ramo di iperbole equilatera. x2 x1 29 Elisa Battistoni La funzione di utilità 2. L’utilità marginale del bene 1 è data dalla derivata parziale della funzione di utilità rispetto a x1 , mentre quella del bene 2 è la derivata parziale rispetto a x2 . Si ottiene: MU1 = ∂u(x1, x2 ) = x2 ; ∂x1 MU2 = ∂u(x1, x2 ) = x1 . ∂x 2 3. Il saggio marginale di sostituzione fra i due beni è dato dal rapporto: MRS1,2 = − MU1 MU2 In questo caso, perciò, il saggio marginale di sostituzione calcolato nel punto (3,4) vale: MRS1,2 = − x2 4 = − x1 3 Esercizio 2. Homer Simpson si nutre di ciambelle e birra ed ha una funzione di utilità quasi lineare per questi due beni u(x1, x2 ) = 4 x1 + x2 x1 = ciambelle; x2 = lattine di birra. 1. Inizialmente Homer consumava 9 ciambelle e 10 lattine di birra. Ora il suo consumo di ciambelle si è ridotto a 4 unità, ma ha ricevuto una quantità di lattine sufficiente a mantenere inalterata la sua soddisfazione. Quante lattine consuma ora Homer? 2. Verificare che i panieri (9,10) e (25,2) sono indifferenti per Homer; 3. Raddoppiando le quantità dei due panieri si ottengono i nuovi panieri (18,20) e (50,4). Questi panieri sono sulla stessa curva di indifferenza? 30 Elisa Battistoni La funzione di utilità 4. Qual è il saggio marginale di sostituzione di Homer in corrispondenza del paniere (9,10)? Soluzione. 1. Con 9 ciambelle e 10 lattine Homer aveva un’utilità pari a u(9,10 ) = 4 9 + 10 = 22 Ora consuma 4 ciambelle, ma la sua utilità è la stessa. Perciò u(4, x2 ) = 4 4 + x2 = 22 4 * 2 + x2 = 22 x2 = 22 − 8 = 14 Ora Homer consuma 14 lattine di birra. 2. Perché i panieri (9,10) e (25,2) siano indifferenti deve risultare u(9,10 ) = u(25,2) u(9,10 ) = 4 9 + 10 = 22 u(25,2) = 4 25 + 2 = 20 + 2 = 22 I due panieri sono indifferenti perché hanno la stessa utilità per Homer. 3. Perché i due panieri (18,20) e (50,4) siano sulla stessa curva di indifferenza devono avere la stessa utilità u(18,20 ) = 4 18 + 20 ≅ 37 u(50,4 ) = 4 50 + 4 ≅ 32 Non è detto che raddoppiando le quantità di due panieri indifferenti si ottengano ancora due combinazioni con la stessa utilità: in questo caso i panieri ottenuti non si trovano sulla stessa curva di indifferenza. 4. Il saggio marginale di sostituzione è dato da: MRS1,2 = − MU1 MU2 La funzione di utilità è: 31 Elisa Battistoni La funzione di utilità u(x1, x2 ) = 4 x1 + x2 Perciò: MU1 = 4 = 2 x1 2 x1 MU2 = 1 MRS1,2 = − 2 x1 In corrispondenza del paniere (9,10) si ha: MRS1,2 = − 2 2 = − 3 9 Va notato che in questo caso il saggio marginale di sostituzione non dipende da x2 , perciò anche in corrispondenza del paniere (9,20) si avrà lo stessa valore per l’MRS. In generale per le funzioni di utilità quasi lineari il saggio marginale di sostituzione dipende solamente dalla variabile non lineare. 32 Elisa Battistoni Il vincolo di bilancio Il vincolo di bilancio. 1. Insieme e vincolo di bilancio: proprietà. La mappa delle curve di indifferenza e le funzioni di utilità rappresentano ciò che il consumatore preferirebbe acquistare, ma non necessariamente ciò che il consumatore può permettersi di acquistare. Consideriamo due beni, 1 e 2, che vengono venduti ai prezzi p1 e p2 , rispettivamente. Supponiamo, inoltre, che il consumatore abbia a disposizione un reddito pari a m che può spendere per l’acquisto di questi due beni. Si dice insieme di bilancio del consumatore l’insieme di tutti i panieri (x1, x2 ) che il consumatore può acquistare in corrispondenza dei prezzi (p1, p2 ) e del reddito m . Se il consumatore decide di acquistare x1 unità del bene 1 al prezzo p1 egli spenderà una quantità di moneta pari a p1 x1 ; analogamente, se decide di acquistare x2 unità del bene 2 al prezzo p2 spenderà una quantità di moneta pari a p2 x2 . Il consumatore può, pertanto, decidere di acquistare tutte le quantità dei beni 1 e 2 che gli consentano di non superare il reddito m a sua disposizione. Pertanto, il suo insieme di bilancio è costituito da tutti i panieri (x1, x2 ) tali che sia verificata la seguente relazione: p1 x1 + p2 x2 ≤ m Dal punto di vista grafico l’insieme di bilancio del consumatore è costituito da tutte le coppie di punti (x1, x2 ) che si trovano nella parte di piano compresa fra i due assi cartesiani e la retta p1 x1 + p2 x2 = m Tale retta è detta vincolo di bilancio e rappresenta l’insieme dei panieri di beni il cui costo è esattamente uguale al reddito. 33 Elisa Battistoni Il vincolo di bilancio x2 Retta di bilancio Insieme di bilancio x1 Se il consumatore decide di acquistare solamente il bene 1 potrà acquistarne una quantità x1 data da: p1 x1 + p2 x2 = m con x2 = 0 p1 x1 + p2 * 0 = m p1 x1 = m x1 = m p1 Analogamente, se egli decide di acquistare solamente il bene 2 la quantità che potrà acquistare è pari a: x2 = Pertanto le quantità x1 = m p2 m m e x2 = rappresentano rispettivamente le intercette p1 p2 orizzontale e verticale del vincolo di bilancio. Consideriamo ancora la retta di bilancio p1 x1 + p2 x2 = m e supponiamo di conoscere sia il reddito m che la quantità x1 che il consumatore intende acquistare del bene 1. La quantità x2 che egli può acquistare è data da: x2 = p m − 1 x1 p2 p2 34 Elisa Battistoni Il termine Il vincolo di bilancio m è costante e rappresenta l’intercetta del vincolo di bilancio (ovvero la p2 quantità del bene 2 che il consumatore acquista quando x1 = 0 ); il termine − p1 p2 rappresenta, invece, il coefficiente angolare della retta. È da notare che la pendenza della retta di bilancio è negativa: questo significa che il consumatore è disposto a sostituire una certa quantità di un bene con una quantità aggiuntiva dell’altro bene in un rapporto costante e pari, appunto, a − p1 p2 . Supponiamo, infatti, che il consumatore parta da un paniere (x1, x2 ) che si trova sul vincolo di bilancio e che voglia arrivare al paniere (x1 + ∆x1, x2 + ∆x2 ) ancora sul vincolo di bilancio. Poiché entrambi i panieri si trovano sul vincolo di bilancio devono essere soddisfatte le due equazioni: p1 x1 + p2 x2 = m p1 (x1 + ∆x1 ) + p2 (x2 + ∆x2 ) = m Perciò si ha: p1 x1 + p2 x2 = p1 (x1 + ∆x1 ) + p2 (x2 + ∆x2 ) ovvero p1 ∆x1 + p2 ∆x2 = 0 Si ottiene quindi: ∆x2 p = − 1 p2 ∆ x1 cioè si ottiene che il saggio marginale di sostituzione – si ricorda che MRS1,2 = ∆x2 – ∆x1 è pari all’opposto del rapporto fra i prezzi: il segno negativo indica, quindi, che all’aumentare del consumo del bene 1 deve diminuire il consumo del bene 2 e viceversa. 35 Elisa Battistoni Il vincolo di bilancio 2. Come varia la retta di bilancio. Supponiamo che inizialmente il consumatore abbia a disposizione il reddito m e che possa acquistare i beni 1 e 2 ai prezzi p1 e p2 . Il suo vincolo di bilancio sarà quindi: p1 x1 + p2 x2 = m con x1 = quantità acquistata del bene 1 x2 = quantità acquistata del bene 2 Nel caso in cui si modifichino il reddito del consumatore e/o uno o entrambi i prezzi dei beni si modifica di conseguenza anche il vincolo di bilancio. 2.1. Variazioni nel livello del reddito. Supponiamo che il reddito del consumatore passi dal valore iniziale m al valore m' , con m' > m . Poiché i prezzi dei due beni sono rimasti inalterati la pendenza della retta di bilancio non è cambiata: la nuova retta di bilancio, quindi, è parallela a quella iniziale, ma ha un diverso valore delle intercette orizzontale e verticale. Si ha infatti: 1° caso: il consumatore acquista solamente il bene 1. In questo caso x2 = 0 e si ha: x1 = m p1 x1' = m' p1 Poiché m' > m risulta x1' > x1 . 2° caso: il consumatore acquista solamente il bene 2. In questo caso x1 = 0 e si ha: x2 = m p2 x2 ' = m' p2 Poiché m' > m risulta x2 ' > x2 . 36 Elisa Battistoni Il vincolo di bilancio Quindi la retta di bilancio del consumatore si è spostata verso l’alto rimanendo parallela a se stessa. x2 m' p2 m p2 m'' p2 Inclinazione = -p1/p2 m'' p1 m p1 m' p1 x1 Un discorso del tutto analogo vale se il reddito del consumatore diminuisce passando dal valore m al valore m'' , con m'' < m : in questo caso la curva di bilancio si sposterà verso il basso rimanendo parallela a se stessa. Riassumendo: quando il reddito del consumatore varia e il rapporto fra i prezzi dei due beni rimane costante il vincolo di bilancio si sposta parallelamente a se stesso. Se il reddito diminuisce il vincolo di bilancio si sposta verso l’origine degli assi; se, invece, il reddito aumenta il vincolo di bilancio si allontana dall’origine. 2.2. Variazioni nel livello dei prezzi. Supponiamo che il prezzo del bene 1 passi dal valore p1 al valore p1' con p1' > p1 , mentre il reddito m ed il prezzo p2 rimangono invariati. L’equazione del vincolo di bilancio diventa: p1' x1 + p2 x2 = m 37 Elisa Battistoni Il vincolo di bilancio e le intercette sono: x1 = m p1' x2 = m p2 Pertanto, aumentando p1 non cambia l’intercetta verticale, mentre cambiano la pendenza della retta – che passa da − p1 p2 a − p1' – e l’intercetta orizzontale. p2 Analogo risultato si ottiene se il prezzo p1 diminuisce fino al valore p1'' . In questo caso rimarrà ancora immutata l’intercetta verticale, mentre quella orizzontale si sposterà verso destra: quest’ultima, infatti, rappresenta la quantità x1 che il consumatore potrebbe acquistare se comprasse solamente il bene 1 e non il bene 2: diminuendo il prezzo del bene 1, quindi, aumenterà la quantità che il consumatore può acquistare a parità di reddito. Graficamente si ha: x2 m p2 Inclinazione = -p1’’/p2 Inclinazione = -p1/p2 Inclinazione = -p1'/p2 m p1' m p1 m p1'' x1 Nel caso in cui il prezzo p1 ed il reddito rimangano invariati e cambi il prezzo p2 il ragionamento è del tutto analogo. Graficamente si avrà: 38 Elisa Battistoni Il vincolo di bilancio x2 m p2'' m p2 Inclinazione = -p1/p2’’ m p2 ' Inclinazione = -p1/p2 Inclinazione = -p1/p2’ m p1 x1 con p2 '' < p2 < p2 ' . Riassumendo: quando il prezzo di uno dei due beni varia e gli altri parametri rimangono costanti l’intercetta del vincolo di bilancio sull’asse corrispondente al bene il cui prezzo è variato si sposta: se il prezzo aumenta l’intercetta si avvicina all’origine degli assi, mentre se il prezzo diminuisce se ne allontana. Da quanto detto fin qui risultano le seguenti considerazioni: • Se entrambi i prezzi variano aumentando o diminuendo dello stesso fattore k ( p1' = kp1 e p2 ' = kp2 ) il cambiamento si tradurrà in una traslazione del vincolo di bilancio, che rimarrà parallelo a se stesso. Questo significa che il consumatore si troverà in una situazione analoga a quella in cui venga variato il suo reddito, mentre i prezzi rimangono immutati. Si dirà, perciò, che il potere d’acquisto del 39 Elisa Battistoni Il vincolo di bilancio consumatore è cambiato, ovvero che è mutata la sua capacità di acquistare i beni in commercio; • Si consideri il caso di un’economia inflazionistica, in cui sia i prezzi che il reddito variano di uno stesso fattore k ( p1' = kp1 , p2 ' = kp2 , m' = km ). In questo caso la pendenza del vincolo di bilancio – data dal rapporto fra i prezzi – non cambia e non variano nemmeno le intercette – date dal rapporto fra il reddito ed i prezzi. Ne consegue che il vincolo di bilancio del consumatore non si sposta e non si hanno effetti sul suo potere di acquisto. 3. La scelta del consumatore. Si è detto che l’insieme di bilancio indica le alternative tra cui il consumatore può scegliere e consente di distinguere i panieri di beni ottenibili da quelli non ottenibili, dati i prezzi dei beni ed il reddito. Fra tutti i panieri che il consumatore può acquistare si tratta di capire quale egli sceglierà effettivamente. A questo proposito si considerino le curve di indifferenza del consumatore ed il suo vincolo di bilancio. x2 Scelta del consumatore x1 Fra tutti i panieri che si trovano nell’insieme di bilancio il consumatore sceglierà quello che si trova sulla curva di indifferenza più alta – e, quindi, con utilità maggiore – che 40 Elisa Battistoni Il vincolo di bilancio può raggiungere dato il suo reddito. Questo significa che il consumatore sceglierà il paniere che si trova nel punto di tangenza fra il suo vincolo di bilancio ed una delle curve di indifferenza: ogni altro paniere del suo insieme di bilancio si trova, infatti, su curve di indifferenza più basse e, quindi, ha un’utilità minore. Nella sua scelta, quindi, il consumatore massimizza la sua funzione di utilità ed il paniere scelto sarà, perciò, il paniere ottimo (x1 *, x2 * ) . Il paniere scelto appartiene, quindi, sia al vincolo di bilancio che alla curva di indifferenza ed in quel punto le due curve dovranno avere la stessa inclinazione. Risulterà quindi: MRS1,2 = ∆x2 p = − 1 ∆x1 p2 Si ricorda che il Marginal Rate of Substitution rappresenta la pendenza della curva di indifferenza in un determinato punto. Inoltre, risulta che l’MRS è pari al rapporto fra le derivate parziali della funzione di utilità che rappresenta la mappa di indifferenza del consumatore: MRS1,2 = − ∆x2 MU1 = − ∆x1 MU2 MU1 p = − 1 p2 MU2 MU1 p = 1 MU2 p2 41 Elisa Battistoni Il vincolo di bilancio 4. Esercizi e soluzioni. Esercizio 1. Un consumatore dispone di un reddito di 40€ per acquistare due beni. Una unità del bene 1 costa 10€, mentre un'unità del bene 2 costa 5€. a) Scrivere l'equazione di bilancio; b) Se il consumatore spendesse tutto il suo reddito per acquistare il bene 1, quante unità ne potrebbe comprare? c) Se il consumatore spendesse tutto il suo reddito per acquistare il bene 2, quante unità ne potrebbe comprare? d) Supponiamo che p1 scenda a 5€, mentre tutto il resto non cambia. Qual è la nuova equazione di bilancio? e) Supponiamo che il reddito scenda a 30€, mentre i prezzi di entrambi i beni restano a 5€. Qual è la nuova equazione di bilancio? f) Rappresentate i diversi vincoli di bilancio ottenuti sullo stesso grafico: quali conclusioni si possono trarre? Soluzione. a) Il consumatore spende 10€ per ogni unità del bene 1 acquistata. Detta, perciò, x1 la quantità del bene 1 che il consumatore deciderà di acquistare la sua spesa sarà data da 10*x1. Analogamente, detta x2 la quantità del bene 2 acquistata dal consumatore la spesa relativa all'acquisto di tale bene sarà data da 5*x2. Acquistando x1 unità del bene 1 e x2 unità del bene 2 il consumatore spenderà in totale una somma pari a 10x1+5x2 Il consumatore ha a disposizione una somma pari a 40€, pertanto la sua spesa dovrà essere non superiore a questa cifra 42 Elisa Battistoni Il vincolo di bilancio 10x1+5x2≤40 L'insieme di panieri (x1,x2) che soddisfano la disuguaglianza indicata è l'insieme dei panieri ammissibili per il consumatore; l'insieme dei panieri (x1,x2) che soddisfano la relazione indicata all'uguaglianza è il vincolo di bilancio del consumatore. Vincolo di bilancio 10x1+5x2=40 b) Se il consumatore acquista solamente il bene 1 si avrà x2=0 e quindi 10x1+5*0=40 x1=40/10=4 Pertanto, se il consumatore deciderà di acquistare solamente il bene 1 ne potrà consumare 4 unità. c) Analogamente a quanto fatto per il caso precedente si ha: 10*0+5x2=40 x2=40/5=8 Pertanto, se il consumatore decide di acquistare solamente il bene 2 può consumarne 8 unità. d) Se il prezzo del bene 1 scende a 5€ il vincolo di bilancio del consumatore diventa: 5x1+5x2=40 In questo caso, se il consumatore decidesse di consumare solamente il bene 1 potrebbe usufruire di un numero di unità del bene pari a 8. Si ha infatti: 5x1+5*0=40 x1=40/5=8 e) Se il prezzo di entrambi i beni rimane fisso a 5€ ed il reddito diminuisce fino a 30€ il vincolo di bilancio del consumatore diventa: 5x1+5x2=30 f) Rappresentiamo i vincoli di bilancio ottenuti sullo stesso grafico. 43 Elisa Battistoni x2 Il vincolo di bilancio Legenda: 10x1+5x2=40 5x1+5x2=40 5x1+5x2=30 x1 Dal grafico si può notare che, a parità di condizioni, alla variazione di uno dei prezzi corrisponde una variazione nell'inclinazione della curva, mentre ad una variazione del reddito corrisponde una variazione di "altezza" del vincolo di bilancio: in particolare, se il prezzo del bene 1 diminuisce la curva di bilancio aumenterà la sua inclinazione, intercettando l'asse x1 in un punto più a destra di quello iniziale; se, invece, il reddito diminuisce la retta di bilancio si sposterà parallelamente a se stessa verso il basso. 44 Elisa Battistoni Il vincolo di bilancio Esercizio 2. La funzione di utilità di un consumatore è u(x1, x2 ) = x12 x2 . Il prezzo del bene 1 è p1 = 1 , il prezzo del bene 2 è p2 = 3 ed il reddito del consumatore è m = 180 . Determinare il paniere ottimo (x1 *, x2 * ) per il consumatore. Soluzione. Nell’effettuare la scelta il consumatore cercherà di massimizzare la propria utilità nel rispetto del suo vincolo di bilancio: { max u(x1, x2 ) = max x12 x2 s.t. p1 x1 + p2 x2 = m } In corrispondenza del paniere ottimo si ha la tangenza fra il vincolo di bilancio del consumatore ed una delle sue curve di indifferenza: in questo punto, quindi, le due curve dovranno avere la stessa pendenza. L’equazione del vincolo di bilancio è x1 + 3x2 = 180 e la sua pendenza è data da: ∆x2 p 1 = − 1 = − p2 3 ∆ x1 Nel punto di ottimo anche la funzione di utilità deve avere pendenza pari a − 1 e, 3 quindi, deve essere: ∆x 2 MU1 1 = − = − MU2 3 ∆ x1 con MU1 = 2x1 x2 MU2 = x12 45 Elisa Battistoni Il vincolo di bilancio Si ha quindi: MU1 2 x1 x 2 x = = 2 2 2 MU2 x1 x1 Perciò MU1 = 1 3 MU2 x 1 2 2 = x1 3 1 x1 6 x1 = 6 x 2 x2 = Sostituendo la condizione trovata nel vincolo di bilancio si ha: x1 + 3x2 = 180 x1 = 6 x 2 6x2 + 3x2 = 180 x1 = 6 x 2 9 x2 = 180 x1 = 6 x 2 x2 = 20 x1 = 120 Il paniere ottimo per il consumatore è quindi (x1 *, x2 * ) = (120,20 ) . In corrispondenza di questo paniere l’utilità del consumatore vale: u(120,20 ) = 120 2 * 20 = 288.000 . 46 Elisa Battistoni Il vincolo di bilancio Esercizio 3. La Central High School dispone di 60.000$ per acquistare calcolatori elettronici ed altri materiali didattici. L'equazione di bilancio della scuola è C+X=60.000, dove C rappresenta la somma spesa per acquistare i computer, mentre X quella spesa per acquistare altri beni. Attualmente la scuola ha in programma di spendere 20.000$ nell'acquisto di computer. La commissione statale per l'istruzione intende incoraggiare “l'alfabetizzazione informatica” nelle scuole sotto la sua giurisdizione e sta esaminando i seguenti progetti: PROGETTO A: in base a questo progetto ciascuna scuola superiore dello Stato riceverebbe 10.000$ da spendere a sua discrezione; PROGETTO B: il progetto prevede che ciascuna scuola riceva 10.000$, a condizione che decida di spendere nell'acquisto di computer almeno 10.000$ in più di quanto spende attualmente. La scuola può scegliere di non partecipare al progetto e, in questo caso, non riceverà la sovvenzione, ma non dovrà neppure destinare somme maggiori all'acquisto di computer; PROGETTO C: il progetto prevede che per ogni dollaro speso nell'acquisto di calcolatori la scuola riceva dallo Stato una sovvenzione di 50 centesimi. Si scrivano i vincoli di bilancio della Central High School relativi a ciascuno dei tre progetti. Soluzione. a) Nel caso in cui venga approvato il progetto A il vincolo di bilancio della scuola è dato da: C+X=70.000 b) Nel caso in cui venga approvato il progetto B si devono distinguere due situazioni: la prima, relativa al caso in cui la scuola decida di partecipare al progetto; la seconda, invece, relativa al caso in cui la scuola non voglia partecipare al progetto. 47 Elisa Battistoni Il vincolo di bilancio Caso 1: In questo caso il reddito della scuola aumenterà di 10.000$ solamente se la scuola in questione sarà disposta a spendere almeno 10.000$ in più di quanto aveva preventivato nell'acquisto di computer: questo significa che il reddito della scuola sarà pari a 70.000$ se la spesa per computer sarà pari almeno a 30.000$. Se si definisce la spesa minima per computer pari a C = 30.000 , la spesa totale C potrà essere espressa come: C= C +C' dove con C' si è indicata la spesa in più rispetto a quella minima destinata all'acquisto di calcolatori. Si avrà quindi: C=30.000+C' Il nuovo reddito della scuola, inoltre, sarà pari a R'=70.000$. Il vincolo di bilancio può, pertanto, essere scritto come: C+X=R' 30.000+C'+X=70.000 C'+X=40.000 Il vincolo individua il segmento compreso fra i due punti estremi dati da: (C',X)=(40.000,0) e (C',X)=(0,40.000) Ritornando ad esprimere la spesa per calcolatori nella variabile originaria C, il segmento individuato dal vincolo di bilancio è delimitato dai due estremi: (C,X)=(70.000,0) e (C,X)=(30.000,40.000) Il valore di C è stato ottenuto dai corrispondenti valori di C' aggiungendo la quota minima di spesa destinata ai calcolatori, pari a 30.000$. Caso 2: In questo caso la scuola decide di non partecipare al progetto e di investire una quota minore di 30.000$ nell'acquisto di computer: il reddito della scuola rimane, perciò, pari a 60.000$. 48 Elisa Battistoni Il vincolo di bilancio Il vincolo di bilancio della scuola è, pertanto, rappresentato dall'equazione: C+X=60.000 con la limitazione che C debba essere inferiore a 30.000$: se così non fosse si ricadrebbe nel caso precedente. Il vincolo di bilancio individua, perciò, il segmento di estremi (C,X)=(0,60.000) e (C,X)=(30.000,30.000) c) Nel caso in cui venga approvato il progetto C per ogni dollaro speso nell'acquisto di computer la scuola riceverà un finanziamento di 0,5$: questo significa che se la scuola spende in calcolatori una somma pari a C dollari riceverà un finanziamento di 0,5C dollari. Il vincolo di bilancio della scuola sarà quindi: C+X=R+0,5C 0,5C+X=R 0,5C+X=60.000 Si tratta del segmento delimitato dai punti: (C,X)=(0,60.000) e (C,X)=(120.000,0) 49 Elisa Battistoni Il vincolo di bilancio La rappresentazione grafica di vincoli di bilancio ottenuti relativamente a ciascuno dei tre progetti è riportata in figura. X (*1000) Legenda 70 Progetto A 60 Progetto B 40 Progetto C 30 30 70 120 C (*1000) Esercizio 4. Supponiamo che la Central High School abbia preferenze che possono essere rappresentate dalla seguente funzione di utilità: U(C,X)=CX2 Proviamo a determinare come i progetti descritti nell’esercizio precedente modifichino le decisioni della scuola circa la somma da destinare all’acquisto di computer. Determinare la somma destinata all’acquisto di computer che massimizza l’utilità della scuola, dato il vincolo di bilancio, nei seguenti casi: a) Nessun progetto viene approvato; b) Viene approvato il progetto A; c) Viene approvato il progetto B; d) Viene approvato il progetto C. 50 Elisa Battistoni Il vincolo di bilancio Soluzione. La funzione di utilità della scuola è data da: U(C,X)=CX2 e rimane la stessa indipendentemente dal progetto che viene approvata dalla commissione statale. Al variare del progetto scelto cambia, invece, il vincolo di bilancio della scuola. La scuola deciderà di spendere nell’acquisto dei due beni le quantità C e X che massimizzano la sua funzione di utilità e che rispettano il suo vincolo di bilancio. Il problema che si deve risolvere, quindi, è: Max U(C,X) s.t. aC+bX=R dove a e b sono costanti e R è il reddito che la scuola ha a disposizione nei diversi casi. a) Nel caso in cui non venga approvato alcun progetto il vincolo di bilancio della scuola è dato da: C+X=60.000 Dal vincolo di bilancio si può ricavare l’espressione di C in funzione di X e si ottiene: C=60.000-X Sostituendo questa espressione di C nella funzione di utilità della scuola, questa diventa una funzione ad una sola variabile – la variabile X – e può, pertanto, essere massimizzata ponendo la derivata prima pari a zero. Si ha: U(C,X)=CX2=(60.000-X)X2=60.000X2-X3 U’= dU = 120.000X-3X2=0 dX X=0, X=40.000 Per decidere quale dei due valori di X corrisponda al punto di massimo della funzione di utilità si può valutare il segno della derivata seconda della funzione 51 Elisa Battistoni Il vincolo di bilancio calcolata nel punto in questione: se la derivata seconda nel punto è minore di zero allora il punto sarà di massimo, mentre se è maggiore di zero si tratterà di un punto di minimo. Nel caso in esame si ha: 2 U U’’= d 2 = 120.000-6X dX U’’(X=0)=120.000-6*0=120.000>0 U’’(X=40.000)=120.000-6*40.000=120.000-240.000=-120.000<0 Il punto in cui la derivata seconda della funzione è negativa è X=40.000 e, quindi, questo è il valore di X che massimizza l’utilità della scuola, tenendo conto, nel contempo, del vincolo di bilancio. Da quest’ultimo si può ricavare il corrispondente valore di C: C=60.000-X=60.000-40.000=20.000 Perciò la scuola deciderà di allocare la sua spesa destinando C=20.000$ all’acquisto di computer e X=40.000$ agli altri beni. b) In questo caso il vincolo di bilancio della scuola è dato da: C+X=70.000 e la variabile C può essere espressa in funzione di X come: C=70.000-X La funzione di utilità diventa quindi: U(C,X)=CX2=(70.000-X)X2=70.000X2-X3 Si ha: U’= dU = 140.000X-3X2=0 dX X=0, X=46.667 La derivata seconda è data da: 2 U U’’= d 2 = 140.000-6X dX U’’(X=0)=140.000-6*0=140.000>0 52 Elisa Battistoni Il vincolo di bilancio U’’(X=46.667)=140.000-6*46.667=140.000-280.000=-140.000<0 La corrispondente spesa per computer è data da: C=70.000-X=70.000-46.667=23.333 Perciò l’allocazione della spesa che massimizza l’utilità della scuola nel rispetto del vincolo di bilancio quando viene approvato il progetto A è data da: (C,X)=(23.333,46.667) c) Per questo progetto è necessario distinguere due casi: il primo è quello in cui la scuola decide di aderire al progetto, mentre il secondo è quello in cui la scuola decide di non aumentare le spese previste per i computer. Caso 1: In questo caso si avrà: C+X=70.000 C=70.000-X U(C,X)=CX2=(70.000-X)X2=70.000X2-X3 U’= dU = 140.000X-3X2=0 dX X=0, X=46.667 2 U U’’= d 2 = 140.000-6X dX U’’(X=0)=140.000-6*0=140.000>0 U’’(X=46.667)=140.000-6*46.667=140.000-280.000=-140.000<0 Perciò il valore di X che massimizza l’utilità della scuola è X=46.667 e, conseguentemente, si ha: C=70.000-X=70.000-46.667=23.333 La soluzione ottenuta non è accettabile perché in questo caso la spesa della scuola destinata ai computer deve essere non inferiore ai 30.000$, cosa che si può evidenziare anche dal vincolo di bilancio ricavato nell’esercizio precedente. Caso 2: In questo caso si avrà: 53 Elisa Battistoni Il vincolo di bilancio C+X=60.000 C=60.000-X U(C,X)=CX2=(60.000-X)X2=60.000X2-X3 U’= dU = 120.000X-3X2=0 dX X=0, X=40.000 2 U U’’= d 2 = 120.000-6X dX U’’(X=0)=120.000-6*0=120.000>0 U’’(X=40.000)=120.000-6*40.000=120.000-240.000=-120.000<0 Perciò il valore di X che massimizza l’utilità della scuola è X=40.000, cui corrisponde C=60.000-X=60.000-40.000=20.000 Questa soluzione è accettabile. In definitiva, nel caso in cui venga approvato il progetto B la spesa che massimizza l’utilità della scuola nel rispetto del vincolo di bilancio è data da: (C,X)=(20.000,40.000) e la scuola deciderà di non partecipare al progetto e, quindi, di non usufruire del finanziamento di 10.000$. d) Nel caso in cui venga approvato il progetto C si ha: 0.5C+X=60.000 0.5C=60.000-X C=120.000-2X U(C,X)=CX2=(120.000-2X)X2=120.000X2-2X3 U’= dU = 240.000X-6X2=0 dX X=0, X=40.000 2 U U’’= d 2 = 240.000-12X dX 54 Elisa Battistoni Il vincolo di bilancio U’’(X=0)=240.000-12*0=240.000>0 U’’(X=40.000)=240.000-12*40.000=-240.000<0 In questo caso il valore di X che massimizza l’utilità della scuola è X=40.000 e, corrispondentemente, si ha: C=120.000-2X=120.000-2*40.000=120.000-80.000=40.000 Pertanto, in questo caso la scuola deciderà di allocare la spesa nel modo seguente: (C,X)=(40.000,40.000) Come si vede, a parità di funzione di utilità del consumatore le scelte di quest’ultimo cambiano al variare del vincolo di bilancio. 55