Problemi digestivi
Questa cosa
non mi va giù
di Samantha Fumagalli e Flavio Gandini
Associazione Culturale VEGA
Quando lo stomaco
duole ci avvisa che
c’è qualcosa che non
riusciamo a digerire
e a trasformare in nutrimento per il corpo e
l’anima.
«Q
uell’affronto non l’ho proprio digerito»,
«ho dovuto ingoiare il rospo e stare zitta»,
«non posso accettare una simile ingiustizia», «avrei voluto vomitargli addosso tutto il mio disprezzo», «quando l’ho saputo mi si è chiuso lo stomaco»… Quante
volte abbiamo sentito, e forse anche pronunciato, frasi simili?
Quando la digestione lancia segnali d’allarme è il momento di
chiedersi quali esperienze ci risultano difficili da digerire e da
trasformare in elementi nutritivi, perché, come tutti gli organi,
sistemi e apparati del corpo fisico che svolgono funzioni assimilabili a quelle psichiche, anche lo stomaco non fa eccezione.
E qual è la funzione dello stomaco? Esso assolve a tre funzioni
principali: contenimento di materiali ingeriti, demolizione dei
materiali residui e rottura dei legami chimici.
Anche a livello psichico possiamo osservare lo svolgimento di
questo importante compito, specialmente nella memoria inconscia, dove avviene qualcosa di molto simile: essa accoglie qualsiasi
tipo di esperienza entrata nel nostro vissuto, si occupa di digerirla
(provvedendo a separare un’informazione dall’altra e ad archiviarle
nella maniera più funzionale all’apprendimento) e provvede a demolirne i residui. Chiamiamo questa funzione oblio o memoria inconscia,
dove per oblio intendiamo la facoltà di lasciare andare gli elementi
superflui.
Quindi lo stomaco, anche in Dermoriflessologia, è in diretta relazione
con l’oblio e la memoria inconscia.
Nel processo “digestivo” delle esperienze della vita è basilare la capacità di lasciare andare i ricordi e permettere alla mente di riposare.
Il rimuginio, i pensieri ossessivi, gli eventi rimossi e non risolti, sono
nemici di una buona digestione. Per stare bene è necessario assimilare e superare il vissuto, che non diventa, così, ricordo ricorrente,
ma esperienza appresa.
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Problemi digestivi
(emorragie), eccetera.
Sappiamo ora che gastriti, ulcere e malattie del tratto digestivo riguardano qualcosa di “indigesto”, ma come capire da
cosa e dove nasce il nostro disagio? La Dermoriflessologia, grazie alla sua accurata mappa, ci offre un utilissimo sistema di
corrispondenze molto specifico. Vediamole insieme.
Piloro = oblio dell’amore sessuale
I disturbi del piloro sono solitamente collegati ai ricordi di
amore sessuale. Quando un evento legato alla sfera sessuale
turba l’emotività e viene accantonato, dimenticato o rimosso,
può causare disturbi digestivi. Teniamo presente che l’amore
sessuale non si riferisce unicamente alla vita adulta, anche
i bambini, già da neonati, esprimono il bisogno della fisicità
dell’amore. Durante l’allattamento al seno, per esempio, il
piccolo non viene soltanto nutrito, ma si crea anche un fortissimo legame con la madre. La mancanza di carezze e contatto fisico, così come attenzioni non gradite, possono generare
problemi digestivi, specialmente in corrispondenza di questa
zona.
Segmento inferiore dello stomaco = oblio della famiglia
Le malattie digestive che interessano il segmento inferiore
dello stomaco sono in relazione con situazioni e relazioni dolorose o conflittuali vissute all’interno della famiglia, esse
portano a galla il senso di smarrimento, di solitudine e l’abbandono. Non riusciamo o non vogliamo accettare un comportamento famigliare, un’idea o una situazione.
Abbiamo, dunque, stabilito il parallelo tra lo stomaco e il vasto contenitore della memoria inconscia (oblio), dove sono archiviati tutti i nostri ricordi. Tale archivio è in grado di immagazzinare una mole di informazioni immensa, se paragonata
alla capacità della memoria conscia. Nell’oblio sono registrati
sia avvenimenti compresi e metabolizzati, sia avvenimenti
non risolti, la cui trasformazione in esperienze definitive richiede un processo che assomiglia concettualmente a quello
della digestione, con tanto di disgregazione dell’elemento e
di separazione della parte utile da quella superflua. Questo
processo trasferisce alla memoria cosciente la parte nutriente
della lezione, affinché sia accessibile all’occorrenza, mentre
il materiale inutile verrà lasciato andare.
Vi è una salutare capacità di abbandonare ricordi penosi, spiacevoli o semplicemente non più attuali, dopo averne estrapolato gli insegnamenti intrinseci. Questa è l’utile e proficua
messa in atto della facoltà dell’oblio, che nella sua espressione ottimale riduce gli eccessivi automatismi del comportamento reattivo.
Vi è, altresì, un’istintiva tendenza a rimuovere un ricordo,
quasi a volerlo cancellare dal proprio vissuto, quando ad esso
si associa una carica emozionale devastante e si teme di essere incapaci di gestirla. Questo è un approccio difensivo e di
protezione, che spesso però dà luogo a un’elevata reattività
emotiva.
I problemi allo stomaco riguardano perciò situazioni, cose,
persone, idee, alimenti, pensieri, eventi che non sono stati digeriti. Cose che si ritengono ingiuste e che fanno male
(dolori), che fanno arrabbiare (bruciori), che si rifiutano (vomito), che fanno perdere il desiderio e il piacere di vivere
Segmento medio dello stomaco = oblio del clan e della patria
Quando non riusciamo ad accettare e a metabolizzare esperienze negative accadute all’interno di un gruppo in cui pensavamo di identificarci (la squadra sportiva, un circolo, qualche tipo di associazione collegato alla nazione), i problemi
di digestione interessano principalmente il segmento medio
dello stomaco.
Segmento superiore dello stomaco = oblio dell’umanità e
della religione
Le delusioni che nutriamo in merito al genere umano e alla
religione, in particolar modo i torti subiti, le ingiustizie, l’indifferenza altrui, il senso di abbandono causato dal sentirsi
privati dell’aiuto benevolo di Dio, si ripercuotono nella zona
superiore dello stomaco. Ciò accade perché non riusciamo
a digerire qualche particolare situazione e a trasformarla in
parte costituente di noi e in energia superiore.
Cardias e segmento inferiore dell’esofago = oblio della società
I problemi indigesti inerenti la vita sociale, come i rapporti interpersonali nell’ambito scolastico, universitario, all’interno
di un’associazione politica o culturale, eccetera, “attaccano”
principalmente il cardias e il segmento inferiore dell’esofago,
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causando disturbi gastrici. Può trattarsi anche di qualcosa che
fa paura in un determinato contesto sociale. Spesso a questi
problemi si associano anche apatia e smemoratezza, lacune
nella nozione del tempo, fatica nei calcoli e nella scrittura.
Segmento superiore dell’esofago = oblio della natura
Quando l’ambiente naturale dove si vive viene percepito come
ostile, oppure si vorrebbe abitare in un luogo diverso, e contemporaneamente si accantona o si finge di ignorare questo
malessere, il corpo invia segnali di disagio attraverso malattie
alla zona superiore dell’esofago. Anche traumi o dolori del
passato legati all’habitat e alla natura possono ripercuotersi
su quest’area fisica.
cause di questo genere di malessere conviene estendere il
concetto a tutte le attività che causano un dispendio di energia, da quelle manuali a quelle cerebrali, includendo pertanto
lo studio, i lavori domestici, un trasloco, una ristrutturazione
e via di seguito. Se il problema è connesso alle labbra e alla
bocca, si tratterà probabilmente di qualcosa che non abbiamo
avuto il coraggio di dire, magari per timore di essere respinti
o fraintesi. Per esempio: abbiamo bisogno di maggior riposo,
ma temiamo le ripercussioni, oppure un collega ci ha fatto
un torto, ma noi abbiamo preferito (perché?) soprassedere.
Quando il disturbo riguarda la tromba d’Eustachio (sensazioni labirintiche, orecchie tappate, acufene, eccetera), ci troviamo di fronte problemi di adattabilità in campo lavorativo
(mantenendo l’estensione del temine “lavoro”). Questi organi sono in relazione con il desiderio di interrompere (anche
solo temporaneamente) una mansione, con la svogliatezza, la
stanchezza, l’indifferenza per quello che si fa.
Faringe = oblio dell’arte
La faringite ci informa, di solito, di un gusto artistico ed estetico che ci è venuto a mancare. Avvertiamo un’assenza di
bellezza e di gusto per la vita, o abbiamo trascurato delle
doti artistiche, oppure quello che abbiamo attorno ci rimanda
un’immagine brutta e disordinata del mondo, o semplicemente del nostro spazio vitale, che ci priva del senso estetico e
dell’ordine di cui sentiamo di avere bisogno. Se non abbiamo
il coraggio di esprimere apertamente questo disagio, finiamo
per “ingoiare il rospo”.
Bocca, retrobocca e tromba d’Eustachio = oblio del lavoro
I disturbi alla bocca, le stomatiti, le afte, eccetera sono da
mettere in relazione con problematiche legate al lavoro. Spesso si tratta dell’attività professionale, ma non bisogna ridurre
il significato di lavoro al mero impiego. Per scoprire le vere
Letture per approfondire
Per approfondire l’argomento consigliamo la lettura del libro
Le 5 bilance del benessere, Amrita Edizioni, 2012
Un libro per scoprire perché si soffre, come guarire se stessi e cambiare finalmente vita!
Il testo mostra un vero e proprio codice psicosomatico, che permette di individuare le cause originarie dei malesseri e, con l’ausilio della mappa cutanea, di
attivare le risposte di autoguarigione. La Dermoriflessologia deve la sua straordinaria efficacia all’essere una tecnica ricavata per via sperimentale in oltre 40
anni di ricerche svolte dal neurologo Calligaris e in oltre 15 anni di sperimentazioni degli Autori, che hanno ideato e reso applicativa la metodologia.
Le 5 bilance del benessere danno al lettore il potere di intervenire per spezzare
i vincoli degli schemi abituali di comportamento, risolvere i conflitti, recuperare il benessere e ricostruire la propria identità. Nel testo sono raccontate
cinque storie di persone che hanno vinto la loro battaglia, cinque resoconti che
svelano tutti i retroscena, i traguardi intermedi e il punto d’arrivo.
Maggiori informazioni sul sito: http://www.dermoriflessologia.it
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