Super vaccino per tutte influenze
La lunga rincorsa fra uomo e virus dell'influenza potrebbe finire con uno sgambetto. Che ci
libererà una volta per tutte dalla necessità di preparare un vaccino differente ogni anno e ci
metterà al riparo da pandemie improvvise come quella del 2009. Sei settimane impiegò il virus
a toccare i
quattro angoli del globo, sei mesi servirono alle aziende farmaceutiche per preparare l'antidoto.
Un vaccino universale contro tutte le varianti del virus - anche le più capricciose come quella
suina spuntata in Messico la scorsa primavera - è stato messo a punto dai ricercatori americani
del National Institute of Allergy and Infectious Diseases (Niaid). Si è dimostrato efficace in topi,
scimmie e anche nei furetti (animali colpiti dall'influenza in modo simile all'uomo, e per questo
molto usati negli studi sui vaccini). Prima che possa essere somministrato anche alla nostra
specie, serviranno almeno altri tre anni di sperimentazioni. Per questo è ancora prematuro
parlare di uno sgambetto definitivo al
vi
rus
, ma a sancire la validità del nuovo siero prodotto a Bethesda ci sono la pubblicazione della
ricerca su una rivista quotata come Science e l'uso di una strategia a tenaglia per contrastare le
continue mutazioni del virus.
Il vaccino universale funziona infatti grazie a due iniezioni. La prima inocula nell'organismo
minuscoli frammenti di Dna, gli stessi che il virus dell'influenza utilizza per assemblare una
proteina sulla sua superficie esterna: l'emoagglutinina. Si tratta di un elemento chiave per il
microrganismo: è il grimaldello che gli permette di agganciarsi alle cellule delle sue vittime e
infettarle. Ed è allo stesso tempo uno dei caratteri che mutano con maggiore rapidità,
spiazzando i ricercatori a caccia di una cura definitiva.
L'iniezione del Dna spinge l'organismo stesso a produrre l'emoagglutinina del virus
dell'influenza, mettendo in stato di prima allerta il sistema immunitario. A quel punto una
seconda iniezione - con un normale vaccino contro l'influenza stagionale - completa l'opera. La
reazione dell'organismo contro l'infezione è stata molto più potente del normale, negli animali
1/2
Super vaccino per tutte influenze
usati per l'esperimento. E l'immunizzazione ha protetto topi, scimmie e furetti contro tre virus
influenzali assai diversi fra loro: uno apparso nel 1934 e particolarmente violento, uno circolato
nel 2006, e infine la temibile influenza aviaria del 2007 che nel silenzio ancora oggi continua a
infettare uomini e pennuti.
Attualmente un sistema di sorveglianza che copre tutto il globo si occupa di individuare all'inizio
dell'anno il virus che colpirà durante l'inverno successivo. Le aziende farmaceutiche si
occupano di ritagliare addosso al microrganismo un vaccino che però sarà diventato inutile
l'anno successivo a causa delle continue mutazioni di emoagglutinina e altre proteine. "Ma se
tutto andrà bene con le sperimentazioni, presto saremo in grado di dare ai bambini un vaccino
contro l'influenza capace di proteggerli per tutta la vita, o comunque per molti decenni" promette
Gary Nabel, coordinatore dello studio. Anthony Fauci, direttore del Niaid e pioniere della lotta
contro l'Hiv (altro virus reso sfuggente dalle mutazioni) aggiunge: "Un vaccino durevole e
universale avrà ripercussioni importanti nel controllo dell'influenza". Le prime sperimentazioni
sull'uomo del sistema di immunizzazione messo a punto a Bethesda stanno per partire da un
momento all'altro. "Un vaccino a largo spettro - spiega Nabel - è anche un'assicurazione contro
le epidemie del futuro, contro le quali non abbiamo vaccini stagionali studiati in anticipo".
di ELENA DUSI (18 luglio 2010)
http://www.repubblica.it/scienze/2010/07/18/news/arriva_il_supervaccino_contro_tutte_le_influ
enze-5655237/
2/2