Una pianta è un organismo vivente in grado di adattarsi alle caratteristiche dell’ambiente in cui vive. • Le piante C₃ utilizzano direttamente il diossido di carbonio per il ciclo di Calvin. In ambienti molto caldi e secchi esse sostituiscono al ciclo di Calvin la fotorespirazione al fine di rifornire la cellula di CO₂. • Le piante C₄ fissano il CO₂ secondo una via alternativa che conferisce una maggiore resistenza ad ambienti caldi e secchi risparmiando acqua e senza ricorrere alla fotorespirazione. • Le piante CAM si adattano a climi estremamente aridi aprendo gli stomi solo di notte. In presenza di alte temperature le piante C₃ provvedono a chiudere gli stomi riducendo, quindi, gli scambi gassosi. Di conseguenza è maggiore la concentrazione di ossigeno nelle foglie rispetto al diossido di carbonio utile alla sintesi degli zuccheri. La fotorespirazione è un difetto di funzionamento della fotosintesi e fornisce la cellula di CO₂ quando, in ambienti troppo caldi, questa chiude gli stomi impedendo l’ingresso di diossido di carbonio e l’uscita di ossigeno. L’enzima rubisco incorpora O₂ invece che CO₂ producendo, al termine del ciclo di Calvin, un composto a due atomi di carbonio(2-C) invece del 3-GPA. Il 2-C viene poi scisso in CO₂ e H₂O. La fotorespirazione avviene nel cloroplasto, nel mitocondrio e nel perossisoma, manon produce zuccheri né ATP. Le piante C₄ in ambienti caldi e secchi chiudono gli stomi. Un enzima presente nel mesofillo, il PEPcarbossilasi, fissa il carbonio in un composto a 3 atomi, l’acido fosfoenolpiruvico (PEP), formando ossalacetato, un composto a 4 atomi di carbonio (4-C) che trasferisce CO₂ al ciclo di Calvin. Le piante CAM aprono gli stomi fogliari soltanto durante la notte quando la perdita di vapore d’acqua è limitata. Di notte fissano il CO₂ in un composto a 4 atomi di carbonio che verrà accumulato nei vacuoli. Di giorno, gli acidi prodotti durante la notte vengono rotti producendo il diossido di carbonio per il ciclo di Calvin. Schema riassuntivo delle tre varianti della fotosintesi