l`europa nell`eta` della guerra dei cent`anni

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L’EUROPA NELL’ETA’ DELLA GUERRA DEI CENT’ANNI
La guerra dei cent’Anni combattuta fra Francia e Inghilterra
Motivi di contrasto : la questione dei feudi che il re d’Inghilterra deteneva oltre la Manica.
1)Il re Eduardo III pur essendo feudatario del re di Francia Filippo VI di Valois, si rifiutava di
prestargli il dovuto omaggio feudale.
Il re di Francia Filippo VI di Valois non perdeva occasione di interferire nelle vicende che
contrapponevano il Regno d’Inghilterra al Regno di Scozia , sostenendo quest’ultimo.
2) L’attrito tra i due sovrani per la regione della Fiandra, regione economicamente legata
all’Inghilterra ma dipendente economicamente dalla Francia.
Motivo scatenante la guerra : Edoardo III si proclama legittimo re di Francia facendo leva sul
fatto che la propria madre era figlia del defunto re francese ( Filippo VI il Bello ) ; attraversa la
Manica e apre le ostilità .
Prima fase della guerra: favorevole agli inglesi ( vinsero a Crey , occuparono la piazzaforte di
Calais , catturarono nella battaglia di Poiters il nuovo sovrano francese Giovanni II , succeduto
a Filippo IV di Valois ).
Si giunge così alla pace di Bretigny : l’Inghilterra rinuncia alla corona francese ottenendo in
cambio vaste regioni della Francia sud-occidentale , la città di Calais e un’ingente somma di
denaro per il riscatto del re prigioniero.
Le vittorie degli inglesi sono dovute alla fanteria degli arcieri , uomini ben addestrati che
riuscirono ad
annientare la cavalleria francese ( la cavalleria era formata da nobili , guerrieri impetuosi ma
disciplinati. Gli arcieri erano contadini , selezionati, presi in cura da speciali commissioni di
leva di ogni contea: utilizzavano la balestra).
Seconda fase della guerra : il nuovo re di Francia Carlo VI è incapace di governare ; in Francia
scoppia in seno alla nobiltà francese , la guerra civile . I nobili si dividono in due fazioni : gli
armagnacchi seguaci del conte di Armagnac , fratello del re, e i borgognoni seguaci del duca di
Borgogne.
Della situazione approfittarono gli inglesi che sconfissero i francesi e occuparono la Normandia
e Parigi. Con il trattato di Troyes l’inetto Carlo VI diseredò il figlio Carlo VII e riconobbe
come suo successore il re d’Inghilterra .
I francesi trovarono la forza di reagire grazie a Giovanna d’Arco che stimolò l’esercito francese
che riuscì a liberare la città d’Orleans. Carlo VII fu incoronato re di Francia il quale dopo aver
riorganizzato l’esercito , sconfisse gli inglesi riconquistando Parigi e la Francia settentrionale. Il
re d’Inghilterra abbandonò la Francia.
1 2) “Il Ducato di Borgogne” . Altro problema per la Francia dopo la guerra dei Cent’anni : il
Ducato di Borgogne, diventato uno stato potente durante la guerra dei Cent’anni e più grande a
danno dei territori francesi. La minaccia si fa più forte quando Carlo il Temerario cercò di unire
i territori della Borgogne con quelli della Fiandra , cercando di formare, senza successo, una
terza potenza posta tra la Francia e l’Impero. Le sue ambizioni si scontrarono infatti con la
resistenza della città , con il re di Francia Luigi XI e con l’imperatore Federico III. Ebbe la
peggio in una spedizione contro gli svizzeri , gli eserciti si scontrarono e lui perse . Morì
combattendo .
3) “L’ascesa della monarchia francese “. Con Carlo VIII succeduto a Luigi XI si ebbe il
consolidamento territoriale della monarchia francese, tant’è che nel XV sec. la Francia divenne
la più forte monarchia europea. Fermo nell’idea che doveva ingrandire i suoi territori , Carlo
VIII scese in Italia cominciando a conquistare parte degli stati italiani i quali, spaventati, si
riunirono in una lega antifrancese ( aderirono Venezia, il papa, Massimiliano d’Asburgo, i re di
Spagna Ferdinando II d’Aragona e Isabella di Castiglia). Carlo VIII decise di tornare in
Francia.
4) Le guerre delle Due Rose , la dinastia Tudor.
La sconfitta della guerra dei Cent’anni aggravò in Inghilterra la contesa tra le casate di
Lancaster e York ( emblema : rosa bianca e rosa rossa) che si combatterono per trent’anni
portando stragi, distruzioni, confische di beni). La guerra si concluse con la vittoria dei
Lancaster (rosa bianca)che posero sul trono Enrico VII fondatore della dinastia dei Tudor. Per
riappacificarsi il re,l’anno dopo, sposò Elisabetta della casata dei York . (Questa guerra civile
incominciò nel 1455 e finì nel 1485) . L’obiettivo principale del nuovo re fu quello di
ripristinare l’autorità della corona contro le fazioni aristocratiche. Pertanto per allentare il
potere dei nobili utilizzò un tribunale speciale , la Camera stellata , che impose alle fazioni
aristocratiche il rispetto della legge . Il re convocò di rado il Parlamento ma diede grande
risalto al ruolo del Consiglio regio dal quale escluse tutti i nobili , tranne tutti quelli scelti da
lui per fedeltà e competenza . Scelse i suoi funzionari e impiegati tra la piccola nobiltà di
provincia ( la gentry : giudici di pace, che si occuparono della giustizia , della manutenzione
delle strade , della sorveglianza , del controllo dei prezzi ecc.). L’antica aristocrazia inglese
entrò in un periodo di inarrestabile declino.
5) La fusione dei Regni Iberici. Il rafforzamento delle grandi monarchie europee interessò
anche la penisola iberica che dopo il matrimonio fra Isabella di Castiglia e Ferdinando
d’Aragona , giunse ad essere divisa (da 5 ) a solo due Stati: il Regno d’Aragona – Castiglia (
Spagna ) e il Regno di Portogallo . Le forze di Aragona-Castiglia diedero il via all’espansione
economica ( viaggi di esplorazione marittimi alla ricerca di nuove rotte commerciali verso
l’Oriente. Spedizione verso l’India guidata da Cristoforo Colombo).
Essi sostennero inoltre la lotta contro le eresie, perseguitando gli ebrei ( Reconquista del regno
musulmano di Granata).
Il Regno di Portogallo ebbe come re Giovanni II che con il principe Enrico il Navigatore diede
il via al futuro destino coloniale del paese.
2 6) Gli stati dell’Est e del Nord.
Nell’Europa settentrionale e orientale, in Germania e in Italia non riuscirono a formarsi Stati
“ nazionali” a causa di una marcata frammentazione del regno.
Il regno di Boemia dopo varie lotte passò a Ferdinando d’Asburgo.
Il regno di Polonia – Lituania passò a Ladislao II fondatore della dinastia degli Jagelloni. Lo
stato polacco-lituano affrontò i soldati dell’ordine teutonico (i cavalieri teutonici erano un
ordine cavalleresco istituito al tempo dei crociati, che occupava un vasto regno lungo le sponde
del Baltico e rappresentava una forza militarmente terribile e impedivano alla Polonia lo sbocco
sul mare) nella battaglia di Tannenberg . Ma , anche se ne uscì vittoriosa, la corona non riuscì
mai a diventare un grande stato come la Francia, l’Inghilterra , la Spagna, perché non riuscì
mai a contrastare il potere dell’aristocrazia fondiaria e anche perché i signori polacchi tenevano
i lavoratori in una condizione di duro asservimento ( mentre nell’Europa Occidentale i servi
della gleba diventarono cittadini liberi).
Anche l’Ungheria non diventò una grande monarchia, sia perché trovandosi in una posizione
geografica di frontiera era stata prima esposta all’invasione mongola , poi a fronteggiare la
penetrazione turca. Malgrado gli sforzi di Mattia Corvino la monarchia andò via via in declino
e fu ammessa alla Casa d’Austria.
La Bulgaria e la Serbia subì invece l’occupazione ottomana. I turchi vinsero a Kossovo
impadronendosi della penisola balcanica.
La Russia divenne stato grazie a Ivano III il Grande ( si proclamò zar di tutte le Russie); lo zar
accentrò nelle sue mani tutto il potere appoggiandosi alla piccola nobiltà a lui legata da rapporti
di tipo vassallatico e limitando il potere dell’alta aristocrazia dei boari. Vinse i tartari e pose
Mosca alla guida della cristianità.
I paesi scandinavi , Svezia , Norvergia e Danimarca in un primo tempo si unirono in una
federazione (l’Unione di Kalmar) ma poi per interessi economici e politici sciolsero la
federazione.
7) La debolezza dell’Impero.
La Germania era frammentata in una miriade di stati ( città libere, domini ecclesiastici retti da
un vescovo-principe),ma non ci fu nessuna figura che riuscì a ridargli il prestigio di un tempo,
fino a quando il regno andò a Massimiliano I d’Asburgo che accrebbe il suo potere imperiale
all’interno della Dieta ( assemblea di tutti i principi tedeschi) o Reichstag che divenne il più
importante organo decisionale per tutte le questioni di politica interna ed estera. Riuscì ad
ampliare i possedimenti di casa d’Austria grazie ad un’accorta politica matrimoniale.
8)La confederazione elvetica
I cantoni svizzeri erano uniti da un patto difensivo perpetuo; la confederazione elvetica era una
grande fornitrice di soldati mercenari, gente forte e rude, esperta nel combattimento. Le autorità
cantonali si occupavano di fare da tramite tra i governi stranieri , bisognosi di mercenari e le
3 comunità di montagna , che fornivano i combattenti. Nel XIV secolo si affermò pertanto come
potenza militare.
9) La Chiesa dopo il “periodo avignonese”
Nel 1377 papa Gregorio XI decise, nonostante l’opposizione del re di Francia, il ritorno della
sede papale a Roma. Alla sua morte fu eletto papa il napoletano Ivano VI . L’elezione fu
contestata dai cardinali francesi che elessero papa Clemente VII che pose la sua sede ad
Avignone. Gli stati europei si divisero a favore o del papa italiano o di quello francese. Segnò
così il Grande Scisma che tenne divisa la cristianità per circa 40 anni. Per porre fine alla
questione fu proposto di convocare un concilio. Ma fu eletto un altro papa . La soluzione fu
raggiunta qualche anno dopo con il Concilio di Costanzo, che elesse Martino V. Roma divenne
definitivamente ” capitale della fede”. La conclusione del Grande Scisma definì il controllo del
Concilio nelle questioni di fede ( conciliarismo). Da questo momento in poi i prelati votarono
secondo la nazione di appartenenza ( italiani, francesi, inglesi, ecc. ) e si definirono le varie
chiese ( Chiesa anglicana, Chiesa italiana, ecc).
4 LA COSTRUZIONE DELLO STATO MODERNO
Paragrafo 1. I costi della guerra
Il consolidamento delle grandi monarchie si ebbe grazie:
-all’indebitamento del vecchio potere nobiliare ;
-nel ridimensionamento dei centri di potere locale;
-nell’ascesa di nuovi poteri emergenti( borghesia e piccola nobiltà);
-nell’ampliamento dei territori della corona;
-nel potenziamento dell’organizzazione feudale.
A tutto ciò si unì :
‐
‐
La formazione di eserciti permanenti
L’aumento delle spese militari.
I primi eserciti permanenti si ebbero in Francia ( guerra dei Cent’anni), essi si avvalsero di
nuove armi( arcieri, artiglieria , cannoni, fortificazioni). Il costo di queste armi indeboliva i
signori che non avevano i mezzi per procurarsele , ma rafforzava il re che riusciva ad imporre
la propria autorità agli stati piccoli e privi di mezzi .
Le risorse dello Stato
Secondo la tradizione medievale , le principali fonti di reddito del re erano: profitti delle
aziende regie , i mulini, le foreste , i dazi percepiti sulle merci, i pedaggi, le ammende, le
monete coniate dalle sue Zecche. Però per mantenere l’esercito e la nuova burocrazia
amministrativa bisognava trovare nuove fonti di finanziamento . Le monarchie riassunsero il
controllo esclusivo del diritto di battere moneta , in questo modo il re poteva trarre guadagno
attraverso il “signoraggio”( consisteva nel profitto che traeva dalla fabbricazione dei pezzi , il
cui valore legale era superiore alla loro quantità di metallo) e la “svalutazione” (che si attuava
attraverso la diminuzione della quantità di oro e d’argento contenuta in ciascuna moneta ,
mantenendo parallelamente illimitato il valore legale della moneta). Un altro modo per
incrementare le finanze pubbliche era la manovra del fisco. Furono introdotte le imposte dirette
( tasse sui capitali e sulle rendite) , le imposte indirette ( diritti doganali , tasse sui prodotti di
prima necessità , imposte sul sale). Tutti furono obbligati a pagare secondo le proprie
possibilità.
L’emergere delle nazioni
La guerra dei Cent’anni iniziò come guerra feudale e si concluse come guerra “nazionale”.
5 La conseguenza della guerra fu la formazione di una coscienza nazionale.
Problema della lingua. Prima la lingua nazionale era il francese , poi se ne abolì l’uso e in
Europa si parlò un groviglio di idiomi. La coscienza nazionale toccò anche la Chiesa . Si
sviluppò il culto dei santi nazionali , pertanto ogni re affidò il suo regno ad un santo (San
Dionigi a Parigi, San Giorgio in Inghilterra , San Marinella nella Repubblica di Venezia , Santo
Stefano in Ungheria, ecc)
La Bibbia fu tradotta , grazie all’ascesa delle lingue volgari, per essere letta alle masse dei
fedeli. La crisi del papato durante il grande scisma fece sì che nascesse anche l’esigenza di
formare una coscienza nazionale.
In questa situazione gli ebrei finirono per trovarsi in una condizione di duplice emarginazione:
a quella tradizionale, derivante dalla religione e dalle abitudini, si affiancò quella a carattere
politico , essi furono, infatti, considerati diversi e anche individui pericolosi.
Il termine “Nazione “ indicò il legame stabilitosi per ragioni storiche tra un popolo .
Il termine “Natura” servì per qualificare rapporti complessi e globali, quindi, non più
asservimento del vassallo al signore.
Il termine “Straniero” indicò le persone che non nascevano nel Regno. ( con accezione
inevitabilmente negativa).
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