Finalità della mappa: comprendere le condizioni che hanno determinato la formazione degli Stati nazionali (Inghilterra, Francia e Spagna) nell’Europa del XIV e XV secolo. Le origini dello Stato moderno (XIV-XV sec.) - rafforzamento monarchia - indebolimento grande aristocrazia - ascesa borghesia e piccola nobiltà - centralizzazione amministrativa - riconoscimento della realtà nazionale all’interno del mondo cristiano - organizzazione fiscale (tasse indirette e dirette) formazione esercito permanente - formazione di una forte coscienza nazionale Guerra dei Cent’anni (1337-1453) Cause dinastiche: fine capetingi, successione al trono francese contesa tra Edoardo III, nipote di Filippo il Bello, corona inglese, e Filippo di Valois, fratello di Filippo il Bello, corona francese. Cause economiche: Edoardo vuole opporsi alle mire di Filippo nelle Fiandre. Cause politico-militari: egemonia del vincitore sull'Europa. Prima fase (1337-1360): francesi di Giovanni II, sono sconfitti, crisi interna e rivolta delle jacqueries, conquista inglese della Francia sud occidentale. Seconda fase (1369-1380): Carlo V guida la riscossa francese fermata per una rivolta nelle Fiandre. Intervallo (1380-1415): inglesi e francesi sono impegnati a sedare delle rivolte interne. Terza fase (1415-1429): le tensioni francesi favoriscono gli inglesi, Carlo VI dà in sposa sua figlia a Enrico V, il figlio Enrico VI è incoronato re di Francia e Inghilterra, i francesi sembrano perduti. Quarta fase (1429-1453): Carlo, figlio di Carlo VI, guida la riscossa francese con l'aiuto di Giovanna d'Arco. I francesi riconquistano tutti i territori continentali (battaglia di Castillon del 1453). Nel 1475 Luigi XI ed Edoardo IV firmano il trattato di Picquigny. Effetti: costi della guerra aumentano il prelievo fiscale; il massiccio impiego dell’artiglieria favorisce la formazione di un esercito permanente; la guerra e la presenza di un nemico esterno da combattere rafforza la coscienza nazionale. SPAGNA INGHILTERRA FRANCIA La formazione della Francia, dopo la guerra dei Cent’anni, prosegue superando le mire espansionistiche del Ducato di Borgogna (Carlo il Temerario). Sul finire del XV secolo, infatti, la monarchia francese, guidata da Carlo VIII, riesce ad annettere il Ducato di Borgogna, d’Angiò e di Bretagna (indebolimento grande aristocrazia), consolidandosi come la più forte monarchia europea, pronta a espandersi verso l’Italia. La discesa di Carlo VIII in Italia (1494) è arrestata dalla minaccia d’intervento delle altre potenze europee. differenza A della Francia, l’Inghilterra, sconfitta nella guerra dei Cent’anni, non vede il rafforzamento della propria coscienza nazionale ma lo scatenarsi di una guerra civile (1455-1485), la guerra delle Due Rose tra la casata dei Lancaster e quella degli York. I primi, vincitori della guerra, pongono sul trono Enrico VII, fondatore della dinastia Tudor. Il re, per indebolire la grande aristocrazia, istituisce il tribunale della Camera stellata e si appoggia alla piccola nobiltà per amministrare localmente. IL RESTO D’EUROPA (XIV-XV SEC.) La monarchia spagnola si riunisce grazie al matrimonio di Isabella di Castiglia e Ferdinando d’Aragona, i quali portano a termine la “reconquista” nel 1492 (annessione Regno arabo di Granada) e l’unificazione territoriale nel 1512 (annessione Regno di Navarra). Il Regno comprende: Baleari, Sardegna, Sicilia e Regno di Napoli. Caratteri fondamentali sono: centralizzazione amministrativa, identità religiosa cattolica e inquisizione contro ebrei, marrani, musulmani, moriscos. ITALIA A differenza della Spagna, dell’Inghilterra e della Francia in Europa settentrionale, orientale e nell’Impero in declino, il potere rimane frammentato. La penisola balcanica è conquistata dagli ottomani (fine XIV sec.). La Confederazione elvetica si rafforza (XIV sec.). La Russia (XIV-XV sec.) rafforza il potere grazie ai principi moscoviti fino alla fondazione dello Stato russo grazie a Ivan III il Grande che sottrae il potere ai tartari. L’Impero, estremamente frammentato, riacquista prestigio soltanto con Massimiliano I d’Asburgo (1493-1519). - Comuni: il podestà non risolve né il problema della scarsa partecipazione del popolo né quello della lotta tra fazioni; per questo sono di fatto soppiantati dal potere delle signorie, in cambio di minore libertà ma maggiore pace sociale. - Signorie: esprimono un potere autonomo e assoluto sul territorio, tuttavia instabile e non di grandi dimensioni (ad eccezione di Milano). Quando sono riconosciuti dal papa o dall’imperatore divengono dei principati. - Ducato di Milano: il potere dei Visconti raggiunge il culmine con Gian Galeazzo (Duca di Milano) per ridimensionarsi con i suoi successori. - Repubblica di Firenze: raggiunge la sua massima espansione e stabilità grazie alla famiglia dei Medici (Cosimo, 1434), ricca, sostenuta dal popolo e da alcune potenti famiglie. - Repubblica di Venezia: l’espansione marittima verso oriente prosegue nel ‘300, ha una battuta d’arresto a causa delle due guerre contro Genova, riprende nel ‘400 passando dalla terraferma, essendo le vie marittime precluse dall’Impero ottomano. - Regno di Napoli e Sicilia: il Regno di Napoli fino al ‘400 è indebolito dalla grande aristocrazia (baroni) e dalla crisi dinastica degli angioini (morte Roberto d’Angiò, 1343). L’insediamento aragonese (Alfonso V) consente un ammodernamento amministrativo e culturale (Napoli diviene uno dei principali centri del Rinascimento) e l’unità con il Regno di Sicilia. - Stato della Chiesa: il governo repubblicano di Cola di Rienzo sorto in seguito a una rivolta popolare è osteggiato dal popolo stesso e dal potere papale, il quale sulla base delle Costituzioni Egidiane (Egidio di Albornoz) ristabilisce l’autorità papale, consolidata dai successivi papi dopo la cattività avignonese.