IL MUSCOLO - TIPOLOGIA, STRUTTURA E AZIONI In totale, abbiamo 752 muscoli. Di essi, 327 sono quelli scheletrici pari (cioè quelli che si attaccano alle ossa e che servono fondamentalmente alla funzione motoria): questo numero va però raddoppiato dal momento che ciascuno di essi è presente in entrambi i lati del corpo. La cifra complessiva è molto più elevata di quanto si potrebbe pensare, perché sono compresi i numerosi muscoli mimici del viso e soprattutto i piccoli muscoli situati nel dorso, a livello delle vertebre, che insieme compongono il muscolo erettore della colonna vertebrale (e che sono circa un centinaio). Esistono poi due muscoli scheletrici impari, cioè che non sono presenti “in duplice copia”: il diaframma, che separa la cavità addominale da quella toracica e ci permette di respirare, e il diaframma pelvico, che riveste la pelvi . Ai muscoli scheletrici bisogna aggiungere quelli che appartengono ad alcune viscere e organi di senso: sono 47 pari e 2 impari (il muscolo trasverso della lingua e il muscolo elevatore dell’ugola). Qualche esempio: i muscoli dell’occhio, quelli all’interno dell’orecchio (fondamentali per l’udito), quelli della faringe e della laringe (necessari per articolare i suoni). In questo conto non rientrano i muscoli erettori del pelo, che sono presenti nei follicoli dei peli (circa 5 milioni) e dei capelli (circa 150 mila) ovvero quelli che fanno venire la pelle d’oca e fanno drizzare i capelli. Le loro azioni sono controllate dal cervello che tramite particolari organi detti recettori, riceve dei segnali che lo informano della situazione e dell’esigenza presente in quel dato posto. Il cervello immediatamente organizza la soluzione del problema e trasmette lungo i fasci nervosi i comandi necessari ad affrontare la situazione. I muscoli si classificano in involontari o lisci (dalla particolare immagine che trasmettono al microscopio, e volontari o striati (al microscopio l’immagine trasmessa presenta delle righe - fig.1 e fig.2) Fig. 1 Fig. 2 I muscoli involontari sono quelli che non possiamo controllare e che “lavorano ininterrottamente durante tutta la nostra vita come ad esempio quelli che compongono le pareti dello stomaco, dell’intestino o delle vene; I muscoli volontari sono quelli del movimento, cioè che noi possiamo controllare direttamente (apparato locomotore), come quelli della mano, degli arti, della respirazione ecc. Il loro movimento può essere di tre tipi: Volontario, quando esercitiamo la decisione di eseguire un dato movimento (lanciare un oggetto) Automatico, quando l’azione non è controllata dalla decisione ma avviene senza il pensiero di eseguire il gesto come nella camminata dove non “pensiamo” di camminare ma eseguiamo il movimento naturalmente. Istintivo, quando abbiamo una reazione improvvisa come ad esempio il ritrarre la mano quando si tocca inavvertitamente qualcosa di caldo. UNA SOLA IMPORTANTE ECCEZIONE: IL MUSCOLO CARDIACO E’ STRIATO MA INVOLONTARIO. IL MUSCOLO SCHELETRICO, VOLONTARIO OVVERO IL MUSCOLO DEL MOVIMENTO Il muscolo volontario è composto da fibre disposte in parallelo lungo la direzione di contrazione del muscolo (Fig. 3). CORPO MUSCOLARE FIBRA MUSCOLARE Fig. 3 Maggiore è il numero di fibre disposte in parallelo, maggiore è la forza che il muscolo riesce a sviluppare Immaginate un uomo che tira un carretto che esercita una Forza che chiamiamo X, se mettiamo un altro uomo al suo fianco (in parallelo) a tirare al carretto, la Forza esercitata diventa 2X (è uno degli scopi dell’allenamento fisico, aumentare la massa muscolare). Ogni fibra muscolare è a sua volta, divisa in segmenti disposti in serie (uno dietro l’altro) che si chiamano sarcomeri. (fig. 4) Fig. 4 Sarcomero Immaginate ancora il carretto di prima i due uomini invece di disporsi di fianco si pongono uno dietro l’altro (in serie). Maggiore è il numero dei sarcomeri, quindi la lunghezza del muscolo, maggiore è la velocità che il muscolo riesce a sviluppare Un pochino di fisica……… La prestazione muscolare è spiegata dalla formula fisica della Potenza (ogni azione è determinata da questa caratteristica fisica). Potenza = Forza X Velocità P=F.V Abbiamo visto prima che la Forza aumenta con l’aumentare del numero di fibre disposte in parallelo. Vediamo ora cosa succede se aumentano i Sarcomeri (in serie all’interno della singola fibra). Abbiamo detto che se aumenta il numero dei sarcomeri aumenta la lunghezza del muscolo…. All’interno della formula della Potenza scritta sopra, V rappresenta la Velocità cioè Spazio diviso il Tempo Velocità = Spazio : Tempo V = S/T Se noi teniamo fermo il Tempo di contrazione e aumentiamo lo Spazio cioè il numero dei Sarcomeri aumenta la Velocità di contrazione e di conseguenza la Potenza con cui un gesto viene espresso. Un altro degli scopi dell’allenamento fisico è quello di aumentare la velocità del muscolo tramite l’aumento della sua lunghezza ad esempio con lo Stretching. All’interno del nostro muscolo esistono 3 tipi fondamentali di fibre: Fibre veloci (modificabili con l’allenamento in lente) Fibre lente (non modificabili con l’allenamento in veloci) Fibre miste (modificabili con l’allenamento in lente o veloci) MAGGIORI SONO LE FIBRE VELOCI MAGGIORE E’ LA POTENZA ESPRESSA DAL MUSCOLO (tutti i gesti esplosivi quali i salti, gli scatti, i lanci) MAGGIORI SONO LE FIBRE LENTE MAGGIORE E’ LA CAPACITA’ DEL MUSCOLO DI SOPPORTARE SFORZI DI LUNGA DURATA (tipico delle discipline sportive di lunga durata quali la maratona, il ciclismo, o tutte quelle attività di resistenza anche con carichi di sforzo medi.) Una programmazione o scelte scorrette delle esercitazioni e del modo di eseguirle può determinare un risultato diverso da quello prefissato. Non farò mai fare corsa lunga (es. maratona) per preparare un saltatore in alto e non farò mai fare salti con un bilanciere sulle spalle a un maratoneta. I TIPI DI CONTRAZIONE Sono fondamentalmente 3: CONCENTRICO, il muscolo si contrae e accorcia producendo uno spostamento di segmenti corporei, se contraiamo il muscolo bicipite del braccio (quello posto tra il gomito e la spalla nella parte frontale del braccio) si produce un avvicinamento della mano alla spalla (flessione dell’arto superiore) BICIPITE ISOMETRICO, il muscolo si contrae senza produzione di spostamento dei segmenti corporei, come ad esempio nell’esercizio precedente ma senza avvicinamento della mano alla spalla. ECCENTRICO, il muscolo contratto viene allungato i segmenti corporei si allontanano e il muscolo oppone resistenza. CONCETTO DI MASSIMALE: il massimo carico che un muscolo è in grado di muovere in fase concentrica una e non più di una volta. Nella contrazione isometrica il muscolo sviluppa un livello di forza superiore al concentrico, non è in grado di muovere un carico superiore al massimale concentrico ma è in grado di “tenere” fermo il carico. Nella contrazione eccentrica il muscolo sviluppa un livello di forza superiore all’isometrico, non è in grado di “tenere” il carico ma solo di “frenare”. Scopo degli allenamenti di forza è quello di “rompere” le fibre muscolari perché possano riprodursi e aumentare il loro numero e spessore. Le metodologie d’allenamento legate al tipo di contrazione producono effetti diversi. L’eccentrico ha un effetto di rottura delle fibre muscolari molto esteso, lascia sensazioni dolorose ai muscoli ed è rischioso per le articolazioni di atleti non ben già preparati. I suoi effetti benefici si vedono dopo 9 settimane. L’Isometrico ha il vantaggio di operare con un ottimo livello di forza senza rischi particolari per le articolazioni ma ha il difetto di essere specifico per l’angolo di lavoro, cioè se ci si allena sempre con lo stesso angolo di flessione del segmento aumenterà il livello di forza in quell’angolo ma non negli altri angoli di lavoro. Inoltre riduce la dinamicità del muscolo necessita così di far seguire sempre immediatamente la serie in isometrico da una serie in concentrico veloce. I suoi effetti benefici si mostrano dopo 6 settimane. Il concentrico, che risulta essere il metodo più utilizzato anche perché consente esercitazioni a corpo libero (si dice a carico naturale) cioè senza carichi esterni, produce effetti benefici dopo 3 settimane di lavoro. PER ORA BASTA