PRINCIPALI CLASSI DI CHEMIOTERAPICI E MECCANISMI D’AZIONE: SALI DEL PLATINO, ANTIMETABOLITI, ALCALOIDI DELLA VINCA Riccardo Finotello, DVM Dipartimento di Clinica Veterinaria, Università di Pisa [email protected] Sali del platino Cisplatino è da considerarsi capostipite di questa categoria. Ad ampio spettro antitumorale (neoplasie epiteliali e mesenchimali) affianca notevole tossicità, a differenza dei più recenti composti quali Carboplatino, Oxaliplatino e Lobaplatino che, mantenendo simile spettro di attività, mostrano ridotta tossicità. I Sali del platino sono agenti fase-aspecifici con azione citotossica riconducibile a formazione di due legami covalenti con atomi in posizione N7 di guanina. Tali gruppi sono esposti nel solco maggiore della doppia elica di DNA e dunque più accessibili ai complessi metallici. I Sali del platino condividono gli stessi meccanismi di resistenza come ridotta assunzione e ridotto accumulo cellulare, aumentata riparazione del DNA, resistenza ad apoptosi, inattivazione citoplasmatica in seguito a legame sale del platino-GSH. Sono considerati agenti radio sensibilizzanti. I Sali del platino più utilizzati in medicina veterinaria sono cisplatino e carboplatino. Cisplatino è un’agente inorganico con struttura planare a pianta quadrata caratterizzata da un atomo di platino in posizione centrale coordinante quattro legami in configurazione cis con due atomi di CL e due di NH3. Cisplatino scambia ioni cloruro con gruppi nucleofilici sia mediante partecipazione di un solvente (acqua) sia direttamente. Ai fini dell’attività citotossica è necessario che sia somministrato mediante mezzo acquoso ricco di cloruri (soluzione salina), per rispecchiare l’isotonicità dei fluidi extracellulari, evitando attivazione prematura della molecola prima del raggiungimento del comparto intracellulare, dove per carenza di ioni cloruro verrà facilmente convertito in forma biologicamente attiva, capace di legarsi a due siti N7 della guanina; ne derivano rottura del filamento di DNA e snodamento della doppia elica. Cisplatino è cancerogeno, mutageno e teratogeno. La tossicità dose limitante (DLT) è renale con necrosi della porzione retta dei tubuli prossimali ed è quindi necessario un protocollo di diuresi protettivo. Può causare perdita di cationi con le urine, tossicità gastroenterica, ototossicità, mielosoppressione, neuropatie periferiche, irritazione, è istolesivo in seguito a stravasi. Può essere somministrato ev, intracavitario e tramite impianti a lento rilascio. Nel gatto la somministrazione di cisplatino è letale. Carboplatino differisce da cisplatino per due esteri carbossilici che sostituiscono i due CL. Carboplatino per la sua diversa struttura chimica rappresenta la forma organica del cisplatino ed è 100 volte meno reattivo di quest’ultimo ma anche meno nefrotossico. È cancerogeno, mutageno e teratogeno; mielosoppressione è cumulativa e dose limitante, ha tossicità gastroenterica minore di cisplatino e non è vescicante né irritante. Deve essere monitorata la funzionalità renale per non esacerbare la tossicità midollare. Antimetaboliti Gli antimetaboliti sono molecole simili a basi puriniche, pirimidiniche ed acido folico. Nelle cellule vengono confusi per i metaboliti a loro strutturalmente più simili, e processati in modo analogo. Interferiscono con formazione dell'anello pirimidinico o di quello purinico, danneggiando sintesi di RNA e di DNA. Essendo agenti fase S specifici devono essere somministrati in dosi frazionate o infusione lenta per colpire più cellule ciclanti possibili. La citotossicità indotta da antimetaboliti è strettamente legata a concentrazione di farmaco e durata di esposizione. Antimetaboliti manifestano principalmente tossicità gastroenterica e midollare Fanno parte degli antimetaboliti anche gli antagonisti delle ribonucleotidereduttasi (RR). Gli antimetaboliti più utilizzati in medicina veterinaria sono azatioprina, citosina arabinoside (ara-C), gemcitabina (Gem), 5-Fu, metotrexate (Mtx) ed idrossiurea (HU) Azatioprina, analogo delle basi puriniche, è rapidamente degradata da mezzi non enzimatici a 6-MP, seguendone poi la stessa via metabolica. Svolge azione citotossica mediante incorporazione di falsi nucleotidi in DNA ed inibizione della sintesi di basi puriniche. Come immunosoppressore inibisce l’attività dei linfociti T e riduce la sintesi di alcune citochine. Viene somministrato per os ed ha tossicità midollare, gastroenterica ed epatica. Ara-C ha struttura simile a citidina ed interferisce con la sintesi delle pirimidine. Penetra nel comparto cellulare mediante sistemi di trasporto utilizzati da nucleosidi fisiologici; fosforilata ad opera di deossicitidinchinasi riduce la quantità di deossicitidina per competizione enzimatica, portando ad una ridotta sintesi di DNA. La citotossicità aumenta in relazione alla quantità di ara-c incorporata nel DNA con principale inibizione di DNA polimerasi e secondaria ridotta sintesi di DNA. Somministrata ev o sc trova però nel regime infusionale continuo il più efficace metodo di somministrazione. Ara-C è teratogena mutagena e cancerogena, può causare tossicità gastroenterica se amministrata in bolo e marcata mielosoppressione in regime infusionale. La resistenza a questa molecola è attribuibile a ridotta assunzione e ridotta attivazione intracellulare. Gem differisce da ara-C per un solo gruppo chimico; è metabolizzata a livello intracellulare da deossicitidinachinasi in due metaboliti attivi: gem disolfato attiva contro ribonucleotidereduttasi (RR) e gem trisolfato che, incorporata nel DNA, non può essere rimossa da DNA polimerasi. Gem viene somministrata ev in bolo lento ed ha principalmente eliminazione urinaria. La tossicità è reversibile e risolvibile con riduzione di dose. Più marcata la tossicità gastroenterica di quella midollare. I meccanismi di resitenza sembrano maggiormente imputabili a ridotto trasporto e ridotta metabolizzazione intracellulare. È radiosensibilizzante Mtx, analogo dell’acido folico, agisce come falso substrato per la diidrofolatoreduttasi (DHFR) con affinità circa 1000 volte superiore all’acido folico. Come inibitore competitivo, riduce la disponibilità di DHFR che risulta in un’inibizione di sintesi di DNA, RNA e proteine. Somministrato per os e ev viene eliminato con urine e feci. Cancerogeno, mutageno e teratogeno, ha tossicità gastroenterica ma soprattutto midollare. Deve essere monitorata la funzionalità renale per non esacerbare la tossicità midollare. 5-Fu, analogo delle basi pirimidiniche, è strutturalmente simile all’uracile. Passa nel comparto intracellulare per trasporto attivo e dopo numerose fosforilazioni viene incorporato in DNA, RNA inibendone la sintesi. Comunemente somministrato per ev, passa facilmente la barriera ematoencefalica (BEE). Teratogeno, mutageno e cancerogeno, mostra neurotossicità fatale nel gatto che ne rende impossibile l’uso; nel cane tale tossicità è descritta ma senza esito fatale. Rare tossicità midollare o gastroenterica. Le cellule tumorali sono capaci di sviluppare resistenza al farmaco tramite ridotta attivazione intracellulare. HU entra nella cellula per trasporto passivo inibendo RR e quindi la sintesi di DNA. Non interagisce con RNA o sintesi proteica. HU può danneggiare direttamente il DNA e inibirne la riparazione. È radiosensibilizzante. Viene somministrato per os ed escreto in forma immodificata con le urine e metabolizzato dal fegato ad urea. HU è cancerogena e teratogena; ha tossicità midollare dose limitante, moderata tossicità gastroenterica e può causare onicodistrofia. La resistenza ad HU si ha per aumentata espressione di RR (resistenza crociata verso altri antimetaboliti). Alcaloidi della Vinca Alcalodi della vinca sono insieme ai tassani agenti antimicrotubulari, caratterizzati dall’interferire con polimerizzazione e depolimerizzazione di microtubuli (costituenti il fuso mitotico durante la mitosi, e deputati ad altre importanti funzioni all’interno della cellula). Gli alcaloidi della vinca sono basi azotate sintetiche o semisintetiche presenti in piccole quantità nella pianta Vinca rosea. Sono agenti fase-specifici (M) e si legano a particolari siti presenti su tubulina (domini della vinca), impedendo assemblaggio del fuso mitotico e bloccando la cellula in metafase; scatenano in ultimo fenomeni apoptotici. Pur essendo dei citostatici, vengono comunque considerati citotossici per l’effetto di indurre morte cellulare. Oltre ad inibire il fuso mitotico, svolgono funzione competitiva per il trasporto di aminoacidi nel comparto intracellulare, inibizione di purine, DNA, RNA, sintesi proteica, rilascio di istamina da parte dei mastociti ed altre. Alcaloidi della vinca hanno in comune la struttura chimica di dimero asimmetrico con un anello di vindolina connesso ad un anello di catarantina per mezzo di legami carbonio-carbonio. La somministrazione è effettuata ev in bolo rapido o in breve infusione e richiede particolare attenzione poichè vaso sclerotici. Per l’elevato metabolismo epatico è necessario monitorare la funzionalità epatica e, se necessario, ridurre la dose fino anche al 50%. Hanno capacità comune di indurre trombocitopenia, per l’abbondante presenza di tubulina nei trombociti. I meccanismi di resistenza sono comuni a tutti gli alcaloidi della vinca e sono riferibili ad overespressione di Pg-170 ed alterazione delle molecole di tubulina Gli Alcalodi della Vinca più utilizzati in medicina veterinaria sono vincristina (vcr), vinblastina (vbl) e vinorelbina (vrl) Vcr mostra la maggiore affinità per tubulina. È l’alcaloide della vinca con emivita terminale più lunga e clearence più bassa. Non supera la BEE ed ha metabolismo prevalentemente epatico ed eliminazione soprattutto fecale. Cancerogena, mutagena e teratogena causa prevalentemente neurotossicità periferiche, più raramente tossicità gastroenterica, lieve mielosoppressione. La mielosoppressione può diventare grave in razze con mutazione del gene che codifica per glicoproteina p (necessaria una riduzione di dose). Vbl differisce da vcr per un solo gruppo CH3 in corrispondenza dell’anello di vindolina ed ha caratteristiche farmacocinetiche simili. La principale tossicità è mielosoppressione non cumulativa, vi è poi tossicità gastroenterica, rara invece la neurotossicità Vrl, derivato semisintetico di vcr, differisce dagli altri composti per un’alterazione dell’anello di catarantina. Ha proprietà farmacocinetiche simili agli altri alcaloidi. La tossicità è principalmente midollare non cumulativa, può causare costipazione ma raramente neuropatie periferiche.