Nuovo efficace antibiotico per vincere i batteri killer

Nuovo efficace
antibiotico
per vincere
i batteri killer
Luisa Romagnoni
Escherichia coli, Klebsiella
pneumoniae e Pseudomonas aeruginosa. Sono batteri killer, resistenti alle attuali terapie antibiotiche. Una vera minaccia: rappresentano il 70% di tutti i patogeni
gram-negativi, causa più comune
di infezioni, come quelle intra-addominali e del tratto urinario. In
Italia le infezioni correlate all'assistenza (Ica), colpiscono ogni anno quasi 300mila pazienti, con circa 4.500-7mila decessi. Una risposta a queste condizioni, arriva da
una innovativa e potente terapia
antibiotica: una associazione di
una nuova cefalosporina e tazobactam, un inibitore delle beta-lattamasi. Il farmaco, di recente ha ottenuto dall'Aifa la rimborsabilità in classe H, per il trattamento delle infezioni intra-addominali complicate, pielonefrite
acuta e infezioni complicate delle
vie urinarie. «É il primo di una
serie di nuovi antibiotici, in grado
di rispondere ai criteri dell'anti-
microbial stewardship», afferma
Pierluigi Viale, direttore malattie
infettive al policlinico Sant'Orsola-Malpighi di Bologna e professore ordinario di malattie infettive
all' università di Bologna. «Il suo
spettro d'azione molto mirato,
quasi chirurgico, permette di utilizzarlo nei confronti di specifici
profili di resistenza massimizzando quindi l'efficacia della terapia,
evitando cosi l'ulteriore selezione
di specie resistenti». La nuova
combinazione antibiotica è stata
valutata in due studi clinici: in pazienti con infezioni complicate
delle vie urinarie, ha eliminato
l'infezione nell'85 per cento dei
casi trattati, rispetto al 75 per cento della terapia di confronto (levofloxacina). Nelle infezioni complicate intra-addominali, ha portato
a guarigione il 94 per cento dei
pazienti. In entrambi i trial il farmaco ha rivelato un buon profilo
di tollerabilità e sicurezza. «Può
rappresentare un'opzione terapeutica innovativa rispetto alle terapie attualmente disponibili ed
è un'alternativa valida per evitare
un uso estensivo dei carbapenemici, i selettori più potenti di germi Gram-negativi multiresistenti
nell'intestino dei pazienti fragili,
ricoverati a lungo in ospedale»,
afferma Carlo Tascini, direttore
della 1° divisione di malattie infettive a indirizzo neurologico
dell'ospedale Cotugno, Napoli.