schema analisi primo movimento della sonata per pianoforte Op. 27

SONATA OP.27 N.2 (ADAGIO SOSTENUTO-ALLEGRETTO-PRESTO
AGITATO) di Ludwig Van Beethoven
L’autore compose l’opera nel 1801, dedicandola alla contessa Giulietta
Guicciardi a cui era legato sentimentalmente. Beethoven definì questa sonata
quasi una fantasia per sottolineare l’esigenza di uscire fuori dagli schemi
abituali. Il titolo “Chiaro di luna” fu introdotto in età romantica dal compositore
tedesco Rellstab, che vedeva nel primo movimento la descrizione di un
panorama notturno rischiarato dalla luna. Infatti, il silenzio e la calma della
notte sono ricordati dai dolci arpeggi che introducono e accompagnano la
melodia principale: un canto lento, un po’esitante, come un pianto trattenuto.
ANALISI DEL PRIMO MOVIMENTO
STRATEGIE COMPOSITIVE
Agogica (cioè l’andamento e la
velocità d’esecuzione del brano):
Adagio sostenuto. Si deve suonare
tutto questo pezzo
delicatissimamente e senza sordino.
Tonalità: do diesis minore. Varie
modulazioni (cioè passaggi ad altre
tonalità): mi maggiore, mi minore, si
minore, si maggiore.
Dinamica (cioè intensità dei suoni):
pp (pianissimo), molti cresc. e
decresc. concentrati, soprattutto,
nella parte centrale e finale del
brano.
Struttura: tutto il movimento è
tripartito: A) esposizione del tema
preceduto da una serie di arpeggi; B)
breve sviluppo; A) ripresa del tema.
SENSAZIONI, IMMAGINI EVOCATE
Malinconia, tristezza, noia, mistero,
abbandono, smarrimento, speranza.
Comunicano nuove sensazioni ed
immagini (speranza, luce);
sottolineano i momenti di maggior
tensione emotiva.
Insieme alle modulazioni,
contribuiscono a sottolineare i
momenti di maggior tensione
emotiva.
A) tema quieto, dolce e un
po’esitante; B) il tema incalza con un
delicato andamento che s’innalza e
ridiscende; A) per concludere con la
stessa atmosfera meditativa nella
quale era iniziato rievocando, forse,
l'atteggiamento di amara dolcezza
con cui il compositore sembrava
accettare il suo destino.