Oltre la gobba. Un lungo ponte aereo dalla Cina all`India, dal 1942

«OLTRE LA GOBBA» (OVER THE HUMP)
UN LUNGO PONTE AEREO DALLA CINA ALL’INDIA,
DAL 1942 AL 1945
A CURA DI FLAVIO RICCITELLI
XIII Colloquio di Storia Postale
Prato, 13 febbraio 2016
«OLTRE LA GOBBA»
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ALL’INDIA, DAL 1942 AL 1945
1. IL CONTESTO STORICO DI RIFERIMENTO
Il nazionalismo giapponese
I nazionalisti nipponici sentivano la necessità di sostituire il controllo del governo
di Tokyo al colonialismo europeo in Asia, secondo il concetto del "nuovo ordine
nell'Asia orientale".
Nel 1940, tale concetto fu codificato con il piano chiamato «sfera di co-prosperità
della Grande Asia orientale», che secondo gli intenti della propaganda nazionale
doveva porre sotto il "benevolo" controllo giapponese il Manchukuò, la Cina e
parte del Sud-Est asiatico e che avrebbe dovuto essere potenzialmente autosufficiente e invulnerabile. La realizzazione del piano prevedeva la liberazione
dell'Asia dal colonialismo occidentale e la diffusione di pace e progresso tra i Paesi
coinvolti.
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2. EVENTI ANTICIPATORI
Di seguito, gli eventi che hanno trovato in questo nazionalismo la loro fonte di
ispirazione e che hanno contribuito alle mire espansionistiche del Giappone,
creando le condizioni per l’inizio della Guerra del Pacifico:
 Prima guerra sino-giapponese (1894-1895)
La disputa per il controllo e l'influenza sulla
Corea portò al conflitto tra Cina e Giappone,
che decise in poche battaglie la sconfitta del
paese asiatico. Con il Trattato di Shimonoseki
il Giappone annesse l'isola di Formosa ed
espanse la sua influenza economica e politica
in Corea.
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Guerra russo-giapponese (1904-1905)
Le opposte ambizioni imperialistiche di Russia e Giappone per il controllo della
Manciuria e della Corea vennero in conflitto. A nulla servirono i negoziati che
continuarono fino al 1903.
Nella campagna militare che ne seguì le forze
armate giapponesi sconfissero i russi in una serie di
battaglie navali e terrestri, che iniziarono a
cambiare la bilancia del potere nell’Asia Orientale.
Con il Trattato di Portsmouth, del 5 settembre 1905,
la Russia, oltre a cedere la metà meridionale
dell'isola di Sakhalin, dovette ritirarsi dalla Manciuria e riconoscere la Corea nella zona di influenza
giapponese. Il Giappone poté dunque occupare
integralmente la Corea (poi annessa nel 1910) e
porre le basi per una successiva penetrazione
economico-militare in Cina.
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Manciukuò (1932)
Mentre in Cina il potere di governo si era andato frammentando, a tutto vantaggio
dei c.d. “signori della guerra”, in Giappone si era andato rafforzando sempre di più
il potere dei capi militari, che propugnavano guerre di aggressione per assicurarsi
materie prime e mercati.
Di fronte al convulso contesto cinese, nel
timore che la Manciuria potesse allearsi
con i nazionalisti, i militari nipponici
decisero di invaderla, nel settembre
1931. Al suo posto fu fondato l'Impero
del Manciukuò, uno stato fantoccio, con
al vertice Pu Yi, un membro della
decaduta monarchia cinese. Chiang KaiShek non reagì all'invasione, nemmeno
quando il Giappone occupò la regione
del Jehol, ritenendo più urgente sconfiggere i comunista di Mao.
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Seconda guerra sino-giapponese (1937-1945)
L'invasione della Cina costituiva parte del progetto strategico giapponese per
assumere il controllo dell'Asia, ma Chiang Kai-Shek non cedette alle pretese
nipponiche e, forte dei primi rifornimenti inviatigli dalla Gran Bretagna, trasferì la
capitale a Chongqing, da dove diresse le operazioni contro l'invasore.
Fu una guerra di logorio per il Giappone. Dal 1937 al 1941 la
Cina fu da sola, dopo Pearl Harbor al suo fianco si schierarono
anche gli Stati Uniti e la Russia, che fornirono materiali,
uomini e servizi addestrativi alle forze nazionaliste cinesi.
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3. INIZIO DELLA GUERRA DEL PACIFICO
Una delle priorità giapponesi fu quella di
bloccare i rifornimenti di armi ed altri generi di
necessità in Cina. Si iniziò dall’Indocina, che
dopo la capitolazione della Francia, era stata
posta sotto il controllo del governo di Vichy, il
quale dopo alcuni rifiuti, nell’agosto 1940 fu
costretto a concedere al Giappone l’uso di tre
basi aeree e il passaggio di truppe attraverso il
Tonchino. Con un successivo accordo, il 21
settembre 1940, vennero anche definite le
modalità per lo sbarco delle truppe giapponesi
in Indocina.
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All’occupazione, di fatto, dell’Indocina, soprattutto dopo
che venne concesso l’uso anche della base di Saigon ed il
permesso di inviare altri soldati, gli Stati Uniti reagirono,
il 26 luglio 1941, con l’attuazione di un embargo severo
sulle esportazioni di materiale strategico. In questo
imitati dal Regno Unito e dal governo olandese in esilio,
che manteneva ancora il controllo dei campi petroliferi
delle Indie Orientali Olandesi.
Per effetto dell’embargo, i giapponesi si videro privati del
93% dei loro rifornimenti di petrolio, che provenivano
dalle Indie Olandesi (all'epoca 4º produttore al mondo),
oltre che della gomma prodotta nella regione. Questa
situazione e l’intransigenza americana misero in crisi il
governo in Giappone, dove il 18 ottobre 1941 il potere
passò nelle mani del Generale Hideki Tojo, un acceso
militarista.
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Con lui l’Impero del Sol Levante si preparò ad una guerra colossale, da condurre
contemporaneamente contro Stati Uniti (la cui flotta sarebbe stata distrutta in
porto), Regno Unito (attacco alle colonie di Hong Kong, Malesia e Singapore),
Australia (sbarchi in Nuova Guinea e nelle Salomone) e Paesi Bassi, le cui colonie
delle Indie Orientali erano ricche di risorse di grande valore bellico per il
Giappone. Inoltre tali territori erano strategicamente importanti per minacciare
l’Australia e l’India e le relative rotte di comunicazione e approvvigionamento.
L'offensiva generale prevedeva una serie di operazioni
coordinate cronologicamente e territorialmente, in modo che ogni nuova conquista offrisse le opportunità
strategiche per successive avanzate.
In questo quadro, per garantire un certo margine di
superiorità nei mari ed evitare il confronto diretto con
la flotta statunitense, l'ammiraglio Isoroku Yamamoto
ideò l'attacco a sorpresa alle navi a Pearl Harbor.
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Pearl Harbour (1941)
Il 7 dicembre 1941, seguendo i piani già
pronti, i giapponesi conducevano uno spettacolare attacco a Pearl Harbour, mettendo
fuori causa il grosso della flotta americana
del Pacifico per almeno 7 mesi.
Alle ore 07:55 di mattina, oltre 350 aerei
giapponesi condussero un massiccio attacco contro la flotta statunitense ormeggiata a
Pearl Harbor, comunicando il successo
della sorpresa con il celebre messaggio
“Tora, Tora,Tora!”. Ma le portaerei non
furono mai avvistate, perché in riparazione
o in missione.
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Per l’aviazione civile l’attacco di Pearl Harbour significò l’interruzione di tutte le
linee del Pacifico esercite fino ad allora dalla Pan Am (FAM 14 verso le Filippine e
FAM 19 verso la Nuova Zelanda). Naturalmente, anche il traffico postale su queste
linee si interruppe, per riprendere solo a guerra finita.
Alcuni esempi di corrispondenza
trasportata sulla FAM 14 (India),
via Hong Kong e sulla FAM 19
(Thailandia), via Aukland.
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Gli accadimento del 1941
In contemporanea con l’attacco (solo in parte riuscito) a Pearl Harbour, i
giapponesi spiegarono il loro potenziale militare in Cina, Indocina e nel sud-est
asiatico. La velocità e la sorpresa furono alla base delle loro operazioni militari.



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l’8 dicembre 1941 vi fu l’attacco
alla città di Hong Kong, che era
vicina a Formosa e poteva essere
una minaccia per le flotte aeree,
pronte ad attaccare le Filippine;
anche la Malesia, come le Filippine, era considerata un punto
d’appoggio strategico per la
successiva invasione delle Indie
Olandesi e per l'attacco via terra
alla Birmania;
per raggiungere questi ultimi
obiettivi, era partito il convoglio
d’invasione della Thailandia, sul
cui territorio era necessario
transitare.
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Gli accadimenti del 1942
All’inizio di gennaio 1942 le forze alleate resistenti in Malesia furono costrette a
ripiegare sull’isola di Singapore, per una difesa ad oltranza senza resa. Ma la
Battaglia di Singapore si concluse con una catastrofica sconfitta, morale, politica e
strategica per l’Impero Britannico, la più pesante della seconda guerra mondiale.
La battaglia durò fino al 15 febbraio, quando il generale Arthur Percival si arrese a
Yamashita: i giapponesi fecero circa 103.000 prigionieri tra soldati indiani, australiani e
britannici. La città venne poi annessa all'Impero nipponico.
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Ma il vero obiettivo della campagna nipponica nel Pacifico erano le Indie Orientali
Olandesi, in ragione dei loro ricchi giacimenti di petrolio. Con la loro capitolazione
l'Impero nipponico si assicurò un ricco e vasto dominio. Le operazioni d’invasione
erano già iniziate il 17 dicembre 1941.
Il Borneo britannico fu la prima
vittima, venne conquistato l'11
gennaio 1942. Il giorno dopo fu
la volta del Borneo olandese.
Poi, dopo aver conquistato le
Molucche e Celebes, iniziarono i
bombardamenti aerei su Giava.
Il 15 febbraio i giapponesi sbarcavano a Sumatra, che nel giro di
una settimana cadeva. Pochi
giorni era Bali ad essere conquistata, seguita il 20 febbraio da
Timor. Dopo il ritiro dall’ABDA di
americani e dei britannici, solo gli
olandesi a terra rimasero a combattere le truppe sbarcate, ma si
arresero anche loro il 9 marzo.
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Interruzione della strada della Birmania
Tutto avvenne con estrema rapidità e la
Thailandia, che avrebbe potuto fare da cuscinetto, oltre a permettere il transito delle
truppe nipponiche, si schierò al fianco del
Giappone. Fallito un inizio di penetrazione il
15 dicembre, i giapponesi attaccarono in
forze la Birmania il 20 gennaio 1942.
L’aviazione nipponica venne spesso efficacemente
contrastata dalle “Tigri Volanti”, del «1st American
Volunteer Group» del Gen. Claire Chennault, con gli
aerei che avevano la caratteristica decorazione "a bocca
di squalo" dipinta sul muso.
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Alla metà di maggio del 1942 quasi tutta la Birmania era caduta: Rangoon cadde il
18 marzo, Lashio il 29 aprile, Mandalay il 1º maggio e Myitkyina l'8 maggio. Con
la cattura della grande città di Lashio, l'esercito giapponese colse un successo di
portata strategica.
Lashio era il punto d'inizio della strada della
Birmania, percorsa quotidianamente da colonne
di autocarri carichi di rifornimenti, con cui gli
Alleati aiutavano l’Armata cinese a fronteggiare
le truppe d’invasione nipponiche; con la conquista della città la strada venne interrotta, privando
così i cinesi del supporto logistico degli Alleati.
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4. IL LUNGO PONTE AEREO «OVER THE HUMP»
Dall'inizio del 1943 il fronte birmano si era stabilizzato in una logorante guerra di
posizione. Lo stallo risultò particolarmente grave per l'esercito nazionalista, i cui
rifornimenti dovettero essere inviati con altri metodi, per via aerea.
Intanto, alla CNAC (China National
Aviation Corporation), vennero requisiti gli aerei e fu ordinato, già dall’aprile 1942, di avviare l’insidioso
collegamento sopra l’Himalaya, denominato ABC (Assam-Birmania-Cina).
Fu posta dunque al servizio delle forze
armate cinesi e della «10th Air Force»
basata in India, che assunse la responsabilità delle operazioni.
Nell’ottobre 1942, il comando delle
operazioni venne trasferito all’ATC
(Air Transport Command), con a capo
il Generale Henry H. Arnold.
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Gli aerei utilizzati erano 2 cavalli di battaglia, l’onnipresente C-47 Skytrains ed il
nuovo Curtiss C-46 Commandos, dalle eccellenti capacità di carico. In alcuni casi
erano utilizzati anche i bombardieri B-24 Liberator, opportunamente modificati.
Il “salto della gobba”, come veniva
chiamato il sorvolo dei
contrafforti dell’Himalaya, era
assai impegnativo soprattutto per
le condizioni meteorologiche
particolarmente critiche.
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5. NON SOLO AIUTI E RIFORNIMENTI …
La rotta «Hump» fu usata per rifornire di aiuti ed equipaggiamenti l’esercito cinese
in guerra. Era fondamentale che esso ricevesse scorte sufficienti per continuare a
combattere, in modo da mantenere lì impegnate il gran numero delle forze
giapponesi.
Ma si trattava anche dell’unico
collegamento (postale) con il
mondo libero, visto il controllo
giapponese sulla zona asiatica
del pacifico.
Il primo percorso si sviluppava
lungo la rotta «Chungking–
Kunming–Lashio–Calcutta».
Il percorso venne cambiato a
partire dall’aprile 1942, con la
rotta «Chungking–Kunming–
Myitkiha-Danjan–Calcutta».
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Le lettere provenienti dalla Cina non occupata e che hanno percorso questa rotta
possono essere identificate dalla tariffa, dalle date e dai segni di censura e sono tra
gli esempi più interessanti di storia aeropostale del periodo.
Dal momento che le linee del pacifico erano state interrotte, la corrispondenza trasportate via
«Hump» doveva essere necessariamente avviata nell’altro senso. Infatti, sulla posta in oggetto
è quasi sempre riportato il seguente avviamento: “CNAC to Calcutta / BOAC to Lagos, Nigeria
/ via Calcutta and Cairo / and thence P.A.A. to USA”
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Come evidenziato dalla dicitura «By British Overseas Airways to Lagos, Nigeria via Cancutta
and thence by P.A.A. to destination», la lettera si è connessa a Calcutta con la «Horseshoe
Route» che gli inglesi aveva istituito, dopo l’entrata in guerra dell’Italia (10 giugno 1940).
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La «Horseshoe Route» dal Cairo scendeva giù lungo la valle del Nilo fino a Khartoum, dove si
connetteva con le linee interne africane, sempre sotto contratto della BOAC, per proseguire
verso ovest, facendo scalo a El Fasher, El Geniena, Ft. Lamy, Maiduguri, Kano e Lagos.
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Nel 1942 la tariffa aerea dalla Cina per gli Stati
Uniti, via Calcutta-Cairo-Lagos, era di 8.70$ (per
ogni 1/2 oz). Il porto ord. 1.00$ e la racc.ta 1.00$.
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A Lagos, Nigeria il dispaccio proseguiva con la Pan Am (FAM 22) verso San Juan, Portorico,
via Natal-Belem and Port of Spain, Trinidad. Infine da San Juan a Miami, sempre con la Pan
Am (FAM 6). Da Miami a New York con le linee interne statunitensi.
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Alcuni particolari avviamenti
Per le corrispondenze destinate in Europa si prospettava un avviamento ancora
diverso, meglio noto come «two-ocean mail», ma con la particolarità che in questo
caso, dopo l’interruzione delle linee del Pacifico, si trattava di «twice across the
Atlantic», via FAM 22 (verso ovest) e via FAM 18 (verso est), con inalterata la
connessione BOAC a Calcutta.
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In questo caso non vi era il
raccordo con la Pan Am e la
connessione BOAC a Calcutta era da considerarsi
valida, via Durban, …
… fino in Gran Bretagna, il capolinea
della «Horseshoe Route».
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6. UN RESOCONTO FINALE
Nei primi due mesi di attività, tra aprile e maggio 1942, l’ATC aveva consegnato 196 t. e la
CNAC 112 t. Il traffico diminuì drasticamente nel mese di giugno, a causa della stagione dei
monsoni. Il ponte aereo gradualmente si sviluppò per il resto del 1942, fino a quando, entro
la fine dell'anno, le due organizzazioni furono in grado di trasportare ciascuna più di 1.000 t.
al mese, ma il target prefissato era molto più ambizioso. Il presidente Roosevelt lo fissò in
10.000 t. al mese.
Verso la fine del conflitto, con la nomina del Gen. William H. Turner, l’ATC aumentò il
numero dei sui aerei da 369 a 722 velivoli e il numero del personale da 26.000 a oltre
84.000. Nell’offensiva finale contro i giapponesi si ebbe per l’ATC un decollo ogni tre minuti.
All'inizio del 1945, il carico mensile consegnato alla Cina aveva raggiunto le 44 mila t., con
un picco di 71 mila t. nel mese di luglio. La guerra sarebbe finita il mese successivo.
Il pericoloso collegamento di 530 miglia sopra le montagne himalayane comportò comunque
un pedaggio molto salato. Quasi 1.000 uomini perirono e 600 aerei dell’ATC andarono
dispersi nel teatro delle operazioni. Da parte della CNAC vi fu la perdita di 88 aviatori e 28
aerei.
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