MARKETING OPERATIVO Il marketing operativo • Definiti gli obiettivi (mercato, fornitori, intermediari, ecc) e la direzione per raggiungerli, la parte operativa del marketing si preoccupa materialmente di decidere come impostare la propria organizzazione e quella della attività commerciale • Si decide, quindi, in che modo gestire le 4 leve del mtkg (prodotto, prezzo, distribuzione e comunicazione) Il Marketing Mix (1) Individuato il target e scelto il posizionamento bisogna definire il marketing mix, che è dato dalla combinazione delle variabili controllabili di marketing che l’impresa impiega al fine di conseguire gli obiettivi predefiniti nell’ambito del mercato obiettivo Molteplici sono gli elementi che compongono il marketing mix, ma McCarthy ha classificato i vari elementi in 4 macrovariabili (le 4 leve del marketing mix): • Prodotto (Product) • Prezzo (Price) • Distribuzione (Place) • Comunicazione (Promotion) Il Marketing Mix (2) Il marketing mix deve essere formulato in modo tale che si verifichi: • coerenza interna tra le 4 leve; • coerenza con il posizionamento dell’azienda; • coerenza con il target prescelto. LA COMUNICAZIONE Cosa si cerca con la comunicazione? OBIETTIVI DELLA COMUNICAZIONE NEL MARKETING • Gli obiettivi della comunicazione di marketing possono essere categorizzati in base alle diverse fasi del processo di acquisto di un prodotto/servizio: – la percezione del bisogno, – la ricerca di informazioni, – la valutazione dell’alternative d’offerta, – la decisione di acquisto • Quindi la comunicazione di marketing può influenzare il sistema motivazionale dell’individuo, il sistema percettivo, il sistema valutativo e per ultimo il sistema comportamentale. a – Comunicazione e motivazioni • Per ciò che concerne il sistema motivazionale, si intende aumentare l’interesse nel prodotto e quindi la probabilità di suscitare preferenza nella fase valutativa • In particolare, si pone due obiettivi: – aumentare la spinta motivazionale, Es., aumentare il livello di attenzione verso il prodotto o la marca, stimola la percezione del bisogno, accresce la motivazione alla ricerca di informazioni per proseguire nel processo decisionale – evidenziare il legame esistente tra l’immagine percepita del prodotto e i bisogni del cliente Es., sollecitare una forte connessione tra attributi/benefici offerti dal prodotto e esigenze espresse dal mercato. b – Comunicazione e percezioni • Con riferimento invece al sistema percettivo, gli obiettivi sono: – modificare l’insieme dei prodotti che formano l’oggetto di comparazione e scelta, Es., inserimento del prodotto dall’insieme negativo o da quello inerte a quello evocato. Insieme evocato = l’insieme di quei prodotti o di marche in grado di soddisfare le esigenze dei clienti. Insieme inerte = prodotti verso cui ancora non si sono maturati convincimenti – portare il cliente ad apprezzare le differenze tra i prodotti oggetto di comparazione. Es., definire un preciso posizionamento o riposizionamento di un dato prodotto o marca compreso nell’insieme evocato c - Comunicazione e valutazione • La comunicazione che agisce sul processo valutativo del cliente mira a: – l’identificazione del prodotto comunicato con il profilo d’offerta ideale che ciascun cliente crea ordinando insieme gli attributi secondo una propria gerarchia. Es., comunicazione volta a modificare nella mente del cliente le associazioni tra il prodotto comunicato e particolari attributi/benefici d - Comunicazione e comportamenti • Comunicazione usata – per rafforzare alcuni comportamenti dei clienti fino a renderli radicali – Per modificare alcuni comportamenti, di solito abitudinari, che creano ostacoli all’uso del prodotto • Per fare ciò si agisce sulle diverse variabili che denotano l’acquisto o l’uso del prodotto: – la propensione prima dell’acquisto, – le modalità, le quantità, i tempi, i luoghi d’acquisto e di uso, – il riutilizzo e la fidelizzazione. LA COMUNICAZIONE Def. Comunicazione: attività attraverso cui un’organizzazione informa i potenziali clienti dell’esistenza di un potenziale prodotto o cerca di persuaderli a compiere una determinata azione/comportamento Sul processo di comunicazione La comunicazione Ogni tipo di comunicazione prevede lo scambio di un messaggio tra un emittente e un ricevente e il ricorso a un sistema di codifica e decodifica che permette di esprimere e interpretare il messaggio. Emittente Codifica Decodifica Messaggio Mezzo Rumore Retroazione Risposta Ricevente • Emittente: si tratta della persona o dell’organizzazione che origina la comunicazione. • Codifica: si intende l’insieme dei mezzi e degli strumenti attraverso i quali una determinata “idea di comunicazione” viene trasformata in un messaggio comprensibile e in grado di influenzare il sistema cognitivo e le percezioni del ricevente. • Messaggio: si intende l’insieme dei simboli trasmessi dalla fonte emittente. • Mezzo: è il supporto fisico utilizzato per far si che il messaggio giunga al destinatario. • Decodifica: è il sistema attraverso il quale il destinatario ricevente riesce a comprendere i messaggi veicolati dalla fonte emittente. • Rumore: distorsione non pianificata che si manifesta durante il processo di comunicazione, per cui al ricevente arriva un messaggio diverso da quello emesso dall’emittente. Le domande della comunicazione Per un’azienda comunicare significa riuscire a rispondere ad una serie di quesiti riguardanti: • Il/i destinatario/i (target di riferimento) • il messaggio: – Che cosa dire (contenuto) – Come esprimerlo in senso logico (struttura) – Come confermarlo a livello simbolico (formato) • La fonte (Chi dovrebbe dirlo) • I veicoli • La verifica dell’efficacia/efficienza EFFICACIA DEL PROCESSO DI COMUNICAZIONE L’EFFICACIA di un processo di comunicazione dipende soprattutto dalla sua credibilità. Essa si fonda su 5 fattori: • competenza di un esperto • fiducia percepita nel personale di vendita • similarità tra fonte e destinatario del messaggio. • attrazione (es.:personaggi famosi come testimonial) • prestigio dell’azienda e del suo marchio La Strategia di Comunicazione 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. Scelta del destinatario Scelta degli obiettivi della comunicazione Sviluppo del piano di azione strategica Scelta delle leve del mix di comunicazione: Determinazione del budget comunicazionale Sviluppo del messaggio Selezione del mezzo Programmazione dei tempi e delle modalità di azione Definizione degli standard per il controllo della performance professionale 10. Valutazione dell’efficacia dell’azione 1) LA SCELTA DEL DESTINATARIO • NELL’AMBITO DEL MERCATO OBIETTIVO – – – – consumatori gia esistenti consumatori potenziali consumatori acquisiti consumatori di aziende concorrenti • ALTRI “PUBBLICI” (possono ricoprire diversi ruoli nell’ambito del processo di acquisto) – intermediari – istituzioni pubbliche – opinione pubblica – fornitori – azionisti – dipendenti – personale di vendita 2) SCELTA DEGLI OBIETTIVI DELLA COMUNICAZIONE IN F(x) DEL TARGET: • STIMOLARE LA DOMANDA PRIMARIA • INFORMARE IL MERCATO • CONVINCERE IL CONSUMATORE ALL’ACQUISTO (spingerlo all’azione indicando indirizzi, numeri verdi, percorsi) • RASSICURARE GLI ACQUIRENTI • CREARE O RAFFORZARE L’IMMAGINE DI UN MARCHIO E/O PRODOTTO • RAFFORZARE L’IMMAGINE ISTITUZIONALE DELL’IMPRESA, ECC Per rendere davvero efficace una strategia, gli obiettivi devono essere: • misurabili • basati su una ricerca di mercato • orientati a un target definito • realistici • coerenti con il piano di mtkg • controllati periodicamente 3) SVILUPPO DEL PIANO DI AZIONE (STRATEGIA) DI COMUNICAZIONE 4) SCELTA DELLE LEVE DEL COMMUNICATION MIX • • • • pubblicità promozioni delle vendite relazioni esterne personale di vendita 5) DETERMINAZIONE DEL BUDGET in termini di : • DIMENSIONE In base a: • obiettivi del piano di mtkg • condizione economica del mercato • categoria di prodotto • ciclo di vita del prodotto • canali di distribuzione • esperienza dei concorrenti, ecc. La dimensione del budget è calcolata in maniera arbitraria come: • % sulle vendite • in relazione agli obiettivi aziendali • analogamente agli investimenti della concorrenza. P.S: Spesso la dimensione del budget è un vincolo prefissato. • ALLOCAZIONE Si sceglie come distribuire il budget in riferimento alle 4 leve del communication mix • pubblicità • promozioni delle vendite • relazioni esterne • personale di vendita 6) SVILUPPO DEL MESSAGGIO 7) SELEZIONE DEL MEZZO Secondo: – il tipo di prodotto – le caratteristiche del mercato – le caratteristiche del mezzo: • generali (es: tv o giornale) • peculiari(es:: tipo di giornale)misurabili 8) PROGRAMMAZIONE DI TEMPI E MODALITÀ DI AZIONI 9) DEFINIZIONE DEGLI STANDARD PER IL CONTROLLO DELLA PERFORMANCE 10) VALUTAZIONE DELL’EFFICACIA LE MODALITÀ DELLA COMUNICAZIONE Il Brand Definizioni • Brand o Marca è l’insieme delle rappresentazioni (nome, simbolo, jingle,…) che distinguono un bene o servizio, offerto da un data impresa, da quelli dei prodotti concorrenti. • Immagine di marca è l’insieme delle rappresentazioni mentali ad essa associate • Il Marchio è la rappresentazione che l’impresa è in grado di far valere anche giuridicamente (“segno distintivo”). • La “Legge Marchi” (D.Lgd 480/92) individua nei marchi due funzioni – distintiva - o di differenziazione – per indicare all’acquirente il legame esistente tra il prodotto e l’impresa – di garanzia: di assicurare che tutti i prodotti dello stesso tipo recanti un certo contrassegno provengano dalla stessa impresa. Importanza della marca nel SAA Il moderno SAA è caratterizzato da crescente asimmetria informativa. Ciò rende necessaria la distinzione dei prodotti alimentari tra: 1. Prodotti “ricerca”: le caratteristiche del prodotto sono note ai consumatori prima della decisione di acquisto 2. Prodotti “esperienza”: le caratteristiche del prodotto sono note ai consumatori dopo il consumo. 3. Prodotti “fiducia”: le caratteristiche del prodotto non sono note ai consumatori neanche dopo il consumo. Le funzioni del brand • FUNZIONE IDENTIFICATIVA: è rappresentata dai segni di riconoscimento (logo, nome, marchio, etc.) che agevolano il consumatore nell’identificazione distintiva di un’alternativa d’offerta. • FUNZIONE VALUTATIVA: consiste nelle valenze - denotative e connotative - che il consumatore attribuisce alla marca (tecnicofunzionali, psico-sociali e simboliche) • FUNZIONE FIDUCIARIA: si basa sulla ragionevole certezza che l’associazione tra valenze e marca si ripeta nel tempo (e nei diversi mercati - fenomeno della brand extension) Funzioni del Brand Distintiva Valutativa Fiducia Tipo di Prodotto Search Experience Trust Natura e definizione di marca (1) Prospettiva del consumatore/ acquirente Prospettiva dell’impresa/ organizzazione Componenti Costitutive (struttura) Funzioni della Marca (Segni, Significati, Esperienze) Funzioni di Utilità per la domanda (Valore) Assumendo la prospettiva del consumatore, la marca è un insieme di segni ai quali sono associati dei significati che si rafforzano attraverso l’esperienza maturata nel tempo, ed acquista valore in quanto utile nei processi di valutazione, scelta e consumo. Nella prospettiva dell’impresa, lo sviluppo del valore della marca è perseguibile mediante una accurata progettazione e gestione delle componenti (identificativa, valutativa e fiduciaria) che ne definiscono la struttura. Ciò è necessario perché la marca possa svolgere le sue funzioni (segni, significati, esperienze) e possa, conseguentemente, fornire utilità al consumatore. Natura e definizione di marca (2) In sintesi, quindi, progettare e gestire una marca necessita della corretta comprensione di un modello di base, così rappresentabile: Componenti Costitutive (struttura) Struttura di Conoscenza MARCA Funzioni di Utilità per la domanda Funzioni della Marca (Segni, Significati, Esperienze) Il valore della marca per il consumatore Componenti (struttura) Identità di marca Segni di riconoscimento (Brand Identity) Valori imprenditoriali Funzioni Identificativa Utilità per il cliente Riconoscimento della marca Consapevolezza di marca (Brand (Brand Recognition) Informativa Richiamo della marca Awareness) (Brand Recall) Immagine di Associazioni di marca marca (Brand (Brand Associations) Image) Identificativa Valutativa comunicativa Fiduciaria di garanzia Funzionali e Simbolico-Emozionali Soddisfazione cumulata nel tempo Fiducia nella Marca (Brand Trust & Reputation) Immagine veicolata dai clienti Il Brand e la Comunicazione • Per la sua funzione di differenziazione/identificazione del prodotto la Marca è il presupposto per le politiche di comunicazione • La Marca può avere un elevato valore semiotico e come tale è un ottimo strumento di comunicazione • La crescente rilevanza delle valenze simboliche aumenta l’importanza del brand (consumatori appagati sotto il profilo tecnico-funzionale e attratti da consumi connotativi) • La crescente velocità dei processi di scambio (tecnologia) e la capacità di sintesi informativa (funzionale e simbolica) della marca la rendono un veicolo di informazioni e di valore. Componenti del brand Per svolgere al meglio le funzioni identificative e valutative è fondamentale presidiare le seguenti componenti (elementi identificativi della marca): il i nome di marca (naming), simboli (symbolizing), il design distintivo (picturing), il jingle (animating), lo i slogan (describing), caratteri (wording o lettering) Le politiche di Brand (1) - Marche “ombrello” - Marche Multiple Le politiche di Brand (2) - Flanker brands marche di "affiancamento" -Fighting brands, marche "d'assalto", lanciate sui segmenti low-cost (ad esempio vendute nei discount). Requisiti per la scelta del nome • • • • Originalità Facilità di pronuncia Traducibilità in altre lingue Coerenza con → prodotto → le sue caratteristiche → il mercato obiettivo Il Packaging La confezione deve tener conto delle esigenze del: consumatore finale − − − Favorire l’impiego (comodità d’uso) Fornire informazioni Garantire l’igiene distributore − − − Contenere e proteggere il prodotto Facilitare il trasporto Rendere riconoscibile il prodotto mtkg − − − − Differenziare il prodotto Attirare il consumatore Selezionare un dato segmento obiettivo Rivitalizzare il prodotto Per l’importanza legata alle politiche di mtkg, la confezione è spesso definita quinta “P” del marketing! IL COMMUNICATION MIX IL COMMUNICATION MIX Def.: E’ l’insieme delle diverse forme (o mezzi, o strumenti) con cui l’impresa può realizzare la comunicazione. UTILIZZA I SEGUENTI STRUMENTI: PUBBLICITA’ RELAZIONI PUBBLICHE FORZA VENDITA PROMOZIONE ALLE VENDITE I FATTORI DI SCELTA DEL COMMUNICATION MIX La scelta del communication mix è realizzata tenendo conto dei seguenti fattori: • Natura del prodotto • Analisi del mercato obiettivo (dimensione e distribuzione geografica dei destinatari) • Fase del ciclo di vita del prodotto • Strategie di canale: – strategie pull (indirizzate ai consumatori finali) – strategie push (indirizzate alla distribuzione, e/o al personale di vendita) CARATTERISTICHE GENERALI DELLE LEVE DEL COMMUNICATION MIX leve del communication mix Caratteristiche della comunicazione Vantaggi Svantaggi PUBBLICITA’ •Di massa (per mercato di grandi.dimensioni). •Non personale. •Solitamente per prodotti di uso comune in fase di lancio. •Rivolta al consumatore. •Messaggio standard controllabile. •Assenza di feedback diretti. •Costi generali elevati. PROMOZIONE DELLE VENDITE •Di massa. •Non personale. •Rivolta al consumatore o al distributore. •Solitamente per rivitalizzare un prodotto in maturità o declino o per fidelizzare il cliente. •Messaggio standard. •Ad efficacia rapida. •Messaggio non costante. •Assenza di feedback diretto. RELAZIONI ESTERNE •Di massa. •Non personale. •Rafforza l’immagine dell’impresa. •Assenza di costi diretti. •Credibilità del messaggio. •Assenza di feedback diretti. •Messaggio non controllabile PERSONALE DI VENDITA •Mirata. •Personale. •Solitamente per prodotti industriali. •Rivolta al consumatore, ma anche al distributore. •Messaggio “tagliato” per il cliente”. •Feed-back diretto. •Alti costi-contatto. PUBBLICITA’ PUBBLICITA’ DEFINIZIONE: Complesso di comunicazione a carattere persuasivo, a pagamento, opportunamente programmato da un’azienda, per perseguire finalità di natura commerciale. TIPOLOGIE DI PUBBLICITA’ (1/2) Esistono 2 tipologie di pubblicità: PUBBLICITÀ DI PRODOTTO: – Definita per promuovere un prodotto o una linea di prodotti. PUBBLICITÀ ISTITUZIONALE: – Designata per rafforzare l’immagine di un’impresa o di un settore industriale oppure di un’organizzazione o di un governo. TIPOLOGIE DI PUBBLICITA’ (2/2) PUBBLICITÀ PRIMARIA: –Relativa alla promozione di una classe di prodotti (es.: consumo di latte). Utilizzata per diffondere o rivitalizzare, rispettivamente, prodotti in fase di lancio o di declino. PUBBLICITÀ SELETTIVA: –Per persuadere il consumatore all’acquisto di una determinata marca di un dato prodotto. LA STRATEGIA CREATIVA Stabiliti i vincoli (target, obiettivi e budget), la fase creativa dell’azione pubblicitaria si fonda AIDA. sulla formula AIDA Infatti il messaggio pubblicitario per avere successo deve realizzare 4 compiti: –attirare l’attenzione –mantenere l’interesse dell’audiance –stimolare il desiderio dei potenziali clienti –spingere il consumatore all’azione. LA STRATEGIA MEDIA (1/2) Scelta dei mezzi, dei veicoli, della forma e della distribuzione spaziale e temporale dei messaggi (MEDIA PLANNING). •Mezzi: (stampa, televisione, radio, cinema) •Veicoli:(testate di giornale, programmi televisivi, programmi radiofonici, circuiti cinematografici) LA STRATEGIA MEDIA (2/2) In termini di strategia media, il principale obiettivo è quello di fornire il “n° desiderato di esposizioni” del messaggio al pubblico. Esso deriva dalla combinazione di 3 fattori: – n° di contatti: n° di persone esposte al messaggio almeno una volta durante un determinato arco di tempo. – frequenza dei contatti: n° di volte, in quel dato arco temporale, in cui la persona è esposta al messaggio – impatto: valore qualitativo del messaggio attraverso il canale prescelto. Gross rating point (GRP) = (n°totale di esposizioni) = n° di contatti X frequenza N.B. E’ importante che il responsabile del piano di comunicazione conosca il costo del GRP relativo ai mezzi di comunicazione prescelti per determinare il rapporto costo-efficacia: PIANO DI AZIONE PUBBLICITARIA Stabilita la strategia creativa e la strategia media, il piano di azione pubblicitaria dovrà quindi definire: –n° di pubblicità –la distribuzione per mezzo –dimensione e lunghezza del messaggio –tecniche di esecuzione –tempi di apparizione P.S.: Solitamente gli obiettivi sono raggiunti con messaggi ripetuti per più tempo e su diversi mezzi La messa in atto del messaggio pubblicitario è, in seguito, affidata ad un’agenzia pubblicitaria specializzata. Infine, l’efficacia di una campagna pubblicitaria dovrà essere valutata prima (pretesting) e dopo (post-testing) la sua realizzazione. PROMOZIONE ALLE VENDITE PROMOZIONE ALLE VENDITE DEFINIZIONE: Tutte le attività di marketing, eccetto quelle trattate separatamente, che stimolano l’acquisto da parte del cliente o l’efficienza da parte del dettagliante OBIETTIVI DELLA PROMOZIONE ALLE VENDITE 1. Introduzione di un nuovo prodotto 2. Maggiore tasso di consumo 3. Maggiori scorte presso il dettagliante o il consumatore 4. Conquista di nuovi mercati 5. Contenimento della stagionalita’ delle vendite 6. Opposizione ad attivita’ analoghe della concorrenza DESTINATARI DELLA PROMOZIONE ALLE VENDITE La promozione alle vendite può essere diretta a: • CONSUMATORE FINALE • CANALE COMMERCIALE (DISTRIBUTORE) • AL PERSONALE DI VENDITA GLI STRUMENTI DELLA PROMOZIONE ALLE VENDITE • CONSUMATORI FINALI a) In home promotion (campioni omaggio, buoni sconto, concorsi a premi, raccolta punti, dimostrazioni) b) In store promotion (omaggi e premi,riduzioni temporanee di prezzo dimostrazioni sul punto vendita, liquidazioni,agevolazioni di pagamento, sopravvalutazione dell’usato) • VERSO IL DISTRIBUTORE (gare di vendita, premi in merce, sconti all’atto dell’acquisto,, contributi alle pubblicità, contributi connessi all’accettazione del display) • VERSO AL FORZA VENDITA (gare di vendita, premi) FASI DI UNA CAMPAGNA DI DI PROMOZIONE ALLE VENDITE 1. definizione degli obiettivi 2. selezione degli strumenti 3. sviluppo dei programmi e realizzazione 4. controllo e valutazione dei risultati fasi 1. e 2. CONSUMATORE FINALE TARGET OBIETTIVO STRUMENTO FAR CONOSCERE UN NUOVO PRODOTTO •dimostrazioni ai clienti •campioni omaggio •invio di cataloghi RIVITALIZZARE LE VENDITE DI UN PRODOTTO IN FASE DI MATURITA’ O DECLINO •riduzioni di prezzo •omaggio •buoni sconto RAFFORZARE LE QUOTE DI MERCATO DI UN PRODOTTO IN FASE DI SVILUPPO •omaggi con l’acquisto del prodotto ATTRARRE IL CLIENTE •premi e lotterie •presentazioni ed altri eventi al punto vendita (in store promotion) FIDELIZZARE IL CLIENTE •raccolta punti •buoni sconto all’interno della confezione INCORAGGIARE L’ACQUISISZIONE DI SCORTE AL FINE DI: •AUMENTARE IL TASSO DI CONSUMO •COMBATTERE LA CONCORRENZA •confezioni multiple e offerte famiglia ( il consumatore per un peiodo non acquisterà il prodotto analogo della concorrenza) fasi 1. e 2. TARGET OBIETTIVO STRUMENTO INTRODURE O AGEVOLARE LA PRESENZA DI UN PRODOTTO IN UN CANALE DISTRIBUTIVO (TRADE MARKETING) •premi e concorsi per il distributore •contributi alla pubblicità •assistenza merchandising MIGLIORARE LA ROTAZIONE DEGLI STOCK •dimostrazioni gratuite sul punto vendita AUMENTARE GLI STOCK ACQUISTATI DAI RIVENDITORI •sconti su grandi volumi di prodotto acquistato MOTIVARE IL PERSONALE AL FINE DI •riunioni e convegni in località turistiche •premi e concorsi per i migliori DISTRIBUTORE FORZA VENDITA •INCREMENTARE LE VENDITE •INTRODURRE IL PRODOTTO IL NUOVI CANALI DISTRIBUTIVI (MARKETING INTERNO) 3. Sviluppo dei programmi e realizzazione 1. 2. 3. 4. MISURA DELL’INCENTIVO CONDIZIONI PER LA PARTECIPAZIONE PERIODO E DURATA DELLA PROMOZIONE BUDGET quota di mercato del prodotto 4. Controllo e valutazione dei risultati prima durante subito dopo lungo periodo RELAZIONI ESTERNE RELAZIONI ESTERNE DEFINIZIONE: Forme di comunicazione orientate a far conoscere l’impresa e i suoi prodotti, a rafforzare la sua immagine e a migliorare i rapporti con l’ambiente esterno OBIETTIVI DELLE RELAZIONI ESTERNE • • • • creare notorietà stimolare la forza vendita o i distributori migliorare la credibilità di un prodotto ottimizzare il budget disponibile GLI STRUMENTI DELLE RELAZIONI ESTERNE Le relazioni esterne comprendono: • ATTIVITA’ NON PERSONALI: – • ATTIVITA’ INTERPERSONALI: – – • Quando sono i mezzi di comunicazione a promuovere gratuitamente l’immagine dell’azienda (es.: propaganda) Relazioni con la stampa (es.: conferenze, rassegne stampa, dimostrazioni) Comunicazioni aziendali (es.: seminari) RELAZIONI PUBBLICHE: – Attività finalizzate a mantenere i rapporti tra l’impresa e i suoi “pubblici” quali soci, banche, comunità locali, istituzioni (SOCIAL MARKETING), fornitori, (MARKETING D’ACQUISTO), intermediari commerciali, dipendenti, consumatori, opinion leader (giornalisti , personaggi noti) VALUTAZIONE DEI RISULTATI 1. NUMERO ESPOSIZIONI 2. MODIFICA DELLA CONSAPEVOLEZZA 3. CONTRIBUTO ALLO SVILUPPO DELLE VENDITE FORZA VENDITA FORZA VENDITA DEFINIZIONE: Presentazione in forma verbale di un prodottoi, di iniziative ad esso-i connesso-i, dell’azienda nel suo complesso, indirizzata ad uno o più clienti preferenziali al fine di effettuare la vendita OBIETTIVI DELLA FORZA VENDITA • individuare nuovi clienti • comunicare al cliente le caratteristiche e i benefici del prodotto • vendita • svolgere attività di assistenza e consulenza al cliente • intrattenere relazioni con il cliente DESTINATARI DELLA FORZA VENDITA La vendita attraverso personale è suddivisa in: •VENDITA AL CONSUMO (retail selling) •VENDITA A IMPRESE: (industrial selling) quando la vendita è indirizzata al consumatore finale quando la vendita è diretta alla distribuzione o ad altre imprese GLI STRUMENTI DELL A FORZA VENDITA • • • • • PRESENTAZIONI DI VENDITA RIUNIONI DI VENDITA TELEMARKETING FIERE CAMPIONARI DI VENDITA STRATEGIE DELLA FORZA VENDITA 1. 2. 3. 4. 5. CONTATTO PERSONALE VENDITORE-ACQUIRENTE CONTATTO PERSONALE VENDITORE-GRUPPO ACQUIRENTI CONTATTO PERSONALE GRUPPO VENDITORE-GRUPPO ACQUIRENTI CONFERNZA DI VENDITA SEMINARIO DI VENDITA PROCESSO DI VENDITA MEDIANTE PERSONALE Un processo-tipo di vendita attraverso il personale può essere suddiviso in 7 fasi: 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. la ricerca dei clienti potenziali, l’analisi e la valutazione del cliente, l’approccio al cliente, la presentazione del prodotto, gli interventi del cliente, la chiusura della vendita, il mantenimento di buone relazioni post-vendita. STRUTTURA E DIMENSIONE DELLA FORZA VENDITA L’azienda può scegliere tra: – venditori diretti: dipendente – venditori indipendenti: rappresentante e agente VENDITORE DIRETTO VENDITORE INDIPENDENTE • Completa disponibilità • Minore disponibilità • Maggiore rispetto delle norme aziendali • Minore rispetto delle norme aziendali • Maggiore preparazione • COSTO FISSO • Minore preparazione • COSTO PROPORZIONALE ORGANIZZAZIONE DELLA FORZA VENDITA • ORGANIZZAZIONE DI VENDITA TERRITORIALE – il territorio è diviso in diverse aree geografiche • ORGANIZZAZIONE DI VENDITA PER PRODOTTO – in base alle linee di prodotto • ORGANIZZAZIONE DI VENDITA PER CLIENTE – in base al target La dimensione di ciascuna organizzazione è determinata da 3 fattori: • n° di clienti potenziali • frequenza con cui i clienti devono essere contattati • n° di contatti giornalieri che il personale di vendita dovrà mantenere con i clienti GESTIONE DELLA FORZA VENDITA Per effettuare la forza vendita occorre: 1. 2. RECLUTAMENTO, SELEZIONE E ADDESTRAMENTO REMUNERAZIONE: – – – 3. MOTIVAZIONE (vedi strumenti promozionali) – – – 4. a stipendio fisso a provvigione a premio gare di vendita premi riunioni e convegni ORGANIZZAZIONE DELLA ATTIVITA’ DEL VENDITORE: – – – – zona di vendita itinerario argomentario risultati DEFINIZIONE DEL MIX DELLA COMUNICAZIONE LA DEFINIZIONE DEL MIX DELLA COMUNICAZIONE Sulla base delle caratteristiche delle leve della comunicazione, i fattori da analizzare per definire il mix della comunicazione sono: • CARATTERISTICHE DEI CANALI DI COMUNICAZIONE • TIPOLOGIA DEL MERCATO • STRATEGIE • STADIO DI DISPONIBILITA’ DELL’ACQUIRENTE • STADIO DEL CICLO DI VITA DEL PRODOTTO CARATTERISTICHE DEI CANALI DI COMUNICAZIONE LEVA DELLA COMUNICAZIONE PUBBLICITÀ CARATTERISTICHE VANTAGGI SVANTAGGI • comunicazione di massa • persuasività • espressività amplificata • impersonalità • messaggio standard e controllabile • assenza di feedback diretto. • costo elevato • comunicazione di massa • incentivazione all’acquisto • invito alla prova • messaggio standard ad efficacia rapida • messaggio non costante • assenza di feedback diretto. RELAZIONI ESTERNE • comunicazione di massa • alta credibilita’ • superamento delle difese • drammatizzazione • assenza di costi diretti • credibilità del messaggio • messaggio non controllabile • assenza di feedback diretto. FORZA VENDITA • comunicazione personale • preparazione del terreo • risposta • messaggio “tagliato” sul cliente • feedback diretto • elevato costo per contatto PROMOZIONE ALLE VENDITE TIPOLOGIA DEL MERCATO • MERCATO DEI BENI DI CONSUMO 1. 2. 3. 4. • pubblicità promozioni alle vendite forza vendita pubbliche relazioni MERCATO EI BENI INDUSTRIALI 1. 2. 3. 4. vendita personale promozioni alle vendita pubblicità pubbliche relazioni STRATEGIE STRATEGIE PULL (= di attrazione) Attirano il consumatore mediante: • pubblicità • promozione alle vendite STRATEGIE PUSH Sono gli intermediari a “spingere” il prodotto, attraverso i canali commerciali, verso il consumatore: • forza vendita • promozione alle vendite STADIO DI DISPONIBILITA’ DELL’ACQUIRENTE Efficacia della leva di comunicazione promozione alle vendite forza vendita pubblicità e pubbliche relazioni consapevolezza comprensione convinzione acquisto riacquisto STADIO DEL CICLO DI VITA DEL PRODOTTO Efficacia della leva di comunicazione promozione alle vendite forza vendita pubblicità e pubbliche relazioni introduzione sviluppo maturità declino