Cognizione Embodied Simulazione e cognizione 1 Sommario z La simulazione e l’esperienza senso-motoria come base dei processi cognitivi z L’unione di azione, percezione e cognizione z z Teorie embodied della cognizione Bibliografia per approfondimenti: z Nicoletti, R., Borghi, A. (2007). Il controllo motorio. Bologna, il Mulino (cap. 6 e 7). z Rizzolatti, G.,Sinigaglia, C. (2006). So quel che fai. Il cervello che agisce e i neuroni specchio. Cortina (cap. 4 e 5). 2 Simulazione z Che cosa significa “simulare”? z Simulare significa che vengono reclutati gli stessi sistemi di percezione e azione coinvolti durante la percezione e l’interazione con oggetti, significa “recupero off-line delle reti neurali coinvolte in operazioni specifiche come percepire o agire”(Jeannerod, 2007; Barsalou, 1999; Decety & Grezes, 2007; Gallese, 2007, 2009) z Si assume quindi che vi sia una profonda unitarietà tra percezione ed azione, e che questa unitarietà riguardi anche il modo con cui acquisiamo ed è organizzata la ns conoscenza 3 Simulazione z Idea sottostante alla Cognizione EMBODIED z z Assunto = non sia possibile capire la cognizione umana a prescindere dal corpo e dalle esperienze senso-motorie ad esso associate (Pecher e Zwaan, 2005) Simulazione durante: z Osservazione di oggetti: si attiva informazione motoria riguardo alle azioni che compieremmo con essi z Comprensione del linguaggio: si attiva informazione motoria: simuliamo mentalmente le situazioni, le azioni, gli oggetti che le frasi descrivono e cui le parole rimandano z Comprensione del comportamento altrui: si attivano gli stessi circuiti senso-motori che si attiverebbero se compissi l’azione osservata in prima persona 4 Osservazione di oggetti e simulazione z z (Tacker & Ellis, 1998) Foto di oggetti presentati centralmente sullo schermo di un computer, diritti o rovesciati, con il manico orientato a destra o a sinistra. Compito: premere un testo a destra o a sinistra per decidere se gli oggetti sono diritti o rovesciati (giudizio percettivo sull’orientamento) 5 Osservazione di oggetti e simulazione z z Risultati: Effetto di compatibilità spaziale (TR più veloci) tra la posizione del manico (destra/sinistra) e quella del pulsante di risposta (destra sinistra). Spiegazione: la visione di un oggetto potenzia le info riguardo alla manipolabilità (“affordances”) ad esso associate (Tacker & Ellis, 1998) 6 Osservazione di oggetti e simulazione z z z (de’Sperati e Stucchi, 2000) Ai soggetti veniva mostrata l’immagine di un cacciavite Il cacciavite girava in senso orario o in senso antiorario e la sua posizione veniva fatta variare in modo che l’impugnatura risultasse più o meno facile da afferrare. Ai soggetti veniva richiesto di valutare il verso di rotazione del cacciavite nel minor tempo possibile (compito percettivo). 7 Osservazione di oggetti e simulazione z z z (de’Sperati e Stucchi, 2000) I dati evidenziarono che il TR dei soggetti per riconoscere il verso di rotazione del cacciavite era significativamente correlato con l’orientamento del cacciavite. Il TR cresceva al crescere della “scomodità” per afferrare il cacciavite dall’impugnatura. Ciò indica che l’immagine visiva di un oggetto attiva anche info motoria e che questa ha un’influenza sui processi di riconoscimento e di categorizzazione visiva. 8 Osservazione di oggetti e simulazione Tucker & Ellis, 2001 Compito: categorizzazione di oggetti in naturali e artefatti. risposta con una presa di precisione o di forza. Risultati: effetti di compatibilità tra le dimensioni dell’oggetto (non rilevante per il compito) e il tipo di presa usata per rispondere. Spiegazione: vedere un oggetto attiva le info motorie utili per interagire in modo efficace con esso riattivando le affordances legate a passate interazioni visuomotorie con quell’oggetto. 9 Simulazione ed azioni z Secondo una visione più tradizionale le azioni sono codificate in termini di SCOPI (Hommel et al., 2001; Umiltà et al., 2008) z È possibile invece che siano codificate anche in termini prossimali (es. quale EFFETTORE usiamo)? (e.g., Bach & Tipper, 2007) 10 Simulazione, azioni e comprensione del linguaggio z Stimoli: z z z Frasi relative ad azioni con le mani e con la bocca (es. scartare / succhiare la caramella) -I bloccoFrasi relative ad azioni con le mani e con i piedi (es. cogliere / calpestare il fiore) -II blocco-. Compito: giudicare se una frase e’ sensata rispondendo con la bocca (microfono) o con il piede destro (pedale) – manipolazione dell’effettore di risposta z L’informazione relativa al tipo di effettore non è rilevante per il compito (Scorolli & Borghi, 2007) 11 Risultati (Scorolli & Borghi, 2007) z Vantaggio delle frasi di bocca (es. succhiare la caramella) rispetto a frasi di mano (es. scartare la caramella) più ampio nelle risposte date con il microfono che con il pedale. 12 Risultati (Scorolli & Borghi, 2007) z Simmetricamente vantaggio delle frasi di piede (es. calpestare il fiore) rispetto a frasi di mano (es. cogliere il fiore) più ampio nelle risposte con il pedale che con il microfono. 13 Simulazione, azioni e comprensione del linguaggio z Registrazione di movimenti oculari. I partecipanti ascoltano frasi come z “Il bambino mangerà il dolce” z Risultati: i soggetti guardano il solo oggetto in un display che può essere mangiato, quindi compatibile con l’azione simulata. I verbi dunque aiutano a limitare l’attenzione ai candidati referenziali compatibili dal punto di vista semantico. z Quindi: il linguaggio prepara ad agire. (Altmann & Kamide, 1999) 14 Simulazione e comprensione del comportamento altrui z Comprendiamo le azioni altrui perché le “simuliamo dall’interno” z Posso comprendere e predire le azioni dell’altro simulando i pensieri ed i desideri che io avrei se fossi nella sua situazione. z Simulare non è uguale a fare: z si tratta di un’attivazione più debole; z comporta l’attivazione in contemporanea di un meccanismo per “bloccare”l’output motorio; z dato che i muscoli e gli arti non si muovono, la simulazione manca del feedback sensoriale che si ha durante l’esecuzione di compiti motori; z coinvolgimento dei meccanismi inibitori. 15 Teoria “incarnata” dell’intersoggettività (Gallese) z La comprensione delle azioni altrui origina dalla capacità di riprodurre tali azioni o parti di esse nel proprio corpo z Non si tratta della simulazione nella propria mente di uno stato mentale altrui che agisce in una certa situazione z Né della spiegazione di uno stato mentale altrui riferendo un certo comportamento ad una credenza presente nella propria “teoria della mente”. z Bensì di una comprensione dell’altro a partire dalle sensazioni che in me si generano nell’osservarlo 16 Simulazione e comprensione del comportamento altrui z La simulazione “incarnata” (Gallese V.): è inscindibilmente legata a come siamo fatti z z z Simulazione involontaria = osservazione Simulazione volontaria = immaginazione Base neurale: neuroni canonici e neuroni mirror (specchio) 17 Le basi neurali dell’intersoggettività: i Neuroni Mirror z Scoperta dei neuroni mirror nella corteccia ventrale premotoria (area F5) della scimmia: si attivano non solo quando la scimmia esegue un’azione finalizzata ma anche quando osserva la stessa azione eseguita da un altro individuo (uomo o scimmia) (di Pellegrino et al. 1992). z Perché neuroni “specchio”? z Nello specchio si compie il movimento come se fosse reale. Tale movimento è identico a quello reale ma è una sua “rappresentazione” 18 I neuroni mirror z I neuroni di F5 codificano azioni piuttosto che movimenti (afferrare, tenere,strappare, ecc…) z I neuroni attivi durante un’azione (afferrare) non sono attivi durante un’altra azione (es. strappare), anche se entrambe coinvolgono gli stessi muscoli z L’area F5 contiene un vocabolario di azioni base che facilita la programmazione di movimenti complessi (come somma di movimenti semplici) z I neuroni di F5 sembrano quindi associare le informazioni sensoriali sull’oggetto con quelle per la generazione di sequenze motorie adeguate per l’interazione desiderata 19 Funzione dei neuroni mirror z Apprendimento per imitazione z Comprensione del significato delle azioni eseguite da altri z Il sistema mirror trasforma la percezione visiva dell’azione nella stessa rappresentazione motoria che viene generata internamente quando intendiamo eseguire l’azione noi stessi z Il sistema mirror trasforma l’informazione sensoriale in conoscenza 20 Considerazioni sui neuroni mirror z I neuroni specchio si attivano anche in assenza dell’intenzione esplicita di cogliere lo scopo di una certa azione z Simulando nel nostro corpo ciò che sta accadendo nel corpo altrui comprendiamo lo scopo dell’azione altrui z Nell’uomo non ci sono registrazioni elettrofisiologiche da singoli neuroni ma ci sono ugualmente delle evidenze indirette (che provengono da studi neurofisiologici ed esperimenti di brain imaging) dell’esistenza di un sistema mirror: z Es. Osservare un’espressione mimica facciale facilita gli stessi gruppi muscolari, riproduce virtualmente la stessa azione e rende tale azione comprensibile “dall’interno” (Gallese 2001, Rizzolatti & Sinigaglia 2006). 21 Simulazione e comprensione del linguaggio z Comprensione del linguaggio avverrebbe grazie alla simulazione “interna” dell’azione o della situazione descritta. z Base neurale: SISTEMA DI NEURONI SPECCHIO (Rizzolatti & Craighero, 2004; Gallese, 2009) z Studi fMRI mostrano attivazione somatotopica e precoce della corteccia motoria e premotoria durante la comprensione del linguaggio (es. rassegna: Barsalou, 2008) 22 Riassumendo… z Diversamente da molte delle teorie sviluppate all’interno della psicologia cognitiva, e più in generale delle scienze cognitive, non sembra più possibile considerare la percezione e l’azione come processi separati e distinti tra loro, e separati dai processi cognitivi superiori come per es. la comprensione del linguaggio e la comprensione del comportamento altrui z Un ruolo chiave per questa “unione” lo gioca la SIMULAZIONE che assieme all’esperienza senso-motoria e ai circuiti “mirror” (di risonanza motoria) offrirebbero un “terreno” su cui si innesta la cognizione z Per es. la comprensione del linguaggio si baserebbe sulla simulazione dell’azione o della situazione descritta. z MA: limiti delle teorie embodied e del linguaggio 23 Questioni aperte z Limiti delle teorie embodied: z Focus solo sugli aspetti referenziali - ma aspetti sociali del linguaggio? z Parole astratte = banco di prova per le teorie embodied z Numerose evidenze empiriche supportano queste teorie, ma si focalizzano sullo studio di parole concrete o con un alto grado di “immaginabilità”. E le parole astratte? z Come si può sostenere che sono “grounded” nel sistema sensorimotorio che attiva le simulazioni? 24