DERMATOLOGIA A cura di Luca Convertini* L'acne: quando i problemi della pelle diventano un tormento giovanile Le cause, la tipologia, le terapie, l'igiene, il mare, il sole, le diete, gli ormoni sessuali: che fare e come curarsi. acne volgare è una patologia comune dell’età puberale giovanile che coinvolge in egual misura donne e maschi manifestandosi più severamente in questi. Comporta squilibri psico-sociali perché, nell’interessare i distretti cutanei più ricchi di ghiandole sebacee, deturpa spesso il volto. Se fattori ereditari predispongono all’acne, è lo sviluppo androgeno della pubertà, dato in special modo dal testosterone, che determina lo stimolo per l’aumento dell’attività funzionale delle ghiandole sebacee con iperproduzione di sebo. Da qui la proliferazione di microrganismi (propionibacterium acnes, staphilococco epidermidis) che sviluppando ed aumentando l’attività lipasica portano alla produzione di acidi grassi. Sono gli acidi grassi che, se da un lato innestano un processo infiammatorio con formazione di pustole e papule, dall’altro aumentano ed accumulano cheratinociti nei dotti pilo-sebacei con ritenzione ipercheratosica e formazione del “comedone”. E’ questa lesione, autentico tappo di sebo e di materiale cheratinico, che espandendo la parte distale del dotto pilo-sebaceo con il concorso delle papule e delle pustole, aumenta la pressione intrafollicolare portando a rotture e quindi a noduli, cisti, ascessi, cicatrici. La terapia dell’acne, necessariamente prolungata, utilizza agenti sistemici e topici in rapporto alla complessita delle forme, tende a ridurre il decorso e la gravità della malattia, coinvolge medico e paziente in un rapporto relazionale costante, a volte contraddittorio, sempre amichevole. pugliasalute Nell’ acne lieve i retinoidi topici vengono usati per l’azione desquamativa e comedolitica come farmaci di prima scelta. Si applicano a sera per la possibile fotosensibilizzazione, inizialmente danno irritazione, hanno minimo assorbimento sistemico e possono essere associati ad antibiotici topici in caso di papule e pustole. Le alternative sono date da Acido Azelaico ed Acido Salicilico. Nell’ acne moderata papulo-pustolosa si ricorre ad antibiotici orali associati a retinoidi topici e a Benzoil-perossido e così anche nella forma nodulare dove, alternativamente, possono essere usati Isotretinoina sistemica e per le donne antiandrogeni orali. Nell’ acne severa l’Isotretinoina orale è il farmaco di scelta perché inibisce la secrezione sebacea dell’80-90%, riduce nettamente i comedoni, ha attività antimicrobica, svolge azione antinfiammatoria. E’ il farmaco che ha rivoluzionato la terapia dell’acne grave sebbene abbia effetti collaterali quali eritema del viso, cheilite (infiammazione del labbro), epistassi (emoragia del naso), xeroftalmia (secchezza congiuntivale), mialgie (dolori muscolari), dislipidemia (alterazione dei grassi nel sangue) e va sconsigliata alle donne in grado di procreare per la sua teratogenicità. La terapia ormonale con antiandrogeni orali (ciproterone acetato) viene usata quasi esclusivamente nelle donne per lo più associata ad un estrogeno (Diane) in corso di ovaio policistico e/o iperandrogenismo. - trentanove - febbraio 2004 Consigli per i giovani affetti da acne I "miti" dell'acne Acne e igiene L’acne non è data da scarsa igiene e lavare spesso la pelle, magari con detergenti irritanti o abrasivi, peggiora le lesioni e ne fa insorgere altre: è necessario un detergente delicato lavando il volto mattina e sera. Acne e mare Privilegiare la sempre più decantata dieta mediterranea (farinacei, verdura, pesce, frutta, olio di oliva) ed evitare 1'abuso di grassi, fritti, pasti veloci ed irregolari. Nell’acqua di mare, se pulita, è bene fare il bagno serenamente sebbene nell’acne escoriata ne è ritardata la riparazione. Il mare inquinato… meglio lasciar perdere. Acne e sole Aver cura perchè la pelle sia soffice ed idratata, evitando l'uso di saponi e creme o lozioni sgrassanti. Esporsi al sole con moderazione, evitare le lampade abbronzanti. Evitare di schiacciare i comedoni perche se qualche volta viene espulso il tappo di sebo, il pin spesso si ottiene l'infiltrazione del sebo nel derma aggravando la situazione. Bere molta acqua (non gassata) e consumare molta frutta rica di vitamina C (agrumi, kiwi). Classificazione lesioni acneiche · primarie non infiammatorie (microcomedoni e comedoni); · secondarie infiammatorie Non sempre il sole migliora la situazione. Senz’altro l’abbronzatura dà meno visibilità alle lesioni acneiche, migliorate peraltro dalla riduzione estiva dello stress. Ma il sole provoca modificazioni cellulari, è un fattore infiammatorio, può creare fotosensibilizzazioni a chi è in terapia: per questo i filtri solari sono indispensabili. Acne e dieta Non c’è relazione tra alimentazione e insorgenza e decorso dell’acne. Le diete possono, al contrario, indurla e/o aggravarla per fattori psicogeni, stress da restrizioni. E’ comunque utile una dieta equilibrata. (papule, pustole, noduli, ascessi) ; Acne e ormoni sessuali · post-infiammatorie (fistole, cisti, cicatrici). Ed è in base alla presenza o assenza di determinate lesioni che nell’acne volgare è possibile distinguere varie forme cliniche o stadi evolutivi: Acne non significa eccesso di ormoni sessuali: si può averla con gli androgeni nella norma. Il difetto è nella ghiandola sebacea con ipersensibilità recettoriale allo stimolo ormonale. 1'Acne conglobata: generalmente è la forma lieve che interessa soprattutto il volto dei ragazzi alla pubertà con lesioni raramente infiammatorie e accentuatamente seborroiche; 2 Acne papulo-pustolosa: è il momento infiammatorio (acne lieve e/o moderata) con lesioni che interessano anche il dorso, la regione omerale e pettorale; 3 Acne conglobata: è la forma severa, che maggiormente interessa i maschi, dove ascessi, fistole e cisti esitano spesso in cicatrici deturpanti. Acne e cortisone Se l’acne è anche un momento infiammatorio e il cortisone è l’antinfiammatorio principe, il suo uso porta a proliferazione di microrganismi, assottigliamento epidermico, rubeosi, peluria, ecc… * Dermatologo - Ospedali "Perrino" - AUSL BR/1 pugliasalute - quaranta - febbraio 2004 Punti di vista / Lo Psicologo A cura di Giuseppe De Blasi * Per una sessualità non vissuta Dentro la nostra pelle ci mostriamo al mondo - e uscire dalla nostra pelle non ci è possibile. Essa rispecchia il nostro modo di essere e lo fa in due modi. In primo luogo la pelle è una superficie che riflette tutti gli organi interni. Ogni turbativa di uno degli organi interni viene proiettata sulla pelle e ogni stimolazione di una zona corrispondente della pelle viene condotta verso l'interno, al rispettivo organo. Quando avviene qualcosa sulla pelle: un arrossamento, un gonfiore, un'infiammazione, un prurito, un ascesso, il punto in cui questo avviene non è casuale, ma indica un processo interiore corrispondente. L’acne può essere considerata il risultato di piccole infiammazioni dei follicoli-sebacei dovuto a germi, influenza endocrina e riconducibile a cause psichiche e dietetiche. È bene curare l’acne sia per affrontare il fattore psicologico che per evitare la formazione di cicatrici residue. L’acne rosacea si manifesta con un arrossamento permanente del volto sul naso e sugli zigomi; l’esordio è segnato da vampate di calore per congestione vasale e si ha dilatazione dei capillari. Questa patologia può causare disturbi psicologici in molti giovani e si è visto che in periodi di stress come ad esempio durante un esame, l’acne tende ad aumentare. Attualmente anche i dermatologi più tradizionali ammettono che la componente psicosomatica è importante: l’acne viene qui considerata come un "fuoco" che si disegna sulla pelle in un particolare momento della vita, la pubertà, durante il quale prorompe, sia attraverso gli ormoni che attraverso fantasie ed immagini, il mondo della sessualità. Spesso è possibile osservare, nei giovani affetti da acne, una personalità caratterizzata da un notevole "candore", contrastata però da un atteggiamento eccessivamente adulto, maturo, spesso legato al bisogno di apparire sicuri di sé, indipendenti, già autosufficienti. Il giovane acneico sembra da un lato consapevole di aver subito un notevole cambiamento di stato, dall’altro, inconsciamente, sembra invece negare tutti quegli aspetti che la trasformazione puberale comporta: in primo piano la comparsa della sessualità. Ecco allora come il volto, simbolo di identità, può trasformarsi in una vera e propria "maschera rossa" mimando così il prorompere dell’eros là dove può essere visto e riconosciuto. L’acne in età adulta, invece, secondo questa scuola rappresenterebbe qualcosa che è rimasto irrisolto e che continua ad essere espresso a "fior di pelle", qualcosa inerente ancora a temi di "fuoco" (passioni, eros, fantasie) considerati desiderabili da un lato e dall’altro inappropriati se non addirittura colpevoli. La scuola psicoanalitica vede che l’acne rappresenta un conflitto fra desiderio d’amore e la paura di essere privati del rapporto madre-figlio; secondo questa scuola l’acne (insieme a eczema, psoriasi, e altre dermatosi) rappresenta un conflitto che in gran parte deriverebbe dal rapporto madre-figlio nei primi anni di vita, durante i quali il "contatto" epidermico ha grande importanza. In età puberale tutto ciò si manifesta con la "maschera acneica" che "abbruttisce", che "tiene a distanza gli altri", che aiuta a evitare gli incontri amorosi, da un lato temuti e dall’altro desiderati; la scuola psicosomatica vede che l’acne si presenta in un periodo della vita ( pubertà ) quindi in periodo ricco di conflitti emotivi e vi può essere un livello eccessivo di stress, in età adulta l’acne si presenta come un qualcosa di irrisolto. Nel caso delle eruzioni cutanee qualcosa spezza il confine, qualcosa vuole uscire. L'esempio più evidente è quello dell'acne giovanile. Nella pubertà la sessualità esplode nell'uomo, ma per lo più viene repressa. La pubertà è un ottimo esempio per una situazione di conflitto. In una fase di apparente tranquillità irrompe improvvisamente da profondità inconsce qualcosa di nuovo e travolgente, che con la forza cerca di crearsi uno spazio nella coscienza e nella vita di una persona. Tuttavia la cosa nuova che urge è sconosciuta, insolita e incute paura. Si preferirebbe escluderla dal proprio mondo e tornare allo stato abituale. Il che non è più possibile. Lo stimolo del nuovo e la paura del nuovo attirano quasi con la stessa forza. Cresce la nostalgia dell'essere polare, del Tu. Si vorrebbe venire in contatto con ciò che manca, e non si osa farlo. Emergono fantasie sessuali, di cui ci si vergogna. Non stupisce che questo conflitto divenga visibile sotto forma di irritazioni della pelle: la pelle infatti è il confine dell'Io, che bisogna superare per trovare il Tu. Questo tema caldo, infiamma la pelle del ragazzo in età puberale e mostra che si vorrebbero saltare i confini finora osservati e al tempo stesso il tentativo di sbarrare il passo a ciò che è nuovo, la paura dell'impulso appena risvegliato. Ci si difende attraverso l'acne, perché essa rende difficile ogni incontro e impedisce la sessualità. Nasce cosìÊ un circolo vizioso: la sessualità non vissuta si manifesta sulla pelle sotto forma di acne, e l'acne impedisce il sesso. Il desiderio represso di eccitazione si trasforma in pelle irritata. Quanto sia stretto il rapporto tra sesso e acne, risulta chiaramente dai punti in cui l'acne si manifesta: viso, décolleté (a volte anche sulle spalle). Le altre parti della pelle non vengono aggredite perché non potrebbero raggiungere nessuno scopo. Il miglior rimedio contro l'acne è una sessualità veramente vissuta. Una eruzione cutanea mostra sempre che qualcosa che è stato represso finora vorrebbe spezzare i confini e rivelarsi pienamente (divenire consapevole). * Psicologo - Psicoterapeuta pugliasalute - quarantuno - febbraio 2004