04/04/2017
L’EQUAZIONE
Modello matematico per la
risoluzione dei problemi
RISOLUZIONE DI EQUAZIONI
Fin qui abbiamo detto cos'è un'equazione, cos'è una soluzione per un'equazione e
come stabilire se un dato numero è soluzione o no dell'equazione data. Ora il
problema è: come determinare la soluzione di un'equazione?
Visto che la soluzione deve appartenere al dominio dell'equazione, siamo portati a
pensare di adottare la tecnica della "sostituzione per tentativi", cioè di sostituire
all'incognita dell'equazione tutti gli elementi del dominio fino a che non troviamo
quello che rende vera l'uguaglianza tra primo e secondo membro.
Chiaramente è umanamente impossibile sostituire tutti gli elementi del dominio se esso
ne ha un numero infinito (come N o Z, …)
Sarà dunque il caso di trovare una strategia efficace applicabile da tutti e a
qualunque equazione!
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RISOLUZIONE DI EQUAZIONI
Pensiamo di dover trovare la soluzione delle seguenti equazioni:
3x+1= -2x+7
(1)
x=
(2)
Di certo alcuni avranno già determinato la soluzione della (2) mentre qualche difficoltà si
avrà per la (1).
La soluzione dell’equazione (2) è:
Controlliamo se è soluzione della (1):
Primo membro:
3· +1=
Secondo membro:
-2 · +7= −
+1=
+7=
=
=
Perciò è soluzione anche dell’eqauzione (1).
RISOLUZIONE DI EQUAZIONI - OSSERVAZIONI
L'equazione (2) è banale rispetto all'equazione (1).
Ciò porta alla seguente considerazione:
visto che la (2) è un'equazione banalmente risolvibile e che ha le stesse soluzioni della (1),
non c'è forse un modo per trasformare la (1) nella (2) dalla quale ricavare
immediatamente la soluzione della (1)?
Più in generale potremmo enunciare tale problema come segue:
data un'equazione A(x)=B(x), è possibile trasformarla in un'equazione banale del tipo
x=numero dalla quale sia evidente la soluzione?
E se una tale trasformazione è possibile, siamo certi che le soluzioni dell'equazione finale
sono le stesse identiche soluzioni dell'equazione di partenza?
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EQUAZIONI EQUIVALENTI
Si dicono equivalenti due equazioni che hanno le stesse identiche soluzioni.
Esempio:
x2 - 2x - 2 = 1
ha per soluzione i numeri -1 e +3
(x + 1)(x - 3) = 0 ha per soluzione i numeri -1 e +3
Perciò sono equivalenti.
x2 - 2x - 2 = 1
ha per soluzione i numeri -1 e +3
3x-4=5
ha per soluzione il numero 3
Perciò NON sono equivalenti.
PRIMO PRINCIPIO D'EQUIVALENZA
Ecco il primo modo che consente di trasformare un'equazione in un'altra equazione ad
essa equivalente:
sommando o sottraendo ad ambo i membri di un'equazione
una stessa quantità,
si ottiene un'equazione equivalente a quella data.
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LA BILANCIA E IL PRIMO PRINCIPIO
SECONDO PRINCIPIO D'EQUIVALENZA
Ecco il secondo modo che consente di trasformare un'equazione in un'altra equazione ad
essa equivalente:
moltiplicando o dividendo ambo i membri di un'equazione
una stessa quantità, diversa da zero
si ottiene un'equazione equivalente a quella data.
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LA BILANCIA E IL SECONDO PRINCIPIO
EQUAZIONE IN FORMA NORMALE
Si dice equazione in forma normale un'equazione che ha uno dei membri uguale a
zero.
In simboli, un'equazione è in forma normale se ha la forma P(x)=0;
in questo caso si dice anche che l'espressione P(x) definisce l'equazione in forma
normale.
Esempi:
L'equazione - 7x +5 = 0 è in forma normale ed è definita dal polinomio - 7x +5.
L'equazione +3x -5 =-1+10x non è in forma normale.
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RIDUZIONE A FORMA NORMALE
Grazie al primo principio d'equivalenza, ogni equazione può essere trasformata in
una equazione ad essa equivalente ed in forma normale, basta sottrarre ad ambo i
membri il secondo membro ed eseguire le operazioni come segue:
A–B=B–B
A=B →
→
A–B=0
Esempio: 13x – 7 = 5 – x2
Si dice grado di un'equazione il grado del polinomio che definisce la sua
forma normale.
L’equazione precedente è di secondo grado.
CONSEGUENZE DEL PRIMO PRINCIPIO DI
EQUIVALENZA
REGOLA DEL TRASPORTO
Si può spostare un termine da un membro all’altro di un’equazione
purché gli si cambi segno.
Esempio
data l’equazione 2x+1=4-x scriverla in forma normale.
Applicando la regola del trasporto avremo:
2x + 1 = + 4 – x
2x + 1 + x = + 4
2x + 1 + x – 4 = 0
da cui 3x – 3 = 0
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CONSEGUENZE DEL PRIMO PRINCIPIO DI
EQUIVALENZA
REGOLA DI CANCELLAZIONE
Se nei due membri di un’equazione compaiono due addendi uguali, uno
per ogni membro, questi possono essere cancellati.
Esempio
2x + 3 = 5x + 3
Sono uguali
2x = 5x
CONSEGUENZE DEL SECONDO PRINCIPIO DI
EQUIVALENZA
REGOLA DEL CAMBIO DEI SEGNI
Se si cambiano i segni a tutti i termini di un’equazione, in entrambi i
membri, si ottiene un’equazione equivalente a quella data.
Esempio
– 2x – 3 = + x – 1
+ 2x + 3 = – x + 1
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UNA ULTERIORE CLASSIFICAZIONE
Una equazione si dice:
NUMERICA se non contiene altre lettere a
parte l’incognita
1+x =
LETTERALE se contiene altre lettere (dette
costanti) a parte l’incognita
ax + 2 = (a – 1) x + a
INTERA se l’incognita non compare al
denominatore
x+1
FRAZIONARIA (o FRATTA) se l’incognita
si trova in almeno uno dei denominatori
x–1
x+1
3
2x – 1
3
1
x =
2
–
–
2x + 3
4
2x – 1
3
= 1
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