CAPITOLO III “Ai margini della grande storia da Cluviae a Casoli” CLUVIAE e le “Forche Caudine”; Le popolazioni italiche nel VI secolo a. C. erano variamente rappresentate, vedi schema planimetrico allegato, (tav. 18 ) e Cluviae, come insediamento sannita, iniziava il suo percorso storico. La sua evoluzione e il suo sviluppo è parallelo fino al I a.C. con la storia della Roma repubblicana e successivamente con quella Imperiale. Con la sua tradizione e civiltà Sannita, Cluviae è stata testimone della potenza Etrusca che si estendeva ampiamente per terra e per mare e successivamente della lunga campagna bellica condotta dai Sanniti contro i Romani. I Sanniti, popolo assai fiero e molto abile nel maneggiare le armi, si erano insediati lungo l’Appennino Abruzzese e Campano e, nell’avvicendarsi della guerra, i Romani incapparono, nel 321 a.C, in una grave sconfitta presso le Forche Caudine, tra Capua e Benevento, una stretta vallata tra i monti del Sannio; l’avvenimento influenzerà come esperienza negativa e monito, il futuro politico e militare dell’espansione romana. Sotto il comando dei consoli Veturio Calvino e Spurio Postumio Albino, i Romani,impegnati nella seconda guerra sannitica, mentre attraversavano le Strette Caudine, furono accerchiati dalle truppe sannite guidate da Gaio Ponzio Telesino e furono costretti alla resa. Ai Romani fu concessa la ritirata ma dovettero passare sotto un giogo costituito da tre lance, un’umiliazione allora ritenuta estrema che non sarà mai dimenticata. Il momento dell’ignominia ce lo racconta Tito Livio : “ li avrebbero fatti passare sotto il giogo, disarmati, vestiti della sola tunica. Le altre condizioni di pace accettabili ai vinti e ai vincitori: il ritiro dell’esercito dal territorio dei Sanniti e quello delle colonie ivi mandate: in seguito Romani e Sanniti sarebbero vissuti ciascuno con le proprie leggi in giusta alleanza.” “Furono fatti uscire dal terrapieno inermi, vestiti della sola tunica: consegnati in primo luogo e condotti via sotto custodia gli ostaggi. Si comandò poi ai littori di allontanarsi dai consoli; i consoli stessi furono spogliati del mantello del comando…………….Furono fatti passare sotto il gioco innanzi a tutti i consoli, seminudi; poi subirono la stessa sorte ignominiosa tutti quelli che rivestivano un grado; infine le singole legioni. I nemici li circondavano, armati; li ricoprivano di insulti e di scherni e anche drizzavano contro molti le spade; alquanti vennero feriti e uccisi, sol che il loro atteggiamento troppo inasprito da quegli oltraggi sembrasse offensivo al vincitore.” L’esercito romano, così decimato, si diresse verso l’alleata Capua senza osare entrare in città. I Capuani uscirono per portare soccorsi in cibo, vestiti, armi e simboli del potere per i consoli, ma i Romani, per la vergogna e le sevizie subite, molti erano stati anche sodomizzati, apparivano abulici e annichiliti. I Sanniti non solo avevano battuto i Romani, ma avevano distrutto anche il loro orgoglio e la loro sicurezza. Alla notizia del disastro, a Roma si ebbero spontanee manifestazioni di lutto: furono chiuse le botteghe e sospese le attività del foro. Addirittura ci furono proposte di non accogliere gli sconfitti in città. Le istituzioni romane reagirono col proclamare due nuovi consoli Quinto Publio Filone e Lucio Papirio Cursore, i migliori comandanti militari disponibili. 18 E’ probabile che sul campo della sconfitta i Romani abbiano dovuto sottoscrivere la pace ed assumere impegni per la liberazione di tutti i territori sanniti in quel momento occupati dalle forze romane, l’impegno però, come risulta, non fu mai ratificato dal Senato. I Sanniti non furono generosi e costrinsero i soldati romani superstiti a passare incatenati sotto il gioco, ma tale umiliazione rese in seguito i Romani più tenaci e determinati nella decisione di affermare la propria supremazia e sottomettere successivamente la fierezza nemica; nel 290 a.C., infatti, Roma riuscì ad assoggettare il Sannio definitivamente. Cluviae, nel 311 a.C., subì la rappresaglia romana con la distruzione e perse i suoi uomini più validi i quali furono passati per le armi. Il concludersi della guerra sannitica rappresenta probabilmente la fine di Cluviae come insediamento italico e, da questo momento, essa sarà sempre più influenzata dalla Roma repubblicana e, successivamente, dalla Roma imperiale. L’accerchiamento delle truppe romane alle forche “caudine”. 19