I DEFICIT COGNITIVI NELL’ ICTUS
Manuale informativo
per il paziente e la sua famiglia
INTRODUZIONE
L'ictus colpisce in Italia 194.000 soggetti ogni anno e di questi 80% sono primi
episodi ed il 20% recidive.
Nei paesi occidentali rappresenta la prima causa di invalidità nella
popolazione adulta e la seconda per problemi cognitivi.
Dei pazienti che sopravvivono all'insulto cerebrale, circa il 70% non è più in
grado di condurre una vita completamente indipendente ed il 30% necessita di
una assistenza continua.
L'ictus può causare deficit motori, sensitivi e cognitivi di varia gravità. I deficit
di movimento sono ben conosciuti, diverso è il grado di conoscenza dei deficit
cognitivi.
Tali deficit infatti, anche in assenza di disturbi del movimento, possono
impedire una vita autonoma sia per quanto riguarda le più semplici attività
della vita quotidiana sia per le più complesse attività sociali e di relazione.
In questa guida intendiamo fornire alcune semplici informazioni essenziali
sull'ictus cerebrale, sulle sue conseguenze sulle funzioni corticali "superiori"
quali il linguaggio, la memoria, l'attenzione e così via, e su come tali
conseguenze possano essere adeguatamente affrontate per consentire una
ripresa quanto più autonoma possibile delle proprie attività dopo la malattia.
STRUTTURE E FUNZIONI DEL CERVELLO
Il cervello controlla tutte le funzioni del nostro organismo: i movimenti e le
azioni volontarie come camminare, pensare e parlare, le funzioni involontarie,
quali la respirazione e la deglutizione, inoltre è alla base delle funzioni
sensoriali come pure delle emozioni, dei ricordi e di tutte le attività superiori
quali la memoria, l'apprendimento, l'attenzione.
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Il cervello è protetto da una serie di barriere: le ossa del cranio, le meningi e il
liquido cerebrospinale.
Il cervello è suddiviso in tre parti: l'encefalo, il cervelletto e il tronco encefalico.
L'encefalo occupa quasi tutta la scatola cranica e controlla tutte le funzioni
mentali superiori, quali il pensiero e la memoria.
E' formato da due emisferi, destro e sinistro, di cui l'uno controlla la parte
sinistra del corpo, l'altro quella destra.
Ogni emisfero cerebrale è diviso in quattro lobi: il frontale, il temporale, il
parietale, l'occipitale, ognuno dei quali è preposto al controllo di specifiche
funzioni.
Vi sono, poi, delle strutture profonde come l'ipofisi e l'ipotalamo che
controllano diverse funzioni, tra cui quelle emotive.
Il cervelletto è molto più piccolo dell'encefalo ed è situato sotto di esso.
E' responsabile dell'equilibrio, della coordinazione motoria e del controllo del
tono muscolare, ed è quindi coinvolto in funzioni complesse come parlare e
camminare.
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Il tronco encefalico è la porzione più bassa del cervello, collega l'encefalo al
midollo spinale, e controlla molte delle funzioni fondamentali per la
sopravvivenza come la respirazione, il mantenimento della temperatura
corporea e della pressione sanguigna, il battito cardiaco, i movimenti oculari,
la deglutizione.
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CHE COS’E’ L’ICTUS CEREBRALE?
L'ictus cerebrale è l'improvviso danno che subiscono alcune cellule del
cervello a causa di un disturbo circolatorio cerebrale.
DA COSA E’ CAUSATO?
La circolazione di un'area del cervello può essere interrotta a causa della
chiusura di un'arteria cerebrale oppure della rottura improvvisa di un'arteria
cerebrale.
Nel primo caso si parla di ictus ischemico che costituisce circa'85% dei casi di
ictus, nel secondo di ictus emorragico che ne rappresenta il 15%.
COME SI MANIFESTA?
L'ictus cerebrale si manifesta come deficit improvviso di una o più funzioni
cerebrali.
I sintomi dell'ictus dipendono dalla zona del cervello colpita dalla lesione, e
possono essere a carico di uno o più delle seguenti funzioni:
movimento: ad esempio, improvvisamente, non si riesce più a muovere o
si muove con meno forza un braccio o una gamba o entrambi gli arti di un
stesso lato del corpo, oppure non si riescon più a coordinare i propri
movimenti e a stare in equilibrio;
sensibilità: ad esempio, improvvisamente, non si sente più o si sente
meno o si avvertono dei formicolii ad un braccio o ad una gamba o ad
entrambi gli arti di un stesso lato del corpo;
cognizione: ad esempio, improvvisamente non si riesce più a parlare o
non si riesce più a capire ciò che gli altri ci dicono, oppure non si riesce a
vedere bene metà degli oggetti o a riconoscerli, o ad usarli correttamente.
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I PRINCIPALI DISTURBI COGNITIVI CHE POSSONO
INSORGERE DOPO L’ ICTUS
Diverse sono le funzioni cognitive che possono essere colpite dall'ictus
cerebrale. Riportiamo qui di seguito le principali.
Il linguaggio
I disturbi nella capacità di comprendere e/o produrre il linguaggio orale o
scritto si chiamano afasie e, almeno nei soggetti destrimani, sono dovute a
lesioni delle aree situate nell'emisfero sinistro. Possono manifestarsi come
un'incapacità totale o parziale di:
comprendere ciò che gli altri dicono o ciò che è scritto ad es. su un
giornale o su un'insegna;
parlare, oppure, si riesce a parlare ma ciò che viene detto risulta
incomprensibile per gli altri perché le parole che si dicono
vengono
"storpiate";
leggere o scrivere;
La prassia
I disturbi nella prassia sono dovuti in genere a lesioni cerebrali del
lobo
parietale sinistro e si manifestano con l'incapacità di eseguire volontariamente
un'azione con una determinata parte del corpo (bocca, faccia, gambe e
braccia, ecc.), ma rimane invece intatta la capacità di fare quel movimento in
modo automatico, cioè quando non c'è l'intenzione consapevole di farlo.
Per esempio, la persona non sarà più in grado di fare "ciao ciao" su richiesta
ma potrà eseguire il gesto di saluto automaticamente quando si congeda da
un amico.
Tali disturbi hanno un notevole impatto sulla riabilitazione motoria in quanto la
persona avrà difficoltà ad eseguire i movimenti che il fisioterapista chiede di
fare.
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La memoria
I disturbi della memoria possono manifestarsi come incapacità di apprendere
nuove informazioni o di ricordare eventi passati o di ricordarsi appuntamenti
futuri, o nel ricordare come si esegue un certo compito (ad esempio, la
persona ha difficoltà a ricordarsi come si guida la macchina) o nel mantenere
presenti e attive in memoria una serie di informazioni che permettono di
risolvere un calcolo o di organizzare un'attività complessa.
Attenzione
Si può avere difficoltà a concentrarsi non riuscendo a seguire il filo di un
discorso o un film alla televisione, o ci si distrae facilmente, o ancora non si
riesce a prestare attenzione a due attività contemporanee, come guidare la
macchina e conversare con chi ci siede accanto.
Abbastanza frequentemente un ictus che colpisce il lobo parietale
destro
causa una difficoltà di attenzione spaziale chiamata neglect.
Questo disturbo è altamente invalidante in quanto la persona che ne è affetta
non riesce a prestare attenzione a tutto ciò che si trova nella metà sinistra
dello spazio, e molto spesso alla sua stessa metà sinistra del corpo.
Nei casi più gravi la persona non è neppure più consapevole dell'esistenza
dello spazio di sinistra.
Ciò significa che andrà a sbattere sugli ostacoli posti alla sua sinistra durante
il cammino, non mangerà i cibi posti sulla sinistra del piatto, non riuscirà più a
leggere un giornale perché ne ignorerà una parte, avrà difficoltà a vestirsi, a
radersi, ad infilarsi gli occhiali, ad orientarsi negli ambienti o a trovare gli
oggetti in casa perché tutto ciò che sta di volta in volta alla sua sinistra verrà
ignorato.
La percezione e il riconoscimento
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I disturbi della percezione o del riconoscimento possono essere a carico della
modalità visiva, uditiva o tattile.
Nella modalità visiva si possono manifestare nell'incapacità di vedere metà
degli oggetti (emianopsia), di percepire il loro movimento, la distanza a cui si
trovano, di distinguerne il colore (acromatopsia), oppure nell'incapacità di
riconoscere gli oggetti o le persone pur vedendoli (agnosia).
In questo secondo caso, la persona può, per esempio, scambiare un
cucchiaio per una forchetta o una lampadina con una pera, oppure non essere
più in grado di riconoscere il coniuge quando lo vede ma solo quando
quest'ultimo parla.
Le funzioni esecutive
Le funzioni esecutive sono il complesso insieme di funzioni che programma,
sovraintende e controlla tutto il nostro comportamento e permettono inoltre
l'adattamento a situazioni nuove non previste.
COME SI RICONOSCONO I DEFICIT COGNITIVI?
I disturbi cognitivi possono essere messi in luce e quantificati attraverso la
valutazione neuropsicologica costituita da una serie di test specifici per ogni
funzione.
Le funzioni della valutazione neuropsicologica sono molteplici.
Essa permette infatti di accertare la presenza e la gravità degli eventuali
deficit cognitivi conseguenti all'ictus, di prevedere le limitazioni che tali deficit
potrebbero avere nella ripresa delle proprie attività quotidiane per esempio,
consente di stabilire se la persona sarà in grado di prendersi cura di sé, di
tornare alle sue precedenti occupazioni lavorative, domestiche e sociali, di
aiutare tutto il team che si occupa del paziente a programmare l'attività
riabilitativa tenendo conto dei problemi cognitivi esistenti e gli eventuali
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supporti assistenziali che consentiranno alla persona di superare o almeno
compensare le sue difficoltà.
COSA SI PUO’ FARE PER MIGLIORARE?
La Struttura Complessa di Medicina Riabilitativa ha previsto una serie di fasi
per aiutare la persona colpita da ictus ad affrontare gli eventuali deficit
cognitivi che essa potrebbe avere.
Durante la fase acuta, quando la persona è ancora ricoverata nel Reparto per
acuti, un neuropsicologo della Struttura Complessa di Medicina Riabilitativa su
segnalazione
del
fisiatra
effettuerà
una
valutazione
neuropsicologia
preliminare volta ad individuare se la persona presenti disturbi cognitivi.
A tale fine la Struttura Complessa di Medicina Riabilitativa ha messo a punto
uno strumento di indagine neuropsicologica che esamina le funzioni cognitive
più rilevanti (linguaggio, memoria e apprendimento, attenzione, capacità
visuo-percettive, funzioni prassiche, funzioni esecutive), con prove semplici e
veloci che possono essere somministrate anche al letto del malato. Qualora le
prestazioni non rientrassero nella norma si consiglierà una valutazione
neuropsicologica di approfondimento che ha lo scopo di indagare in maggior
dettaglio la o le funzioni risultate alterate.
A CHI RIVOLGERSI PER
EFFETTUARE UNA VALUTAZIONE
NEUROPSICOLOGICA DI APPROFONDIMENTO
O UNA VALUTAZIONE DI CONTROLLO
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Persona dimessa dall'ospedale
Per effettuare la valutazione neuropsicologica di approfondimento o controllo
il paziente dovrà prendere appuntamento, munito di impegnativa del proprio
Medico Curante, agli sportelli del Centro Unico di Prenotazione CUP per una
"visita fisiatrica Ambulatorio Neurolesi" da effettuarsi presso la Struttura
Complessa di Medicina Riabilitativa.
In tale occasione verrà visitato dal fisiatra responsabile dell'Ambulatorio che
fisserà poi direttamente l'Appuntamento per la valutazione neuropsicologica
presso l'Ambulatorio di Neuropsicologia della Struttura Complessa di Medicina
Riabilitativa.
Persona che viene trasferita presso la Struttura Complessa di
Medicina Riabilitativa
Se la valutazione in fase acuta aveva messo in luce dei disturbi cognitivi, la
persona effettuerà una valutazione neuropsicologica di approfondimento
durante la degenza.
Durante la fase di approfondimento si effettua una completa valutazione delle
competenze cognitive, volta ad analizzare le funzioni risultate deficitarie o
quelle precedentemente non valutabili, od ancora le eventuali difficoltà che il
paziente potrebbe aver manifestato dopo la dimissione.
La durata dell'esame varia in relazione alle condizioni psico- fisiche della
persona ad esempio, alla sua capacità di concentrazione o alla sua
affaticabilità, ma in genere è superiore all'ora.
Se il paziente accede alla visita ambulatorialmente dovrà portare con sé la
lettera di dimissione ospedaliera e gli occhiali, se ne fa uso, ed è opportuno
che venga accompagnato da un familiare o da un conoscente.
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Qualora la valutazione neuropsicologica di approfondimento o controllo
rivelasse il persistere dei disturbi cognitivi, verrà predisposto un trattamento
riabilitativo delle funzioni cognitive compromesse.
Il trattamento riabilitativo ha lo scopo di sollecitare e ottimizzare il recupero
post ictus trattando adeguatamente i deficit cognitivi causati dalla lesione
cerebrale.
Ciò significa ripristinare se possibile le funzioni lese e le abilità perse, per
esempio, ricominciare a parlare o insegnare alla persona colpita dall'ictus e ai
suoi familiari strategie per minimizzare l'impatto dei deficit nella vita quotidiana
o come rivolgersi al paziente per facilitargli la comprensione di quanto gli
viene detto.
Il trattamento viene effettuato da personale specializzato nella riabilitazione
cognitiva e logopedica, e a seconda del disturbi individuati, potrà essere svolto
con una frequenza che dipenderà
dal tipo e dalla gravità del disturbo
accusato.
I pazienti che presentano deficit vengono periodicamente controllati
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Edito dall’Ufficio Comunicazione su testi della Medicina Riabilitativa
Ambulatorio Neurolesi - Servizio di Neuropsicologia
Segreteria: tel. 040 - 399 2844; fax 040 – 399 2322
Ufficio Comunicazione
tel. 040 – 399 6300; 040 – 399 6301
e-mail: [email protected]
www.asuits.sanita.fvg.it
Strada di Fiume 447 – 34 149 Trieste
Revisione 3 – luglio 2016
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