Platanor® Vallis Clausa

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 Platanor® Vallis Clausa
platano ibrido resistente al cancro colorato
Platanus hybrida (Platano comune) è una pianta maestosa diffusa nel continente
europeo ed è utilizzato in tutto il nostro territorio per scopi ornamentali, sia nei
giardini e nei parchi, sia lungo le vie cittadine, in quanto ha resistenza
all’inquinamento e sopporta bene le potature.
Questa specie è un ibrido naturale tra il Platanus orientalis e il Platanus occidentalis. Il periodo di pollinazione va indicativamente da aprile a maggio.
È un albero dal portamento eretto con grossi rami allargati, corteccia grigioverde, liscia, che si desquama in grosse placche negli alberi vecchi e sotto cui si
evidenzia la nuova scorza chiarissima; la chioma è ampia e globosa. Raggiunge i
30-40 m di altezza.
Il platano è il più facile da coltivare tra i grandi alberi da ombra ed è forse il migliore da piantare lungo i viali cittadini per la sua grande resistenza
all’inquinamento atmosferico. È invece sensibile ai diserbanti e all’anidride solforosa e pare che le drastiche potature nel tempo lo abbiano indebolito, rendendolo più facilmente attaccabile da virus e parassiti. I rami contengono una sostanza
tintoria bruna adatta per colorare i tessuti. Il legno è di ottima qualità e durata.
Le sue radici, pregiate per le belle venature, sono utilizzate nei lavori
d’impiallacciatura.
La principale malattia del platano è il cancro colorato sostenuto dal fungo Ceratocystis fimbriata che attacca la pianta in presenza di una ferita. Estremamente contagioso, esso si trasmette per il contatto con parti o attrezzi infetti
o per anastomosi radicale e si manifesta con sintomi non sempre ben identificabili ma che, nel tempo, portano inesorabilmente al progressivo deperimento e alla morte della pianta.
Esiste, tuttavia, un platano resistente al cancro colorato (Platanor® “Vallis
Clausa”) ottenuto in Francia per selezione naturale incrociando un platano
americano (Platanus occidentalis), dotato di buona resistenza ma poco adatto alle condizioni pedoclimatiche europee, con il platano d’Oriente (Platanus
orientalis) già presente da noi.
Gli esemplari utilizzati al Lido saranno proprio di questo tipo: rustici come i
nostri platani comuni (ha la stessa costituzione genetica ibrida) ma immune
al cancro, resistente all’anthracnosi e un po’ tollerante alla tingide e all’oidio.
piante in vivaio utilizzate nell’impianto
Corteccia e legno: è liscia e sottile, di colore grigio-marrone, e si desquama rapidamente
lasciando chiazze verdi. Il legno di platano è relativamente pesante da fresco per poi perdere
in volume con la stagionatura. Il legno è bruno-rosato chiaro, con grana marcata e tenace,
ben lavorabile in ebanisteria e in falegnameria.
Foglie: semplici, alterne, decidue, picciolate, palmato-lobate con 3-5 lobi, variabili in grandezza anche sullo stesso albero.
Fiori: unisessuali, riuniti in capolini separati, globosi, penduli, con numerosi fiori: quelli maschili di colore giallo crescono sui rametti di un anno, quelli femminili di colore rossastro crescono all’apice dei nuovi rametti. Fioritura tra fine marzo e maggio.
Frutti: in inverno produce numerosi frutti rotondi, di circa 3 cm. A maturazione (febbraiomarzo) si sfaldano e liberano i frutti (acheni) che sono dotati di un piumino che facilita la disseminazione con il vento.
Polline: trizonocolpato, isopolare, suboblato, 18-25µm di diametro. Colpi relativamente
lunghi con apici arrotondati e granulazioni sulla membrana colpale. Esina micro reticolata e
intina piuttosto spessa. I platani liberano grandi quantità di polline, ma esso è difficilmente
aerodiffuso, per cui le concentrazioni in atmosfera raggiungono difficilmente valori elevati.
Ne consegue una scarsa importanza allergenica e, comunque, legata alla distribuzione
territoriale. Può avere una certa importanza nelle città dove questa pianta è largamente
utilizzata nelle alberature stradali e in zone poco aereate.
Radici: l’apparato radicale è molto sviluppato con radici superficiali espanse e profondi fittoni.
Habitat: originario del Nord America e introdotto in Europa, cresce bene sui terreni argillosi, meglio se umidi. Se non viene colpito dai parassiti, può vivere fino a oltre i 300 anni.
Alberi in Italia: tra i platani più grandi d’Italia compaiono quello di Curinga, in Calabria, che vanta una circonferenza di 18 m. Ci
sono poi il platano di Caprino Veronese, in Veneto, detto “platano dei 100 bersaglieri”, con una circonferenza di 15 m, e quelli di
Feltre, di Mogliano Veneto, Vescovana e Vigodarzere.
Curiosità: secondo un’antica leggenda, all’inizio dei tempi il platano nascose all’interno del suo tronco il serpente dell’Eden. Per
questo motivo venne punito e la sua corteccia assunse le caratteristiche della pelle di serpente. Secondo un altro racconto greco,
invece, il platano fu l’albero scelto da Giunone e Giove per festeggiare il loro matrimonio.
sviluppo del Platanor© in tre anni dall’impianto (Firenze, viale Redi)
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