Gran Viale: il progetto del verde

 Gran Viale: il progetto del verde
presupposti
caratteristiche
scelte progettuali
dimensioni
del Gran Viale
Il viale è largo circa 30 m: una misura adatta
all’impianto di piante di dimensioni ridotte;
ciò nonostante si sono sempre utilizzati alberi
di prima e seconda grandezza.
Vengono realizzati due soli filari posti in fregio a ciascuno
dei due lati della strada, a distanza adeguata dal ciglio.
presenza del platano
Il platano è un albero che raggiunge a maturità
dimensioni considerevoli ed è soggetto a una grave
patologia (cancro colorato) che interessa soprattutto gli
alberi in filare e che si è già manifestata nel viale.
La presenza del platano può essere rispettata ponendo
attenzione al mantenimento di un sesto adeguato, all’utilizzo di
ibridi resistenti al cancro colorato e all’adozione di un
programma di potatura, avviato fin dai primi anni dopo
l’impianto, che consenta di gestire le dimensioni attraverso
potature di formazione equilibrate e continue.
sesti di impianto
troppo stretti
L’elevato numero di piante di grandi dimensioni (2/3
filari ravvicinati con 5/6 m d’interasse tra gli alberi sulla
fila) ha reso necessari ripetuti interventi di potatura
drastici ed estremamente dannosi sia per la sanità degli
alberi, sia per la loro estetica.
Le piante vengono messe a dimora a distanza di circa 7/8 m
l’una dall’altra lungo il filare. Le due specie scelte vengono
alternate cosicché tra due soggetti della medesima specie
venga garantito uno spazio adeguato allo sviluppo.
presenza di alberi
esteticamente diversi
Oltre ai platani (ormai in numero esiguo) e senza
parlare delle numerose specie arbustive, sono presenti
aceri, pruni, meli, palme ecc. di diversa età, portamento
e condizione vegetativa che danno al viale un aspetto
confuso e disordinato.
Vengono utilizzate due sole specie in modo da fornire rigore
spaziale e netta riconoscibilità formale. Oltre al platano,
specie principale, viene impiegato il leccio che, con il suo
accrescimento lento e la buona adattabilità all’ombra
e alla potatura, verrà mantenuto sottoposto attraverso
una continua opera di formazione.
presenza di salinità
I terreni non sono particolarmente salini ma è
necessario che le piante appartengano a specie
che non presentino una sensibilità eccessiva.
Da considerare la forte salinità derivante
da maree eccezionali.
Il leccio è un albero tipico della macchia mediterranea e delle
zone costiere. Anche il platano ha una buona adattabilità ai
terreni salini. Inoltre vengono adottati sistemi di irrigazione a
goccia utili anche alla separazione dei sali in eccesso
(lisciviazione).
scarso rifornimento
idrico
La pressoché totale copertura delle superfici (strada,
pavimentazione) e l’adozione, in molti casi, di piazzole
di impianto di dimensioni molto ridotte ha spesso
determinato fenomeni di stress alle piante.
Tutte le aree di parcheggio verranno dotate di pavimentazione
drenante e gli alberi verranno messi a dimora su aiuole
continue di dimensioni significative o in piazzole di superficie
non inferiore a 2,5 mq ciascuna.
paesaggio invernale
Le piante nei filari oggi esistenti sono tutte
caducifoglie.
Il leccio è un sempreverde che durante la stagione invernale
mantiene evidente il segno dei filari lungo il viale.
schema del sesto d’impianto
schema delle fasi di lavorazione per i nuovi impianti
1
2
3
1
il terreno prima delle
operazioni d’impianto
2 scavo della buca (1x1x1 m)
3 realizzazione del drenaggio
con ciottoli (strato di 25 cm)
4 posizionamento della pianta
nella buca; posa dell’ancoraggio
sotterraneo
4
5
6
5 posa ala gocciolante (avvolgendo
tutto il volume della zolla)
6
riempimento della buca con terra
adeguatamente costipata, stesura
del telo pacciamante, posa della
griglia salva piante, finitura con
corteccia o lapillo (strato di 10 cm)