A. A. 2007-08 - ESAME DI PROFITTO DI GEOMETRIA 2 - aprile 2008
Modulo di Topologia
1. Si consideri sulla sfera S2 la relazione d’equivalenza
x ∼ y ⇐⇒ y = g(x) per qualche rotazione g attorno alla retta x1 = x2 = 0.
Lo spazio quoziente S2 /∼ è omeomorfo a:
(a) I;
(b) S1 ;
(c) P2 (R);
(d) P1 (C).
Soluzione: Le classi d’equivalenza sono i paralleli di latitudine ed i due
poli, per cui la proiezione continua π3 : (x1 , x2 , x3 ) 7→ x3 induce una
biiezione f : S2 /∼ −→ [−1, 1] tale che f π = π3 , avendo indicato con
π la proiezione naturale S2 −→ S2 / ∼. Poiché π3 è continua, anche f
è continua. Ma una funzione continua tra uno spazio compatto ed uno
spazio di Hausdorff è anche chiusa, quindi f è un omeomorfismo.
2. Si considerino il gruppo speciale unitario di dimensione 2, cioè il gruppo
di matrici complesse
½µ
¶
¾
a b
SU2 =
: a, b ∈ C, kak + kbk = 1 ,
−b a
ed il gruppo PSU2 di proiettività della retta proiettiva complessa P1 (C)
determinato da SU2 . Individuare tra le seguenti affermazioni l’unica che
risulta falsa:
(a) SU2 è omeomorfo alla sfera S3 ;
(b) SU2 è omeomorfo al gruppo lineare GL2 (R);
(c) PSU2 è omeomorfo allo spazio proiettivo reale P3 (R);
(d) una delle precedenti affermazioni è falsa.
Soluzione: Una matrice di SU2 può essere scritta come
µ
¶
a1 + ia2 b1 + ib2
−b1 + ib2 a1 − ia2
con a1 , a2 , b1 , b2 ∈ R e a21 + a22 + b21 + b22 = 1. Si vede cosı̀ che SU2 è
omeomorfo ad S3 . L’unica matrice 6= I2 di SU2 che produce l’identità su
P1 (C) è
µ
¶
−1 0
−I2 =
,
0 −1
per cui PSU2 = SU2 /h−I2 i, ovvero PSU2 equivale allo spazio quoziente
ottenuto identificando su S3 punti antipodali, cioè PSU2 ' P3 (R). Infine
si noti che non può esistere un omeomorfismo tra SU2 ' S3 e GL2 (R)
perché il primo spazio è connesso mentre GL2 (R) non lo è (il determinante
fornisce una funzione continua GL2 (R) → R∗ e quest’ultimo spazio ha due
componenti connesse, i reali positivi ed i reali negativi).
3. Individuare tra le seguenti topologie della retta reale l’unica che rende
continua la funzione f : R → R, x 7→ |x|:
(a) la topologia avente per base gli intervalli ]a, b];
(b) la topologia avente per base le semirette (−∞, a];
(c) la topologia avente per base le semirette (a, +∞);
(d) la topologia avente per chiusi i sottoinsiemi di R di cardinalità finita.
Soluzione: Considerato che ogni semiretta
(−∞,¢ a] è un aperto
¡
Ssia nella
−1
topologia
(a)
che
nella
(b)
e
che
si
ha
f
(a,
+∞
)
=
(−∞,
−a)
(a, +∞)
¡
¢
e f −1 (−∞, 0 ] = { 0}, mentre l’insieme delle pre-immagini di n numeri
reali ha cardinalità ≤ 2n, si può concludere che l’unica topologia che rende
continua la funzione data è la (d).
4. Si consideri su R la topologia
n
o[n
o
T = ∅, R
A ⊂ R : A ∩ Z = ∅ oppure A ∩ Z = {0} .
Denotati con Q◦ , Q, F(Q), D(Q) e c Q, rispettivamente, la parte interna,
la chiusura, la frontiera, l’insieme dei punti di accumulazione ed il complementare di Q, individuare l’affermazione corretta:
(a) Q◦ = {0};
(b) Q = R;
(c) F(Q) = Z \ {0};
(d) D(Q) = c Q.
¡
¢
Soluzione: Poiché ogni singolo punto di R\Z ∪{0} è un aperto e l’unico
aperto contenente elementi di Z \ {0} è tutto R, si può concludere che:
• 0 ed ogni numero razionale non intero sono interni a Q, mentre ogni
intero non nullo non lo è;
• nessun numero irrazionale è d’accumulazione per Q;
• ogni intero, con l’eccezione di 0, è d’accumulazione sia per Q che per
il suo complementare, mentre i rimanenti numeri razionali rimangono
dei punti isolati.
Pertanto si ha Q◦ = {0} ∪ (Q \ Z), Q = Q e F(Q) = D(Q) = Z \ {0}.
5. Individuare tra i seguenti sottospazi dello spazio topologico euclideo E3
l’unico omeomorfo ad S1 :
(a) {(cos 2πt, sin 2πt, t) : t ∈ [0, 1]}
(b) {(cos 2πt, sin 2πt, t2 − t) : t ∈ [0, 1]}
(c) {(cos 2πt, sin 2πt, t2 + 1) : t ∈ [0, 1]}
(d) {(cos 2πt, sin 2πt, t2 − 2t + 1) : t ∈ [0, 1]}
Soluzione: Ciascuno dei sottospazi indicati risulta essere immagine di
una funzione continua ϕ : [0, 1] → E3 . In particolare, ϕ è iniettiva per
i sottospazi (a), (c) e (d), mentre per il sottospazio (b) lo è solo su [0, 1[
(si ha ϕ(0) = ϕ(1) = (1, 0, 0)). Tenuto conto che una funzione continua
tra uno spazio compatto ed uno spazio di Hausdorff è anche chiusa, possiamo senz’altro concludere che ciascuno dei sottospazi (a), (c) e (d) è
omeomorfo all’intervallo [0, 1], mentre il sottospazio (b) è omeomorfo allo
spazio quoziente ottenuto identificando in [0, 1] i punti 0 ed 1.
6. Sia T la topologia più fine della retta reale che rende R compatto e che induce in R\{0} la toplogia euclidea. Individuare tra le seguenti affermazioni
l’unica che risulta falsa:
(a) T è meno fine della topologia euclidea;
(b) ogni x ∈ R è un chiuso rispetto alla topologia T ;
(c) la topologia T è connessa;
(d) una delle precedenti affermazioni non è corretta.
Soluzione: La topologia T che si sta considerando equivale alla compattificazione di Alexandrov di R \ {0} prendendo 0 come punto ”infinito”.
Pertanto gli aperti di T sono gli aperti della retta euclidea che o risultano
contenuti in R \ {0}, oppure contengono 0 ed hanno un complementare
compatto: dunque esistono aperti della topologia euclidea non compresi
in T . Poiché una topologia meno fine di una connessa è anch’essa connessa, si vede che anche l’affermazione (c) è corretta. Infine la veridicità
dell’affermazione (b) segue dal fatto che ogni elemento di R \ {0} è un compatto in questo sottospazio euclideo (e quindi il suo complementare in R è
un aperto in T ), mentre 0 ha come complementare R \ {0} che è anch’esso
un elemento di T .