Teoria Generale della tensione

annuncio pubblicitario
1
Robert Agnew e la General Strain Theory (GST)
INTRODUZIONE
Le origini della GST. Le teorie dello Strain
La GST – General Strain Theory (Teoria Generale della tensione), le sue origine attinge dalle altre
teorie, specialmente da quelle che parlano dello strain1.
La Strain theory è stata sviluppata dal lavoro di Durkheim e Merton che hanno introdotto il concetto
di anomia. Mentre Durkheim si concentra sulla diminuzione della moderazione della società e a
livello individuale, Merton ha studiato lo squilibrio culturale che esiste tra l'obiettivo e le norme
degli individui della società. Anomia può essere suddiviso in due livelli. Il primo di questi livelli è la
macrosistema di anomia, che si manifesta nella incapacità della società di porre dei limiti sugli
obiettivi e disciplinare la condotta individuale. Il microsistema di anomia, noto anche come teoria
dello strain, si concentra sulle ragioni che incrementano la probabilità di devianza come l’effetto
della divisione sociale. Secondo questo microsistema di anomia, la diminuzione della normativa
sociale crea un aumento di pressione a commettere atti devianti
I principali autori che hanno sviluppato queste teorie sono: Albert Cohen, Richard Cloward e Lioyd
Ohlin. Queste teorie si concentravano su quella tipo della “tensione” (strain), che riguardava la
incapacità della persona di raggiungere certi obiettivi economici e sociali. La tensione nasceva
secondo loro in particolar modo nelle classi sociali basse, che non erano in grado di attrezzare in
maniera sufficiente i figli, per garantire loro una buona riuscita scolastica. I ragazzi di questo strato
sociale vivevano in ambienti svantaggiati, non ricevevano un’educazione adeguata; di conseguenza
non riuscivano ad arrivare ad alti livelli economici
Greenberg ha messo in fuoco che le tensioni nascono quando gli adolescenti non riescono ad avere
i soldi necessari per saziare i loro bisogni sociali o non riescono emanciparsi per ottenere
l’autonomia e la libertà. Messerschmitd e gli altri hanno sottolineato che la fonte dello strain può
essere l’incapacità di alcuni maschi di realizzare la loro mascolinità in altro modo. Colvin evidenzia
che le tensioni che portano al crimine prendono origine dalla paura di conseguenze spiacevoli.
La GST nella differenza delle teorie sudette analizzando l’arco più ampio degli strain.
Robert Agnew
Robert Agnew è un Professore della Delinquenza Giovanile alla Emory University di Atlanta. Ha
conseguito la triennale con il massimo dei voti e la più alta distinzione da Rutgers University nel
1975, e la sua tesi di licenza e poi dottoriato in, rispettivamente, 1978 e 1980-tutti in sociologia.
Nel 1980 è entrato nell’Emory University, presso la quale negli anni 2006-2009 è stato presidente
del dipartimento di sociologia
Il principale campo di ricerca e di insegnamento del professor Agnew è stato la delinquenza
giovanile, la criminologia, in particolare la teoria criminologica. Lui è ben conosciuto per il suo
sviluppo della GST
1
Strain – in italiano viene tradotto “tensione”, nel testo però useremo il nome originale
2
Ha fatto parte del consiglio redazionale di riviste: Criminology, Journal of Crime and Justice, Journal
of Research in Crime and Delinquency, Journal of Theoretical and Philosophical Criminology, Justice
Quarterly, Social Forces, Theoretical Criminology, Turkish Journal of Criminology, and Youth and
Society2. Fin ad oggi è autore di 6 libri riguardanti la criminologia, di 7 capitoli nelle pubblicazioni più
complesse, e di numerosissimi articoli riguardanti la devianza e criminologia, specialmente
giovanile.
La GST e altre teorie del crimine
LA GST di Agnew si basa sull’idea generale che quando le persone sono trattate male, provano una
rabbia che porta al crimine. La teoria generale della tensione identifica le modalità di misura, i diversi
tipi di deformazione, il legame tra sforzo e criminalità, e le raccomandazioni politiche basate sulla
teoria. Nel centro di questa teoria è la relazione negativa con gli altri. Le relazioni nelle quali gli altri
si vedono valutati in base a quello che possiedono, trattano l’altro come potenziale avversario, o
l’altro appare loro come quello che ostacola il raggiungimento degli obiettivi.
Le teorie biopsicologiche si concentrano piuttosto sui tratti individuali della personalità che sulla
relazione. Le teorie del controllo sociale mettono a fuoco la mancanza di relazioni positive con gli
altri. Le Social Learning sottolineano la positiva identificazione con l’altro deviante. La GST spiega
l’atto deviante come qualcosa compiuto sotto la pressione dello strain, mentre le teorie del
controllo parlano del libero coinvolgimento nel crimine e la Social Learning presenta il crimine come
una forma auspicata o almeno giustificata in certe circostanze.
Nello stesso momento la GST è collegata con queste teorie. La percezione dello strain sta in
relazione con i tratti di personalità, la tensione riduce il controllo sociale e accelera la social learning
del crimine. A livello molto concreto tanti fattori specifici che portano al crimine, si trovano sia nelle
teorie dello strain, in quelle del controllo, e in quelle del social learning.3
2
3
Cfr b http://www.sociology.emory.edu/bagnew ( 07.04.2011)
R: AGNEW, Pressured into crime, p. 201
3
I CAPITOLO – IL CONCETTO DI STRAIN
1. Il concetto di strain
Tradotto letteralmente, strain significa la tensione. In ambito psicosociale per strain si intendere
un cambiamento, in un soggetto o in una situazione, dovuto alla pressione di una o più forze
esterno. E’ un concetto molto simile a quello dello stress. Ma, mentre il primo è dovuto alla
pressione di forze esterne e riguarda il collettivo, lo stress riguarda maggiormente il singolo
individuo che è provato da una specifica situazione. Secondo le teorie dello strain i comportamenti
delinquenziali sono la conseguenza di una discrepanza, oggettiva ma avvertita a livello individuale,
tra le mete ed i mezzi disponibili per raggiungerle. Questa discrepanza da origine allo strain. La
persona non può vivere nello strain, ha bisogno di trovare delle alternative, ha bisogno di adattarsi
alla tensione ha bisogno di trovare gli adattamenti. Le persone meno dotate da punto di vista
sociale e culturale soprattutto gli adolescenti e i giovani socialmente svantaggiati, possono avere
un repertorio ridotto di comportamenti adattivi. La delinquenza la tossicodipendenza e le devianza
in genere, sono degli adattamenti. L’origine dello strain è sociale perché le mete ed i mezzi per
raggiungere sono elaborate socialmente.4
Il concetto dello strain dunque si riferisce agli eventi o condizioni che sono spiacevoli per
l’individuo. Riguarda anzitutto la situazione della relazione, dentro la quale la persona non è tratta
come vorrebbe essere trattata. Ci sono 3 tipologie degli strain. Gli individui possono perdere
qualcosa che ha per loro particolare valore, possono essere trattati con ostilità dagli altri, o non
riescono a raggiungere i proprio obiettivi. 5
Non tutti gli strain riguardano le esperienze vissute in prima persona (experienced strain). Agnew
parla anche degli strain anticipati e sostitutivi.
Lo strain sostitutivo (vicarious strain) si riferisce agli strain sperimentati da altre persone vicine
all’individuo, in modo speciale i membri della famiglia e amici. Ad. Es. quado un membro della
famiglia viene aggredito, lo strain sostitutivo può anche rendere l’individuo triste o arrabbiato e
portarlo al crimine. Questo tipo dello strain aumenta la probabilità del crimine in alcuni casi es.
quando le persone cercano a rivendicarsi chi ha vittimizzato i loro famigliari.
Il concetto dello strain anticipato (anticipated strain) riguarda gli individui che si aspettano che il
loro strain in atto si prolunga nel tempo o che vengono sperimentati nuovi strain. L’individuo si
ingaggia in un azioni criminale per prevenire lo strain6.
E’ anche utile fare la distinzione tra lo strain oggettivo e soggettivo.
Lo strain oggettivo si riferisce agli eventi o condizioni che sono spiacevoli per la maggioranza dei
membri di un gruppo. Perciò, quando diciamo che individuo sperimenta lo strain oggettivo,
significa che sta provando l’esperienza che normalmente è spiacevoli per ogni membro del suo
gruppo. Ci sono tanti eventi che sono spiacevoli per la maggioranza degli uomini del mondo come
aggressione fisica, o mancanza di cibo e di alloggio7.
Lo strain soggettivo si riferisce invece agli eventi o condizioni che sono spiacevoli per gli uomini
che li stanno sperimentando o hanno questa esperienza. Perciò quando diciamo che l’individuo sta
sperimentando lo strain soggettivo, diciamo che stanno provando una situazione spiacevole. Una
delle scoperte delle ricerche empiriche sugli strain riguarda le differenze a livello soggettivo, nella
4
G. FROGGIO, Psicosociologia del disagio e della devianza, p. 184.
AGNEW, Pressured into crime, p. 4
6
AGNEW R., Pressured into crime, p. 11-12
5
7
AGNEW, Building on the foundation of general Strain Theory…, p. 320
4
percezione degli strain oggettivi. Ad es. la gente si differenzia nella valutazione soggettiva degli
eventi oggettivi come la morte di un membro della famiglia, divorzio. La soggettiva valutazione
dello strain oggettivo dipende da una serie dei fattori, compresi tratti individuali, le risorse
personali, gli scopi, i valori, l’identità e le condizioni della vita.8
Lo strain provoca una reazione emotiva negativa, cioè la rabbia. Quella da parte sua crea una
pressione per una azione correttiva. Il crimine può essere un’azione correttiva, che serve a tre
funzioni fondamentali: alleviare lo strain, cercare vendetta, gestire le emozioni negative,
soprattutto attraverso l’uso di droghe illecite. Agnew afferma che gli adolescenti e i giovani sono
spinti ad un comportamento delinquenziale da stati affettivi negativi, come la rabbia e le emozioni
ad essa associate. Tali stati derivano dalle relazioni negative, che stanno all’origine dello strain.9
La risposta emozionale a un evento o una condizione è strettamente collegata con gli strain
soggettivi. Lo strain soggettivo mette in relazione la percezione e valutazione individuale e le
condizioni nelle quali capita l’evento. Due persone possono elaborare lo stesso evento nello stesso
modo, cioè sono ugualmente dispiaciuti. Uno però può diventare arrabbiato mentre altro va in
depressione. Loro possono differenziarsi nel grado d’intensità di sperimentazione di certe
emozioni perciò uno può arrabbiarsi tanto mentre altro sperimenta la rabbia abbastanza
moderata. L’arco dei fattori individuali e ambientali influenza la risposta emozionale allo strain
soggettivo.10
2. I tipi di strain che più facilmente portano al crimine
Le ricerche fatta da Agnew hanno dimostrato che l’impatto che lo strain ha sul crimine è non
soltanto la funzione delle caratteristiche dell’individuo ma anche del tipo dello strain sperimentato
dalla persona. Alcuni tipi degli strain, sia quelli oggettivi che soggettivi, più “volentieri” inducono in
crimine. 11
Agnew presenta una lista degli strain che di più spingono le persone che fanno crimine. Queste
tensioni sono raggruppati in tre set.
Il primo set degli strain influisce soprattutto ai giovani. Il Primo di questi strain e il rifiuto
genitoriale. Si tratta dei genitori che non esprimono ai loro figli l’affetto e l’amore, dimostrano
basse interesse di loro, forniscono basso supporto, e spesso dimostrano l’ostilità verso loro. Il
secondo strain e la disciplina sbagliata, eccessiva e molto rigida. Si tratta specialmente delle
situazioni in cui si usa come strumento di controllo genitoriale la umiliazione, insulto, minaccia,
urlo e il castigo psichico. Altro tipo di strain che induce i giovani in crimine riguarda l’abuso dei
bambini o abbandono. Questo strain comprende: abuso psichico, sessuale, emozionale, e la cura
non adeguata dove mancano: cibo, abitazione, medicine e affetto. Altro tipo dello strain riguarda
negative esperienze scolastiche. Si tratta di situazioni quando i voti a scuola sono bassi, le relazioni
con gli insegnanti sono negative (specialmente quando l’insegnante tratta il ragazzo in maniera
non giusta, umiliante, non considerando come persona). In questo tipo di problema subentrano i
problemi quando la scuola viene percepita come noiosa e come tale porta via tanto tempo. Altro
tipo dello strain che fa parte di questo gruppo riguarda le relazioni tra i pari. Si tratta delle
situazioni di abuso che comprendono insulti, pettegolezzi, prese in giro, minacce, violenza psichica,
e tentativi di coartazione. Prima questo tipo dello strain non è stato considerato pericoloso.
8
AGNEW, Building on the foundation of General Strain Theory…, p. 321
G. FROGGIO, La General Strain Theroy di Agnew, p. 424
10
Angew R., Idem, 322
11
Agnew R., idem, 323
9
5
Il secondo gruppo degli strain che conducono al crimine sono quelli che hanno un impatto forte
specialmente sulle persone adulte.
Il primo di questi strain e il lavoro nel mercato secondari. Di solito questo lavoro è pagato con i
compiti abbastanza spiacevoli (ad. Es. i lavori molto semplici, ripetitivi o psichicamente pesanti, o il
lavoro che richiede lo status dell’inserviente, subordinato), bassa autonomia e controllo coercitivo
(minaccia di licenziamento), sottopaga, pochi benefici, basso prestigio, e le basse possibilità
dell’avanzo sociale. Il secondo strain che è considerato pericoloso per gli adulti riguarda la
disoccupazione. Questa può indurre nella criminalità quando si prolunga nel tempo, e la
responsabilità per lo status quo, viene scaricata sugli altri. Il terzo tipo dello strain sono i problemi
aderenti ai problemi di coppia. Questi problemi includono frequenti conflitti, abusi psichici o liti
screzi a livello verbale.
L’ultimo set dei riguarda quelli strain che hanno impatto significativo sia ai giovani che agli adulti.
Il primo strain è il fallimento nel raggiungimento di certi scopi, compreso quelli affettivi,
emozionali. Esempi di questi scopi “falliti” sono: altro livello di autonomia, status maschile o la
volontà di avere, possedere tanti soldi in breve periodo del tempo. Questi obiettivi non son legati
con altro controllo sociale, cioè il raggiungimento o meno di questi obiettivi non da nessun
impatto sulle altre persone e alla valutazione sociale. Il secondo strain in questo gruppo riguardo il
fatto di essere una vittima del crimine. Questo strain è uno dei più severi strain che prova uomo.
C’e una relazione tra essere vittima e aggressore. Anche essere aggredito da uno dei membri della
famiglia o dai uno degli amici può incrementare la probabilità dello strain criminale. Terzo strain in
questo gruppo è l’abitazione nei quartieri di basso reddito economico. Questa situazione si associa
con più ampio l’arco degli strain, compreso gli strain economici, i problemi famigliari, alti tassi di
criminalità, problemi scolastici e abusa da parte dei pari. Quarto strain in questo gruppo è la
mancanza della dimora. Come nel caso precedente il fatto di mancanza del tetto espone le
persone all’impatto di più strain. Le persone senza tetto devono costantemente ricercare soldi,
cibo, riparo. Stanno frequentemente nel conflitto con gli altri e sono spesso le vittime di violenza.
L’ultimo strain in questo gruppo riguarda la discriminazione e pregiudizio che si basate
sull’appartenenza etnica o di gender. Ci sono delle ricerche che dimostrano che c’è il collegamento
tra discriminazione razziale o sessuale e il crimine.12
Riassumendo gli strain sopraelencati aumentano la probabilità del crimine. L’esistenza di questi
strain, nella vita delle persone è un indicatore molto importante della alta probabilità del crimine
3. Fattori che incrementano la probabilità della risposta criminale allo strain
Ci sono molti adattamento allo strain, però non tutti sono disponibili per ogni individuo. Le
persone sono spinte a scegliere determinati adattamenti da una serie di fattori interni ed esterni.
Agnew propone un elenco di parziale di caratteristiche degli strain che facilitano il coping
delinquenziale.
Lo strain viene più facile mento levato in modo criminale quando è visto come non giusto, quando
viene percepito come grande e severo, è legato con il basso controllo sociale, quando è più facile
affrontare in via criminale che legale, o tocca le persona che sono particolarmente disposte di
crimine
a. Lo strain è visto come ingiusto
12
Agnew R., Pressured into Crime, 73-74
6
Agnew presenta ingiusto trattamento come distinta categoria degli strain, classificata come “un
fallimento nel perseguimento degli obiettivi positivamente valutati”. In modo particolare parla
della disgiunzione tra i risultati onesti/giusti e quelli che vengono raggiunti attualmente. Questo
problema è applicabile a tutti i tipi degli strain, cioè vederli come non meritati. Quando ciò avviene
gli strain più facilmente portano al crimine perché suscitano nella persona le emozioni criminogeni
come la rabbia. La rabbia favorisce il crimine perché distorce i processi cognitivi, è ostacola la
giusta valutazione di quello che avviene. Oltre questo riduce la percezione dei costi del crimine, da
sensazione del potere e suscita il desiderio di rivendicarsi. Gli strain vengono percepiti come
ingiusti quando vengono suscitati volontariamente e intenzionalmente. Poi altre cose che aiutano
a percepire come ingiusto lo strain sono:
- Convinzione che lo strain non è meritato
- Lo strain non è stato provocato per raggiungere la meta elevata, alta
- Quando il processo di applicazione dello strain viene percepito come ingiusto
- Lo strain risulta come netto danno per loro
- Lo strain viene applicato insieme con il comportamento del mancato rispetto, mancata
considerazione e con l’aggressività
- Lo strain viola fortemente le norme sociali
Sommando possiamo dire che gli strain che conducono al crimine più facilmente quando sono visti
come ingiusti e non meritati13. Lo strain è visto come ingiusto quando è provocato
intenzionalmente e volontariamente.
b. Lo strain viene visto come cosa che viola cose importanti, in maniera molto forte
Il secondo fattore che aumenta la probabilità del coping delinquenziale e la percezione della
grandezza dello strain. In altre parole Possiamo dire che lo strain quando è visto come più severo
più inteso, più facilmente facilità il crimine. Questo succede per diversi motivi:
- Gli strain severi, crudeli più facilmente generano le emozioni negative, che includono
rabbia, depressione, paura
- La severità riduce la capacità dell’individuo a rispondere agli strain in maniera legale.
- Gli strain severi, a lunga durata, e di altro grado contribuiscono nella formazione dei tratti
negativi delle emozioni, e abbassano il livello dei legami sociali.
- Gli strain grandi sono spesso collegati con basso controllo sociale, a facilitano
apprendimento sociale del comportamento deviante.
La percezione dell’intensità dello strain dipende dal
- Grado e dimensione degli strain
- Duratura, frequenza, distanza del tempo, e aspettative riguardanti la duratura degli strain,
- La centralità degli strain, (se tocca i valori importanti per la persona).14
c. Basso controllo sociale.
Il terzo fattore che incrementa la probabilità dell’adattamento criminale è livello del controllo
sociale. Alcuni strain sono associati con basso controllo sociale, come sbagliata disciplina
famigliare (controllo troppo diretto), rifiuto da parte dei genitori (basso attaccamento), il lavoro
“non ufficiale”, mancanza di casa. Quelli strain più facilmente risultano come criminogeni perché
mancato controllo sociale riduce previsti costi del crimine. Mancanza del controllo riduce la
capacità di rispondere allo strain in maniera legale. Gli individui percepiscono insieme con basso
13
14
AGNEW R., Building on the foundation of Generale Strain Theroy,… p. 331
Ibid., p. 331
7
controllo basse interesse di loro da parte della società. Ciò fasì che non vedano le risorse per poter
risolvere i loro problemi in mondo legale.
Al contrario altro controllo sociale riduce il comportamento negativo, aumentando il costo sociale
del crimine, e assicura più risorse per affrontare i problemi in maniera non criminale.15
d. Gli strain che creano la pressione verso il coping criminale
L’ultimo fattore che aumenta la probabilità del crimine è la presenza degli strain che in se
incentivano verso i comportamenti criminali. Certi tipi degli strain sono molto più facilmente
risolvibili tramite un crimine che tramite le strade legali. In conseguenza, le persone più facilmente
scelgono la strategia di coping criminale. Ad es. il tipo dello strain che coinvolge nel crimine è
l’urgente bisogno di una somma elevata del dentaro. E’ molto più facile rubare, che perseguire
lunga strada di educazione. In questa ocasione va anche detto che alcuni strain, che rinforzano il
crimine, producono le convinzioni favorevoli al crimine, o spingono e invogliano l’individuo verso
crimine.
e. Questi fattori indicati dal Agnew, vengono allargati da Froggio, che scrive dei fattori
personali che facilitano il coping delinquenziale.
La GST tende a sottolineare come la disposizione a impegnarsi nel crimine sia influenzata da un
insieme dei fattori tratti individuali come rabbia e l’impulsività, tendenza ad attribuire le
responsabilità del proprio comportamento a qualcuno altro, tendenza ad attribuire le
responsabilità e la colpa delle proprie avversità a qualcun altro. La tendenza a scaricare la propria
responsabilità e la colpa delle proprie avversità sua qualcosa o qualcun altro è un atteggiamento
che produce risentimento e rancore. Infine, le persone sono maggiormente disposte al crimine se
se posseggono delle convinzioni favorevoli al crimine, se sono state esposte a modelli criminali
attraverso una forma di rinforzo vicario. Una variabile chiave che interviene n questo fattore è
l’associazione con pari delinquenti. Perciò gli adolescenti sono più disposti ai rinforzi per i
comportamenti criminali16.
15
16
Ibid., p. 336
FROGGIO G., Piscosociologia del disagio e della devianza, p. 200
8
II CAPITOLO- IL COPING COME LA RISPOSTA DELL’UOMO ALLO STRAIN
Ogni persona sottoposta a stresso adotta delle strategie attraverso le quali far fronte alla tensione.
Tali strategie, nella letteratura sono note come coping. Il coping può essere definito come un
fattore di stabilizzazione che può aiutare le persona a mantenere un adattamento psicosociale
durante i periodi di stress. Esso riguarda gli sforzi cognitivi e comportamentali per ridurre le
condizioni stressanti e il distress emotivo ad esse collegato.
Tutte le teorie della tensione riconoscono che in risposta alla tensione possono essere scelti degli
adattamenti delinquenziali, ma che solo alcuni individui sottoposti a strain possono finire nella
delinquenza dipendete dal tipo di adattamento che sceglie. La GST segue questa strada, e sulla
scorta della ricerca sullo stress, parla di adattamenti come strategie di coping cognitivi,
comportamentali ed emotivi17.
1. Strategie comportamentali di coping
Esistono 2 tipi maggiori di coping comportamentale: quello che cerca di minimizzare o eliminare la
causa dello strain, e quello che tenta di soddisfare un bisogno di rivalsa per il danno ricevuto.
a. Minimizzare o eliminare la causa dello strain.
Il coping, parallelamente ad ogni tipo di strain, può assumere diverse forme. Le persone possono
cercare di realizzare le mete cha valutano positivamente, possono proteggere o recuperare gli
stimoli che valutano positivamente, possono fuggire dagli stimoli negativi. I comportamenti, in
queste diverse aree. Possono essere convenzionali o delinquenziali. Un adolescente che cerca di
allontanarsi da un ambiente familiare avverso, ad esempio, può provare a farsi ospitare da qualche
parente con il consenso dei genitori, può invece fuggire dalla propria casa senza lasciare
informazioni
b. Soddisfare un bisogno di rivalsa
Si tratta di un comportamento vendicativo. Le ricerche di Angew dicono che quando un’avversità
viene attribuita agli altri, crea un desiderio di vendetta che è distinto dal desiderio di porre fine
all’avversità. Il comportamento vendicativo, può anche in questo caso, assumere le forme
convenzionali o delinquenziali, anche se quella forma è più probabile. Il comportamento cosi,
coinvolge gli sforzi per minimizzare gli effetti positivi, e incrementare i negativi, aumentando la
responsabilità degli altri per un determinato comportamento.
17
FROGGIO, G., La General Strain theory di Agnew, Analisi dei concetti e delle implicazioni operative, in Rassegna
italiana di criminologia 12(2001), 421-447.
9
2. Strategie cognitive di coping
Alcune ricerche suggeriscono che alcune volte gli individui reinterpretano oggettivi stressori in
modo di minimizzare il loro negativo impatto. Ci sono diverse strategie per introdurre il coping
cognitivo. Tutte queste strategie possiamo riassumere nelle seguenti frasi: “questo non è
importante”, “questo non è cosi male”, “me mo sono meritato”. I ricercatori cercavano di spiegare
le difficoltà nella gestione degli stress dimostrando la ampiezza delle variabili che agiscono
insieme. Una certa attenzione hanno dato alle strategie del coping
a. Ignorare l’importanza dello strain
La percezione soggettiva dello strain oggettivo dipende dalla misura con la quale lo strain colpisce
valori, mete e identità dell’individuo. Le persone sopportano più facilmente anche più strain che
agiscono se questi strain non riguardano le aree della vita per loro importanti. La gente porre più
attenzione a questi aree della loro vita, a questi obiettivi e valori, che riguardano in modo assoluto
e relativo queste mete ch’è in grado di perseguire.
b. Ignorare aspetti negativi ed enfatizzare i positivi
L’altra strategia cognitiva consiste nella enfatizzazione degli effetti positivi e diminuire gli effetti
negativi. Nella strategia precedente l’individuo riconosceva l’esistenza delle avversità ma rilegava
quella avversità alle aree della vita meno importanti. In questo secondo adattamento, le persone
tentano di negare l’esistenza dell’avversità tramite massimizzazione degli effetti positivo e
riducendo gli effetti negativi. Ciò si può svolgere in 2 modi: abbassando gli standard usati nella
valutazione degli effetti o distorcendo la propria stima dei correnti e aspettati effetti.
Abbassamento dei propri standard di base comporta abbassamento, diminuzione dei propri
obiettivi o l’aumento della soglia per gli stimoli negativi. Questa azione rende la situazione attuale
meno avversaria, di come potrebbe essere. Inoltre l’abbassamento degli standard, può anche
condurre alla distorsione della percezione degli effetti. Ad es. gli individui con il basso grado
d’istruzione dicono che sempre andavano bene a scuola. 2 strategie che valgono poco sono: il
paragone verso basso, (gli individui dicono la loro situazione non è male rispetto quello che
devono subire gli altri), e la valutazione che comunque dice che la situazione rispetto passato si è
migliorata. In questo tipo di strategia subentra un altro tipo che emfasi agli aspetti positivi
attribuiti alla situazione difficile. La persona ignora gli aspetti nocivi e spiacevoli, e ancoraggio la
loro attenzione agli aspetti piacevoli e gratificanti. Ad es. le vittime dei crimini, spesso dicono che
la loro sofferenza ha portato a loro alcuni benefici, come quello di crescita interiore come persona
ecc.
c. Accettazione della responsabilità per l’avversità
Terza strategia consiste nella minimizzazione della soggettiva percezione dello strain,
autoconvincendosi se stessi the si è meritato l’avversità che si sta provando. Ci sono più motivi per
i quali gli strain meritati producono meno sofferenza da quelli ingiusti. Lo strain ingiusto può
10
scuotere l’equilibrio interiore, la fede nella giustizia nel mondo, e se viene attribuita alla malignità
dell’altro può condurre alla convinzione e alla paura che lo strain si ripete facilmente al futuro. Ci
sono 2 strategie per convincere che lo strain era meritato. La pirma consiste nella riduzione degli
stimoli positivi di una relazione e ingrandimento quelli negativi. L’azione che causa lo strain, viene
concepita con il contributo degli di una relazione caratterizzata dagli status considerati rilevanti
per questa relazione. La seconda avviene quando l’individuo ingrandisce gli aspetti positivi
nell’altro o diminuisce (sempre nell’altro) gli aspetti negativi.18
3. Strategie emotive di coping
Alle fine le persone sottoposte allo strain possono reagire allo strain intervenendo direttamente
sulle emozioni negative che appaiono come il frutto delle avversità come percepisce una persona.
Gli scienziati hanno individuato alcune strategie del coping emozionale. Tra questi si trovano sia
quelli non convenzionali come questi convenzionali. Tra i primi bisognerebbe elencare: l'uso di
droga come stimolatore e/o antidepressivo, Tra i secondi ci sono le esercitazioni fisiche, tecniche
del profondo respiro, meditazione, biofeetbask e tecniche del rilassamento progressivo, e l'uso
delle tecniche espressive gestuali, come la recitazione o i lavori espressivi. In tutti questi esempi il
fulcro dell'azione mira ad alleviare le sensazioni negative piuttosto che cercare di reinterpretarle
cognitivamente o cambiando gli atteggiamenti verso le realtà che producono questa sensazione
fortemente negativa. Tante di queste strategie sono al di là della possibilità di coping degli
adolescenti, e perciò, secondi i dati forniti dalle ricerche sugli adolescenti, spesso assumono
droghe illecite per rimuovere gli strain presenti nella loro vita.
Le strategie emotive del coping possono portare alla ricerca delle vendetta tramite gli altri. Lo
strain crea il desiderio di rivalsa che è distinto dal desiderio di alleviare è cancellare la situazione
negativa causata dallo strain. Il comportamento vendicativo può avere carattere sia criminale
(vandalismo, aggressione fisica) che non criminale (cattivi pettegolezzi). Gli studi suggeriscono che
questo comportamento fasi che le persone si sentano meglio.
Le strategie emotive del coping vengono attivate di solito, dopo il fallimento e impossibilità di
avviare le strategie cognitive e comportamentali. Spesso accade anche che le persone sottoposte
agli strain avviano insieme più strategie del coping. Come una forma del coping emozionale può
essere tratta la tentazione del distrazione. Comunque si assume che suddette strategie sono le
principali tipi di risposte date alle situazioni dello strain.
4. Gli adattamenti delinquenziali
Esistono diversi modi di far fronte allo strain, ma solo alcuni di questi riguardano la delinquenza.
Tutti noi variamo nell'utilizzo delle diverse strategie di coping. La domanda che pone Agnew è la
18
AGNEW, Foundation for a General Strain Theory of Crime and delinquency, Criminolgy 1, 1992, p. 67-69.
11
seguente: perché alcune persone scelgono degli adattamenti delinquenziali, e perché queste
persone si stabilizzano in questi adattamenti?
Lo strain dall'ambiente esterno può causare molti sentimenti negativi per un individuo, tra cui la
sconfitta, la disperazione e la paura; ma la sensazione più applicabile al crimine è la rabbia. Agnew
ha affermato che gli individui si arrabbiano quando la colpa della loro situazione negativa sono le
relazioni con gli altri. La rabbia serve ad incitare una persona ad agire, ad abbassare le inibizioni, e
a creare desideri di vendetta. La rabbia e la frustrazione può anche consentire alla persona di
giustificare il crimine. Agnew in particolare ha sottolineato che gli individui che sono soggetti a
sforzi ripetitivi possono essere più inclini a commettere reati o atti delinquenziali. Ciò è dovuto al
fatto che, per una determinata fascia di persone, altre strategie di coping non sono accessibili.
Portato al limite, l'individuo può diventare ostile ed aggressivo, se in un momento raggiunge un
alto livello di eccitazione negativa. In sostanza, la GST propone la spiegazione che un aumento di
tensione porterebbe ad un aumento di rabbia, che può poi portare ad un aumento della
criminalità.
Come la rabbia, la depressione è nient'altro che un fattore che aumenta la probabilità del crimine.
Essa crea una pressione verso azioni correttive, da quando appare la sensazione spiacevole, anche
se non è cosi forte come l'incidenza della rabbia. La depressione riduce la capacità del coping
convenzionale, perché le persone si sentono prive di potenza, di forza per risolvere i problemi in
maniera non criminale. D'altronde la depressione fa sì che le persone sentano che hanno poco da
perdere, perciò sono spinte al crimine.
La terza emozione, che porta al crimine e deriva dallo strain, è la paura. Parliamo della paura quando
le persone le persone vogliono anticipare le esperienze che appaiono spiacevoli per loro oppure
quando ci sono delle condizioni in cui le persone si trovano particolarmente non influenti, privi di
forza. In conseguenza la paura sorge come forte stimolo che sollecita a scappare o combattere.
Alcune emozioni che si associano alla paura includono terrore, panico e ansia. Come rabbia e
depressione la paura incrementa la probabilità del crimine. Comunque il legame tra crimine e paura
non è cosi forte come tra rabbia e crimine ma può comunque suscitare le tendenze di fuga
delinquenziali come abbandono scolastico, assunzione di droga, abbandono delle funzioni assunte.
Le scelte che gli individui hanno a loro disposizione sono limitate da diversi fattori. Se gli obiettivi
iniziali ed i valori di una persona sono alti e hanno poche alternative/obiettivi su cui ripiegare, allora
la persona può essere più incline a commettere atti delinquenziali. Inoltre, gli individui possono
attivare il coping attraverso caratteristiche come il temperamento, l'autostima e la creatività, che li
renderà più o meno propensi a partecipare ad atti delinquenziali o criminali. Il supporto sociale ha
anche un ruolo importante nel determinare se un individuo commetterà atti delinquenziali. Chi ha
maggiore supporti sociali convenzionali nello stesso momento ha meno probabilità di partecipare
alla delinquenza. Inoltre, gli individui con un maggior livello di controllo sociale e che non hanno i
mezzi per commettere reati, possono essere meno spinti a compiere atti delinquenziali rispetto a
coloro che hanno un basso livello di controllo sociale, oppure hanno maggiore disponibilità ad usare
altri mezzi. L'ambiente sociale più ampio avrà anche un effetto sulla scelta di partecipazione o meno
alla criminalità. La società influenza i comportamenti dell’individuo, indicando l'importanza che
deve essere posta su determinati obiettivi e la determinazione di ciò che è negativo e ciò che non lo
12
è. Inoltre, la società ritiene che in situazioni avverse l'individuo possa minimizzare cognitivamente e
trovare quali altri modi di coping siano disponibili per l'individuo. Tutti questi fattori possono
determinare se lo strain si tradurrà in strategie di coping delinquenziale o non delinquenziale.19
Insieme con le strategie di coping, le disposizioni individuali verso la delinquenza, hanno anche la
loro importanza il controllo e la scelta delle strategie applicate dai singoli. Le variabili di
temperamento e il rafforzamento positivo del comportamento delinquenziale avuto nel passato
possono avere un effetto sulla adesione o meno alla delinquenza. Un altro fattore chiave di questa
teoria è l’associazione con i pari delinquenziali. Questi fattori consentono di determinare l'impatto
che lo strain ha sugli individui e la probabilità che si rivolgeranno al crimine per affrontare il loro
strain.20
19
http://www.criminology.fsu.edu/crimtheory/agnew.htm (10 maggio 2011)
20
AGNEW, Foundation for a General Strain Theory of Crime and delinquency, Criminolgy 1, 1992, p. 71
13
III CAPITOLO – LE FASCIE PIÙ ESPOSTE AL COPING CRIMINALE
La parte significativa delle teorie del crimine si focalizza sul problema perché alcuni individui più
degli altri fanno le carriere criminali. Ugualmente la GST mostra che alcuni individui sono più
portati ad ingaggiarsi nel crimine perché sono esposti più alle esperienze degli strain che portano
al crimine, o attivano le strategie delinquenziali del coping. Si osserva che più spesso le persone
commettono crimini entrando nell’età adolescenziale e finendola il tasso dei crimini si riduce
notevolmente. Comunque c’è un gruppo che permane su un determinato tasso di criminalità per
tutta la vita. In questo capitolo si cerca di spiegare perché, secondo la GST, gli adolescenti sono più
spinti verso il crimine. Nella seconda parte si prende in considerazione le differenze del sesso nel
crimine, e come le spiega Agnew. Nella terza parte si presenta altre variabili sociologiche che
incidono sul tasso di criminalità
1. L’adolescenza come età più in pericolo
La criminalità limitata al periodo dell’adolescenza è una delle caratteristiche più comuni della
criminalità. Maggior parte degli individui aumenta il loro livello di offensiva quando entrano nella
adolescenza. Questo è un comportamento tipico per gli adolescenti. Invece questo livello si abbassa
drasticamente quando entrano nell’età adulta, quando arrivano all’incirca a 20 anni nella vita.
La GST spiega questo fenomeno in 2 modi. Il primo consiste nel fatto che gli adolescenti sono più
esposti all’esperienza degli strain che conducono al crimine rispetto sia agli adulti che ai bambini.
Questo accade perché gli adolescenti hanno più sviluppata l’emotività negativa. Con il loro
comportamento provocano reazioni negative da parte degli altri (genitori, insegnanti, pari). Inoltre
gli individui molto spesso si collocano in ambienti dove sono più esposti al trattamento negativo. Ad
es., parecchi giovani rifiutano le amicizie convenzionali e si avvicinano ai pari delinquenti, che li
attraggono coinvolgendoli in situazioni di rischio. Le persone che vivono in questi ambienti hanno
anche la caratteristica di percepire maggiormente gli strain oggettivi aggravando l’impatto negativo.
Altro fattore che spiega l’alto tasso di criminalità giovanile è il fatto che gli adolescenti hanno un
basso controllo sociale. Le persone che hanno basso controllo sociale, per definizione hanno legami
deboli con genitori e insegnanti; ciò a sua volta incrementa la probabilità di essere trattati male dalle
figure suindicate. Il basso controllo fa sì che queste figure non svolgano il loro ruolo protettivo dagli
strain. Di conseguenza i ragazzi più facilmente si agganciano ai gruppi delinquenziali di fuori, dove
l’ambiente familiare non può provocare esperienze di strain.
Un altro fattore che incide è il fatto che gli adolescenti si ritrovano, si associano con pari delinquenti.
Questo fatto accelera l’apprendimento sociale del crimine, ed espone maggiormente le persone ad
alcuni strain (abusi, maltrattamenti da parte di pari, ecc.).
Oltre questo, esiste una certa rivalità tra gruppi adolescenziali. Se un ragazzo si trova in un gruppo
con inclinazioni delinquenziali, che è in conflitto con un altro gruppo, è molto più probabile che si
lasci coinvolgere in attività criminali.
Inoltre va detto che gli adolescenti vivono in un mondo sociale più esteso di quello degli adulti e dei
bambini. Questo è uno dei motivi per i quali gli adolescenti sono più esposti agli strain. In poche
parole si tratta del fatto che gli adolescenti fanno immediatamente l’esperienza delle grande
dimensione e delle esigenze del loro mondo sociale. Ci sono più persone che trattano male gli
14
adolescenti. E’ anche vero che aumentano le esigenze e le aspettative nei riguardi degli adolescenti:
ciò può diventare una nuova fonte di strain. Quando escono dall’età adolescenziale il loro mondo
sociale si limita. La cerchia degli amici diminuisce, rimangono con i loro partner di coppia, il numero
di persone con le quali interagiscono nel lavoro di solito è più basso di quello che avevano a scuola.
Oltre questo, gli adulti hanno più possibilità di scelta di adolescenti, perciò hanno più possibilità di
evitare il trattamento negativo. Di conseguenza, crescendo con l’età si abbassano le probabilità di
manifestazione dei comportamenti criminali.
Gli adolescenti spesso desiderano tanti dei privilegi dell’età adulta, ma spesso non hanno i mezzi
per raggiungere questi privilegi attraverso i canali legittimi. Ossia i ragazzi hanno forte desiderio di
autonomia, di rispetto e di status, ma hanno seri problemi a realizzare queste mete in modo legale.
I bambini non sono interessati a queste mete e gli adulti le hanno in qualche modo raggiunte. Loro
mostrano alta preoccupazione per raggiungere un certo status sociale, o lo status nei gruppo dei
pari. Delle volte non hanno i mezzi per arrivarci in modo legale (percorso scolastico, potenza fisica,
situazione sociale), perciò tentano di accedervi in maniera criminale.
Alla fine bisogna dire che gli adolescenti, subendo più strain oggettivi, li percepiscono soffrendo
molto di più rispetto ad altre fasce d’età: ciò significa che aumenta lo strain soggettivo. Comunque,
non tutte le esperienze adolescenziali incrementano i livelli di strain. Alcuni adolescenti non
subiscono gli strain, perché vivono in un ambiente che è molto protettivo. Ad es. le aspettative
scolastiche non sono elevate, o hanno i limiti personali di socializzazione.
La seconda strada che spiega alto tasso dei criminalità adolescenziale consiste nel fatto che gli
adolescenti sono più propensi di attivare le strategie di coping criminale. Il primo fattore che incide
su questa dimensione è il fatto che gli adolescenti hanno poche capacità di base per attivare il coping
legittimo. Uscendo dalla preadolescenza si abbasso il livello del coping che viene svolto dai genitori
nel nome dei ragazzi. I genitori hanno meno sguardo nel mondo giovanile. In conseguenza i ragazzi,
non solo sono più esposti agli strain, ma devono anche affrontarli da soli. In questa situazione
subentrano altri fattori, come il fatto che ai ragazzi mancano le capacita di coping, non avendo né
soldi né potere, per realizzarla. I modi legali risultano troppo difficili e richiedono o soldi o capacità
di influenzare gli altri. Spesso i giovani quando non hanno le risorse sufficienti per affrontare
condizioni ambientali avverse, e non hanno possibilità di uscirne fuori, decidono di arrivare agli scopi
in modo illegittimo. Gli adulti, al contrario, molto spesso hanno più risorse per raggiungere gli scopi,
ed hanno anche più capacita di contrattare nella situazione di avversità. I bambini piccoli, pur non
avendo i soldi, sono comunque protetti dai loro genitori.
Gli adolescenti hanno limitato accesso alle forme convenzionali di sostegno e di supporto.
Parzialmente questo avviene perché i loro ambienti sono più poveri, ma anche per il fatto che i
genitori e gli insegnanti sono meno propensi a fornire dei supporti, perciò gli adolescenti devono
affrontare i problemi da soli. D’altronde gli adolescenti stessi fanno fatica a condividere i problemi
con parenti ed insegnanti e stentano a chiedere aiuto alla società.
Altri fattori che incidono notevolmente sulle situazioni di coping criminale sono: il controllo sociale,
che diminuisce nell’età adolescenziale, la facilità di associazione con altri criminali, il fatto di vivere
in un mondo molto pubblico (incoraggiamento sociale, dei pari al coping delinquenziale) e mancanza
15
di risorse e capacità di coping legali (gli studi dimostrano che i giovani spesso fanno coping
intervenendo sullo stess-coping emozionale)21.
2. Le differenze del sesso nel coping criminale
I dati delle ricerche suggeriscono che le femmine sperimentano livelli di strain più bassi rispetto ai
maschi. Anche se, nel confronto con i ragazzi, possono subire un livello oggettivo di strain più altro,
le ragazze ne sono meno disturbate. Agnew ritiene che la criminalità non possa però essere spiegata
affermando che i maschi sperimentano maggiore strain, sarebbe semplicistico. Secondo l’autore
esistono delle differenze di genere nei modi in cui vengono sperimentati i livelli di strain.
I maschi, rispetto alle femmine, sperimentano dei tipi di strain che possono condurre con maggiore
probabilità al crimine. Sono più interessati al successo materiale, mentre le femmine sono in
maggiore misura interessate a stabilire e mantenere delle buone e profende relazioni interpersonali.
Le ragazze sono maggiormente tese alla ricerca di un significato ed uno scopo nella vita. La tendenza
alla ricerca dei beni materiali da parte dei maschi può spiegare in certa misura la loro maggiore
diposizione al crimine, infatti, è un modo facile e conveniente per ottenere i beni materiali e denaro.
Altre differenze di genere riguardano la perdita di stimoli positivi e la presentazione di stimoli
negativi. 22
Nella tabella 1 presentiamo in maniera sintetica le differenze del genere nella reazione agli strain
subiti.
Tab. 1. Le differenze del sesso nei tipi degli strain subiti23.
Maschi
Femmine
Concenrati sul sucesso materiale – aumentano i tassi Preoccupato di creare e mantenere stretti legami e
di criminalità che riguarda la proprieta e i crimini rapporti con gli altri - in tal modo mentendo i tassi
vilenti
più bassi di proprietà e di crimini violenti
Sono visti come più conflittuali e perciò sono più Sono viste spesso in modo negativo, la
suscettibili come le vittime dei reati
discriminazione, elevate esigenze da parte della
famiglia, e il comportamento più restrittivo
Fallimento degli scopi può condurre ai reati contro Il fallimento degli obiettivi può condurre ai
la proprieta e i crimini di vilenza.
comportamenti autodistruttivi
Maschi e femmine possono differire anche nella risposta emotiva che danno allo strain. I maschi
rispondono con rabbia e ostilità: sentimenti, che portano alla criminalità. Le ragazze rispondono con
la depressione e, anche se provano rabbia, questa rabbia sembra essere diversa da quella
sperimentata dai ragazzi. La rabbia delle femmine è spesso accompagnata da emozioni quali la
21
AGNEW R., Pressured into Crime, 73-74
FROGGIO G., Psicosociologia del disagio e della devianza, p. 202
23
http://www.criminology.fsu.edu/crimtheory/agnew.htm (10 maggio 2011)
22
16
paura, l’ansia, la vergogna e la depressione. La rabbia dei maschi invece è sposso caratterizzata da
un senso di violazione morale. Le ragazze sono portate a scaricare su se stesso la colpa quando
vengono trattate male da qualcuno e temono che la propria rabbia possa offendere gli altri e
mettere cosi in percolo delle relazioni valide. Vedono più spesso la propria rabbia come qualcosa di
inappropriato, un fallimento del proprio autocontrollo. I maschi, al contrario, se vengono
maltrattati, sono portati a criticare gli altri e considerare le offese come una sfida o un insulto
deliberato.Sono meno preoccupati di ferire gli altri, di rompere le relazioni, e spesso vedono la loro
rabbia come una affermazione della propria mascolinità. Queste differenze possono spiegare le
diversità nel crimine. La giustezza morale della rabbia del maschio lo può spingere a commettere
seri crimini, mentre le depressione e la paura per la propria collera possono portare la ragazza a
forme di devianza autodistruttiva (uso di droghe illecite e disturbi del comportamento alimentare:
anoressia, bulimia, obesità) 24.
Tab. 2 Le differenze di genere nella risposta emotiva allo strain25
Maschi
Femmine
Più spesso rispondono con la rabbia
Più spesso rispndono con la depressione che con la
rabbia
La rabbia è seguita dalla violenza morale La rabbia se c’è viene accompagnata dalla paura,
(giustificazione di violenza)
senso di colpa e vergogna
Sono propensi di incolpare gli altri, e mono Più spesso assumono la colpa e sono preocuppate per
preoccupati di poter ferire gli altri
gli effetti della propria rabbia
Vilenza morale conduce ai reati contro la proprietà e La depressione e senso di colpa può condurre ai
crimni violenti
comportamenti autodistruttivi
Oltre alla spiegazione dell'alto tasso di criminalità maschile, la GST può essere applicata anche a
spiegare perché le donne commettono reati. Agnew cerca di identificare il tipo di strain che le
femmine subiscono. Gli strain come il blocco dei propri obiettivi, l’interruzione delle relazioni
interpersonali e la discriminazione nel raggiungimento degli obiettivi finanziari sono forte fonte di
tensione per la femmina. Inoltre, come esempio di una perdita di stimoli positivi, le femmine
possono incontrare ostacoli sul profilo sociale a causa di discriminazione sociale. Le femmine sono
anche la vittime dell’abuso sessuale, emotivo e fisico, che costituiscono una gamma degli stimoli
negativi. Questi tipi di strain possono portare le femmine ad agire in maniera illegittima.
Le donne criminali sembrano differire dalle donne non-criminali avendo maggiori opportunità per
la criminalità, inferiore controllo sociale, i pari delinquente. Agnew sostiene che la GST può spiegare
non solo l'alto tasso di criminalità maschile, ma può anche spiegare perché le donne avrebbero
partecipato al delitto o meno26.
Le differenze si devono ascriver a una diversità nei processi di socializzazione tra maschi e femmine.
24
FROGGIO G., Psicosociologia del disagio e della devianza, p. 202
http://www.criminology.fsu.edu/crimtheory/agnew.htm (10 maggio 2011)
26
http://www.criminology.fsu.edu/crimtheory/agnew.htm (10 maggio 2011)
25
17
Concludendo la GST spiega che i ragazzi sono più portati a rispondere allo strain e alla rabbia con il
crimine. Quando i maschi e femmine sperimentano la stessa reazione emotiva allo stesso tipo di
strain, i primi possono essere portati a rispondere con crimine.
3. La diversificazione sociale e la presenza del coping delinquenziale
I dati indicano che alcune comunità sociali hanno il tasso di criminalità più alto degli altri. I
quartieri con altro tasso tendono ad avere alcune caratteristiche. La gente vive nella sua poverta,
ha cambia spesso residenza, vi è una alta disgregazione famigliare ecc., Questo fatto viene
spiegato e considerato da diverse teorie specialmente dell’apprendimento sociale e ei
disgregazione sociale. La GST aggiunge a queste teoria la propria interpretazione.
La vita nei quartieri privi di risorse, aumenta la probabilità e rischio delle esperienze degli strain
che conducono al crimine. Questi ambienti sono anche meno ricche nelle risorse perciò
favoriscono il coping delinquenziale. I poveri sono più spinti da abitare in questo zone perché non
hanno i mezzi di vivere altrove. Sono anche meno capaci di spostarsi, di andare ad abitare fuori di
queste zone. La GST spiega che non solo questi ambienti attraggono gli individui esposti agli strain,
ma anche questi ambienti sono forte fonte di strain.
La residenza negli ambiti deprivati può diventare spesso una fonte del blocco nel raggiungimento
di alcuni obiettivi, che messi insieme con le caratteristiche individuali può favorire manifestazione
dei comportamenti criminali. In questi luoghi l’accesso al lavoro stabile, ben pagato, produttivo è
limitato. Questo zone delle volte si trovane nelle periferie che non sono bene comunicate con la
comunicazione pubblica che non favorisce a sua volta la ricerca del lavoro. Perciò le presone ci
mancano i modelli e capacità necessarie per avere un successo lavorativo. Anche le scuole
presentano il livello dell’istruzione più basso che altrove. In conseguenza le persone sono più
spinte verso il coping delinquenziale.
Altro fattore che aumenta la probabilità del crimine è la disuguaglianza economica. Le condizioni
basse della vita possono facilmente portare al crimine, soprattutto se si è circondati dalle zone
benestanti in modo che discrepanza è più evidente. I poveri che vivono in questa situazione spesso
possono avere difficoltà di sopportare questa situazione valutandola come non meritata.
La vita negli ambienti poveri favorisce la crescita dei problemi di natura familiare, scolastica e a
livello dei pari. Stando nelle condizioni di povertà le persone con facilità divorziano e tendono di
non sposarsi. I problemi economici sono la causa maggiore delle separazioni matrimoniali, ma
anche contribuiscono nei conflitti dentro la famiglia, favoriscono il sistema rigido di educazione,
rifiuto dei genitori da parte dei figli, abuso o negligenza. I problemi economici hanno una certa
risonanza nell’ambito scolastico. La mancanza dei soldi non favorisce permanenza formativa dei
giovani, favorisce le relazioni negative con gli insegnanti. La scuola viene percepita come noiosa e
non utile. I genitori non hanno possibilità di seguire i loro figli, dare necessario supporto, e
monitorare il loro performance scolastica. Anche le scuole hanno meno fondi pergarantire il livello
d’istruzione adeguato. La scuola non tiene rapporti con i genitori e non prepara i ragazzi
18
all’inserimento nell’ambito lavorativo. In conseguenza i gruppi delinquenziali hanno molto più
presa in queste zone che altrove.
Un altro fattore che incide sul tasso di criminalità nelle zone svantaggiate è disoccupazione e
lavoro nel secondo mercato. La gente che abita nelle zone con questi problemi se trova il lavoro lo
trova sotto pagato, con pochi benefici rispetto le forze impegnate, con molto poche possibilità di
miglioramento e di promozione professionale. Spesso lavoro nelle condizioni spiacevoli, ecc. Oltre
questo nelle zone svantaggiate aumenta il numero le persone senza tetto, che sono inerenti ai
problemi riguardanti lavoro.
Oltre questo gli ambienti con la povertà sono più esposte alla presenza del pregiudizio e della
discriminazione. Vivendo negli ambienti dove sono più comunità etniche si attivano più facilmente
gli stereotipi negative, e appare la discriminazione.
Ultimi 2 fattori ambientali che aumentano la criminalità sono: esposizione al contatto con le
persone che subiscono degli strain e si comportano nel maniera agressiva, e altro essere le vittime
di violenza.
E’ molto più facile in queste zone di entrare nelle interazioni con le persone sottoposte agli strain.
Per un semplice motivo: Questi nelle zone di povertà sono più numerosi. Le caratteristiche
ambientali favoriscono la relazione con questi soggetti. Soprattutto quando non c’è lavoro, c’è
abbandono scolastico, e la strada diventa il punto del incontro e di passare il tempo. In
conseguenza ampio numero delle persone frustrate sono in contatto con le altre, ciò incrementa
in maniera notevole la probabilità del crimine. Altro fattore è la violenza. Chi abita nelle zone di
povertà più facilmente diventa una vittima, perché vi sono bassi livelli del controllo sociale, la
residenza favorisce l’apprendimento sociale del crimine, e espone le persone alle esperienze degli
strain che conducono al crimine. Essre la vittima spesso diventa un motivo di giustificare il porprio
crimine.
Alla fine Agnew dice che le persone che vi abitano più volentieri attivano i coping delinquenziali
perché hanno limitate risorse riguardanti il coping, e l’ambiente specialmente al punto di vista
economico non favorisce il coping convenzionali. Poi le persone non hanno i supporti sociali
perché l’ambiente non è in grado di crearlo, c’è molto basso controllo sociale, che ammette le
azioni illecite e è più indulgente. Questi ambienti favoriscono associazioni con gli altri criminali e
radicano le convinzioni favorevoli al crimine, Alla fine bisogna dire che gli strain hanno la natura
pubblica, cioè le persone in continuazione sono sottoposte agli strain, e gli strain sono conosciuti
dagli altri.27
27
AGNEW R., Pressured into Crime, 155 -163
19
IV CAPITOLO – LE IMPLICAZIONI OPERATIVE. LA PREVENZIONE
Anche se sembra poco probabile diverse ricerche dimostrano che è possibile ridurre le probabilità
che i giovani vengano maltrattati, se si indirizzano adeguatamente gli sforzi. Ricerche interessanti
riguardano persone arrestate per la prima volta. Il fatto di essere arrestato è una fonte di strain.
Si dimostra che quando sono trattati con gentilezza non aumentano in loro i sentimenti negativi.
Le linee d’azione vanno verso 2 direzioni: ridurre la probabilità di strain sui ragazzi, e il secondo: lì
dove non si può evitare, fornire risorse per poter fare coping convenzionale.
1. Riduzione di strain che conducono al crimine
I programmi di prevenzione basati sulla GST sono indirizzati verso la famiglia verso la scuola e vero
i pari. Alcune ricerche hanno rilevato che le famiglie con dei figli delinquenti siano spesso
caratterizzate da livelli molti alti di strain dovuti per lo più a conflitti interpersonali, ad una
disciplina dura e stravagante, ad abusi, a violenze fisiche e psichiche, a bassi livelli del rinforzo e
alti livelli di punizione, a modelli di comunicazione inefficaci. Un certo numero di programmi
hanno tentato di risolvere questi problemi. Si tratta di programmi basati sulla negoziazione delle
contingenze di rinforzo, i programmi che cercano di insegnare ai genitori come risolvere i conflitti
interpersonali, quelli in cui viene insegnato ai genitori uno stile comunicativo ed educativo diretto
e sano.
Il problema di questi programmi è che difficilmente riescono a raggiungere le famiglie che ne
hanno maggiormente bisogno
I programmi centrati sulla scuola mirano ha prendere in considerazione i fattori legati all’ambiente
scolastico. Si tratta dei fallimenti scolastici, la noia e la ripetitività della attività scolastiche, le
relazioni negative con gli insegnanti, le pratiche disciplinari ingiuste e sbagliate. Diversi programmi
e strategie sono state sviluppate per ridurre l’impatto negativo dalla scuola. Alcune di queste
strategie tendono a far aumentare le performances scolastiche. L’aumento del periodo scolastico
può far incrementare il livello di controllo sociale sperimentato dal ragazzo e ridurre il senso di
minaccia che esercita su di lui la scuola. Altri programmi, tendono a modificare il setting scolastico
cioè ad elaborare un programma di interazione educativa tra studente e insegnante mirante alla
riduzione del disagio e della delinquenza. Tale programma si basa sulla gestione proattiva della
classe mediante la formazione e l’implementazione di gruppi di apprendimento cooperativi.
L’insegnamento interattivo offre ai ragazzi specifici obiettivi, che essi debbono raggiungere:
miglioramento rispetto a precedenti performance, l’assenza di confronti tra gli studenti e
l’impegno da parte degli insegnanti ad una valutazione maggiormente obiettiva. I docenti, usando
la gestione proattiva della classe, insegnano agli studenti in maniera piuttosto chiara le regole di
comportamento in aula, riconoscono e rinforzano i tentativi di cooperare, fanno uso frequente
dell’incoraggiamento. Come detto, in questo programma di interazione educativa è previsto anche
l’utilizzo dei gruppi di apprendimento cooperativo formati da pochi studenti, scelti casualmente. In
questi gruppi gli studenti imparano ad aiutarsi l’uno con l’altro nella gestione degli studi e nella
20
padronanza del comportamento in classe. Questi gruppi servono per ridurre l’isolamento,
rinforzare la cooperazione e promuovere l’attaccamento fra gli studenti.
Un'altra strategia finalizzata alla riduzione dello strain sono i programmi centrati sui gruppi di pari.
Secondo la GST, le relazioni negative tra pari sono forse la maggiore causa di strain fra i giovani.
Secondo alcune ricerche emerge che la causa della propria infelicità o felicità veniva fatta risalire al
rapporto con i pari. La cosa sorpassava di gran lunga persino l’importanza delle relazioni con i
genitori.
Molti programmi che hanno tentato di intervenire su questo strain sono stati sviluppati ed
applicati nei contesti scolastici. Alcuni di questi programmi hanno riguardato l’apprendimento
cooperativo, altri son sono concentrati sul bullismo, oppure hanno tentato di incrementare il
livello di sorveglianza da parte degli adulti. Determinati programmi hanno cercato di trattare i
giovani delinquenti alimentando la loro associazione con i pari pro sociali.
Ultimo gruppo degli interventi sono i programmi che sono centrati sull’individuo. I programmi di
questo tipo partono da presupposto che bisogna lavorare per modificare anche il comportamento
di chi è sottoposto allo strain. Chi è soggetto allo strain gioca un suo ruolo ne creare il proprio
ambiente sociale. Molti giovani agiscono infatti in maniera tale da provocare negli altri delle
reazioni negative. Questi giovani sono quelli che, alla lunga, finiscono in gruppi di pari
delinquenziali, oppure si scelgono dei cattivi lavori o fanno matrimoni sbagliati. E’ possibile, però,
modificare il comportamento di questi giovani in maniera da ridurre le reazioni negative degli altri.
A tal proposito son stati sviluppati i programmi di social skill training. Attraverso questi programmi
Si cerca di permettere al giovane di realizzare in maniera più efficace le proprie mete e non
incorrere al trattamento negativo da parte degli altri. Alcuni di questi programmi sono molto
specifici, fanno uso di tecniche di modellamento e di desensibilizzazione: aumentare la frequenza
del contatto con lo sguardo degli altri, oppure ridurre i movimenti ansiosi. Altre procedure sono
piuttosto complesse e contengono la negoziazione delle abilità con gli adulti o l’implementazione
della capacità di resistere alla pressione28.
2. Togliere le persone dagli ambienti a rischio di strain
Alcune volte non è possibile di eliminare e cambiare degli strain che conducono al crimine. Ad
esempio i genitori possono rifiutare a partecipare nei programmi previsti per le azioni preventive.
Cosi continuano a trattare i loro figli in maniera molto rigida, ostacolando anche partecipazione
dei figli nei programmi. Poi è abbastanza difficile trasformare gli ambienti di altro grado di
disgregazione sociale, dove ci sono tanti fattori provocano lo strain, nonostante che non cessino i
tentativi del miglioramento della loro situazione. In questi casi, sembra più ragionevole togliere le
persone esposte agli strain da questi ambienti, Questa soluzione sembra di essere l’ultima prova e
si usa dopo esaurimento di altri modi. Accettare questa strada spesso vuol dire isolare i figli dai
loro genitori, alcuni individui dalle loro scuole ecc. Sempre si corre rischio che le comunità nuove
non saranno migliore di quelle lasciate ossia nuovi ambienti saranno avversive come questi
28
G. FROGGIO, Psicosociologia del disagio e della devianza, Laurus Robuffo, Roma 2002, p. 207
21
precedenti. Un esempio di questo programma possono essere i gruppi di casa. Si tratta delle
piccole residenze abitate da in circa 12 ragazzi. Vi vengono collocati i ragazzi che sono trascurati
nelle loro famiglie. In queste comunità ragazzi riprendono il percorso scolastico e tempo libero
passano in comunità. Le casa vengono condotte da coppie degli sposati, “teaching parents”, che
hanno come obiettivo ridurre i trattamenti degli strain subiti in famiglia. Si sforzano per creare un
ambiente e un clima di accoglienza piacevole nella comunità. I giovani vengono ascoltati nelle
decisione riguardanti le case, ne c’è sistema democratico di educazione.
Un altro programma riguarda lo spostamento per l’opportunità. Questo programma si focalizza
sulle comunità di estrema povertà dove le famiglie non hanno i mezzi sufficienti per assicurare lo
sviluppo normale dei figli. Le famiglie ricevono dei sussidi che devono aiutare a loro con tutta la
famiglia a spostarsi nelle zone meno svantaggiate. Le ricerche dimostrano che i ragazzi in queste
famiglie hanno meno problemi comportamentali dei ragazzi, che non partecipano nel programma.
La dove sempre impossibile a cambiare le comunità, zone di deprivazione si può aiutare le persone
di liberarsi, uscire da questi ambienti per iniziare una vita nuova29.
3. Educare le persone ad evitare gli strain e ad attuare un coping non
delinquenziale
Altra frontiera dell’intervento consiste nel fatto di aiutare i ragazzi perché riescano a far fronte allo
strain attraverso un comportamento non delinquenziale. In tale senso, si possono educare i
giovani ad essere assertivi piuttosto che aggressivi. L’intervento diventa più complesso quando ci
si serve di strategie di coping emotivo e cognitivo. Attraverso le seconde si dovrebbe insegnare i
ragazzi a ridefinire appunto cognitivamente le situazioni, in maniera tale che non provochino
frustrazione e rabbia e che tali sentimenti non sfocino in comportamenti delinquenziali.
I giovani delinquenti tendono a risolvere i conflitti interpersonali con la violenza piuttosto che
attraverso la riflessione e le negoziazione. A tal riguardo può essere utile il sostegno sociale.
Il primo campo dell’intervento potrebbe essere la prova di incrementare il sostegno sociale.
4. Supporto sociale, controllo sociale, prevenzione situazionale e la prevenzione nella luce di
GST
CONCLUSIONE
1. Gli asserti principali di GST e valore della teoria.
2. Alcune critiche della GST e concetti problematici
29
AGNEW R., Pressured into Crime, 181 -182
22
BIBLIOGRAFIA
R. AGNEW, Juvenile Delinquency: Causes and Control (Oxford University Press, 2009),
R. AGNEW, Pressured into Crime, An Overview of General Strain Theory (Roxbury Publishing
Company, Los Angeles 2006),
R. AGNEW, Why Do They Do It? A General Theory of Crime and Delinquency (Oxford University
Press, 2005),
Why Do Criminals Offend? A General Theory of Crime and Delinquency, Los Angeles,
Roxbury, 2005.
R. AGNEW, Foundation for a General Strain Theory of crime and delinquency, in “Criminology”
30 (2001), 47 87.
R. AGNEW, Instructor's Manual for Robert Agnew's Juvenile Delinquency: Causes and Control
(Stephanie Funk and Robert Agnew). Los Angeles: Roxbury, 2001.
R. AGNEW, An overview of general strain theory, in Paternoster R., Bachman R. (a cura di):
Explaining Criminality and Crime. Essays in Contemporary Criminological Theory, Roxbury
Publishing, Los Angeles, 2001: 160-174.
R. AGNEW, Criminological Theory: Past to Present. (Edited by Francis T. Cullen and Robert
Agnew). Los Angeles: Roxbury, 1999, 2003 (2nd edition).
R. AGNEW, The Future of Anomic Theory (Edited by Nikos Passos and Robert Agnew). Boston:
Northeastern University Press, 1997
R. AGNEW, Building on the Foundation of General Strain Theory, in “Journal of Research in
Crime and Delinquency” 38(1992), 319 -362
R. AGNEW, General Strain Theory: Essential Readings and New Research (Edited by Paul
Mazerolle and Robert Agnew, Belmont, CA: Wadsworth. Under Contract).
G. FROGGIO, La General Strain theory di Agnew, Analisi dei concetti e delle implicazioni
operative, in “Rassegna italiana di criminologia” 12 (2001), 421-447.
G. FROGGIO, Psicosociologia del disagio e della devianza, Laurus Robuffo, Roma 2002.
Sitografia
http://www.sociology.emory.edu/bagnew/
http://www.criminology.fsu.edu/crimtheory/agnew.htm
http://en.wikipedia.org/wiki/Robert_Agnew
http://en.wikipedia.org/wiki/Robert_Agnew_(criminologist)
http://www.criminology.fsu.edu/crimtheory/agnew.htm ( 12.03.2011).
http://www.slidefinder.net/search/general%20strain%20theory
http://www.slidefinder.net/search/robert%20agnew,
Scarica