esercitazione - Medicina del lavoro

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ESERCITAZIONE La scala di ansia e depressione di Goldberg (1988) è un semplicissimo strumento diagnostico, elaborato specificamente per indagare la probabilità dell'occorrenza di uno stato di ansia o depressione. ®  Inizialmente pensato per essere somministrato dal medico di medicina generale durante l'attesa dei pazienti in ambulatorio, si presta egregiamente all'impiego in sorveglianza sanitaria. ® 
IL questionario è composto da due scale di 9 domande con risposta binaria (no/si), il cui punteggio è dato dalla somma delle risposte positive. ®  Un paziente che risponda positivamente a cinque delle nove domande della scala A, o a due della scala D, ha il 50% di possibilità di avere un disturbo d'ansia e, rispettivamente, di depressione clinicamente rilevante. ® 
Non è diagnostico. ®  E’ solo uno strumento epidemiologico. ®  Lo stesso Goldberg consigliava di valutare la prevalenza dei disturbi affettivi in popolazioni con particolari caratteristiche . ®  Il disturbo affettivo può essere una conseguenza dello stress, oppure un fattore che interviene nella relazione tra lavoro e benessere. ® 
L'analisi fattoriale indica che la scala di ansia è omogenea. ®  La scala di depressione presenta due componenti, la prima relativa alla ipoattività tipica del disturbo distimico (6 item), la seconda relativa all'alterazione dell'immagine di sé (3 item). ® 
Magnavita N. Ansia e depressione nei luoghi di lavoro. Il questionario A/D di Goldberg. G It Med Lav Ergon 2007; 29 (3): 670-­‐671 Le risposte, secondo una scala Likert a 4 punti, compongono le variabili: Demand, Control e Support. ®  Modello demand/control: lo strain lavorativo percepito corrisponde al rapporto pesato tra carico di lavoro (Demand) e discrezionalità (Control). ®  Il sostegno sociale (Support) è un fattore moderatore. ® 
La procedura classica consiste nel dicotomizzare ciascuna variabile alla mediana per identificare i casi con alto "strain" (coincidenza di "demand" superiore alla mediana e di "control" inferiore alla mediana) e di "isostrain" (si aggiunge un valore di sostegno sociale inferiore alla mediana). ®  Alcuni autori preferiscono invece suddividere le variabili in terzili, considerando a rischio solo i casi in cui coincidono i terzili estremi. ® 
Una strategia alternativa consiste nel calcolare il punteggio di "job strain" come rapporto pesato delle due scale "demand" e "control" e successivamente usare tale variabile come continua, eventualmente dopo normalizzazione mediante trasformazione logaritmica. ®  Un punteggio di job strain superiore all’unità indica uno stato di stress. ® 
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In medicina del lavoro si usa generalmente la versione breve, contenuta tra l’altro nel Questionario Nordico di Kuorinka sui disturbi muscoloscheletrici, in 17 domande (5 Demand, 6 Control, 6 Social support). Magnavita N. Due strumenti per la sorveglianza sanitaria dello stress da lavoro: il Job Content Questionnaire di Karasek e l’Effort Reward Imbalance di Siegrist. G It Med Lav Ergon 2007; 29 (3): 667-­‐670 Il modello interpreta lo stress come discrepanza tra sforzo compiuto per il lavoro (Effort) e ricompense ricevute (Reward). ®  Una terza variabile, Overcommitment, esprime lo sforzo intrinseco ed ha l’effetto di potenziare i danni dello stress da lavoro. ® 
La forma classica del questionario consta di 23 domande (6 Effort, 11 Reward, 6 Overcommit.) , con scale Likert in 5 punti. ®  Nel 2008 è stata prodotta una versione ridotta, in 16 domande (3 E, 7 R, 6 OC), con scale di risposta in 4 punti. ® 
Magnavita N. Due strumenti per la sorveglianza sanitaria dello stress da lavoro: il Job Content Questionnaire di Karasek e l’Effort Reward Imbalance di Siegrist. G It Med Lav Ergon 2007; 29 (3): 667-­‐670 ® 
La Job Satisfaction Scale è composto da 15 domande, più una complessiva che tiene conto di tutti i fattori precedentemente indagati, con risposta Likert in 7 punti. La versione italiana del JSS ha una buona affidabilità (alfa di Cronbach pari a 0,94). ®  L’analisi delle componenti principali ha rivelato che una percentuale significativa della varianza (52%) è spiegata da un singolo fattore che include tutte le domande. ® 
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Mediante rotazione Varimax è possibile distinguere due fattori, come nella versione originale del questionario: soddisfazione intrinseca ed estrinseca. Magnavita N, et Al. Soddisfazione da lavoro. Uso della Job Satisfaction Scale. G It Med Lav Ergon 2007; 29 (3): 655-­‐657. Largamente usato come indicatore di benessere. ®  Disponibile in diverse versioni: 30, 28, 12 domande, tutte con 4 risposte chiuse. ®  Le risposte possono essere valutate con diversi metodi: ® 
­  Tradizionale, binario (punti: 0, 0, 1, 1) ­  Rivisto, binario (0, 1, 1, 1) ­  Likert (1, 2, 3, 4) I tre metodi di calcolo del punteggio forniscono valori numericamente diversi. ®  Ciò non influisce sul significato della variabile indagata, ma naturalmente cambia il punteggio limite oltre il quale si definisce un “caso” di malessere. ®  In questa sede, useremo la scala Likert. ® 
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