LA MALATTIA DEL SONNO INTRODUZIONE La Malattia del Sonno (MS) è una condizione patologica delle trote d’allevamento, ad andamento benigno, caratterizzata da uno stadio clinico in cui gli animali restano appoggiati al fondo delle vasche in atteggiamento dormiente. La malattia è stata evidenziata per la prima volta in Francia, negli anni ’80 e, successivamente è stata segnalata in Spagna, Belgio ed Italia. Recentemente è stata proposta l’eziologia virale. In allevamento colpisce la trota iridea ma episodi molto simili sono stati osservati nel salmone coho e sporadicamente nel salmerino nonché nel coregone. Sperimentalmente è stato possibile indurre lesioni specifiche, oltre che nella trota iridea, che è risultata la più sensibile alla malattia, anche nella trota fario e nel salmone atlantico sia in acqua dolce che marina, così come nel branzino e nel rombo che hanno comunque dimostrato una minore sensibilità. La MS colpisce i pesci in ogni stagione e a qualsiasi età; più spesso però la malattia compare in primavera, in trotelle di 10-50 g., con temperatura dell’acqua compresa tra i 9 e i 15°C. SINTOMATOLOGIA E LESIONI La MS è caratterizzata da un comportamento particolare con i pesci colpiti che non riescono a mantenere la loro posizione naturale, infatti, il sintomo clinico maggiormente evidente è rappresentato dalla comparsa di soggetti appoggiati, su un fianco, al fondo delle vasche apparentemente dormienti; in realtà, se si cerca di catturarli ci si accorge che essi sono estremamente vigili e pronti a sfuggire alla cattura. Recentemente sono stati osservati, accanto ad animali con segni tipici, altri soggetti che presentavano distensione addominale ed evidente difficoltà natatoria in superficie. Gli animali colpiti presentano danni a carico del tessuto pancreatico e tessuto muscolare. Le lesioni che si riscontrano nel tessuto muscolare possono ridurre significativamente la funzionalità natatoria degli animali che non sono in grado di mantenere a lungo la posizione normale e sono costretti ad alternare momenti di normale attività ad altri di riposo, appoggiandosi necessariamente al fondo delle vasche. Mentre le lesioni muscolari possono giustificare lo stazionamento sul fondo delle vasche, le lesioni pancreatiche, costituite da focolai di necrosi con riduzione del tessuto esocrino, possono essere all’origine di disturbi di assimilazione alimentare. Gli episodi clinici hanno una durata media di circa 30-60 giorni durante i quali i soggetti non si alimentano o si alimentano in misura insufficiente per cui, per tutto il periodo della malattia clinica, si osserva un mancato accrescimento corporeo che costituisce il vero danno di questa malattia. EZIOLOGIA Cosa induce questo “sonno” o meglio lo stato di riposo che si osserva negli animali colpiti? La domanda è rimasta per lungo tempo senza una risposta definitiva: i primi episodi erano stati attribuiti ad intossicazione da pesticidi; più tardi sono stati chiamati in causa parassiti monogenei appartenenti al genere Gyrodactilus, normalmente responsabili di lesioni branchiali e cutanee. In realtà ben presto si è compreso che queste parassitosi erano di natura secondaria e conseguenti al fatto che gli animali, fermi sul fondo delle vasche, erano facilmente aggrediti da agenti secondari. Per diversi anni i tentativi di individuare l’agente responsabile della malattia hanno dato esito negativo e le indagini si sono concentrate sulla trasmissibilità della malattia da trote infette a soggetti sani, inoculando omogenati di rene ottenuto da pesce malato. Nel 1994, per la prima volta, sono state osservate, al microscopio elettronico, particelle virus-like ma, ogni tentativo di isolamento, usando le colture cellulari normalmente impiegate per l’isolamento dei virus dei salmonidi, è risultato a lungo senza successo. Solo dopo vari tentativi è stato isolato, su coltura cellulare CHSE-214, da trote iridee infettate sperimentalmente con materiale prelevato nel corso di episodi di malattia naturale, un agente virale che è stato ritenuto responsabile della MS. Pertanto a seguito dell’isolamento di questo agente virale, definitivamente classificato nella famiglia TOGAVIRIDAE, l’eziologia della MS che per molti anni era stata semplicemente ipotizzata, sembra ora definitivamente stabilita. I virus che appartengono alla famiglia TOGAVIRIDAE sono ben noti, tra i mammiferi, come agenti di gravi malattie come l’encefalite equina e la modalità di trasmissione prevede il passaggio attraverso la puntura di un artropode ma, nel caso della MS, non si ha alcuna evidenza del coinvolgimento di eventuali artropodi e si ritiene pertanto che la malattia si trasmetta per via diretta, da soggetto malato a soggetto sano, per diffusione dell’agente virale nell’ambiente acqueo. SOMIGLIANZA TRA “MALATTIA DEL SONNO” E “MALATTIA DEL PANCREAS” Nel 1976 era stata osservata, in Scozia, negli allevamenti di salmone, una patologia, fino ad allora sconosciuta, denominata, per le lesioni specifiche che la caratterizzano, “MALATTIA DEL PANCREAS” (MP). Per oltre 10 anni questa malattia è rimasta senza un’origine determinata ed è stata oggetto di controversie. Oggi la MP è diffusa soprattutto in Scozia ed Irlanda dove è in grado di causare gravi perdite con danni economici riferibili essenzialmente alla scarsa crescita corporea dei soggetti colpiti. Nel 1995 è stato isolato e proposto, quale agente responsabile, un virus ad RNA, ascrivibile alla famiglia TOGAVIRIDAE, la stessa cui appartiene l’agente più recentemente identificato quale responsabile della MS. Le lesioni che questa malattia provoca e le caratteristiche dell’agente eziologico individuato suggeriscono una forte somiglianza della MS con la MP. Entrambi i virus si isolano con difficoltà e solo su determinati substrati cellulari; inoltre è stata evidenziata l’esistenza di protezione crociata nei confronti di entrambe le malattie per cui trote che hanno manifestato un primo episodio infettivo di MP o di MS risultano immunizzate nei confronti delle due patologie. Questa osservazione indica che l’antigenicità del virus della MP è molto simile a quella del virus della MS e suggerisce la possibilità di una stretta correlazione tra i due agenti, in altre parole esiste il fondato sospetto che si tratti di un unico agente virale in grado di indurre infezione in entrambe le specie con manifestazioni cliniche diverse. ASPETTI PATOLOGICI Le indagini relative alla patologia della MS sono state studiate mediante infezione sperimentale di trote iridea, dopo iniezione intraperitoneale di omogenato di rene di pesci che presentavano i tipici segni della malattia. Dopo l'infezione i pesci sono stati mantenuti a 13°C, campionati giornalmente e sottoposti ad esame istologico. Le prime lesioni sono comparse a partire dal quinto giorno dopo l’iniezione (Tab. A). Giorni post-infezione 5-10 7-21 Sede delle lesioni Pancreas Cuore Effetto Carenze nutrizionali Aumentata sensibilità allo stress 14-40 Muscolo Alterazione del nuoto Tab A (sec. Boucher et Baudin- Laurencin, mod. ; 1995) I risultati ottenuti consentono di identificare la presenza di diversi stadi nel corso della malattia: • Uno stadio precoce in cui compare la necrosi del pancreas esocrino. In questo stadio il pesce riduce l’ingestione di alimento ma in modo transitorio, per cui non si può praticamente osservare una significativa diminuzione di consumo dell’alimento. • Uno stadio intermedio che corrisponde all’infiammazione del tessuto pancreatico e che è accompagnata da lesioni miocardiche focali ed epicardiche. Durante questa fase possono comparire mortalità improvvise conseguenti ad episodi stressanti come la selezione. • Uno stadio acuto caratterizzato da comparsa di necrosi quasi totale del muscolo rosso superficiale, che porta alla comparsa della sintomatologia caratteristica. • Uno stadio finale che esita in due modi: o in una guarigione per rigenerazione del tessuto muscolare e del pancreas o nella cronicizzazione della pancreatite, per cui i pesci dimagriscono progressivamente fino ad un grado di inanizione che rende il pesce non commercializzabile. La trota fario è sperimentalmente poco sensibile alla MS. Le lesioni pancreatiche sono le sole osservate, inoltre sono molto localizzate ed esitano in una rigenerazione del tessuto pancreatico. Ciò spiega perché non sono mai stati osservati episodi clinici di MS negli allevamenti di trota fario. Nel salmone atlantico le lesioni pancreatiche sono molto rilevanti tanto da portare ad una quasi totale scomparsa del tessuto pancreatico esocrino, che viene sostituito da un tessuto fibroso, per cui la funzione digestiva è inibita. Invece il tessuto muscolare viene raramente colpito. La spigola ed il rombo in seguito ad infezione sperimentale presentano solo necrosi pancreatiche focali che si risolvono in breve tempo. DIAGNOSI Per quanto riguarda la diagnosi di MS essa è prevalentemente una diagnosi clinica e, normalmente, è l’allevatore il primo a diagnosticarla: i soggetti giacciono sul fondo, coricati su un fianco e, quando si tenta di catturali fuggono nuotando velocemente. Molto spesso la livrea assume tonalità metalliche tendenti al violaceo ma, a parte questi pochi elementi, non esistono altri segni macroscopici. La diagnosi di laboratorio, apparentemente superflua, serve a confermare il sospetto con il ricorso ad indagini di tipo istologico in grado di evidenziare le lesioni specifiche ed indagini virologiche. L’isolamento dell’agente eziologico non è ancora standardizzato ed è stato suggerito di tentare l’isolamento preferibilmente da animali pre-sintomatici, inoculando cellule CHSE-214 incubate a 15°C per un periodo non inferiore a due settimane. Le difficoltà diagnostiche incontrate in laboratorio per identificare l’agente eziologico sono riconducibili essenzialmente all’impiego di substrati cellulari non suscettibili all’azione del virus nonché al campione, normalmente selezionato tra i soggetti sintomatici che, probabilmente, essendo prelevati troppo tardivamente dalla comparsa dell’infezione, non costituiscono un campione utile alle indagini. Si può cosi spiegare come le indagini virologiche condotte negli ultimi 10 anni non abbiano consentito, malgrado l’enorme mole di indagini eseguite su soggetti con MS, di giungere facilmente all’identificazione dell’agente eziologico. L’esame isto-patologico costituisce un importante aiuto a sostegno della diagnosi clinica e virologica. E’ necessario sottoporre ad esame istologico campioni di cuore e tessuto muscolare prelevato in prossimità della linea laterale. Oltre al tessuto muscolare il campione deve contenere anche una porzione di tessuto pancreatico. IMPATTO DELLA MALATTIA IN ALLEVAMENTO Solitamente la MS è responsabile di una bassa mortalità, stimabile in valori inferiori al 5% della popolazione colpita; tuttavia talvolta si possono osservare mortalità del 10-15% fino al 40%. Questi valori elevati sono normalmente riferibili al sovrapporsi di patologie intercorrenti soprattutto a livello branchiale; visto che i pesci non si alimentano più, si indeboliscono ed, adagiandosi al fondo delle vasche, sono più suscettibili all’aggressione da parte di agenti opportunisti. Si è osservato che gli episodi infettivi durano circa 30-60 giorni durante i quali il pesce malato si alimenta poco con arresto dell’accrescimento corporeo che normalmente è limitato al periodo della malattia clinica ma che può protrarsi nel tempo per comparsa di una pancreatite cronica che impedisce il raggiungimento della taglia commerciale desiderata. L’aspetto economico più importante sembra comunque legato alla mancata alimentazione durante la fase clinica che può allungare i cicli produttivi di 30-40 giorni. Recentemente inoltre sono state evidenziate in partite con MS pregressa, inviate alla macellazione per la produzione di filetti, gravi lesioni a livello muscolare, consistenti in aree di diversa colorazione rispetto alla restante muscolatura, con conseguente notevole deprezzamento del prodotto lavorato. LA SITUAZIONE NEL NOSTRO PAESE In Italia la MS è stata segnalata, a partire dagli anni ’80. Da allora sono stati descritti episodi sporadici che non sono mai sfociati in vere e proprie epidemie. Purtroppo, come per molte altre patologie, non esistono dati ufficiali per cui è difficile stabilire la prevalenza, ovvero il numero di focolai nel territorio né l’incidenza che indica il numero di nuovi focolai per anno, un indice obiettivo indispensabile per seguire l’andamento epidemiologico della malattia; per questi motivi non è possibile inoltre quantificare il danno reale della MS. E’ comunque opinione comune, tra gli allevatori ed i tecnici del settore, che la malattia sia stabile come diffusione ed incidenza economica e che, da un punto di vista pratico, i normali episodi non preoccupano il mondo della produzione. Fanno eccezione alcuni episodi gravi che fortunatamente appaiono essere estremamente rari. La mortalità riscontrata è generalmente limitata entro limiti ritenuti accettabili, spesso però gli episodi, se non adeguatamente seguiti, possono complicarsi con infezioni secondarie (malattie branchiali, infestazioni parassitarie, etc.) in grado di causare perdite economiche significative. Per quanto riguarda le indagini diagnostiche eseguite presso il nostro Istituto, su oltre 200 soggetti sintomatici, prelevati nel corso di 7 episodi distinti, non hanno consentito di isolare alcun agente virale simile a quello descritto dagli autori francesi. In circa 80% dei soggetti esaminati è stato invece isolato il virus della Necrosi Pancreatica Infettiva (IPNV), ritenuto dagli autori francesi un agente ubiquitario di nessun significato eziologico nei confronti della MS. Questa elevata percentuale di positività nei confronti di IPNV pone comunque alcuni interrogativi sul ruolo di questo agente negli episodi osservati e sarebbe importante verificare il ruolo di questo virus che normalmente colpisce i giovani avannotti fino al quarto mese di età provocando sintomi e lesioni completamente diverse da quelle osservate negli episodi di MS. A partire da gennaio 2003 il nostro Dipartimento è stato coinvolto in un progetto di ricerca comunitario a cui partecipano colleghi dell’Università di Belfast, del Centro di Referenza Nazionale Francese di Brest e dell’Università di Oslo. La collaborazione è iniziata con l’approfondimento multidisciplinare relativamente ad un focolaio riscontrato, nella scorsa primavera in Provincia di Trento. I primi risultati della collaborazione hanno confermato le lesioni istologiche già evidenziate presso i nostri laboratori; inoltre, nel siero dei soggetti colpiti, è stata identificata la presenza di anticorpi diretti contro il virus della MP. Questo dato, se confermato con indagini più approfondite, tuttora in corso, potrà supportare maggiormente l’ipotesi che nell’eziologia della MS della MP sia coinvolto un unico agente causale in grado di indurre la MS nelle trote e la MP nel salmone atlantico. Per approfondire le conoscenze, nel corso di un recente incontro, promosso a Verona dall’API, cui hanno partecipato veterinari dell’industria mangimistica e degli Istituti Zooprofilattici, è stata chiesta la collaborazione di quanti operano nel territorio al fine di poter disporre di materiale fresco, necessario alla continuazione delle indagini. CONTROLLO In presenza di una malattia che ancora presenta aspetti poco noti, la domanda più frequente degli allevatori, riguarda il comportamento da attuare in presenza di focolaio di MS. Ciò che si può suggerire è la rigida applicazione delle regole generali valide per tutte le malattie infettive; pertanto, nel corso degli episodi clinici, si dovrà evitare agli animali ogni causa di stress, ridurre l’alimentazione, controllare frequentemente lo stato sanitario generale per intervenire precocemente in caso di infestazioni parassitarie o superinfezioni batteriche. Ovviamente le popolazioni colpite devono essere escluse da ogni scopo riproduttivo ed avviate, quanto prima, alla macellazione. L’attenzione va estesa anche ai reparti non colpiti e soprattutto ai settori a valle alle quali dovranno essere riservate le stesse cure previste per il settore colpito dalla malattia; in particolare a valle delle vasche interessate si potrebbe tentare di diminuire la morbilità diminuendo, se possibile, la densità d’allevamento. Ovviamente queste misure, valide a livello aziendale, devono trovare un riscontro a livello di territorio con l’adozione di strategie concordate a livello nazionale tra i rappresentanti della produzione e le autorità sanitarie. CONCLUSIONI Per concludere questa breve presentazione della Malattia del Sonno si può senz’altro affermare che, almeno nel nostro Paese, essa non costituisce, attualmente, un rischio prioritario. Stante comunque le informazioni relative ad un aumento della sua incidenza e patogenicità in territorio francese, si ritiene opportuno monitorare costantemente la sua diffusione ed il suo impatto. Il primo passo potrebbe essere rappresentato dall’attuazione di un osservatorio epidemiologico, da estendere a tutte le principali patologie, con raccolta dei principali dati: prevalenza della malattia, comparsa di nuovi focolai, mortalità e consenta di valutare l’opportunità di un intervento teso ad eliminare la malattia nel territorio, sfruttando la favorevole situazione epidemiologica. Dr. Giuseppe Bovo Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie, Viale dell’Università 10, 35020 Legnaro – PADOVA Tel. 049-8084 248, fax: 049 80 84 392; e-mail: [email protected].