La Nuova Sardegna 23 novembre 2012 Allarme negli ovili per l’arrivo del virus di Schmallemberg Colpisce i ruminanti: un caso già accertato a Tertenia, altri due sospetti nel Sassarese. Le Asl già in azione SASSARI. Un’altra sciagura per le aziende agropastorali sarde: il temutissimo “Virus di Schmallemberg”, che colpisce tutti i ruminanti, è arrivato in Sardegna. L’Istituto zooprofilattico ha accertato il primo caso in Ogliastra, in un allevamento di Tertenia. Ma nel corso della giornata, la situazione è diventata allarmante con la segnalazione di altri due casi sospetti in allevamenti di Mores e Sassari. Le aziende colpite sono state immediatamente sottoposte a un rigido cordone sanitario dai veterinari delle Asl e dai tecnici dello Zooprofilattico, in attesa degli esiti degli esami dal Cesme (Centro di referenza delle malattie esotiche) di Teramo. La situazione è costantemente monitorata dall’assessorato regionale alla Sanità. Il “Virus di Schmallemberg”, identificato per la prima volta in Germania nel 2011, può colpire ovini, caprini e bovini. Il vettore della malattia è l’insetto del genere “Culicoides”, come la micidiale “zanzara” della lingua blu che aveva seminato morte negli allevamenti della Sardegna. Anche per il nuovo virus, il rischio di trasmissione all’uomo è considerato molto basso. La conferma del primo caso è arrivata dal Cesme di Teramo che ha eseguito i test sui campioni prelevati a Tertenia dagli specialisti dell’Istituto zooprofilattico. «I nostri esperti sono intervenuti dopo alcuni aborti di pecore segnalati dai veterinari dell’Ara (Associazione regionale allevatori, ndr) – ha spiegato il direttore generale dell’Istituto, Antonello Usai –. Di fronte a quelli che erano sintomi riferibili al “Virus di Schmallenberg” hanno approfondito le analisi. I feti presentavano anomalie e malformazioni e perciò abbiamo allertato subito Asl, Regione e ministero della Salute». Le misure di protezione previste dai protocolli sanitari sono scattate immediatamente e gli animali dell’azienda colpita sono stati sottoposti a nuovi prelievi. Per un raggio di 4 chilometri attorno all’allevamento è stata rafforzata la sorveglianza entomologica per verificare la presenza del “Culicoides imicola”, favorita dalle ancora alte temperature. Nel Sassarese i casi sospetti riguardano due allevamenti con circa 600 capi: una ventina di pecore hanno abortito e 28 agnelli sono nati con malformazioni agli arti e alla testa. L’Asl 1 è in attesa delle analisi dell’Istituto zooprofilattico, ma nel frattempo il direttore del servizio di Sanità animale, Franco Sgarangella, ha riunito l’unità di crisi. Gli animali sono stati sottoposti a sequestro ed è scattato il censimento degli allevamenti sospetti e di eventuali movimentazioni. Tutti gli allevatori che ricadono nell’area di sorveglianza saranno contattati dall’Asl, anche attraverso un sms di allerta sanitario. Il Dipartimento di prevenzione invita i pastori a prestare attenzione agli animali per eventuali sintomi come febbre, calo della produzione lattea, coinvolgimento della sfera genitale di animali gravidi, feti nati morti, malformazioni e aborti. Il “Virus di Schmallemberg” prende il nome dalla località tedesca nella North Rhine-Westfalia dove per la prima volta è stato isolato a fine estate del 2011. di Pier Luigi Piredda