Matematica 1 - Corso di Laurea in Ingegneria Meccanica Esercitazione su soluzioni esplicite di equazioni differenziali 2 dicembre 2005 Esercizio 1. Trovare tutte le soluzioni dell’equazione differenziale y 0000 − 2y 000 + 2y 00 − 2y 0 + y = (1 + x) cos x. Soluzione. Calcoliamo dapprima le soluzioni dell’omogenea associata, ovvero y 0000 − 2y 000 + 2y 00 − 2y 0 + y = 0. Per farlo bisogna trovare le radici (e le loro molteplicità) del polinomio P associato, dato da P (z) = z 4 −2z 3 +2z 2 −2z+1. Questo perchè se P (λ) = 0 allora eλx è soluzione dell’omogenea. Inoltre, se λ è radice con molteplicità k, anche xeλx , x2 eλx · xk−1 eλx sono soluzioni. In questo modo si ottengono tante soluzioni base quante il grado del polinomio e con esse si possono costruire tutte le soluzioni. In questo caso P (z) = z 4 − 2z 3 + 2z 2 − 2z + 1 = (z 2 + 1)(z − 1)2 , quindi le radici sono 1 con molteplicità due e ±i. Le soluzioni base sono allora ex , xex , eix , e−ix e quindi tutte le soluzioni (complesse) sono del tipo Aex + Bxex + Ceix + De−ix , A, B, C, D ∈ C. Le soluzioni reali possono essere espresse come la parte reale di quelle complesse oppure in alternativa come A0 ex + B 0 xex + C 0 cos x + D0 sin x, A0 , B 0 , C 0 , D0 ∈ R. Bisogna ora trovare una soluzione particolare dell’equazione che ci è stata assegnata, ed allora ogni soluzione si esprimerà poi come somma di tale soluzione particolare più un’arbitraria soluzione dell’omogenea. Sappiamo come trovare soluzioni particolari nel caso il secondo membro sia della forma Q(x)E γx con Q polinomio. Poiché in questo caso al posto di un esponenziale 1 abbiamo un coseno possiamo vederlo come parte reale di eix . Cerchiamo quindi una soluzione particolare di y 0000 − 2y 000 + 2y 00 − 2y 0 + y = (1 + x)eix e poi ne prenderemo la parte reale. In questo caso Q(x) = 1 + x e γ = i. Ci è stato insegnato che si possono cercare soluzioni della forma y(x) = R(x)eγx con R polinomio di grado degQ + m, dove m è la molteplicità di γ come radice di P (numero di risonanza). Cerchiamo pertanto soluzioni del tipo y(x) = (ax2 + bx + c)eix . Risulterà evidente dai calcoli successivi che il valore di c è ininfluente (infatti aggiungere ceix ad una soluzione particolare equivale ad aggiungergli una soluzione dell’omogenea). Sia allora R(x) = ax2 + bx + c e calcoliamo le derivate successive di R(x)eix . y(x) y 0 (x) y 00 (x) y 000 (x) y 0000 (x) = = = = = R(x)eix , R0 (x)eix + iR(x)eix , R00 (x)eix + 2iR0 (x)eix − R(x)eix , 3iR00 (x)eix − 3R0 (x)eix − iR(x)eix , −6R00 (x)eix − 4iR0 (x)eix + R(x)eix , dove si è usato il fatto che le derivate di R di ordine superiore a due sono nulle. Inserendo nell’equazione i risultati ottenuti si nota che i termini con R(x)eix hanno come coefficienti potenze di i che sommate danno proprio P (i) = 0. Quindi ignoriamo questi termini e otteniamo (1 + x)eix = eix (R00 (x)(−4 − 6i) + 4R0 (x)) = eix (2a(−4 + 6i) + 4(2ax + b)). Dall’uguaglianza fra i due membri si ricava, guardando i coefficienti della x, il valore di a, ovvero a = 1/8. Sostituendo a si trova anche b, ovvero b = 1/2 − 3/8i. Come si vede il valore di c non importa e lo sceglieremo nullo per comodità. Una soluzione particolare è pertanto data da 1 3 1 2 x + ( − i)x eix . 8 2 8 Questa è una soluzione dell’equazione complessa con secondo membro (1 + x)eix . Per avere quella dell’equazione reale col coseno se ne deve prendere la parte reale, ovvero 1 1 3 y(x) = x2 cos x + x cos x + ix sin x. 8 2 8 2 Le soluzioni generali sono allora date da 1 2 1 3 x x y(x) = Ae + Bxe + C + x + x cos x + D + ix sin x. 8 2 8 Se dovessimo risolvere il problema di Cauchy, dati y(0), y 0 (0), y 00 (0), y 000 (0), dovremmo determinare le costanti A, B, C, D in modo da rispettare i dati iniziali. Esercizio 2. Risolvere i seguenti problemi di Cauchy del prim’ordine: ( ( p 0 2 y = (x + 1) y + 1, y 0 = (x + 1)(y 2 + 1), y(0) = 1; y(0) = 1. Soluzione. Si tratta in entrambi i casi di equazioni a variabili separabili. Quando si ha y 0 = a(x)f (y) bisogna cercare una funzione F con F 0 = 1/f e una A con A0 = a ed in tal caso si avrà F (y(x)) = A(x) + c, come ci si può accorgere derivando. Cominciamo dal primo caso. In tal caso possiamo scegliere A(x) = x2 /2 + x e F (y) = (sinh)−1 (y). Pertanto per la soluzione cercata varrà, invertendo la F , y(x) = sinh( x2 + x + c). 2 Per determinare c basta imporre la condizione iniziale, ovvero 1 = y(0) = sinh(c), √ da cui c = (sinh)−1 (1) = log(1 + 2). Si noti come in questo caso, siccome il secondo membro cresce come |y| e non come potenze superiori, la soluzione è definita per ogni y ∈ R. Per il secondo problema di Cauchy invece si ha sempre A(x) = x2 /2 + x ma F (y) = arctan x. Quindi si ha, invertendo l’arcotangente, y(x) = tan( x2 + x + c). 2 2 In questo caso c = arctan(1) = π/4. La soluzione è pertanto y(x) = tan( x2 + x + π/4). Come si nota, non è definita su tutto R. L’intervallo massimale di 2 definizione è l’intervallo in cui la funzione x2 + x + π/4, che vale π/4 in x = 0, resta appartenente all’intervallo ] − π/2, π/2[. Siccome la disequazione x2 π π +x+ >− 2 4 2 3 risulta sempre verificata (verificare che il discriminante è positivo. . . ), è sufficiente imporre π π x2 +x+ < , 2 4 2 p p π che equivale a x ∈] − 1 − 1 + 2 , −1 + 1 + π2 [. Questo è l’intervallo di definizione della soluzione del secondo problema. Non è l’intera retta reale ma questo non sorprende perchè il secondo membro è quadratico in y, e non lineare. Esercizio 3. Trovare le soluzioni dell’equazione differenziale y 00 + y = 1 1 + x2 e dimostrare che per ogni soluzione y esistono costanti a e b tali che lim y(x) − a cos x − b sin x = 0. x→+∞ Soluzione. Le soluzioni dell’equazione omogenea y 00 + y = 0 sono ben note e sono del tipo A cos x+B sin x. Basta quindi trovare una soluzione particolare e lo faremo col metodo della variazione delle costanti. Cerchiamo soluzioni particolari del tipo y(x) = A(x) cos x + B(x) sin x, dove A e B questa volta sono funzioni invece che numeri. Dobbiamo sceglierli in modo da rispettare l’equazione. Dapprima calcoliamo y 0 (x): y 0 (x) = −A(x) sin x + A0 (x) cos x + B(x) cos x + B 0 (x) sin x. Decidiamo noi, in pieno delirio di onnipotenza, che per renderci facile la vita vogliamo che valga la condizione A0 (x) cos x + B 0 (x) sin x = 0. Questa condizione sarà sicuramente verificata per opportune scelte di A e B, e se lo fosse ci semplificherebbe la vita nei calcoli futuri. Scegliamo in pratica di rischiare: ci mettiamo in un caso più semplice, quello in cui quella quantità si annulla, ma in questo modo abbiamo a disposizione meno funzioni A e B fra cui scegliere. Se però siamo in grado di trovarne comunque due per cui l’equazione è verificata abbiamo vinto! Sotto questa condizione aggiuntiva, andando avanti coi conti, si trova y 00 (x) = −A(x) cos x − A0 (x) sin x − B(x) sin x + B 0 (x) cos x. Pertanto per verificare l’equazione bisogna che valga 1 = y 00 (x) + y(x) = −A0 (x) sin x + B 0 (x) cos x. 1 + x2 4 Dobbiamo pertanto trovare A e B tali che ( A0 (x) cos x + B 0 (x) sin x = 0, 1 −A0 (x) sin x + B 0 (x) cos x = 1+x 2. sin x e possiamo sostituirlo Ricavando A0 dalla prima si ha A0 (x) = −B 0 (x) cos x nella seconda, ottenendo B 0 (x) sin x sin2 x + cos2 x 1 sin x + B 0 (x) cos x = B 0 (x) = . cos x cos x 1 + x2 Da questo si ricava B 0 (x) = cos x , 1 + x2 A0 (x) = − sin x . 1 + x2 Possiamo pertanto scegliere A e B della forma Z x Z x − sin t cos t dt, B(x) = dt. A(x) = 2 2 0 1+t 0 1+t La soluzione particolare cercata è allora Z x Z x − sin t cos t cos x dt + sin x dt 2 2 0 1+t 0 1+t e le soluzioni generali sono date da Z x Z x cos t − sin t dt + sin x D + dt . y(x) = cos x C + 2 2 0 1+t 0 1+t Per rispondere alla domanda posta, basta notare che Z x Z +∞ − sin t − sin t lim dt = dt = H ∈ R x→+∞ 0 1 + t2 1 + t2 0 Z x Z +∞ cos t cos t lim dt = dt = K ∈ R. x→+∞ 0 1 + t2 1 + t2 0 Conseguentemente lim y(x) − (C + H) cos x − (D + K) sin x = 0. x→+∞ Osservazione 1. Questo esercizio è stato assegnato durante un concorso per assumere un ricercatore di Analisi Matematica presso la Facoltà d’Ingegneria di un’Università italiana. La seconda parte è un po’ dimostrativa, ma la prima risulta comunque alla portata di uno studente di ingegneria del primo anno. 5 Esercizio 4. Considerare il sistema (tipo preda - predatore) seguente e scrivere l’equazione del second’ordine verificata dalla y(t): ( x0 = ax + by + k, y 0 = cx + dy + h. Calcolare poi la soluzione nel caso a = 1, b = −2, k = 1500, c = 1, d = −1, h = 0 con x(0) = 2500 e y(0) = 2000. Soluzione. Siccome cerchiamo un’equazione del second’ordine per la y deriviamo la seconda equazione del sistema, ottenendo y 00 = cx0 + dy 0 = cax + cby + ck + dy 0 = ay 0 − ady − ah + cby + ck + dy 0 = (a + d)y 0 − (ab − cd)y + (ck − ah). Si noti che a + d = T è la traccia della matrice 2 × 2 dei coefficienti a, b, c, d e ab − cd = D ne è il determinante. Per trovare la soluzione si opera come al solito. Limitiamoci al caso proposto, con T = 0, D = 1 e ck − ah = 1500. Bisogna quindi risolvere 00 y + y = 1500, y(0) = 2000, 0 y (0) = 500. Il dato iniziale y 0 (0) è stato trovato tramite y 0 (0) = cx(0) + dy(0) + h = 1 · 2500 + (−1) · 2000 + 0 = 500. Le soluzione dell’equazione omogenea associata a questo problema di Cauchy sono della forma A cos t + B sin t ed una soluzione particolare si trova ad occhio, scegliendo la costante uguale al secondo membro. La funzione y(t) = 1500 è soluzione dell’equazione, pur non rispettando i dati iniziali, quindi tutte le soluzioni dell’equazione sono del tipo y(t) = A cos t + B sin t + 1500. Per trovare A e B si impongono le condizioni iniziali, ottenendo y(0) = A + 1500 = 2000, y 0 (0) = B = 500, da cui A = B = 500 e la y è data da y(t) = 500 cos t + 500 sin t + 1500. Per trovare x si userà y 0 − dy − h = y 0 + y, x= c quindi in questo caso x(t) = −500 sin t + 500 cos t + 500 cos t + 500 sin t + 1500 = 1000 cos t + 1500. 6 Osservazione 2. La formulazione del problema presentata qui è leggermente diversa da quella vista a lezione, per via della presenza dei coefficienti h e k. Per quanto riguarda la prima parte dell’esercizio (scrivere l’equazione del second’ordine) l’idea è comunque la stessa. La seconda parte riguarda invece un caso particolare che realizza il modello rpeda - predatore in maniera sicuramente più realistica di quanto visto a lezione. In questo caso 2500 è il numero iniziale dei topi, 2000 quello dei gatti, i coefficienti a, b, c, d determinano l’evolversi delle due specie nel tempo ma vi è anche un termine k che rappresenta un’immigrazione di topi da altre zone costante nel tempo (1500 topi per unità di tempo, per esempio all’anno). Il termine h = 0 in questo caso significa che non vi sono gatti che immigrano da altre regioni. Si noti che, a differenza di quanto fatto a lezione, si è messo d = −1 < 0, che significa che i gatti tendono a diminuire se sono già troppi rispetto ai topi. Questo significa che i gatti, in quanto predatori, hanno bisogno di prede, altrimenti soffrono la fame. Ho preso questi dati da uno dei primi siti trovati mettendo in google le parole preda predatore (il quarto, precisamente, www.math.unifi.it/≈mugelli/promat/preda/preda.htm), dove si possono trovare i grafici delle soluzioni appena calcolate. 7