EFFETTI SISTEMICI DELL’IMMUNOFLOGOSI: LA RISPOSTA SISTEMICA DI FASE ACUTA RISPOSTA SISTEMICA DI FASE ACUTA Stimolo intenso e persistente Risposta locale: - flogosi acuta - risposta immune - Descritta per la prima volta Coinvolgimento sistemico: - sintomi e segni caratteristici in risposta alla fase acuta dell’infezione pneumococcica - Molte caratteristiche sono presenti anche in corso di flogosi cronica, nelle m.autoimmuni, nelle neoplasie avanzate, nei danni cellulari estesi. RISPOSTA SISTEMICA DI FASE ACUTA ■ mediata da citochine: IL-1, TNF-alfa, IL-6 ■ prodotte da diversi tipi cellulari monociti-macrofagi fibroblasti cellule endoteliali linfociti, cellule natural killer ■ si esprime con: - sintomi sistemici - effetti metabolici - modificazioni endocrine - attivazione SN autonomo - modificazioni sistema emopoietico RISPOSTA SISTEMICA DI FASE ACUTA RISPOSTA SISTEMICA DI FASE ACUTA: SINTOMI E SEGNI SISTEMICI ► sintomi e segni sistemici: ■ febbre IL-1, IL-6, TNF-alfa = pirogeno endogeno ■ anoressia TNF-alfa: controlla assunzione di cibo ■ malessere, artromialgie ■ cefalea, sonnolenza ■ brividi RISPOSTA SISTEMICA DI FASE ACUTA: EFFETTI METABOLICI ■ modificazioni del metabolismo energetico: - blocco del metabolismo del glucosio i microrganismi utilizzano glucosio come substrato energetico - attivazione della lipolisi negli adipociti - attivazione liponeogenesi epatica - catabolismo proteico perdita di tessuto muscolare ■ anoressia riduzione assunzione di cibo ■ sonnolenza riduzione fabbisogno energetico RISPOSTA SISTEMICA DI FASE ACUTA: EFFETTI METABOLICI ■ sintesi delle proteine di fase acuta: - definizione: proteine la cui sintesi, e livelli plasmatici, aumentano o diminuiscono in corso di flogosi almeno del 25% rispetto ai valori basali - sintesi epatica indotta da citochine prodotte prevalentemente dai macrofagi attivati: *ampio spettro d’azione: IL-6 * IL-1, TNFα, IFN γ, TGFβ RISPOSTA SISTEMICA DI FASE ACUTA: PROTEINE DI FASE ACUTA ■ aumentano: PCR, collettine, amiloide A mucoproteine, alfa1GPacida, fattori del complemento fattori della coagulazione (fibrinogeno) ferritina, lattoferrina, ceruloplasmina aptoglobina, alfa1-antichimotripsina ■ diminuiscono: transferrina alcuni fattori della coagulazione albumina alfa-fetoproteina - amino acidi utilizzati per sintesi proteine coinvolte nella flogosi - riduzione disponibilità di ferro in circolo Riduzione della sintesi di alcune proteine (albumina) Diminuzione del ferro plasmatico: importante perché il ferro per molti organismi funziona da fattore di crescita Aumento del C3: componente fondamentale complemento, mediatore della flogosi, opsonizzazione del Aumento della proteina C reattiva (PCR): si lega a numerosi tipi di superfici (funziona da opsonina, influenza l’aggregazione piastrinica) Aumento della alfa1-antitripsina: inattiva numerose proteasi che potrebbero danneggiare i tessuti Aumento del fibrinogeno: essenziale per la coagulazione Aumento della proteina A amiloide del siero: funzione sconosciuta RISPOSTA SISTEMICA DI FASE ACUTA: PROTEINE DI FASE ACUTA ► modificazioni ■ consistenti: infezioni, malattie immuno-mediate trauma, chirurgia ustioni infarti tissutali neoplasie ■ moderate: esercizio fisico, colpo di calore gravidanza, parto ■ modeste: stress psicologico RISPOSTA SISTEMICA DI FASE ACUTA: PROTEINE DI FASE ACUTA ■ più proteine aumentano contemporaneamente ■ variabilità individuale nella risposta di fase acuta ■ condizioni cliniche diverse sono caratterizzate da aumento di proteine diverse( PCR nelle infez. Batteriche, albumina per le neoplasie) RISPOSTA SISTEMICA DI FASE ACUTA: PROTEINE DI FASE ACUTA PCR, collettine e amiloide A: ■ prodotte rapidamente dal fegato in risposta a citochine ■ riconoscono componenti della parete batterica e vi si legano ■ azioni: opsonizzazione attivazione complemento ■ agiscono in assenza di anticorpi specifici per l’Ag prima linea di difesa, aspecifica ma rapida PCR = proteina C reattiva : lega il polisaccaride C della parete dello pneumococco - riflette i livelli di IL-6 - si modifica rapidamente in relazione all’andamento della malattia - poco/non influenzata da altri fattori RISPOSTA SISTEMICA DI FASE ACUTA: PROTEINE DI FASE ACUTA Ferritina, lattoferina: legano il ferro rendendolo meno disponibile per il metabolismo batterico Ceruloplasmina: lega il rame, importante per il metabolismo batterico Alfa1-antitripsina: antagonizza l’effetto degli enzimi proteolitici, limita il danno tissutale Fibrinogeno: promuove la riparazione tissutale Aptoglobina: e’ un antiossidante RISPOSTA SISTEMICA DI FASE ACUTA: PROTEINE DI FASE ACUTA VES = velocità di eritrosedimentazione - dipende dalla quantità di fibrinogeno plasmatico - influenzata da: n°degli eritrociti dimensioni degli eritrociti forma degli eritrociti livelli Ig età (e sesso) del paziente - valore si modifica lentamente: non riflette accuratamente l’evoluzione della malattia RISPOSTA SISTEMICA DI FASE ACUTA: EFFETTI ENDOCRINI ■ aumento glucocorticoidi risposta a stress ■ riduzione vasopressina = ormone antidiuretico Aumento secrezione di H2O e elettroliti Riassorbimento tubulare renale di H2O e elettroliti Riduzione in corso di risposta sistemica di fase acuta Mantiene costante il volume circolante Riduzione del volume di liquidi corporei da riscaldare RISPOSTA SISTEMICA DI FASE ACUTA: ATTIVAZIONE DEL SISTEMA NERVOSO AUTONOMO ► miglioramento ossigenazione periferica: ■ tachicardia (e aumento PA) ■ iperventilazione ► incremento temperatura corporea ■ ridistribuzione flusso ematico = - vasocostrizione cutanea riduce la dispersione di calore - aumento flusso ematico profondo conserva il calore ■ riduzione sudorazione riduce la dispersione di calore RISPOSTA SISTEMICA DI FASE ACUTA: MODIFICAZIONI DEL SISTEMA EMOPOIETICO - piastrinosi - le piastrine sono un “indice di fase acuta” emostasi produzione di sostanze proflogistiche produzione di fattori di crescita - indotta da IL-6 - modificazioni dei leucociti - anemia da flogosi cronica RISPOSTA SISTEMICA DI FASE ACUTA: LEUCOCITOSI REATTIVA - GB: valore normale massimo 4-10.000/mm3 - leucocitosi = 15-20.000/mm3 * per incremento di solito di un tipo di leucocita * spesso riflette il tipo di agente patogeno: batteri neutrofili virus linfociti e LGL parassiti e allergie eosinofili miceti no leucocitosi neutrofilia: infezioni con esteso danno tissutale, spt G+ linfocitosi con linfociti atipici: EBV, CMV, HSV, VZ, rosolia, morbillo, adenovirus eosinofilia: reazioni allergiche, reazioni a farmaci neoplasie, vasculiti monocitosi: infezioni croniche (TBC), malaria, endocardite collagenopatie malattie infiammatorie croniche RISPOSTA SISTEMICA DI FASE ACUTA: LEUCOCITOSI REATTIVA Risposta acuta: IL-1 e TNFα Rilascio del pool midollare dei neutrofili Persistenza dello stimolo: G-CSF, GM-CSF, IL-7, IL-5 Aumento della produzione di - neutrofili -monociti - linfociti - eosinofili RISPOSTA SISTEMICA DI FASE ACUTA: LEUCOCITOSI REATTIVA ► cause non infettive - tabagismo - emorragia acuta - stimoli fisici: caldo, freddo, dolore, parto, chirurgia convulsioni anestesia - flogosi e necrosi tissutale: ustioni, trauma, infarti, gotta, vasculiti, neoplasie, malattie infiammatorie croniche - stress psico-fisico acuto e cronico - farmaci: catecolamine, litio, glucocorticoidi RISPOSTA SISTEMICA DI FASE ACUTA: LEUCOCITOSI REATTIVA Reazioni leucemoidi : GB 40-100.000/mm3 possibilità di cellule immature in circolo Leucopenia: batteri Gvirus (es influenza) rickettsiae per alterazione della risposta difensiva pazienti defedati RISPOSTA SISTEMICA DI FASE ACUTA: ANEMIA DA MALATTIA CRONICA - anemia di grado modesto normocitica, normocromica reticolociti bassi ferritina elevata livelli di eritropoietina “inadeguati” In presenza di attivazione dell’immunoflogosi, l’anemia va vista come la conseguenza di una risposta adattativa di tipo difensivo L’anemia è il prezzo da pagare per contrastare la replicazione batterica che necessita del ferro Anemia da malattia cronica: fisiopatologia Azione antiproliferativa diretta sui progenitori eritropoietici con induzione dell’apoptosi Ridotta emivita eritrocitaria Riduzione della disponibilità di ferro per emopoiesi - alterazioni della membrana con incremento dell’eritrofagocitosi Citochine di fase acuta proinfiammatorie (Th1) TNFα, IL-1, IL-6 Riduzione della produzione di eritropoietina -affinità di legame con cofattori Riduzione della risposta dei progenitori emopoietici a stem cell factor e eritropoietina - down regulation recettori per Epo sui progenitori eritroidi inducenti la trascrizione di Epo - danno cellule Epo-producenti (mediato da radicali liberi) Anemia da malattia cronica: … vista dalla parte dei microrganismi Microbi utilizzano: - recettori (es x transferrina,lattoferrina, Hb, eme) - canali ionici - siderofori = high-affinity specific ironbinding molecules che vengono traslocate nell’ambiente per catturare il ferro e poi riassunte tramite recettori Espressi simultaneamente. Macrofagi attivati da patogeni producono e secernono una proteina - lipocalina - che sequestra i siderofori batterici Il passaggio in coltura deferoxamina sideroforo prodotto da Streptomyces pilosus associato alla supplementazione di ferro incrementa la virulenza di P.aeruginosa di 100.000 volte rispetto al ceppo di partenza. Anemia da malattia cronica: relazione con la risposta difensiva Alterazione dell’omeostasi del ferro Citochine di fase acuta proinfiammatorie (Th1) TNFα, IL-1, IL-6 Inducono modificazioni sintesi proteine che regolano assorbimento e biodisponibilità del ferro Proteine di fase acuta Anemia ipoproliferativa 1- ridotta emivita eritrocitaria 2- inadeguata risposta midollare con ridotta proliferazione dei progenitori eritroidi 3- inadeguata produzione di Epo RISPOSTA SISTEMICA DI FASE ACUTA: IPERPIRESSIA ► risposta che coinvolge in maniera coordinata: ■ il sistema nervoso centrale modificazioni comportamentali ■ il sistema nervoso autonomo ■ il sistema neuroendocrino L’aumento della T°corporea - rende i fagociti più efficienti nell’eliminare i microrganismi - migliora l’elaborazione dell’Ag da parte delle APC - interferisce con la replicazione dei microrganismi - inibisce la sintesi dei siderofori = elementi con cui i microrganismi assumono ferro A cosa serve la febbre? Si tratta di una risposta (molto costosa in termini energetici) mantenuta durante tutta l’evoluzione quindi deve certamente servire a qualcosa! Alcuni microrganismi muoiono a temperature raggiunte durante la febbre (spirochete > 41°C; pneumococchi 40°C), quindi almeno nelle infezioni sembra essere utile; La funzionalità dei leucociti è fortemente aumentata (mobilità per es) dall’aumento della temperatura; la efficacia del TNF nell’uccidere le cellule tumorali è aumentata. E’ utile curare la febbre? Le febbri superiori generalmente pericolose. ai 40-41°C sono Eziopatogenesi della febbre Pirogeno: sostanza in grado di indurre febbre Pirogeni esogeni: scoperti per primi (endotossina) ma poi si è capito che non sono i responsabili diretti (periodo di latenza fra inoculazione ed effetti) ma agiscono determinando la produzione di pirogeni endogeni (effetto immediato) Pirogeni esogeni: endotossina dei Gramesotossine dei gram + prodotti virali e di altri organismi TNF Pirogeni endogeni: IL-1 IL-6 IF I pirogeni endogeni vengono rilasciati nel sito della infiammazione, raggiungono i centri encefalici (barriera ematoencefalica) e inducono nei neuroni dei centri termoregolatori la produzione di PGE2 che è responsabile degli effetti pirogeni. (Aspirina antifebbrile → ciclossigenasi) RISPOSTA SISTEMICA DI FASE ACUTA: IPERPIRESSIA Febbre = risposta adattativa fisiologica che conferisce un vantaggio all’organismo nella reazione difensiva a una noxa patogena La febbre è una risposta aspecifica: - indotta non solo dagli agenti infettivi - indipendentemente dalla causa dell’immunoflogosi, si sviluppa seguendo sempre le stesse vie - queste vie non sono diverse da quelle utilizzate per mantenere costante la T°corporea in un ambiente fre ddo RISPOSTA SISTEMICA DI FASE ACUTA: IPERPIRESSIA T°corporea = equilibrio fra produzione e dispersione di calore - valori costanti fra 36 e 37,5°C indipendentemente da: *oscillazioni temperatura ambientale *variabilità del metabolismo *attività fisica Febbre = aumento della T°corporea di 1-4°C rispetto ai val ori basali ■ T°basale: 37°C escursioni giornaliere normali: 1-1,5°C ■ T°ascellare: inferiore di circa 1°C a quella del sangue ■ T°orale: inferiore di circa 0,4°C ■ T°rettale: superiore di circa 0,6-1°C Meccanismi della termoregolazione Il processo di termoregolazione, cioè la capacità dell’organismo di mantenere costante la temperatura corporea ad onta delle variazioni di quella ambientale, rappresenta una condizione di equilibrio omeostatico tra la quantità di calore prodotta dall’organismo (termogenesi) e la quantità di calore da esso perduta (termodispersione). Termogenesi: il calore è prodotto da tutte le cellule durante il loro metabolismo che trasforma gli alimenti in calore –sopratutto carboidrati e lipidi-. Una parte di questa energia viene anche immagazzinata sotto forma di ATP. A seguito dell’irolisi dell’ATP da parte delle ATPasi (attivate da diversi ioni calcio, sodio, potassio) in ADP viene rilasciato altro calore. La produzione di calore è stimolata dagli ormoni tiroidei, adrenalina e ormoni glicorticoidi. L’organismo produce calore anche con contrazione dei muscoli volontari (striati) in modo involontario (brivido). Importante è anche la termoconservazione: vasocostrizione (pallore). Termodispersione: principalmente attraverso la cute con possibilità di dilatazione dei vasi superficiali (rossore da riscaldamento). Il calore viene eliminato normalmente attraverso la perspiratio insensibilis (evaporazione continua del sudore che riveste la cute). In condizioni di termodispersione aumenta la sudorazione. Perdita di calore si ha anche per via respiratoria (aria) per via digerente (feci) e urinaria (urina). RISPOSTA SISTEMICA DI FASE ACUTA: IPERPIRESSIA Mediatori solubili: - citochine - mediatori della flogosi - prodotti batterici Aspirina FANS PGE2 In circolo: - stimolazione diretta del SNC - stimolazione indiretta nervo vago Centri cerebrali che coordinano la risposta - ipotalamo centro termoregolatore - tronco encefalico Risposta: - autonomica - endocrina - metabolica - comportamentale RISPOSTA SISTEMICA DI FASE ACUTA: IPERPIRESSIA Aumento T°corporea per : ■ modificazioni comportamentali finalizzate a: • conservazione calore • ridurre apporto energetico ai microrganismi f■ modificazioni metaboliche inalizzate a: • ridurre disponibilità di glucosio e ferro ai microrganismi • fornire substrati metabolici per incrementare la T° • fornire proteine di fase acuta ■ modificazioni endocrine e autonomiche finalizzate a: • ridurre la dispersione di calore: - centro vasomotore vasocostrizione cutanea - riduzione della sudorazione - riduzione increzione vasopressina • produrre calore - contrazioni muscolari subentranti = brividi RISPOSTA SISTEMICA DI FASE ACUTA: IPERPIRESSIA T: 32-40°C non letale T > 41°C ► danni cellulari: - interferenza con sintesi acidi nucleici e proteine - modificazioni fluidità delle membrane - alterazioni pH intracellulare - alterazioni elettrolitiche depolarizzazione membrane: miociti aritmie neuroni convulsioni ► aumento lavoro cardiaco e respiratorio - tachicardia +/- incremento PA - iperventilazione: aumento lavoro muscolare disidratazione