ESTRATTO DA ACER LEGISLAZIONE AGGIORNAMENTO CITES © IL VERDE EDITORIALE MILANO Arianna Ravagli Il caso araucaria Testo di Alberto Guzzi, Corpo forestale dello Stato Obbligo di denuncia al Corpo forestale dello Stato degli esemplari di Araucaria araucana di origine selvatica. Esclusi i soggetti per cui sia documentabile la provenienza da vivaio o da floricoltori ell’ultimo aggiornamento degli allegati della Cites, Convenzione sul commercio internazionale di specie animali e vegetali minacciate di estinzione (CE 1497/2003), l’Araucaria araucana è passata dall’allegato B all’allegato A. L’inclusione in allegato A ha comportato per i possessori di soggetti di origine naturale di questa specie l’obbligo di denuncia di detenzione al Corpo forestale dello Stato. La Legge 150/92 definisce la disciplina dei reati relativi all’applicazione della Cites; le pene riguardano anche la detenzione senza la N prescritta autorizzazione di esemplari inclusi nell’allegato A. L’articolo 5 dispone che tutti i detentori di esemplari di animali selvatici e piante inseriti in allegato A devono farne denuncia al Corpo forestale dello Stato. A quel tempo erano già numerose le specie vegetali inserite: molte orchidee selvatiche, molte succulente, in particolare cactacee, euforbiacee ed era già compresa l’Araucaria araucana, ma limitatamente alle popolazioni cilene e argentine. Per l’ultimo aggiornamento la comunicazione doveva essere effettuata entro il 21 gennaio 2004 ma, data la scarsa attenzione da parte dei mezzi di informazione, numerose sono state le richieste di chiarimento, in particolare per quei soggetti di Araucaria araucana presenti in parchi e giardini da prima degli anni ’50 o per quei soggetti di provenienza incerta. Queste incertezze hanno portato alla richiesta di chiarimenti che il Servizio Centrale Cites del Corpo forestale dello Stato ha sottoposto al Ministero dell’Ambiente e della tutela del territorio, autorità responsabile nel coordinare l’attuazione della Convenzione di Washington. La risposta ai quesiti posti, predisposta anche in base alle valutazioni della Commissione scientifica Cites, definisce che: • l’obbligo di denuncia di detenzione di Araucaria araucana doveva riferirsi esclusivamente ai possessori di esemplari di origine selvatica. • sono esenti dalla comunicazione di detenzione i possessori di esemplari di Araucaria araucana per i quali sia documentabile la provenienza da vivaio o da floricoltori (è utile ricordare che negli anni ’50 e ’60, quando la produzione italiana di araucarie era poco rilevante, numerosi furono i soggetti provenienti da vivai olandesi). Può essere difficile avere la documentazione relativa a soggetti messi a dimora molti anni fa, ma è anche evidente che nei casi di parchi o giardini pubblici o privati è presumibile che la provenienza delle piante sia da vivaio; per nuovi soggetti è necessario che il fornitore ne certifichi l’origine che per utilizzi ornamentali potrà essere esclusivamente da riproduzione in vivaio. Gli orti e le raccolte botaniche gestite da istituzioni scientifiche o di ricerca pubblica o privata riconosciute sono esentate dall’obbligo di denuncia di detenzione di specie in allegato A In alto, esemplare di Araucaria araucana, dettaglio dei rami e portamento. ACER 6/2004 • 60 ESTRATTO DA ACER LEGISLAZIONE © IL VERDE EDITORIALE MILANO Le specie di araucaria più diffuse in Italia Disegni di Anna Pisapia I l genere Araucaria comprende diciannove specie di conifere sempreverdi originarie dell’emisfero meridionale e distribuite in areali diversi. Alcune sono rustiche e vengono coltivate all’aperto (tra cui l’Araucaria araucana), altre, più delicate, sono coltivate in climi caldi, in serra o in appartamento. In Italia, oltre all’A. araucana, si trovano con una certa prequenza l’A. bidwillii e l’A. heterophilla. Altre specie del genere Araucaria sono diffuse in Australia, in Nuova Caledonia, nelle Isole di Norfolk e in Nuova Guinea. ARAUCARIA ARAUCANA Il nome scientifico Araucaria araucana (Molina) K.Koch deriva dagli Araucanos, indigeni originari dell’Argentina e del Cile, dove l’ albero fu scoperto dagli spagnoli nel secolo XVII. La pianta è diffusa perlopiù lungo le pendici occidentali delle Ande, fino a notevoli altitudini. In italia Araucaria la specie A. araucana araucana è diffusa e acclimatata in numerosi parchi e giardini pubblici e privati. ■ Descrizione. L’Araucaria araucana (sinonimo A. imbricata) è una specie dioica molto decorativa e rustica. solo dopo aver ottenuto l’iscrizione nel registro delle istituzioni scientifiche previsto dalla Cites e istituito presso il Ministero dell’Ambiente e della tutela del territorio. Per informazioni è opportuno rivolgersi agli Cresce in terreni ben drenati, in posizioni riparate e resiste ai climi più freddi. È riproducibile per seme o per talea. ■ Portamento. L’ A. araucana ha un portamento geometrico e regolare, chioma a cupola e i rami inferiori che tendono ad abbassarsi verso il fusto in età adulta. Può raggiungere i 20-30 m di altezza. ■ Fusto, foglia, fiori e frutti. La corteccia è spessa, rugosa e grigia, con anelli orizzontali. I rametti sono rivestiti di foglie embricate di colore verde scuro. Le foglie sono squame larghe e triangolari, coriacee, spesse, rigide e con l’apice acuminato, aderenti lungo i rami, spesso persistenti anche sul tronco. I fiori maschili e femminili crescono su individui separati. La fioritura comincia dopo 20 anni. Gli individui maschi producono gruppi terminali di 2-6 strobili simili a piccole banane che liberano il polline in giugno-luglio e diventano poi marrone scuro. Gli esemplari femminili producono sui rami più alti pigne sferiche, solitarie, erette, lunghe 10-18 cm e larghe 7-13 cm. Raggiunta la maturazione, dopo due o tre anni, le pigne dal colore bruno-dorato e dal diametro di 15 cm, contengono fino a 200 g di semi che liberano nel tempo disgregandosi. ALTRE SPECIE COMUNI ■ Araucaria bidwillii (Hooker). Originaria dell’Australia orientale, è una pianta monoica semirustica nei nostri ambienti e può raggiungere un’altezza di 40-50 m. Il portamento è piramidale negli individui giovani, mentre in età adulta il profilo superiore della chioma è compatto e denso e richiama la forma di una cupola. La corteccia è di color marrone scuro-nero, sfaldato in placche Uffici certificazione Cites del Corpo forestale dello Stato; quello centrale è in via Carducci 5 a Roma, altri sono presso i Coordinamenti regionali del Cfs nei capoluoghi di regione e presso i principali varchi doganali. ■ Il funzionamento della Cites N el marzo del 1973 venne firmata a Washington la Convenzione sul commercio internazionale di specie animali e vegetali minacciate di estinzione; la Convenzione venne ratificata dall’Italia nel 1979 e nel 1982 vi fu l’adesione dell’intera Comunità europea. La struttura della Convenzione di Washington, comunemente conosciuta come Cites (Convention on international trade in endangered species of wild fauna and flora), è semplice: per tutelare una specie minacciata è più efficace e opportuno stabilire in tutto il mondo restrizioni al suo commercio e al commercio di ogni prodotto dalla stessa derivato, piuttosto che limitarsi a suggerire o attuare progetti di salvaguardia e tutela nei luoghi di origine. L’applicazione della Cites non prescinde dalla rigorosa osservanza di ogni altro strumento di tutela, quali le norme sanitarie, quelle commerciali, quelle relative ai trasporti, ecc. La conoscenza dello “stato in natura” delle varie specie consente di inserirle in: • Allegato A: nessuna possibilità di commercio, detenzione, trasporto. • Allegato B: possibilità di commercio solo previa certificazione sia del paese d’origine che di quello di destinazione. • Allegato C: possibilità di commercio previa certificazione del solo paese di origine. • Allegato D: nessuna certificazione ma monitoraggio delle specie da parte dell’Autorità di gestione della Cites relativamente ai contingenti presenti in natura. L’inserimento delle specie nei vari elenchi è oggetto di periodici aggiornamenti. 61 • ACER 6/2004 di medie dimensioni. Negli esemplari giovani le Araucaria foglie si diffebidwillii renziano dal genere Araucaria per disposizione e morfologia: sono inserite sui rametti solo in due file su un unico piano e sono lanceolate, strette, lucide, di color verde chiaro, rigide e pungenti. In età adulta le foglie si dispongono radialmente, spesso sovrapposte fra loro, di color verde scuro, lanceolate o triangolariovate, con nervature sottili e parallele. I coni, prodotti dopo circa 14 anni, sono di grosse dimensioni (fino a 10kg), cilindrici, ascellari, solitari e prodotti sulle estremità dei rami corti laterali. ■ Araucana heterophylla (Salisb.) Franco. Originaria dell’Australia, la specie è semirustica, ha forma conica e raggiunge i 40-50m di altezza. L’albero, che predilige l’ombra, presenta una trama delicata, ordinata, filiforme e molto decorativa. I rami sono disposti per piani orizzontali creando una piano triangolare e, talvolta pendenti. Il fogliame è dimorfo, presenta variazioni sia in base all’età della pianta, sia rispetto alle diverse parti della chioma, da qui il nome. Le foglie in esemplari giovani sono squame aghiformi, incurvate, lunghe 1,2 cm e molto addensate sul ramo. Le foglie allo stato adulto sono squame di 4-5 cm, incurvate, addensate e aderenti al ramo e di color Araucaria verde scuro. heterophylla Bibliografia BECKETT KENNETH A.,1990. La grande enciclopedia delle piante ornamentali. Idea libri, Milano. CHIUSOLI A., a cura di, 1993. Alberi e arbusti in italia. Selezione dal Reader’s Digest , Milano. FENAROLI I., Gambi G.,1976. Alberi, dendroflora italica. Museo tridentino di scienze naturali, Trento. PHILLIPS R.,1983. Riconoscere gli alberi. Istituto geografico De Agostini, Novara Abstract The araucaria case In the latest Cites update, the Convention on the international trade in plant and animal species in danger of extinction, Araucaria araucana moved, together with other species, from annex B to annex A. This implies the obligation to report the possession of wild Araucaria araucana trees to the Government Forestry Guards. All the trees produces by nurseries or flower growers are exempt, the most popular in parks and gardens.