Autenticità del proprio patrimonio genetico e biotecnologie sono stati i concetti fondamentali dell’ incontro con il progetto “GENI A BORDO” che si è svolto il giorno 10 ottobre 2016 presso l’aula magna dell’Itis “Leonardo da Vinci” di Parma con la partecipazione delle classi del triennio frequentanti gli indirizzi Biotecnologie ambientali e Biotecnologie sanitarie dell’istituto ospitante oltre ad alcune classi del liceo classico “Gian Domenico Romagnosi”. L’esposizione coinvolgente e interattiva dei due curatori e l’impostazione “non scolastica”, hanno immediatamente coinvolto il giovane pubblico, che si è visto catapultare nel mondo del progresso della genetica e delle biotecnologie ad essa legate mediante l’impiego di strumenti multimediali, quali la visione di video, slide e, novità assoluta, la possibilità di intervenire nel dibattito in tempo reale con un messaggio Whatsapp, restando protetti dall’anonimato: i risultati non si sono fatti attendere, domande e considerazioni sono giunte numerose. Profili genetici tracciati con appositi macchinari e farmaci del futuro sono solo alcuni dei punti che “GENI A BORDO” ha affrontato portando esempi concreti e attuali. Il genetista Sergio Pistoi ha mostrato i risultati del test al quale egli stesso si era sottoposto, illustrandone gli svariati vantaggi, per citarne alcuni la scoperta delle proprie origini, in termini di provenienza geografica, la possibilità di condividere il proprio responso su una sorta di social network, il quale, attraverso un software di comparazione, fornisce un’indicazione su possibili soggetti classificati come parenti (e recanti il grado supposto di parentela) in tutto il mondo. Sono stati inoltre trattati i concetti di farmaco genomica, ovvero la possibilità di stilare un personale elenco per ciascun paziente di farmaci specifici e su misura del proprio corredo genetico e di terapia genica, ossia la cura di soggetti malati mediante metodiche di DNA ricombinante. Hanno fatto parte dell’incontro anche Giuseppe Secchi, manager nell'industria del farmaco e Laura De Rosa, ricercatrice presso l’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia, che hanno sottolineato più volte come il percorso per giungere “alla vetta” sia tortuoso e pieno di sconfitte, ritrattazioni, revisioni. La giovane biotecnologa ha illustrato la tecnica sviluppata dalla propria équipe per la cura di una patologia denominata Epidermolisi Bollosa e il manager Secchi ha posto l’accento sulla necessità di versatilità e flessibilità che il proprio lavoro comporta, evidenziando l’importanza di possedere conoscenze trasversali ed eclettiche. Infine è stato delineato il profilo di potenziali collaboratori che devono essere dotati di curiosità, testardaggine e umiltà. Chiara Biggi e Guazzetti Debora