Vol1_uni6_cap23_invasione Lorena

CONFRONTARE le interpretazioni
| L’invasione francese della Lorena
documento W3
Autore e opera Lo storico inglese Geoffrey Parker, dopo aver
insegnato a Oxford, in Scozia e in Canada, ottenne una
cattedra a Yale (1986-93) prima di trasferirsi all’Università
dell’Ohio. Tra i suoi interessi di ricerca figurano la Rivoluzione protestante, la storia europea e la storia militare.
Tra i suoi libri sono da ricordare The army of Flanders and
the spanish road, 1567-1659, (“L’esercito delle Fiandre e la
via spagnola”, 1972), Un solo re, un solo Impero. Filippo II di
Spagna (1978) e La rivoluzione militare (1988).
Perché lo leggiamo Parker ha coordinato un’équipe di dieci
studiosi, nell’intento di fornire un volume che desse una
visione d’insieme della Guerra dei trent’anni.
Il brano seguente si sofferma sugli anni 1632-33, quando la Francia invase la Lorena, per contrastare l’avanzata
imperiale in Alsazia, e la Svezia rimase senza re all’indomani della battaglia di Lützen (1632), nel corso della
quale morì Gustavo Adolfo, sovrano svedese dal 1611.
L
1. Filippo IV: Filippo IV d’Asburgo fu re di Spagna dal 1621
alla morte.
2. Cristina: Cristina di Svezia
(1626-89), dopo un lungo periodo di reggenza, assunse il
governo nel 1650. Abdicò pochi
anni dopo nel 1654.
3. Oxenstierna: Axel Oxenstierna era uno dei consiglieri
più fidati di Gustavo Adolfo. Fu
lui a reggere le redini del Paese
sino al 1650.
a campagna svedese del 1630-31 si era rivelata fallimentare sia per i cattolici spagnoli sia per quelli tedeschi. Le truppe di Filippo IV1 furono
espulse dal Palatinato, quelle dei suoi alleati dall’Alsazia: la “via spagnola” fu sbarrata. Inizialmente il conte-duca di Olivares aveva sperato che l’esercito delle Fiandre avrebbe potuto ripristinare il collegamento fra Lombardia e
Paesi Bassi; ma la crisi che imperversò nell’Olanda meridionale impedì la cosa.
Così, nell’estate del 1633, un contingente di 20 000 uomini al comando del duca
di Feria, governatore della Lombardia spagnola, avanzò attraverso la Valtellina
in direzione della Germania meridionale, iniziando a ripristinare il dominio
asburgico: Costanza e Breisach furono liberate; Bregenz e Rheinfelden furono
riconquistate. La strada dell’Alsazia era di nuovo sicura. Ma non durò a lungo: mentre Feria avanzava, i francesi invasero il Ducato di Lorena, occupando
Nancy e tutte le altre principali roccheforti, e costringendo il duca all’esilio. Disperato il governo spagnolo autorizzò il Feria a muoversi da Breisach a riprendere Nancy, avallando in pratica un nuovo conflitto con la Francia; ma la stagione della campagna volgeva al termine e il duca si ritirò, ai piedi delle Alpi, in
una regione apparentemente sicura dove, nel corso dell’inverno del 1633, morì
insieme a quasi tutto il suo esercito per un’epidemia di peste.
In ogni caso, la guerra in corso nel sud-ovest della Germania non rappresentava, nel 1633, che un evento di importanza secondaria […]. Il problema più urgente era il vuoto creato dalla morte di Gustavo Adolfo a Lützen. La sua erede,
la regina Cristina2, aveva solo sei anni, per cui la direzione della politica estera
svedese fu affidata al più stretto collaboratore del sovrano, Axel Oxenstierna3.
Quest’uomo notevole, all’epoca cinquantenne, godeva in Europa di un prestigio
senza precedenti per essere un semplice cittadino.
(G. Parker, La guerra dei trent’anni, Vita e Pensiero, Milano 1994)
Comprendi e analizza
Ricerca e rifletti
1. A quale scopo la Francia invase e occupò la Lorena?
2. Perché la morte di Gustavo Adolfo di Svezia provocò
una crisi dinastica?
3. Che cosa rendeva eccezionale Axel Oxenstierna nel panorama politico europeo dell’epoca?
4. Indica i tratti salienti della fase svedese e di quella
francese della Guerra dei trent’anni.
© Loescher Editore, 2017