ASSISTENZA La prescrizione dei farmaci nella ASL BAT per il trattamento della malattia di Alzheimer Le risultanze che emergono da uno studio mirato Domenica Ancona (1) R.M. Paolo Antifora (2) Il costante aumento della popolazione in età senile sta rendendo la malattia di Alzheimer, ancora priva di cure risolutive, una vera e propria “epidemia silente” con elevati costi sociali ed economici. Entro il 2050 a livello mondiale i malati di Alzheimer potrebbero arrivare a 120 milioni. In Italia si stimano circa 600mila ammalati; in Puglia sono stati registrati 5780 ricoveri per tale patologia nel periodo 1998-2004. E‘ questa la premessa che ha dato avvio ad uno studio sull’utilizzo nella Asl BAT dei farmaci soggetti a nota Aifa 85, in quanto traccianti per valutare l’incidenza di questa patologia nel territorio. (sommario) La malattia di Alzheimer è dovuta a una diffusa distruzione di neuroni, causata principalmente dalla betamilode, una proteina che, depositandosi tra i neuroni, agisce come una sorta di collante, inglobando placche e grovigli "neurofibrillari". La malattia è accompagnata da una forte diminuzione di acetilcolina nel cervello. La conseguenza di queste modificazioni cerebrali è l'impossibilità per il neurone di trasmettere gli impulsi nervosi, determinandone la morte. La malattia si manifesta inizialmente come demenza caratterizzata da amnesia progressiva e altri deficit cognitivi. Il deficit di memoria è prima circoscritto a sporadici episodi nella vita quotidiana, ovvero disturbi di quella che viene chiamata on-going memory (ricordarsi cosa si è mangiato a pranzo, cosa si è fatto durante il giorno) e della memoria prospettica (che riguarda l'organizzazione del futuro prossimo, come ricordarsi di andare a un appuntamento); poi man mano il deficit aumenta e la perdita della memoria arriva a colpire anche la memoria episodica retrograda (riguardante fatti della propria vita o eventi pubblici del passato) e la memoria semantica (le conoscenze acquisite), mentre la memoria procedurale (che riguarda l'esecuzione automatica di azioni) viene relativamente risparmiata. Ai deficit cognitivi si aggiungono infine complicanze internistiche che portano a una compromissione insanabile della salute. Una persona colpita dal morbo può vivere anche una decina di anni dopo la diagnosi conclamata di malattia. Tuttavia una diagnosi certa di morbo di Alzheimer si ha solo con l'esame autoptico. Col progredire della malattia le persone non solo presentano deficit di memoria, ma risultano deficitarie nelle funzioni strumentali mediate dalla corteccia associativa e possono pertanto presentare afasia e aprassia, fino a presentare disturbi neurologici e poi internistici. Pertanto i pazienti necessitano di continua assistenza personale. La prescrizione a carico del SSN dei farmaci approvati in Italia per il trattamento della Demenza di Alzheimer (gli inbitori reversibili dell’acetilcolinesterasi e dal marzo 2009 la memantina) avviene su diagnosi e piano terapeutico delle Unità di Valutazione Alzheimer (UVA). Con una determinazione del 6 marzo 2009, pubblicata nella G.U. n.65 del 19 marzo 2009, l’Agenzia Italiana del Farmaco ha modificato il testo della nota 85, relativa all’uso appropriato degli inibitori dell’aceticolinestasi nella terapia della malattia di Alzheimer. La nuova versione della Nota prevede criteri più rigidi di selezione dei pazienti da avviare ai trattamenti: la prescrizione a carico del SSN, su diagnosi e piano terapeutico delle Unità di Valutazione Alzheimer (UVA), è limitata ai pazienti con malattia di Alzheimer lieve (Mini Mentale XAMINATION State-MMSE fra 21-26) o moderato (MMSE 10-20) per i farmaci donezepil (Aricept, Memac), rivastigmina (Exelon, Prometax) e galantamina (Remynil); la memantina (Ebixa) con determinazione Aifa del 16 marzo 2009, pubblicata nella G.U. n.84 del 10 aprile 2009 è stata inserita fra i farmaci prescrivibili ai pazienti con malattia di grado moderato. Come specificato nel capitolo della nota, relativo alle “particolari avvertenze”, la risposta clinica dovrà essere monitorata a : 1 mese per la valutazione degli eventuali effetti collaterali e l’aggiustamento del piano terapeutico; 3 mesi, per una prima valutazione della risposta clinica e della tollerabilità. L’andamento clinico nei primi mesi di terapia è fortemente indicativo dell’andamento a lungo termine e la decisione sulla eventuale prosecuzione del trattamento oltre i 3 mesi dovrà essere basata sul non peggioramento dello stato cognitivo del paziente valutato mediante MMSE e l’esame clinico; ogni 6 mesi per successive valutazioni della risposta e della tollerabilità. Materiali e Metodi: L’analisi farmacoepidemiologica è stata condotta elaborando le prescrizioni farmaceutiche territoriali relative al 2008 utilizzando il database amministrativo S.I.S.R. (Svimservice). Tale fonte ha permesso di recuperare i seguenti dati : Codice Fiscale dell’assistito dal quale desumere variabili epidemiologiche (età e sesso) e indicatori farmacoepidemiologici (prevalenza d’uso e rapporto Utilizzatori Maschi/ Utilizzatori Femmine). Il numero di pazienti trattati (Utilizzatori) è stato identificato come il numero di assistibili che hanno ricevuto almeno una prescrizione di galantamina e/o donezepil e/o rivastigmina nel periodo da gennaio a dicembre 2008. La prevalenza d’uso dei farmaci è il rapporto tra il numero di soggetti che hanno ricevuto almeno una prescrizione degli Anticolinesterasici nel periodo di tempo considerato e la popolazione residente nel territorio della Asl BAT. Numero di confezioni prescritte (unità) dei medicinali contenenti le tre molecole esaminate. Nell’analisi del volume delle prescrizioni si è fatto, inoltre, riferimento alle DDD, che rappresentano la dose di mantenimento per giorno di terapia, in soggetti adulti, relativamente all’indicazione terapeutica principale della sostanza (si tratta quindi di una unità standard e non della dose raccomandata per il singolo paziente). L’indicatore DDD/1000/ab.res/die rappresenta il numero medio di dosi di farmaco consumate giornalmente da 1000 abitanti. La valorizzazione in euro delle confezioni prescritte è stata espressa come Spesa Lorda SSN calcolata come somma delle quantità vendute moltiplicate per il prezzo dei farmaci al pubblico. I medicinali a base di Anticolinesterasici sono soggetti a distribuzione per conto (Delibera Regione Puglia n. 1721 del 30/11/2005 “Accordo Regionale-Federfarma art.8 lett a) della legge 405/2001”). I dati demografici sono aggiornati al 1 gennaio 2008 e provengono dal sito internet dell’Istat. Risultati: Il volume prescrittivo degli Anticolinesterasici, registrato nel 2008, è stato pari a 5347 unità e a 0.97 DDD/1000/ab.res/die, con una prevalenza d’uso di 1.7/1000 abitanti. La Spesa SSN Lorda è stata pari a 540.192,56 euro. Ripartendo il consumo per principio attivo sono state prescritte 3119 unità di donezepil (0.65 DDD), 1982 unità di rivastigmina (0.27 DDD) e 246 unità di galantamina (0.05 DDD) [Tab.1,2,3 - Graf.1,2,3]. Gli utilizzatori sono stati stratificati per sesso e classi d’età: su 648 utilizzatori totali, il 37% è di sesso maschile (240) e il 63% di sesso femminile (408). L’1.7% è ricompreso nella classe d’età <50 anni, il 2.8% nella classe 50-59, il 12.7% nella classe 60-69, il 47.2% nella classe 70-79, il 35.6% nella fascia >80 anni. L’età media è di 75 anni (31-91) per i maschi e di 77 (34-92) per le femmine. Il 53.6% degli utilizzatori ha assunto donezepil (435 util), il 41.3% rivastigmina (335 util), il 5.1% galantamina (42 util); più di 150 utilizzatori hanno utilizzato nel corso del 2008 differenti molecole [Tab. 4,5 - Graf. 4]. Conclusioni: I risultati di tale analisi confermano i dati epidemiologici nazionali riferiti ad una maggiore prevalenza d’uso degli Anticolinesterasici nel sesso femminile. La molecola maggiormente prescritta nella Asl Bat è il donezepil con il 67% sul totale delle DDD consumate. Sarà utile verificare la quota di consumo che la memantina, ora rimborsabile dal SSN, potrà acquisire nel tempo. Se la nota Aifa 85 prevede la selezione dei pazienti e il monitoraggio della risposta clinica ad intervalli regolari, vi è, comunque, la necessità di approfondire la reale utilità di questi farmaci nel ritardare il declino cognitivo e funzionale associato alla DA. A oltre 15 anni dalla scoperta di ApoE4, il primo gene sicuramente correlato con l’Alzheimer, un gruppo di ricercatori europei ha individuato tre nuovi geni (CLU, PICALM e CR1) la cui presenza è fortemente connessa all’insorgenza di questa malattia. Secondo gli scienziati i geni contribuiscono per l’80% allo sviluppo della malattia di Alzheimer, solo per il 20% vi è una correlazione con lo stile di vita e i fattori ambientali. Questa scoperta potrebbe essere la base per potenziali nuove ed efficaci terapie farmacologiche. (1) Area Gestione Servizio Farmaceutico Territoriale Asl BAT (2) Progetto Farmacovigilanza Asl BAT Bibliografia 1. Agenzia Italiana del Farmaco “Alzheimer e inibitori delle colinesterasi : c’è qualcosa di nuovo? Bollettino di Informazione sui Farmaci 2006;1:19-25; 2. Birks JS, Harvey R.”Donezepil for dementia due to Alzheimer’s disease. Cochrane Database Syst Rev 2003; 3. Ferri CP, Prince M, Brayne C, et al. “Alzheimer Disease International. Global prevalence of dementia: a Delphi consensus study. Lancet 2006;366:2112-7; 4. Determinazione Aifa del 6 marzo 2009 (G.U. n.65 del 19 marzo 2009); 5. Determinazione Aifa del 16 marzo 2009 (G.U. n.84 del 10 aprile 2009). principio attivo Spesa SSN Lorda anno 2008 Unità anno 2008 DDD/1000/ ab.res/die anno 2008 donezepil 315.931,13 3119 0,65 rivastigmina 200.983,80 1982 0,27 galantamina 23.277,60 246 0,05 totale 540.192,53 5347 0,97 Tab. 1 Dati di consumo degli Inibitori Acetilcolinesterasi ( Asl BAT, 2008) Composizione percentuale del volume prescrittivo (unità e DDD/1000/ ab res/die) e della Spesa Lorda SSN per molecola Graf.1,2,3 principio attivo prevalenza /1000 ab donezepil 1,1 0,5 rivastigmina 0,9 0,7 galantamina 0,1 0,7 totale 1,7 0,6 rapporto M/F Tab. 2 Prevalenza d’uso degli Inibitori Acetilcolinesterasi M utilizzatori maschi F utilizzatori femmine principio attivo presc/util ddd/util ut 1 presc donezepil 3,58 143,46 9 % rivastigmina 2,39 58,63 11 % galantamina 0,27 10,31 10 % Tab. 3 Durata di terapia degli Inibitori degli Anticolinesterasici dove: Presc/ut prescrizioni per utilizzatore DDD/ut DDD per utilizzatore Ut 1 prer utilizzatori con 1 prescrizione Sesso N.utilizz. % Età media (min-max) maschi 240 37 75 (27-91) femmine 408 63 77 (34-92) totale 648 100 76 (27-92) Tab. 4 Classificazione per sesso utilizzatori Graf. 4 Classi d’età utilizzatori maschi principio attivo n.utiliz. donezepil 142 rivastigmina galantamina femmine % totale n.utiliz. % n.utiliz. % 48,5 293 56,5 435 53,6 134 45,7 201 38,7 335 41,3 17 5,8 25 4,8 42 5,1 648 (*) 100,0 293 100,0 519 100,0 TOTALE Tab. 5 Classificazione utilizzatori per sesso e principio attivo (*) 164 utilizzatori hanno assunto più di una molecola nel corso del 2008.