(Articolo meteo pubblicato sul sito di “Palazzo Tenta 39” di Bagnoli Irpino l’ 11 novembre 2009) C'è differenza tra freddo e freddo? Siamo alla vigilia di una nuova stagione invernale, e la gente incomincia a interrogarsi su come la nuova stagione si caratterizzerà. Gli interessi sono tanti, e tante attività turistiche sono "regolate" da come il tempo si svilupperà nel trimestre invernale. Noi, qualche idea in proposito stiamo sviluppando, viste le ultime uscite di previsioni "sperimentali" che alcuni centri previsionali mondiali hanno emesso in questi giorni. Di questo scriveremo, nei prossimi giorni, un apposito editoriale. Anticipiamo solo che le stesse ci sembrano interessanti, e quindi, crediamo opportuno divulgarle. Ma, in questo articolo, vogliamo trattare un argomento, che certamente avremo modo di sentire parlare, spesso, proprio nella prossima stagione invernale. Il freddo che ci investe, soprattutto in inverno, si manifesta con la stessa natura? Quando ne veniamo investiti, è importante la sua provenienza? Ci siamo attivati nella ricerca di questo quesito, e come è facilmente intuibile, le domande poste non possono avere che una risposta affermativa. Innanzitutto dobbiamo parlare di masse di aria fredda, che hanno due origini. Quella "polare" e quella "artica". Quando la gente sente parlare di queste due masse di aria, ci mette poca attenzione, immaginando che comunque si ha a che fare con il freddo. Nulla di più errato. Infatti la loro differenza, a livello previsionale diventa determinante. Ebbene per "aria polare" s' intende quella massa d'aria che scorre in seno alle correnti occidentali e che fronteggia, sul bordo meridionale, le masse d'aria subtropicali e su quello settentrionale le masse artiche. Le classiche perturbazioni atlantiche. Infatti, solitamente, l'aria polare che giunge sull'Italia proviene da nord-ovest, ha origine sul nordAtlantico o sulla regione canadese ed è classificata come "aria polare marittima". Esiste anche una massa di "aria polare continentale"; è quella che giunge sull'Italia nella stagione invernale sospinta lungo il bordo orientale di un anticiclone termico che staziona sul comparto russo-siberiano. E' più fredda di quella marittima ma per contro ha uno spessore verticale molto minore. Per questo, la prima causa maggiori precipitazioni rispetto alla seconda. Salendo di latitudine fino ad oltrepassare il Circolo Polare Artico, ritroviamo la zona di origine delle masse di "aria artica". Anch'esse, a seconda del loro successivo percorso, vengono classificate in marittima o continentale. Questo enorme blocco di aria freddissima (che può giungere in tutte le stagioni, pur prevalendo nel semestre invernale) arriva a noi attraverso il Mare del Nord, la Francia e la valle del Rodano. Il suo transito sull'oceano, oltre a umidificarla, e a instabilizzarla, ne rimescola fortemente gli attributi termodinamici tanto che il suo spessore verticale raggiunge i 4-6 Km., superando agevolmente le Alpi, apportando sull'Italia intense ondate di maltempo, contraddistinte, in estate, da forti temporali grandigeni, e, in inverno, anche nevicate copiose a quote molto modeste. La "continentale" di questa massa d'aria, ci porta a fare i conti con quanto di più freddo ci possa piombare addosso. Il suo transito avviene lungo il bordo orientale dell' anticiclone russo-siberiano. Arriva sull'Italia attraverso la porta della Bora. Il suo spessore a volte può risultare maggiore rispetto a quella corrispondente massa d'aria polare (fino a 2-3 Km). Questo perchè tali correnti possono essere accompagnate da "depressioni" retrograde. Ne consegue che le eventuali precipitazioni possono attivarsi per l'influenza dei nostri mari che instabilizzano maggiormente le correnti. In inverno portano nevicate fin sul livello del mare. Deboli, o del tutto assenti al Nord-Italia, occasionali sulle regioni centrali tirreniche, più insistenti e copiose sulle regioni adriatiche e al sud-Italia. E, dovunque, tanto, tanto freddo. Chiaramente, al tema proposto, abbiamo tentato di dare una spiegazione più semplice possibile. Sicuramente qualche "omissione", non grave, manca; ma lo scopo dell'articolo è solo quello di dare qualche conoscenza in più su un argomento davvero interessante. Michele Gatta