LA VITA NELL'ALVEARE L’ape è senza dubbio tra gli insetti una specie tra le più conosciute, oltre che per la bontà dei prodotti, per la interessante e complessa organizzazione sociale che la contraddistingue. Al professar von Frisch che approfondì il linguaggio e l'organizzazione all'interno delle famiglie di api fu assegnato il Premio Nobel per l'interesse delle scoperte ricche di mordente scientifico e spesso di incidenze sociali. Le api sono insetti appartenenti all'ordine degli imenotteri, sottordine apocrita, famiglia apidi, genere Apis. Il genere comprende quattro specie e di queste quella ritenuta più produttiva è l'Apis mellifera L. o ape italiana che nel nostro paese rappresenta la quasi totalità degli allevamenti. La specie A. mellifera comprende numerose razze distinte in base a caratteri morfologici e biologici. L’ape italiana ha il corpo grande e bruno, i primi due segmenti dell'addome e la metà posteriore del terzo colorati in giallo, il corpo coperto di peli di colore giallo zolfo, scutello del mesotorace scuro o con tracce di giallo. Ciò che rende la nostra ape ligustica migliore di tutte le altre, per cui oggi è esportata in tutto il mondo, e che è più grossa delle altre razze, fabbrica celle più grandi, è più intraprendente e vigile, possiede odorato più acuto è più laboriosa e resiste meglio alle malattie e al saccheggio. E mansueta e maneggevole, sta ferma sui favi quando si estraggono dagli alveari per le viste, la regina è molto prolifera, sciama moderatamente ed è una buona produttrice di miele. L’Apis mellifica mellifica detta ape tedesca, l'Apis mellifica carnica, l'Apis mellifica caucasica sono api diffuse nel nord Europa. Sono api più scure rispetto alla ligustica e hanno caratteristiche che le rendono adatte ai climi più freddi. Le api vivono in grandi società pluriennali (colonie), costituite da tre tipi di individui appartenenti a due caste: la casta dei riproduttori con l'ape regina e i maschi o fuchi e la casta sterile comprendente le operaie, femmine a organi genitali involuti. La vita della famiglia si svolge sui favi (costruzioni verticali di cera) costituiti da tante celle a forma esagonale, disposte in direzione orizzontale su entrambe le facciate del favo. Nelle celle vengono immagazzinate le provviste (miele e polline) e allevate le larve (covata). Di norma ogni singola società conta una sola regina, moltissime operaie (nell'ordine di decine di migliaia) e qualche centinaio di fuchi. La prosperità e lo sviluppo di una famiglia dipendono in larga misura dalla regina, è lei infatti che una volta fecondata assicura la discendenza maschile e femminile riuscendo a deporre fino a duemila uova al giorno. La regina può vivere tre o quattro anni, si accoppia con più fuchi verso il decimo giorno di vita nel cosiddetto "volo nuziale" e inizia la deposizione di uova fecondate dopo circa quindici giorni. I fuchi hanno il compito, nell'alveare, di fecondare le giovani regine e generalmente sono presenti solo durante il periodo primaverile. Le api operaie la cui vita media è di quaranta giorni in estate e di 3-6 mesi in autunno-inverno svolgono tutti i lavori inerenti al buon andamento e alla vita della società. Nella stagione estiva la vita delle api operaie può essere divisa in due periodi: nei primi venti giorni esse si dedicano alle attività interne all'alveare mentre nel secondo periodo diventano bottinatrici dedicandosi alla raccolta di nettare e polline all'esterno dell'alveare. Le api quindi nella prima fase si occupano: della pulizia delle celle, della nutrizione e del riscaldamento della covata, dell'alimentazione della regina e dei fuchi, della difesa dell'alveare dai nemici esterni, della costruzione dei favi, dell'immagazzinamento del nettare e del polline portato dalle bottinatrici, della ventilazione. Merita menzione la danza dell'addome che le bottinatrici o le esploratrici compiono al loro rientro nell'alveare per indicare alle compagne la direzione da prendere per giungere a una fonte ricca di nettare: attraverso il tipo, la vivacità, la direzione della danza, le api indicano l'entità, l'ubicazione (sia direzione che distanze) della fioritura ove poter raccogliere il nettare. La riproduzione dell'alveare avviene con la sciamatura naturale. A primavera inoltrata quando la famiglia di api è molto numerosa ed in presenza di copiose fioritura la famiglia decide di dividersi. Le api allevano una nuova regina e quando questa è prossima alla nascita la vecchia regina accompagnata dalla maggior parte delle operaie abbandona l'alveare e fonda, in un luogo sicuro e protetto, una nuova colonia d'api. Curiosità: Per raccogliere un chilogrammo di nettare una bottinatrice deve compiere oltre sedicimila voli tra alveare e prato fiorito, i voli diventano oltre trentacinquemila per arrivare ad ottenere un chilogrammo di miele, i fiori visitati vanno da 80.000 a 6.000.000, totalizzando una distanza di 100.000 km con un impegno di circa 25.000 ore di lavoro per l'ape. Il peso specifico del miele con umidità specifica corretta pesa 1440 grammi a decimetro cubo, e nei contenitori il miele più denso si trova sul fondo; questo giustifica il detto popolare - L'olio migliore è alla sommità, il vino migliore è al centro, il miele migliore è al fondo. Un alveare ricco di bottinatrici nel momento culminante di una forte fioritura può raccogliere fino a cinque chilogrammi di miele al giorno. Nel periodo di calura estiva un alveare può consumare anche due litri di acqua al giorno che le api raccolgono nei ruscelli effettuando più di trentamila voli di rifornimento. All'interno dell'alveare la temperatura viene mantenuta, durante l'allevamento della covata, a trentacinque gradi, durante l'inverno la temperatura viene mantenuta a dieci gradi, tutto ciò utilizzando il miele come combustibile. stato stimato che l'apporto economico che un alveare apporta all'agricoltura con l'impollinazione supera ampiamente i quattro milioni di lire, mentre il riscontro economico per l'apicoltore normalmente non supera le centomila lire. Numerosi sono gli alveari che vengono portati in prossimità di colture che necessitano dell'impollinazione da parte di insetti come per buona parte dei fruttiferi che grazie all'opera dell'ape si riesce ad avere più frutti e di Pezzatura maggiore. Nel periodo estivo quando l'alveare è nel pieno della prosperità può avere più di sessantamila api bottinatrici con una popolazione dell'alveare superiore ai settantamila individui. L'ape è in grado di percepire solo quattro colori: giallo, verde-bluastro, blu, ultravioletto mentre il colore rosso lo percepisce come colore nero. La velocità di volo delle api operaie è di circa 25 Km/h. Uno sciame naturale può pesare anche 4 kg ed essere composto da più di 50.000 api operaie, un migliaio di fuchi ed è sempre guidato dalla regina vecchia. Le api bottinatrici possono spingersi lontano dall'alveare per più di tre raccolta del nettare.