SCUBlMONDO 4 SClENZE
Nei favi non si perde tempo!
Da quando nascono si mettono a lavorare per il benessere di tutta la famiglia.
Leggi la storia che ti racconta un’ape appena nata
Da quando sono nata, mi hanno fatto fare l’operaia.
Prima sono stata pulitrice e per tre giorni ho dovuto dedicarmi alla pulizia dell'alveare, ho pulito le celle vuote perché
potessero essere riutilizzate, ho trasportato fuori i corpi delle api morte o dei piccoli animaletti che sono riusciti ad entrare.
Poi sono stata ventilatrice e ho ventilato l’alveare, per fare quest’attività ho agganciato le mie due paia di ali fortemente
per rinnovare l'aria all'interno dell'alveare. Nei giorni freddi sono stata covatrice e ho coperto il favo con il mio corpo per
riscaldare le covate e mantenere la temperatura adeguata.
Nel terzo giorno dalla mia nascita, sono stata promossa a nutrice e ho alimentato le larve operaie con miele e polline,
invece alle larve reali ho dato pappa reale.
Alcuni giorni dopo sono diventata costruttrice ... si!…dei favi! Ho avuto il titolo di ceraiola: alcune ghiandole speciali nel
mio addome hanno cominciato a secernere la cera, in pezzi bianchi. Io li raccoglievo con le pinzette delle mie zampe
posteriori, e li passavo alle mie zampe anteriori e da lì alla mia bocca. Masticavo la cera accuratamente, fino ad ottenere
un materiale plastico con cui riparavo le celle del nido e costruivo nuovi favi. Nella mia colonia per fabbricare 100 g di
alveoli di cera abbiamo bisogno di 8000 ore di lavoro e consumiamo1 kg di miele.
Nel diciottesimo giorno di vita ho fatto il mio primo volo al di fuori dell'alveare, ero guardiana all'ingresso, ho difeso i miei
fratelli da potenziali aggressori e ho impedito l'ingresso di altri animali che cercavano miele.
Dal ventunesimo giorno fino alla fine della mia vita (45 giorni più o meno) sono diventata bottinatrice, ho dovuto volare
per raccogliere gli alimenti per tutta la famiglia: il polline e il nettare dai fiori. Facevo da 10 a 100 viaggi al giorno, a
seconda della distanza dei fiori. Portavo il polline in tutto il mio corpo e il nettare (un succo zuccherino),lo portavo nel
gozzo (che è come un primo stomaco). A volte sono stata esploratrice, e volavo e volav: in una settimana percorrevo quasi
100km fino a trovare il giusto tipo di fiore, ma quanta gioia quando lo trovavo!!! Ritornavo a tutta velocità all'alveare per
segnalare il ritrovamento e le altre bottinatrici facevano molta attenzione perché con una danza ondeggiante le informarvo
della direzione, della distanza dalla fonte di cibo e del tipo di fiore. Le mie sorelle, che capivano molto bene il messaggio di
questa danza volavano fino alla pianta da me trovata e la riconoscevano dal profumo che aveva permeato il mio corpo.
A casa siamo tra 50000 e 7000 api e tutte lavoriamo contente per il benessere del nostro alveare!
Completa la línea del tempo con i diversi lavori compiuti dall’ape nei suoi 45 giorni di vita
Giorno
di vita
Lavoro
Nel tuo sussidiario SCUBIMONDO hai studiato la fotosintesi delle piante e il mondo degli
animali. Usa quelle informazioni e rispondi alle seguenti domande
Favo e alveare
Da dove ricava l’ape l’energia per realizzare tutti i suoi lavori nell’alveare?
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Perché le api danno da mangiare miele alle larve?
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Che tipo di animale è l’ape?
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Sono la stessa cosa?
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Trova a casa le risposte e poi condividi con i compagni tutto ciò che hai imparato
Come fanno il miele le api?
Perché i fiori producono il nettare e consentono alle api di portarlo all’alveare?
Qual è la ragione per cui le api costruiscono le celle del loro favo di forma esagonale?
Che cosa c’è dentro le celle?
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