Università degli Studi di Sassari Clinica Ortopedica 33-34 vertebre •7 cervicali •12 dorsali •5 lombari •5 sacrali •4/5 coccigee Corpo: di forma cilindrica Archi vertebrali : circoscrivono il foro vertebrale, che delimita il canale al cui interno è presente il midollo spinale Peduncoli : la parte dell'arco a diretto contatto col corpo vertebrale, Processi trasversi Processo spinoso l midollo spinale è la continuazione inferiore del bulbo all'interno della teca meningea, collocata nel canale vertebrale. • Rigonfiamento a livello cervicale da dove hanno origine i nervi spinali per gli arti superiori • Rigonfiamento lombare (T9 e T12);originano i nervi spinali per gli arti inferiori •Il midollo termina con il cono midollare a livello del corpo di L1. A partire dall'apice del cono midollare discende un filamento di tessuto connettivo detto filo terminale 33 paia di nervi spinali •8 cervicali •12 toracici •5 lombari •5 sacrali •3 coccigeo Allungamento del midollo dovuto a spostamento vertebrale Danno midollare causato dai frammenti della vertebra fratturata Le lesioni al midollo spinale spesso provocano danni ai nervi spinali che si diramano dal midollo stesso Edema causato dallo schiacciamento del midollo tra le vertebre Interruzione dell’erogazione del sangue al tessuto Sanguinamento all'interno dell'area lesionata solo quando la fase di shock spinale termina si può capire e valutare appieno il danno subito dal midollo spinale alcune funzioni motorie e sensoriali continuano ad essere attive a seconda del tipo di lesione subita perdita di funzionalità sotto il livello della lesione perdita, di solito permanente, della capacità di inviare impulsi nervosi sensoriali e motori Risultato di una iper-flessione perdita del controllo dei muscoli e riduzione della capacità di sentire il dolore e la temperatura sotto il livello della lesione stessa La sensazione del tatto, delle vibrazioni e sensazione della posizione delle braccia non sono totalmente colpite, poiché attraversano la parte posteriore del midollo Trauma in iper-estensione con lesione della parte posteriore del midollo perdita del senso del tatto, della posizione e della vibrazione al di sotto della lesione La coscienza della posizione delle gambe è di solito persa e la persona affetta da potrebbe avere difficoltà a camminare Il danno è localizzato nella sezione centrale del midollo perdita della forza dei muscoli e della sensazione nelle braccia e nelle mani parziale perdita della forza e della sensazione nella parte superiore dell’addome e del torace. lesione profonda su una parte del midollo Colpisce nel lato in cui è localizzata, la forza dei muscoli ed il controllo, ma non la sensazione del dolore e della temperatura. Controlateralmente la forza dei muscoli non è colpita, ma il senso del dolore e la sensazione della temperatura è ridotta o assente Un danno alla colonna spinale sotto la vertebra T11 Perdita nella forza dei muscoli ed il loro controllo La perdita dei riflessi spinali, causata dalle lesioni di questo livello, può avere un grave effetto sulla vescica, sull’intestino e sulla funzione sessuale Solo un lato del corpo è paralizzato La lesione al lato sinistro del cervello causa una emiplegia destra, mentre una lesione al lato destro, una emiplegia sinistra Quando il danno alla spina dorsale è localizzato solo su un lato del midollo, normalmente lo stato emiplegico è la risultante dal trauma perdita delle funzioni sensoriali e motorie Più alta è la lesione nel midollo e maggiori saranno i danni TETRAPLEGIA Paralisi totale o parziale che coinvolge i quattro arti e il tronco. in caso di una lesione sopra il livello C3 e C5 potrebbe essere necessaria una ventilazione meccanica per lesione centri del respiro vengono gravemente colpite le funzioni di intestino, vescica e le funzioni sessuali PARAPLEGIA paralisi totale o parziale che colpisce le gambe e spesso anche il tronco, ma non le braccia. E’ il risultato di un danno al midollo dalla vertebra T1 a scendere La paraplegia ha spesso degli effetti sull’intestino, sulla vescica e sulle funzioni sessuali. Stretta collaborazione tra personale infermieristico e terapisti della riabilitazione coordinati da uno staff medico Il personale infermieristico deve far parte dell'equipe riabilitativa intervenendo in appoggio alla riabilitazione e nella prevenzione delle lesioni secondarie Lo staff sanitario deve essere in grado di gestire situazioni diverse, spesso a carattere di urgenza, in modo: GLOBALE, PRECOCE, INTERDISCIPLINARE. Realizzare un trattamento assistenziale e riabilitativo continuativo Prevenire le complicanze prevedibili Educare il pazienti e i familiari circa gli aspetti della condizione morbosa Il "nursing" del mieloleso inizia dal pronto soccorso dove viene valutato clinicamente e esaminato con i sistemi di diagnostica per immagini (Rx rachide, torace. TAC, R.M.N.) Stabilizzare il paziente e preparalo alla fase dell'eventuale trattamento chirurgico e/o del trasferimento in Terapia Intensiva. 1) osservare l'andamento dei principali parametri fisiologici 2) organizzare e gestire le principali manovre terapeutiche di stabilizzazione 4) preparare il paziente all'atto chirurgico e/o all'invio di un'Unità Intensiva 5) gestire i rapporti con altri servizi 6) gestire i rapporti con i famigliari APPARATO RESPIRATORIO 1)insegnare al paziente a respirare usando il diaframma e i muscoli accessori 2)broncoaspirazione in caso di importante ingombro bronchiale 3) drenaggi posturali 4) esercizi di tosse assistita 5) umidificazione 6) prevenzione delle infezioni: — igiene cavo orale — uso di tecniche sterili TERMOREGOLAZIONE Le lesioni midollari superiori a C7 danno origine ad una perdita delle capacità di termoregolazione Bisognerà quindi coprire il paziente in caso di ipotermia Nella ipertermia bisognerà eseguire tutti gli accertamenti diagnostici utili ad escludere un processo settico. APPARATO DIGERENTE L'interruzione delle vie motorie simpatiche anche a livello dorsolombare induce ileo paralitico e distensione gastrica. ulcerazione della mucosa vomito con il rischio di aspirazione diminuisce l'efficacia del respiro diaframmatico che è il principale metodo di respirazione nei tetraplegici e nei paraplegici alti. APPARATO URINARIO in assenza di riflessi della minzione evitare la sovradistensione vescicale Tale obiettivo si ottiene con il cateterismo continuo o intermittente, evitando gli eventuali danni che tali tecniche comportano (infezioni, fistole uretrali, ecc.) 1) 2) 3) 4) monitorizzazione della diuresi controllo macroscopico dell'urina monitoraggio settimanale dell'esame urine prevenzione delle infezioni urinarie: - sterilità nella tecnica di posizionamento del catetere vescicale - assicurare igiene perineale L'indicazione all'allettamento è limitata ai tempi di consolidamento della frattura oppure all'uso di presidi che stabilizzino la colonna Privilegiare per lungo tempo la posizione orizzontale comporta inevitabilmente inconvenienti legati all'immobilità. Prevenzione delle lesioni cutanee che prolungano il tempo totale di degenza ospedaliera e soprattutto condizionano il programma riabilitativo. Nei pazienti mielolesi l'igiene assume un aspetto fondamentale rieducazione dell'intestino, igiene e cura personale adeguata prevenzione delle piaghe mobilizzazione professionalità del proprio ruolo l'attività svolta dall'infermiere professionale diventa per il paziente mieloleso il primo momento di confronto e nello stesso istante fase di attiva collaborazione